Nel collezionismo automobilistico, il nome pi&ugrave; ricorrente &egrave; sicuramente quello di Ferrari. Un marchio conosciuto in tutto il mondo che fa rima con stile italiano, ma anche con cifre proibitive, sopratutto su modelli iconici e d&#39;epoca. Il &quot;culto&quot; del Cavallino Rampante non &egrave; mai stato cos&igrave; fervido come negli ultimi tempi, con livelli e quotazioni mai visti prima. Praticamente ogni anno, infatti, fa scalpore la vendita di un modello in grado di battere il record del precedente (sebbene vi siano determinati esemplari che, imperterriti, continuano a popolare le pi&ugrave; importanti case d&rsquo;asta di tutto il mondo). La Casa di Maranello sembra quasi aver lavorato, nel decennio tra la fine degli anni &rsquo;50 e la fine degli anni &rsquo;60, con il preciso scopo di produrre opere senza tempo, in grado di fare scuola ancora oggi: linee smussate, inequivocabilmente belle e proporzionate. Lo stile di base, ripreso un po&rsquo; su tutti i modelli dell&rsquo;epoca, &egrave; quello pi&ugrave; apprezzato anche sulle sportive attuali: cofano lungo, per ospitare il grande motore a dodici cilindri e l&rsquo;abitacolo, con la trazione, rigorosamente posteriore. Questa tecnica ha permesso di generare forme incredibilmente aggraziate, eleganti e sportive al tempo stesso, sopravvissute fino ai giorni nostri, dando vita a quelle che pi&ugrave; comunemente chiamiamo GT ad alte prestazioni (Ferrari 812 Superfast, Aston Martin DB11, DBS, Maserati GranTurismo, ecc). In questa nuova Top 5 abbiamo stilato la classifica dei modelli Ferrari pi&ugrave; costosi venduti all&#39;asta: i prezzi sono da capogiro.  Ferrari 275 GTB/4 Spider NART (1967) &ndash; 24.700.000 euro&nbsp;    Apriamo con la splendida 275 GTB/4 Spider NART. Presentata nel 1964 al Salone dell&rsquo;Auto di Parigi, stup&igrave; fin da subito per la sua linea incredibilmente omogenea ed elegante, da tipica berlinetta (da qui la &ldquo;B&rdquo; nel nome). Era la degna erede della celebre 250 GTO, auto che negli ultimi hanno ha letteralmente calamitato l&rsquo;attenzione di qualsiasi collezionista. Esisteva anche la versione GTS, quindi spider, con fari non carenati e altre particolarit&agrave;. Su commissione della N.A.R.T. (North American Racing Team) di Luigi Chinetti vennero costruite, tra il 1966 e il 1967, dieci vetture in versione spider ma con carrozzeria identica alla berlinetta GTB/4, salvo ovviamente per quanto riguardava il tettuccio in tela:&nbsp;le 275 GTB/4 Spider N.A.R.T. Nove esemplari attraversarono l&rsquo;Atlantico e solo una rimase in Europa. Di quelle che andarono oltre oceano, una fin&igrave; nelle mani di Steve McQueen e un&rsquo;altra fu destinata a Eddie Smith. Proprio quell&rsquo;esemplare, con telaio 10709, nel 2013 fu messo all&rsquo;asta &ndash; condotta da RM Sotheby&#39;s Auction, a Pebble Beach &ndash; per volere di Smith e divent&ograve; l&rsquo;auto d&rsquo;epoca pi&ugrave; costosa mai venduta fino a quel momento, con una cifra finale di ben 24,7 milioni di euro.  L&#39;articolo continua nella prossima scheda  &nbsp;  Ferrari 290 MM Scaglietti Spyder (1956) &ndash; 25.900.000 euro  &nbsp;  Un&rsquo;auto da corsa nata con un semplice obiettivo: riprendersi la vittoria nella Mille Miglia per la categoria Sport. Da qui la sigla MM nel nome, specificamente voluta da Enzo Ferrari in persona, la cui carrozzeria fu commissionata a Scaglietti. Dopo gli scarsi risultati raggiunti nel 1955, anno in cui vinse Mercedes con la celebre 300 SLR guidata da Stirling Moss, il &quot;Drake&quot;&nbsp;volle ritornare al celebre 3,5 V12 a carter secco, progettato da nomi illustri come Colombo e Lampredi. Fu per&ograve; rivisto secondo le logiche di ex ingegneri Lancia, giunti dalla F1, come Jano, Bellentani e Fraschetti. Riusc&igrave; cos&igrave; ad erogare circa 320 cv a 7.200 giri, cifre incredibili per l&rsquo;epoca, potendo anche vantare una velocit&agrave; massima di ben 280 km/h, con soli 880 kg di peso. Proprio l&rsquo;esemplare che vinse il campionato nel 1959, guidato da Fangio e Castellotti, fu messo all&rsquo;asta di Los Angeles da Sotheby&rsquo;s nel dicembre 2018, riuscendo a raggiungere una cifra incredibile: quasi 26 milioni di euro.  L&#39;articolo continua nella prossima scheda  &nbsp;  &nbsp;Ferrari 412 P Berlinetta (1967) &ndash; 28.399.612 euro&nbsp;    La Ferrari 412 P (chiamata anche P3/4) &egrave; uno dei modelli che pi&ugrave; rappresent&ograve; la storia delle gare endurance per il marchio del cavallino. Si tratta di una derivazione della celebre 330 P3, auto da corsa che, per poco, fu battuta dalla Ford GT40 nel campionato del 1966. L&rsquo;anno successivo, Ferrari decise di cedere alcune P3, con telaio 0844 e 0848 ad alcune scuderie private, che modificarono la linea e la carrozzeria della vettura, rinominandole 412 P, vetture che presero parte a 7 delle 14 gare previste per quell&rsquo;anno. Vinse per&ograve; in alcuni contesti, tra cui la 200 chilometri di Norimberga, del Solituderennen e del Gran Premio di Svezia, prima di iniziare la &ldquo;carriera&rdquo; come oggetto da collezione. Ci vollero oltre nove anni per restaurare completamente uno dei cinque esemplari inizialmente concepiti, ma riusc&igrave; comunque a mantenere l&rsquo;omologazione stradale. &Egrave; stata battuta all&rsquo;asta proprio nell&rsquo;estate del 2023 alla celebre Monterey Car Week, da Bonhams, per una cifra di ben 28,4 milioni di euro.  L&#39;articolo continua nella prossima scheda  &nbsp;  Ferrari 335 S Scaglietti (1957) &ndash; 33.510.697 euro    Esord&igrave; alle Mille Miglia del 1957 con un secondo posto, e fu fondamentale per il raggiungimento del titolo costruttori di quell&rsquo;anno della Scuderia Ferrari. Non fu, in verit&agrave;, protagonista di vittorie particolarmente impattanti, se non quella conseguita a Cuba nel 1958, condotta al traguardo nientemeno che da Stirling Moss. Guidata anche da Peter Collins e Phil Hill, dest&ograve; per&ograve; scalpore per l&rsquo;incredibile design e per la linea filante, assicurata dalla maestria di Scaglietti. Furono costruiti solamente quattro esemplari, destinati tutti al mercato americano a seguito della riduzione della cilindrata massima consentita a 3,0 litri. Presero cos&igrave; parte alle gare sul suolo del nord America, regione nel quale sono rimaste sino ai giorni nostri. L&rsquo;esemplare con telaio 0674 &egrave; stato battuto all&rsquo;asta a Parigi nel 2014 per la bellezza di 33,5 milioni di euro. Si tratta per&ograve; di un modello molto particolare, trasformato sul finire del 1957 da 315 S a 335 S, grazie ad alcune modifiche a telaio, meccanica e sospensioni, introducendo il rinnovato V12 da 4,1 litri, con quasi 400 cv&nbsp;e una velocit&agrave; massima di 300 km/h. La 335 S &egrave; anche famosa per il tragico incidente, sempre alla Mille Miglia del &rsquo;57, in cui un altro esemplare invest&igrave; diverse persone del pubblico a seguito dell&rsquo;esplosione di uno pneumatico. Non lasci&ograve; scampo al pilota Alfonso de Portago.  L&#39;articolo continua nella prossima scheda  &nbsp;  Ferrari 250 GTO (1962) &ndash; 48.300.000 euro    E si conclude con quella che, inevitabilmente, &egrave; la Rossa pi&ugrave; amata e costosa di tutti i tempi. La regina indiscussa di questa classifica &egrave; la Ferrari 250 GTO, un nome iconico nonch&eacute; un modello immediatamente riconoscibile anche dai meno esperti. Diversi i modelli e gli esemplari battuti all&rsquo;asta negli ultimi dieci anni, alternando versioni, configurazioni e edizioni particolari. L&rsquo;ultimo modello &egrave; stato venduto a inizio novembre 2023, alla bellezza di oltre 51 milioni di dollari, ovvero quasi 48.3 milioni di euro. Si tratta di una &ldquo;Tipo 1962&rdquo;, plasmata dalla maestria di Scaglietti e del neo assunto ingegnere Forghieri (al posto di Giotto Bizzarrini, appena licenziato da Enzo Ferrari). Nata per volere dello stesso Enzo agli inizi del 1960, aveva l&rsquo;obiettivo di consolidare il primato Ferrari anche con il nuovo regolamento che imponeva l&rsquo;impiego di motori 3 litri, competendo con la celebre Jaguar E-Type. Il rivisto 3.0 V12 da 300 cv&nbsp;portava la firma dell&rsquo;ingegner Colombo, e furono costruiti solamente 36 esemplari: la FIA aveva imposto un limite di 100 omologazioni stradali per ottenere l&rsquo;iscrizione al campionato e Ferrari trov&ograve; un rocambolesco escamotage, utilizzando numeri non sequenziali, per simulare il raggiungimento di tale soglia. Altri 3 telai - per un totale di 39 unit&agrave; - furono invece equipaggiati con il pi&ugrave; voluminoso 4.0 V12 (chiamata anche 330 GTO). Il telaio 3765 di questo modello &egrave; uno dei pochi ancora esistenti realmente utilizzati dalla Squadra Corse di Maranello, accrescendo ulteriormente il valore rispetto ad altre versioni precedentemente vendute. Si tratta infatti di uno di quei tre modelli che, inizialmente, furono equipaggiati con il 4.0 da corsa, successivamente sostituito con il pi&ugrave; compatto ed efficiente 3.0. L&rsquo;auto fu inviata negli Stati Uniti sul finire del 1963 e nel 1985 fin&igrave; nelle mani dell&rsquo;ultimo proprietario, responsabile del restauro completo in vista dell&rsquo;asta che si &egrave; proprio tenuta sul finire del 2023. A titolo informativo, ricordiamo come la 250 GTO sia riuscita a raggiungere anche cifre pi&ugrave; alte, ma in trattative tra privati: l&rsquo;esemplare con telaio 4153 GT fu venduto nel 2018 per oltre 60 milioni di euro ad un altro collezionista statunitense, la cui identit&agrave; rimane ancora misteriosa. 

Le cinque Ferrari dal prezzo pi&ugrave; alto mai raggiunto: dalla 275 GTB/4 Spider NART alla 250 GTO, le cifre sono a dir poco impressionanti

Top 5, le Ferrari pi&ugrave; costose di sempre battute all&#39;asta

RM Sotheby's ha battuto all'asta la rarissima Ferrari 250 GTO prima serie, la prima a essere trasformata al V12 4 litri per correre anche a Le Mans e schierata direttamente dalla Scuderia Ferrari. Con oltre 51,7 milioni di dollari diventa la seconda auto di maggior valore mai battuta a un'asta

Ferrari 250 GTO 1962 telaio 3765

Era un esemplare davvero raro e speciale quello battuto all&#39;asta da RM Sotheby&#39;s a New York. La Ferrari 250 GTO del 1962 passata di mano durante la Marquee Week Sales of Modern and Contemporary Art di New York ha realizzato un valore di 51 milioni e 705 mila dollari.&nbsp;  Le attese erano probabilmente per un valore ancora superiore, dopo aver assistito ai record ottenuti nel 2014 e nel 2018 da altre Ferrari 250 GTO prima serie, quindi esemplari del 1962.&nbsp;  Un &quot;affare&quot;, quindi, l&#39;offerta risultata vincitrice nell&#39;asta di RM Sotheby&#39;s? Di certo nel garage del collezionista finisce un pezzo storico, di rado protagonista di un&#39;asta e tanto pi&ugrave; nella specifica in questione.    La prima V12 4 litri e a Le Mans iscritta da Ferrari  La 250 GTO da oltre 51,7 milioni di dollari (al cambio attuale fanno 47 milioni e 796 mila euro) ha l&#39;unicit&agrave; d&#39;essere stata schierata dalla Ferrari alla 24 Ore di Le Mans del 1962.  Un esemplare che esord&igrave; nel maggio del 1962 alla 1000 km del Nurburgring arrivando seconda auto assoluta e prima di Classe con Mike Parkes e Willi Mairesse al volante. Pochi mesi pi&ugrave; tardi, il risultato alla 24 Ore di Le Mans, seconda assoluta e fu una delle quattro Ferrari schierate dalla squadra corse ufficiale (insieme alla 330 TRI/LM vittoriosa con Phil Hill e Olivier Gendebien e le due Dino 246 SP e 268 SP), oltre alla platea di Ferrari schierate dalle squadre &quot;private&quot;.  Conclusa la stagione sportiva 1962 e smantellata la Classe 4 litri, la Ferrari con numero di telaio 3765 torn&ograve; a montare il V12 Lampredi 3 litri. Resta la prima 250 GTO convertita al V12 4 litri, il nono esemplare prodotto della serie 250 GTO e il 14&deg; delle 34 realizzate.  Inarrivabile la Mercedes Uhlenhaut Coup&eacute;  &quot;Celebrare questa vendita durante la settimana Sotheby&#39;s evidenzia la statura senza eguali di questa Ferrari come uno degli oggetti pi&ugrave; desiderati al mondo. Il risultato, ottenuto dalla collaborazione tra Ferrari, RM Sotheby&#39;s e Sotheby&#39;s, riprende il nostro condiviso inseguimento della perfezione, riflettendo la filosofia impersonata da Enzo Ferrari quando progett&ograve; quest&#39;auto&quot;, ha commentato Gord Duff, responsabile globale aste di RM Sotheby&#39;s. &quot;Realizzare un valore di 51,7 milioni di dollari porta questa transazione a scrivere un nuovo capitolo su un veicolo con un&#39;eredit&agrave; senza pari. Adesso &egrave; tra le auto pi&ugrave; costose mai vendute a un&#39;asta, a dimostrazione del posto unico che occupa nella storia&quot;.    Resta inavvicinabile per la Ferrari 250 GTO 1962 battuta all&#39;asta il valore realizzato nel 2022 dalla Mercedes 300 SLR Uhlenhaut Coup&eacute;: &egrave; sua la palma di auto pi&ugrave; costosa di tutti i tempi battuta all&#39;asta, con 143 milioni di dollari. 

Un esemplare raro per la storia che lo ha accompagnato nel 1962 e per le corse alle quali prese parte. La Ferrari 250 GTO numero di telaio 3765 si posiziona tra le auto di maggior valroe di tutti i tempi

Ferrari 250 GTO 1962, ecco quanto vale all&#39;asta

        Non capita tutti i giorni che una Ferrari 250 GTO vada all'asta e l'evento &egrave;, solitamente, garanzia di valutazioni multimilionarie, nell'ordine dei 50 milioni di euro e pi&ugrave;, viste le aste da record che hanno visto protagonista il modello. Il prossimo 13 novembre, a New York, RM Sotheby's batter&agrave; all'asta un lotto con un'unica protagonista, esclusivissima perch&eacute; si tratta della prima e unica Ferrari 250 GTO con motore V12 4 litri schierata dalla Scuderia in gara in via ufficiale.&nbsp; Debutto al Nurburgring poi Le Mans Il telaio numero 3765, infatti, nasce per correre nella nuova Classe di cilindrata fino a 4 litri, contemplata per il 1962 alla 24 Ore di Le Mans come alla 1.000 km del Nurburgring, alla 12 Ore di Sebring e alla Targa Florio.&nbsp; Un progetto ad hoc, con l'impiego del motore 12 cilindri Lampredi 4 litri anzich&eacute; il 3 litri; tra le modifiche, il carter secco e 6 carburatori doppio corpo Weber. La potenza in gioco? Circa 390 cavalli, dove la 250 GTO V12 3 litri ne dichiarava 300. &nbsp;Una versione s&igrave; pi&ugrave; potente ma, a dire di chi l'ha guidata e degli storici, anche pi&ugrave; pesante sull'avantreno rispetto alla 3 litri. Note storiche. L'esemplare all'asta a New York ha esordito nel maggio del 1962 alla 1000 km del Nurburgring arrivando seconda assoluta e prima di Classe con Mike Parkers e Willi Mairesse al volante. Pochi mesi pi&ugrave; tardi, il risultato alla 24 Ore di Le Mans, seconda assoluta e fu una delle quattro Ferrari schierate dalla squadra corse ufficiale (insieme alla 330 TRI/LM vittoriosa con Phil Hill e Olivier Gendebien e le due Dino 246 SP e 268 SP), oltre alla platea di Ferrari schierate dalle squadre "private". Il passaggio al V12 3 litri a fine 1962 Conclusa la stagione sportiva 1962 e smantellata la Classe 4 litri, la Ferrari con numero di telaio 3765 torn&ograve; a montare il V12 Lampredi 3 litri. Rester&agrave; la prima 250 GTO convertiva al V12 4 litri, il nono esemplare prodotto della serie 250 GTO e il 14&deg; delle 34 realizzate. A fine 1962 la Rossa verr&agrave; venduta a un privato, il friulano Pietro Ferraro, che la ceder&agrave; nel 1964 a Ferdinando Latteri in Sicilia, dove correr&agrave; la Targa Florio del 1965 insieme a Capuano. Le vicende storiche dell'esemplare, che alla conversione da 4 litri a 3 litri venne testata da John Surtees a Modena, prima d'essere consegnata al cliente, vedono il passaggio Oltreoceano nel 1968. Si conteranno tre proprietari, l'ultimo dei quali ha restaurato la 250 GTO telaio 3765 avendola custodita ininterrottamente dal 1985 a oggi.       

C'&egrave; attesa e curiosit&agrave; per scoprire il valore che realizzer&agrave; all'asta una Ferrari 250 GTO del 1962 davvero speciale, perch&eacute; la prima a essere schierata dalla squadra corse ufficiale e con motore V12 4 litri

Ferrari 250 GTO 1962 4 litri all'asta, pronti per un nuovo record?

Va all'asta un esemplare rarissimo di Ferrari 250 GTO. La produzione del 1962 con motore V12 4 litri fu specifica per alcune gare del mondiale Marche e il telaio numero 3765 fu il primo a essere equipaggiato con tale unità, nonché il primo a essere schierato da Ferrari in veste ufficiale 

Ferrari 250 GTO 1962

        Molti appassionati sostengono che la Ferrari 250 GTO sia una delle pi&ugrave; belle macchine di sempre. Son gusti, quel che &egrave; certo &egrave; che un esemplare al giorno d'oggi viene venduto a suon di milioni, tanto &egrave; il valore che questa coup&eacute; ha accumulato nel corso dei decenni. All'evento Goodwood Revival, tenutosi lo scorso weekend nella localit&agrave; britannica che d&agrave; il nome al noto festival, &egrave; sceso in pista un esemplare dal valore di 70 milioni di dollari, pari a 65 milioni di euro. Peccato per&ograve; che quell'esemplare abbia preso fuoco. Aste da capogiro: in vendita una Ferrari 250 GTO da 60 milioni Ferrari, incendio e testacoda La corsa in questione era la Lavant Cup, che ha visto sfidarsi diverse Ferrari d'epoca l'una contro l'altra, tra cui una 250 LM, l'esemplare unico 250 GT SWB Breadvan e una 250 GT Lusso. La gara cronometrata aveva una durata di mezz'ora.Tutto &egrave; andato bene per il primo quarto d'ora, con le auto che si sono sfidate a distanza ravvicinata e hanno dato vita a un bello spettacolo. Ma poi, l'incidente. Al volante della 250 GTO in questione, c'era il pilota indiano - e oggi commentatore - Karun Chandhok, che ha anche corso 11 Gran Premi di F.1 tra il 2010 e il 2011. Mentre correva in quarta posizione, un incendio &egrave; divampato sotto la carrozzeria della sua auto, costringendo il pilota a un testacoda che si &egrave; poi concluso sull'erba senza conseguenze. La causa dell'incendio In un'intervista rilasciata dopo la gara, Chandhok ha dichiarato di aver sentito un'esplosione, e le ruote posteriori si sono bloccate. Una volta giratosi ha visto le fiamme, quindi ha provveduto a uscire dalla pista. Secondo gli organizzatori dell'evento, l'incendio &egrave; stato causato da un foro nel motore. I proprietari della Ferrari non hanno ancora identificato la causa, ma hanno spiegato che un guasto interno ha causato un buco nella coppa dell'olio, che ha innescato una perdita. Di conseguenza, quando l'olio ha raggiunto lo scarico caldo, ha preso fuoco.  Cerchi una Ferrari d'epoca? Sfoglia gli annunci di Auto       

L'incendio &egrave; avvenuto sulla pista di Goodwood, al volante l'ex pilota di F.1 Karun Chandhok. Ecco il motivo dell'incidente

Ferrari 250 GTO, a fuoco un esemplare da 65 milioni di euro

        Per i collezionisti d'auto d'epoca, ogni occasione &egrave; buona per poter arricchire il proprio garage con gioielli unici nel loro genere. Quando il pezzo viene etichettato come raro, il suo valore aumenta. Ecco perch&eacute;, quando c'&egrave; la possibilit&agrave; di poterne acquistare una, sia storica che rara, non se la pu&ograve; proprio lasciar scappare. Come la rara Ferrari 250 GTO, una delle pochissime rimaste in circolazione, che sar&agrave; messa all'asta da Sotheby's a New York a novembre, con un prezzo in realt&agrave; da capogiro: circa 60 milioni di euro. Seppur sia molto costosa, l'auto &egrave; un pezzo prestigiosissimo e chi pu&ograve; permettersela render&agrave; la sua collezione davvero molto speciale.  Ferrari 250 GTO, leggenda Omologata Diciamolo subito: il modello &egrave; considerato fra i pi&ugrave; belli appartenenti alla Casa di Maranello. Non solo: &egrave; anche colei che, nel tempo, ha ottenuto pi&ugrave; vittorie in differenti gare a livello internazionale. La casa d'aste ci ha tenuto a sottolineare che la 250 GTO &egrave; l'unica auto di serie che in passato ha gareggiato per la stessa Scuderia Ferrari. In pi&ugrave;, la vettura vanta una vittoria di classe e il secondo posto assoluto alla 1.000 km del Nurburgring del 1962, e ha partecipato nel corso dello stesso anno alla 24 ore di Le Mans, raggiungendo il secondo posto nel Campionato Siciliano di Salita del 1965. Inoltre, &egrave; stata di propriet&agrave; del presidente del Ferrari Club of America per gli ultimi 38 anni. Quindi &egrave; proprio il caso di dirlo: quest'auto non passa di certo inosservata. Ha bisogno solo di qualcuno che la faccia splendere ancora. All'asta una Ferrari anni '70 con il cambio automatico       

L'auto sar&agrave; venduta da Sotheby's a New York nel mese di novembre ed &egrave; un'occasione per i collezionisti imperdibile

Aste da capogiro: in vendita una Ferrari 250 GTO da 60 milioni

La rarissima Ferrari 250 GTO sarà messa all'asta da Sotheby's a New York nel mese di novembre, e avrà un prezzo di circa 60 milioni di euro

Ferrari 250 GTO all'asta a un prezzo record

        Il 2023 celebra il 50&deg; anniversario del leggendario album "The Dark Side of the Moon" dei Pink Floyd, uno dei pi&ugrave; famosi e influenti nella storia della musica rock (e non solo). Risultato di un processo creativo che ha visto i membri della band (Roger Waters, David Gilmour, Richard Wright e Nick Mason) lavorare insieme per sviluppare un'opera concettuale incentrata sui temi della vita, della morte, della pazzia e della condizione umana, l&rsquo;LP &egrave; reso ancor pi&ugrave; celebre dall&rsquo;iconica copertina: il prisma che scompone la luce nei sette colori dell&rsquo;iride, disegnato da Storm Thorgerson e dallo studio Hipgnosis, &egrave; diventato simbolo non solo dell&rsquo;album, ma degli stessi Pink Floyd. Ma cosa c&rsquo;entrano le auto in tutto ci&ograve;? Nick Mason, oltre che batterista, &egrave; anche un devoto appassionato di auto e gentleman driver. Nel corso degli anni, infatti, il musicista inglese ha accumulato un'impressionante collezione, dalla Bugatti Type 35 alla Ferrari 250 GTO. Vero &ldquo;petrolhead&rdquo; La passione di Nick Mason per le auto &egrave; iniziata in giovane et&agrave;, grazie al padre, Bill Mason, documentarista e pilota amatoriale. Dalla fine degli anni '40, Mason senior diresse numerosi filmati di gare automobilistiche per Shell, come il British Grand Prix di Silverstone (1949), Le Mans (1952) e la Mille Miglia (1953). Questa esposizione precoce accese nel figlio Nick una passione per le automobili che lo accompagn&ograve; per tutta la vita: collezionista e pilota, il musicista ha partecipato a numerose gare storiche e moderne, tra cui il Goodwood Revival e il Monaco Historic Grand Prix. Mason ha anche partecipato a diverse gare della 24 Ore di Le Mans, guidando auto come la Ferrari 512 BB/LM e la Porsche 962. L'articolo continua nella prossima scheda &nbsp; Ten Tenths, il garage dei sogni di Nick Mason La collezione di Mason si compone di circa 60 esemplari e comprende alcune delle pi&ugrave; ambite auto d'epoca e da corsa mai prodotte, dalla Panhard and Levassor del 1901 alla mitica Ferrari 250 GTO del 1962. Insomma, il garage della sua scuderia Ten Tenths Racing, all&rsquo;interno della sua tenuta nella campagna inglese, &egrave; un vero sogno per ogni appassionato di auto. Di seguito, alcune delle pi&ugrave; importanti L'articolo continua nella prossima scheda &nbsp; Maserati Tipo 61 "Birdcage"  Derivata dalla Tipo 60, questa rarissima barchetta &egrave; soprannominata "Birdcage" (gabbia per uccelli) per l&rsquo;innovativo telaio composto da circa 200 tubi in acciaio del diametro di 10, 12 e 15 millimetri. Tale struttura, leggerissima e all&rsquo;apparenza fragile, era invece incredibilmente rigida e permise al modello di vincere una lunga serie di gare (55 vittorie totali), la prima delle quali datata 12 luglio 1959 e siglata dal grande Stirling Moss a Rouen, Francia. La Tipo 61 di Mason, nello specifico, &egrave; l&rsquo;ultimo dei sei esemplari prodotti da Maserati nel 1961 e pare essere una delle vetture preferite dal batterista inglese. L'articolo continua nella prossima scheda &nbsp; McLaren F1 GTR&nbsp;  Versione omologata per la circolazione su strada della McLaren F1 GTR che vinse la 24 Ore di Le Mans del 1995, creata dal grande Gordon Murray e prodotta in sole 28 unit&agrave;. L'auto di Mason, telaio numero 10, &egrave; stata acquistata direttamente da Ron Dennis, ex presidente della Casa di Woking. Sotto al cofano, un V12 aspirato da 6,1 litri di produzione BMW eroga circa 600 CV, per una velocit&agrave; massima di 330 km/h (limitata dai rapporti del cambio accorciati rispetto alla versione da gara). Impressionante la massa, contenuta in poco pi&ugrave; di 900 kg. L'articolo continua nella prossima scheda &nbsp; Bugatti Type 35B&nbsp;  Definita dalla Casa francese negli anni &lsquo;20 come &ldquo;l&rsquo;auto da corsa di maggior successo al mondo&rdquo;, la Type 35B Questa vettura d'epoca racchiude tutta la maestria di Ettore Bugatti ed &egrave; una testimonianza dell'et&agrave; d'oro dell'automobilismo. Mason ne possiede un esemplare del 1927. L'articolo continua nella prossima scheda &nbsp; Aston Martin Ulster  Realizzata dopo la vittoria delle vetture Aston Martin alla TT Ulster (famosa competizione che si svolge Irlanda del Nord), ha partecipato alle pi&ugrave; importanti gare automobilistiche, come la 24 Ore di Le Mans e la Mille Miglia. Nick Mason ne ha possedute tre: LM17, LM18 e LM21. &nbsp; Jaguar D-Type  Nella collezione non poteva assolutamente mancare una delle auto da corsa inglesi pi&ugrave; rappresentative. Tre volte vincitrice a Le Mans (1955-1956-1957), la Jaguar D-Type &egrave; stata prodotta in 17 esemplari ed &egrave; una delle vetture racing pi&ugrave; belle e amate di tutti i tempi. Telaio semi-monoscocca, motore 6 cilindri in linea da 3,4 litri per 285 CV e aerodinamica curata (studiata in galleria del vento), assieme al peso di circa 800 kg, le permettevano di raggiungere i 270 km/h. Ci&ograve; anche grazie al cambio a quattro rapporti particolarmente lunghi. L'articolo continua nella prossima scheda &nbsp; Ferrari 250 GTO  Datata 1962, &egrave; la punta di diamante della collezione. Prodotta da Ferrari tra il 1962 e il 1964 in sole 39 unit&agrave;, &egrave; considerata una delle pi&ugrave; iconiche auto sportive mai realizzate. Acquistata all&rsquo;asta nel 1977 a sole 35.000 sterline La GTO di Mason, numero di telaio #3757 ha un'illustre storia nelle corse e si &egrave; rivalutata nel corso degli anni (il valore attuale supera i 50 milioni di euro). L&rsquo;auto ha anche uno stretto legame con i Pink Floyd. Nel 1987, anno di pubblicazione dell&rsquo;album A Momentary Lapse Of Reason, la band si trov&ograve; ad affrontare l&rsquo;enorme spesa per il tour mondiale. Un progetto colossale: 198 date in circa tre anni (1987-1990). Il chitarrista David Gilmour e il tastierista Richard Wright finanziarono di tasca propria i preparativi, ma fu proprio il batterista a dare la svolta: per ottenere in prestito la somma decisiva, Mason decise di mettere la rarissima Ferrari 250 GTO in garanzia. Naturalmente, il tour fu un successo e l&rsquo;auto torn&ograve; nel suo garage.       

Il garage Ten Tenths di Nick Mason, batterista dei Pink Floyd, ospita alcune delle pi&ugrave; iconiche e prestigiose vetture da competizione mai prodotte.

Nick Mason, le auto da sogno del batterista dei Pink Floyd

La Casa di Maranello ha pubblicato le foto di uno splendido esemplare di 250 GTO, riportata ai suoi fasti originari con un lungo restauro durato quattro anni

Ferrari, l'incredibile restauro di una 250 GTO

        Della vera Ferrari 250 GTO, considerata una delle auto pi&ugrave; belle mai costruite, ha poco. Eppure questa replica costruita dalla McBurnie Coachcraft si lascia guardare, seppur non possa emozionare come un vero modello del Cavallino. Protagonista nel mondo del cinema, &egrave; apparsa in numerosi film, tra cui "Un colpo all'italiana" (1969), ovvero il primo "The Italian Job", e il pi&ugrave; recente "Le Mans '66 - La grande sfida" (2019). La vettura &egrave; all'asta presso Mecum Auctions, che la batter&agrave; nella settimana tra il 13 e il 21 maggio 2022.  Ferrari 250 GTO? No, una Datsun La 250 GTO in questione non &egrave; che una Datsun 280Z camuffata in modo da sembrare la coup&eacute; realizzata da Maranello nei primi anni '60. Scelta da numerose produzioni per via dei costi pi&ugrave; accessibili rispetto a una vera Ferrari, ha dato il meglio di s&egrave; sul set, e anche se non &egrave; una vera Ferrari l'obiettivo di apparire identica &egrave; stato (quasi...) del tutto centrato. Il motore per&ograve; non &egrave; il V12... La carrozzeria &egrave; in fibra di vetro e con colore Rosso Corsa, ma a far storcere il naso ai puristi sar&agrave; il motore che, a differenza del V12 3 litri della vera 250 GTO, &egrave; un 6 cilindri 2.3 abbinato a un cambio manuale a 5 marce. A completare il quadro, gli interni neri, un impianto di scarico personalizzato e i cerchi American Racing da 17". Chi se l'aggiudicher&agrave; (prezzo non indicato) si porter&agrave; inoltre a casa sceneggiature e storyboard dei film a cui la finta Ferrari 250 GTO ha preso parte. Ferrari F40, all'asta un esemplare perfetto con soli 6.000 km       

Si tratta di una Datsun 280Z camuffata per sembrare la storica coup&eacute; anni '60 di Maranello. In vendita con Mecum Auctions, ha preso parte a film come "Un colpo all'italiana" e "Le Mans '66"

Ferrari, all'asta una finta 250 GTO protagonista al cinema

Protagonista in film come "Le Mans '66" o il primo "The Italian Job", questa coupé non è che una Datsun 280Z abilmente camuffata per apparire come lo storico modello del Cavallino costruito negli anni '60. Esteticamente è quasi identica, se non fosse che al posto del V12 3 litri di Maranello c'è un V6 da 2,3 litri...

Ferrari, all'asta la 250 GTO replica star del cinema

        Quante auto avr&agrave; posseduto il collezionista di vetture Ferrari ed erede della famiglia Chapal, Pierre Bardinon, nel corso della sua vita? Lui stesso non lo ha mai dichiarato ma, secondo diverse fonti, il numero potrebbe aggirarsi intorno alle 500, di cui circa 300 quelle uscite da Maranello. Eppure, tra queste 300 Ferrari gelosamente custodite ce n&rsquo;&egrave; una che vale una fortuna. Si tratta della una Ferrari 250 GTO del &rsquo;64, auto che al momento della morte dell&rsquo;uomo d&rsquo;affari francese avvenuta nel 2012 divent&ograve; oggetto di contenzioso. Ferrari, i 5 modelli (+1) che hanno fatto la storia del Cavallino  La sentenza della Cassazione francese Infatti, dopo che diverso tempo fa l&rsquo;auto fu al centro di una vertenza successoria da 44 milioni di euro, finalmente la Corte di Cassazione francese ha deciso che la stessa vettura potr&agrave; restare nel garage del facoltoso acquirente taiwanese e che uno degli eredi, il figlio Patrick Bardinon, che la vendette per 40,8 milioni, dovr&agrave; reimmettere nella successione una ingente somma, che comprende il valore dell'auto, gli interessi e spese accessorie. Insomma, la vendita fu in tutto e per tutto legale. Nel 2014, infatti, lo stesso Patrick Bardinon era stato denunciato e perseguito per &ldquo;violazione di fiducia&rdquo; dai fratelli Anne e Jean-Fran&ccedil;ois Bardinon, che lo accusavano di essersi irregolarmente appropriato della 250 GTO subito dopo la morte del padre. Una storia di relazioni complicate tra fratelli, che tuttavia si &egrave; interrotta &ndash; almeno legalmente &ndash; lo scorso 8 gennaio 2020, quando la Corte di Cassazione ha condannato Patrick Bardinon a pagare pi&ugrave; di 52 milioni di euro nella successione. Poche unit&agrave; dal prezzo inestimabile La Ferrari 250 GTO, definita la Gioconda delle Ferrari, &egrave; una vettura davvero speciale, diventata oggetto di culto per appassionati di auto e ricchi facoltosi. Prodotta in sole 39 unit&agrave;, la GTO vanta un motore V12 anteriore longitudinale da 300 cv con distribuzione monoalbero, 2 valvole per cilindro, capace di farle toccare i 280 km/h. Un gioiello, quello progettato da Giotto Bizzarrini, disegnato da Pininfarina e con scocca costruita da Sergio Scaglietti, che nel corso della sua lunga vita &egrave; riuscito a raggiungere una valutazione di diversi milioni di euro. GTO Squalo, la Ferrari 250 SWB rinasce con un V12 da 10.000 giri       

Dopo 7 anni di battaglie legali per Patrick Bardinon, denunciato e perseguito per &ldquo;violazione di fiducia&rdquo; dai fratell per essersi appropriato della vettura subito dopo la morte del padre, la supercar che fu acquistata a 40,8 milioni di euro non torner&agrave; in eredit&agrave; alla famiglia Chapal

Ferrari 250 GTO di Bardinon, la "Gioconda Rossa" resta a Taiwan: fu venduta legalmente dal figlio

La 250 GTO fu il punto più alto dello sviluppo raggiunto dalla 250 GT nei modelli da competizione, pur rimanendo una vettura utilizzabile anche su strade normali. Ecco alcune foto

Ferrari 250 GTO: mito senza tempo

        Nick Mason (Pink Floyd), Brian Johnson (AC/DC) e una 250 GTO (Ferrari). Gi&agrave; questo basterebbe per far rizzare i peli delle braccia alla maggior parte degli appassionati di auto e musica, perch&eacute; si sa, molto pi&ugrave; spesso di quanto si possa immaginare, motori e rock 'n' roll vanno a braccetto. Tanto pi&ugrave; se ai due storici artisti viene in mente di fare una piccola gitarella domenicale a bordo della mitica Ferrari 250 GTO, una di quelle vetture che forse meglio esprime e racchiude la filosofia del Cavallino. I Marchi auto pi&ugrave; citati di sempre nella musica hip-hop  Due leggende a bordo di una leggenda Il video in questione &egrave; un breve estratto dell&rsquo;episodio dedicato al batterista dei Pink Floyd &ndash; grandissimo appassionato ed estimatore di auto e, alle volte, abile pilota dilettante - della trasmissione &ldquo;A Life On The Road&rdquo; condotta proprio dallo stesso Johnson. Dopo un breve tour del ricco garage di Mason, contenente una quantit&agrave; impressionate di pezzi unici e rari della storia delle quattro ruote, tra cui Aston Martin classiche e McLaren, l&rsquo;occhio della voce pi&ugrave; potente d&rsquo;Inghilterra cade inesorabilmente sulla leggendaria GTO di Maranello. Quindi, perch&eacute; no? Perch&eacute; non montare a bordo e concedersi un giro di pochi chilometri&nbsp;seduti comodi sui sedili di una leggenda? E proprio quei pochi chilometri &ndash; fortunatamente per gli amanti della buona musica e delle belle auto - sono bastati alle due star del rock per tornare a ricordare i vecchi tempi, sorridenti e felici come se per loro il tempo si fosse fermato agli anni &rsquo;80. L&rsquo;auto che salv&ograve; il tour nell&rsquo;87 Ovviamente, non sono mancati racconti e alcuni particolari aneddoti sulla storia della Ferrai GTO di Nick Mason. L&rsquo;auto, infatti, secondo quanto affermato dal batterista ha avuto un ruolo davvero di primaria importanza nella sua vita. Stando al breve racconto, nel 1987 proprio questa Ferrari fu messa a garanzia per permettere al gruppo musicale di finanziare il tour &ldquo;A Momentary Lapse of Reason&rdquo;, subito dopo che Roger Waters lasci&ograve; il suo posto nella band. Daft Punk: una carriera tra musica elettronica e auto        

L&rsquo;auto in questione, spinta da un motore V12 da 300 cv, oltre ad essere una delle vetture pi&ugrave; famose del Cavallino, appartiene alla collezione privata del batterista dei Pink Floyd

Nick Mason e Brian Johnson insieme sulla mitica Ferrari 250 GTO

Tre leggende insieme come non si erano mai viste. Già questo basterebbe per far rizzare i peli delle braccia alla maggior parte degli appassionati di auto e musica, perché si sa, motori e rock 'n' roll vanno spesso a braccetto. Ecco alcune foto

Nick Mason e Brian Johnson a bordo della Ferrari 250 GTO

        Nel 2018 &egrave; iniziata la battaglia tra Ferrari e Ares Design che ha come protagonista una vettura iconica, la pi&ugrave; ricercata dai collezionisti di tutto il mondo: la Ferrari 250 GTO del 1962. Due anni fa, la Ares ha annunciato l&rsquo;avvio di un progetto di ammodernamento e di reinterpretazione del gioiello di Maranello a cui &egrave; seguito il ricorso per vie legali da parte di Ferrari. Il nodo della questione sono le possibili repliche, o veicoli simili, della 250 GTO che potrebbero nascere da questa operazione che, secondo quanto dichiarato dalla Ares Design, avrebbe un costo di circa 1 milione di euro.  Adesso &egrave; arrivata la sentenza definita e Ferrari ha perso la sua battaglia. Ferrari 250 GTO venduta per 44milioni di dollari senza ... cambio Il percorso Quando lo scorso anno Ferrari si &egrave; rivolta al tribunale commerciale di Bologna sostenendo che&nbsp;Ares Design stava progettando di produrre delle repliche della&nbsp;250 GTO, la giustizia si era pronunciata in suo favore, ma successivamente le cose sono andate diversamente. Appellandosi a una clausola ben precisa, secondo la quale se un marchio non viene pi&ugrave; utilizzato per cinque anni lo si perde, Ares Design ha vinto la battaglia. L&rsquo;ultima parola &egrave; arrivata dall&rsquo;Ufficio di Protezione Intellettuale dell&rsquo;Unione Europea (EUIPO): Ferrari non utilizza pi&ugrave; il marchio GTO per le sue auto nuove, ma solo per fabbricare dei modellini giocattolo. Sfoglia la gamma Ferrari: tutti i modelli sul mercato Scenari futuri Tuttavia non &egrave; la prima volta che Ares Design d&agrave; il via a progetti di rielaborazione sulle auto di Maranello: era successo anche con la reinterpretazione della Ferrari 412. Sar&agrave; l&rsquo;inizio di una lunga ostilit&agrave;? Top 10 delle Ferrari pi&ugrave; costose ed esclusive       

L&rsquo;Ufficio di Protezione Intellettuale dell&rsquo;Unione Europea si &egrave; espresso in favore del pi&ugrave; giovane brand modenese che adesso potrebbe replicare l&rsquo;iconica vettura di Maranello

Ferrari perde la battaglia per la 250 GTO con Ares Design

        Auto storiche, una passione decisamente impegnativa e costosa per i collezionisti dei modelli d'epoca prodotti dai maggiori marchi automobilistici. Tra questi vi &egrave; anche il 55enne britannico Gregor Fisker, un commerciante di auto storiche che ha acquistato, nel 2017, all'asta, una Ferrari 250 GTO al modico prezzo di 44 milioni di dollari. Un modello rarissimo e prodotto in serie limitata che Fisker ha comprato per&ograve; senza un componente fondamentale per le auto ovvero &hellip; il cambio.  Ferrari, un'elettrica solo dopo il 2025 La Ferrari 250 GTO e il cambio della discordia La vicenda &egrave; stata raccontata dal Daily Telegraph. Fisker avrebbe acquistato l'auto dal precedente proprietario, l'avvocato Bernard Carl con la consapevolezza che il pezzo mancante originale sarebbe stato acquistato e, successivamente, consegnato dallo stesso Carl. Una ricostruzione avallata anche dall'avvocato di Fisker, William Hooper, chiamato a dirimere la lite tra i due, complicatasi ulteriormente in seguito alla richiesta di Carl della somma di 25mila dollari per l'acquisto del cambio in possesso di un rivenditore della California. E non &egrave; tutto. Al rifiuto di Fisken che non ha voluto in alcun modo pagare nonostante la consegna fosse gi&agrave; impostata, Carl avrebbe chiesto a quest'ultimo ben 500mila dollari per l'approvvigionamento e la spedizione del componente per la Ferrari. Una richiesta che &ndash; sospettiamo &ndash; il commerciante britannico non accetter&agrave;, lasciando il suo gioiello sprovvisto di un &ldquo;accessorio&rdquo; necessario per farlo funzionare. Il contenzioso &egrave; lontano da una soluzione immediata. L'ultima parola spetter&agrave; all'Alta Corte di Londra chiamata a pronunciarsi per cercare di risolvere quella che romanescamente potrebbe essere definita una delle &ldquo;s&ograve;le&rdquo; pi&ugrave; costose della storia.       

Un contenzioso &egrave; in atto tra il nuovo e il precedente proprietario del modello Ferrari acquistato all'asta a un prezzo decisamente fuori portata&nbsp;

Ferrari 250 GTO venduta per 44milioni di dollari senza ... cambio

        A volte, saper attendere pu&ograve; risultare redditizio. Una lezione che avrebbe dovuto imparare il nonno di un ragazzo, John Temerian, che alla fine degli anni Sessanta ha venduto una Ferrari 250 GTO al prezzo di soli 9500 dollari. Inutile dire quanto la cifra sia bassa se rapportata al valore della macchina e all&rsquo;inflazione di oggi. Ma andiamo con ordine.  LA 250 GUIDATA DA JOHN SURTEES Il nonno di Temerian compr&ograve; un esemplare di Ferrari 250 GTO con volante a destra guidato da John Surtees nel 1968. Il costo dell&rsquo;affare fu di 6800 dollari. Per farsi piacere una Ferrari, basterebbe gi&agrave; il nome. Aggiungiamo inoltre la fortuna di possedere un modello guidato dal campione del mondo Formula 1 1964 (titolo vinto proprio con la Rossa), e il godimento &egrave; fisiologico. Ferrari, &ldquo;Capolavori senza tempo&rdquo; in mostra a Modena L&rsquo;INCREDIBILE VENDITA E invece no. La 250 GTO non ha fatto colpo su nonno Temerian, che non l&rsquo;ha apprezzata sin da subito, biasimandone in particolar modo il design. Su insistenza del figlio (il padre del giovane protagonista del video), la Ferrari &egrave; quindi stata venduta a Robert Sowers, noto collezionista di auto di Maranello.  La cifra guadagnata da nonno Temerian &egrave; stata per&ograve; di soli 9500 dollari, che poi furono subito reinvestiti per comprare una Lamborghini Miura al figlio. Con i valori dell&rsquo;inflazione di oggi, si tratta di 70mila dollari. Un prezzo davvero irrisorio per un modello di Ferrari 250 GTO, ancora oggi una delle macchine pi&ugrave; care al mondo, venduta per decine di milioni di dollari. Se solo nonno Temerian avesse aspettato qualche anno&hellip;       

Il giovane John Temerian ha raccontato in video la storia di suo nonno, che vendette un esemplare della Rossa per una cifra irrisoria, se rapportata al valore storico dell&rsquo;auto, di chi l&rsquo;ha guidata e soprattutto dei soldi che oggi servono per acquistarne una

Una Ferrari 250 GTO venduta per soli 70mila dollari

Gli addetti ai lavori la considerano la Ferrari per antonomasia, la migliore vettura mai fabbricata a Maranello e la sportiva di punta degli anni Sessanta. Progettata da un giovane Mauro Forghieri, la coupé è stata protagonista nelle competizioni sportive, diventando una regina del Gran Turismo

21 risultati per '250 GTO'

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