        Quante volte ci siamo lamentati del fatto che nonostante siamo chiamati e obbligati a pagare tasse su tasse, i servizi offerti dallo Stato non migliorino mai? Succede anche per quanto riguarda le strade e le autostrade e specie in quest'ultime il pedaggio serve proprio a consentirne la manutezione, la quale spesso non sembra proprio esserci. Altroconsumo propone quindi una Class Action contro Autostrade. Incentivi auto, nuovi fondi per ibride plug-in e elettriche Come aderire L'associazione di consumatori e utenti ha scelto di muoversi attraverso una Class Action a fianco degli automobilisti italiani. La decisione &egrave; stata presa a seguito di un'indagine avviata nelle ultime settimana che ha fatto emergere l'utilizzo dei soldi versati dagli utenti ai pedaggi non per la manutenzione delle opere autostradali ma per saldare dei prestiti. Collegandosi al sito autostrade.altroconsumo.it sar&agrave; quindi possibile aderire all'azione legale collettiva per chiedere giustizia e un risarcimento medio di 220 euro. Quello che lamenta Altroconsumo &egrave; l'aumentare continuo del costo dei pedaggi su tutta la rete autostradale italiana a fronte di un calo degli investimenti sempre pi&ugrave; evidente. Baster&agrave; lasciare il proprio numero di telefono sulla piattaforma e un operatore contatter&agrave; l'utente per l'iscrizione. Dei legali seguiranno in modo totalmente gratuito la Class Action e, in caso di vittoria, il soggetto verr&agrave; ricontattato per ottenere il risarcimento. Spegne l'auto e si addormenta: era sulla corsia di sorpasso dell'autostrada       

L'azione legale &egrave; iniziata a seguito della scoperta che i soldi versati dagli utenti ai caselli delle autostrade non sono stati utilizzati per la manutenzione ma per saldare dei prestiti

Altroconsumo, al via la Class Action che risarcisce i pedaggi autostradali

        Quanto costa realmente il pieno di benzina, Diesel o GPL di questi tempi? Il prezzo carburante da sempre tiene banco, ma in questi mesi la questione si &egrave; complicata ancora. La pandemia e il conflitto tra Russia e Ucraina hanno aggravato notevolmente la situazione economica e la politica globale. &ldquo;In particolare,&nbsp;le conseguenze di questi fenomeni hanno avuto una ricaduta significativa sui prezzi della benzina, del gasolio e del gpl. Il temporaneo taglio sulle accise attuato dal Governo non &egrave; stato sufficiente per risolvere questa condizione, infatti,&nbsp;il prezzo del carburante &egrave; aumentato dapprima in maniera pi&ugrave; contenuta&nbsp;(2% a settimana da gennaio a fine febbraio 2022), dopodich&eacute; in modo quasi esponenziale.&nbsp;Solo nella prima settimana di marzo il prezzo alla pompa ha infatti sub&igrave;to un balzo dell&rsquo;8,94%. Inoltre, Recentemente, il prezzo della benzina in modalit&agrave; &ldquo;self&rdquo; si &egrave; alzato sopra quota 2 euro al litro&rdquo;- ha&nbsp;dichiarato Federico Cavallo, Responsabile Relazioni Esterne di&nbsp;Altroconsumo. La richiesta della associazione&nbsp; &ldquo;Al fine di rendere il prezzo dei carburanti meno gravoso per le famiglie italiane, come&nbsp;Altroconsumo abbiamo chiesto al Governo di intervenire in maniera strutturale e duratura, agendo direttamente sull&rsquo;Iva, riducendone l&rsquo;attuale aliquota del 22% e azzerandola del tutto quanto meno durante i periodi di emergenza, in modo da mettersi al riparo da eventuali eccessivi aumenti futuri&rdquo;.&nbsp;&Egrave; possibile sostenere questo appello sottoscrivendo la&nbsp;petizione online. Prezzo carburante, l'analisi su strade e autostrade Resta fondamentale saper&nbsp;scegliere accuratamente il distributore pi&ugrave; conveniente per fare il pieno. Per questo motivo,&nbsp;Altroconsumo&nbsp;ha monitorato il prezzo del carburante per un anno (dal 29 marzo 2021 al 12 aprile 2022), confrontando l&rsquo;andamento delle principali insegne lungo le strade e autostrade italiane.&nbsp;I dati &ndash;&nbsp;aggiornati periodicamente in base alle informazioni fornite dalle stesse compagnie di distribuzione del carburante&nbsp;&ndash; sono stati reperiti forniti dal sito dell&rsquo;Osservatorio prezzi e tariffe del Ministero dello Sviluppo economico, che pubblica le informazioni con periodicit&agrave; giornaliera. L&rsquo;indagine di Altroconsumo ha coinvolto tutte le insegne di rilevanza nazionale, monitorando nel complesso&nbsp;i prezzi dei carburanti di 14.506 distributori della rete urbana ed extraurbana e di 455 distributori della rete autostradale. Per le 2 reti di vendita e per ogni tipo di carburante,&nbsp;&egrave; stato preso in esame il costo in modalit&agrave; &ldquo;self&rdquo;&nbsp;ed&nbsp;&egrave; stato calcolato il prezzo medio a settimana per provincia e per insegna.  Dall&rsquo;indagine emerge che, per quanto riguarda le grandi insegne presenti nei&nbsp;centri urbani e nella rete extraurbana, i prezzi della benzina sono abbastanza allineati.&nbsp;Tamoil&nbsp;&egrave; in vetta alla classifica come la compagnia con il prezzo medio pi&ugrave; conveniente. Al contrario, Api-Ip e Agip Eni sono quelle pi&ugrave; care, ma comunque rientrano in una forbice di prezzo ridotta a solo circa il 2% in pi&ugrave;.&nbsp; Per quanto concerne la&nbsp;rete autostradale, si contendono il primo posto equamente&nbsp;Tamoil, Q8 e Sarni Oil; segue Agip Eni, con prezzi medi superiori di circa il 4%.&nbsp; Anche per i prezzi del gasolio praticati nella&nbsp;rete urbana ed extraurbana&nbsp;dalle grandi compagnie le differenze non sono elevate:&nbsp;in testa alla classifica troviamo Tamoil, mentre la pi&ugrave; cara &egrave; Agip Eni (circa +3%).&nbsp;Per la&nbsp;rete autostradale&nbsp;la forbice invece si allarga,&nbsp;l&rsquo;insegna pi&ugrave; conveniente&nbsp;risulta essere&nbsp;Sarni Oil,&nbsp;seguita da&nbsp;Tamoil, Q8&nbsp;ed&nbsp;Esso. L&rsquo;insegna pi&ugrave; cara &egrave; Agip Eni, con i prezzi medi pi&ugrave; elevati di circa il 7%. Dall&rsquo;indagine emerge che le possibilit&agrave; di risparmio per i consumatori sul&nbsp;gpl&nbsp;sono decisamente pi&ugrave; ampie. Dal confronto tra i&nbsp;prezzi del gpl&nbsp;praticati dalle grandi insegne nei distributori della&nbsp;rete autostradale, la compagnia pi&ugrave; conveniente &egrave; Q8, dove il rifornimento costa in media l&rsquo;11% in meno&nbsp;rispetto alla pi&ugrave; cara Api-Ip. Nonostante in autostrada gli impianti di metano da autotrazione siano decisamente meno rispetto agli altri tipi di carburante,&nbsp;Sarni Oil risulta l&rsquo;insegna meno costosa, mentre ultima in classifica &egrave; Esso, dove il pieno costa in media circa il 12% in pi&ugrave;. Le pompe bianche oggi non sono pi&ugrave; economiche, anzi. L&rsquo;indagine&nbsp;Altroconsumo&nbsp;ha preso in considerazione anche le&nbsp;cosiddette &ldquo;pompe bianche&rdquo; cio&egrave; gli oltre 4mila piccoli distributori indipendenti sparsi sul territorio nazionale, e gli impianti con brand delle catene della grande distribuzione, che sono state comprese nell&rsquo;analisi dell&rsquo;andamento dei prezzi. Considerando il prezzo finale alla pompa, dalla prima rilevazione di&nbsp;Altroconsumo&nbsp;(29/3/2021) all&rsquo;ultima (12/4/2022),&nbsp;il metano da autotrazione &egrave; quello che ha sub&igrave;to un aumento dei prezzi pi&ugrave; che raddoppiato (+106%), seguito dal gpl (+30%). Gli aumenti, pi&ugrave; contenuti, ma comunque evidenti si sono registrati per le insegne di gasolio (+23%) e quella di benzina (+12%). Da notare in positivo i prezzi applicati dagli impianti delle catene della grande distribuzione (spicca Carrefour, dove dall&rsquo;inizio dell&rsquo;anno il prezzo della benzina &egrave; diminuito dell&rsquo;1,2%), mentre, contrariamente alla vulgata comune che d&agrave; per economiche le pompe bianche, in queste ultime il prezzo di benzina e gasolio &egrave; rimasto in media pi&ugrave; elevato di quello applicato dalle grandi compagnie. Occorre tenere d&rsquo;occhio i prezzi, come sempre purtroppo. Potrebbe interessarti: prezzo carburanti, Governo al lavoro per un nuovo taglio accise&nbsp;       

Le pompe bianche oggi non sono pi&ugrave; economiche, anzi

Prezzo carburante, dove conviene, l'indagine di Altroconsumo

        L&rsquo;annus horribilis che ha sconvolto le vite di tutti sta volgendo finalmente al termine ed &egrave; tempo di tirare somme anche per quanto riguarda il mondo dell&rsquo;automobile e dei costi del carburante. &Egrave; stata Altroconsumo a pensare a quest&rsquo;aspetto, realizzando un&rsquo;indagine proprio sull&rsquo;andamento dei prezzi dei carburanti. IN CITT&agrave; Lo studio &egrave; stato organizzato prendendo in considerazione le insegne presenti in almeno 11 regioni italiane e analizzando i prezzi del carburante sia per quanto riguarda il servito che per il self-service. Nei centri abitati e in generale sui tratti non autostradali, i migliori marchi per benzina e diesel self-service sono GDO, Conad ed Enercoop. Per quanto riguarda il servito, spiccano invece Beyfin ed Europam. Queste aziende sono di gran lunga pi&ugrave; economiche rispetto ai grandi marchi nazionali, che hanno cifre vicine al 50% in pi&ugrave;. Porsche e i carburanti sintetici: saranno nelle corse e sul prodotto di serie IN AUTOSTRADA Lungo le autostrade italiane, invece, l&rsquo;insegna pi&ugrave; conveniente &egrave; risultata essere Sarni Oil in tutte le categorie di carburante e servizio. C&rsquo;&egrave; un&rsquo;eccezione, quella delle cosiddette &ldquo;pompe bianche&rdquo;, cio&egrave; i distributori non legati alle pi&ugrave; note compagnie di distribuzione che non espongono alcun logo: molte di loro presentano prezzi molto vantaggiosi per il self-service, inferiori anche a Sarni Oil. La Top 10 dei marchi auto pi&ugrave; venduti in Europa a novembre 2020 PROGETTO MILE21 Il dato pi&ugrave; rilevante dell&rsquo;analisi di Altroconsumo &egrave; la differenza tra i prezzi urbani e quelli autostradali per il rifornimento: una distanza abissale, con la citt&agrave; largamente pi&ugrave; economica rispetto ai caselli. La stessa insegna, in autostrada, presenta un prezzo maggiorato del 70%. Prima di un viaggio lungo, &egrave; consigliato fare il pieno vicino casa per risparmiare. Per aiutare i viaggiatori, Altroconsumo ha dato il via al progetto Mile21 &ndash; Pi&ugrave; informazioni, meno emissioni, confinanziato dal programma LIFE+ dell&rsquo;Unione Europea, che si propone di fornire ai consumatori dati reali su consumi ed emissioni di Co2 della propria automobile, aiutandoli nella scelta di un nuovo veicolo e dando consigli sulla guida ecologica per consumare e inquinare di meno. Una manutenzione periodica, il controllo dei filtri e il corretto utilizzo delle marce sono gi&agrave; un importante punto di partenza per rispettare l&rsquo;ambiente e risparmiare carburante. &nbsp;       

L'analisi sui marchi presenti in almeno 11 regioni e il progetto Mile21 analizza i prezzi nei centri urbani e dopo il casello: ecco i risultati

Benzina in città e in autostrada: dove si risparmia di più e si inquina di meno?

Auto come mezzo di trasporto, ma anche compagna di vita e seconda casa. L&rsquo;automobile per gli italiani - e non solo - &egrave; parte integrante della propria esistenza, quasi fosse un&rsquo;estensione del corpo. E, in quanto tale, deve funzionare perfettamente. Basta un guasto o un malfunzionamento per rompere il delicato equilibrio che ci lega alla nostra vettura e trasformare la storia d&rsquo;amore verso un marchio in un burrascoso addio.  Altroconsumo, insieme ad altre associazioni europee (di Francia, Spagna, Belgio e Portogallo), ha provato a capire quali siano i marchi pi&ugrave; apprezzati dai consumatori, partendo proprio dal parametro dell&rsquo;affidabilit&agrave;. Ovvero la discriminante che influenza maggiormente la scelta di un&rsquo;auto da parte dei consumatori.&nbsp;  L&#39;indagine  L&rsquo;indagine ha interessato 43mila automobilisti, di cui 13mila italiani. Un campione variegato che ha incluso possessori di ogni tipo di auto, dalle pi&ugrave; economiche citycar fino alle sportive premium. A ogni marchio &egrave; stato dato un voto in centesimi, valutando affidabilit&agrave; e soddisfazione espressa dagli automobilisti. Guasti e malfunzionamenti hanno influenzato la classifica, facendo emergere i marchi pi&ugrave; virtuosi.&nbsp;    I risultati non stupiscono: a svettare sono infatti le vetture giapponesi, in particolare quelle del gruppo Toyota. Lexus primeggia con un tasso di affidabilit&agrave; di 97, e una soddisfazione di 89. Al secondo posto Porsche, con valori di 96 e 94. Poi un quartetto dal Sol Levante: Toyota, Daihatsu, Honda e Subaru, che precedono il resto della classifica.  Fanalino di coda le italiane: Lancia, Fiat e Alfa Romeo galleggiano tra le ultime posizioni della classifica, in compagnia di Case come Tesla e Land Rover. Ma i loro valori che, pur essendo i pi&ugrave; bassi della classifica, restano comunque elevati: il Biscione, pur ultimo nella graduatoria, ha un tasso di affidabilit&agrave; di 88, e un gradimento di 83. Dati che testimoniano come le vetture odierne siano comunque affidabili e meritevoli di fiducia da parte dei consumatori.&nbsp;           Marca    Affidabilit&agrave;    Soddisfazione          Lexus    97    89          Porsche    96    94          Toyota    95    84          Daihatsu    95    83          Honda    94    86          Subaru    94    86          Audi    94    85          BMW    93    86          Infiniti    93    85          Ssangyong    93    84          Kia    93    82          Mitsubishi    93    82          Suzuki    93    81          Mazda    92    85          Mini    92    84          Skoda    92    84          Jeep    92    83          Hyundai    92    82          Jaguar&nbsp;    91    87          DS    91    86          Mercedes    91    85          Volkswagen    91    82          Ford    91    81          Dacia    91    80          Smart    91    80          Volvo    90    86          Nissan    90    81          Citroen    90    80          Peugeot    90    80          Renault    90    80          Opel    89    79          Seat    89    79          Chevrolet    89    78          Lancia    89    78          Fiat    89    77          Tesla    88    93          Land Rover    88    84          Alfa Romeo    88    83        Ma quali sono i punti deboli dei marchi indagati da Altroconsumo e dalle altre associazioni? Lo studio ha rivelato che i guasti pi&ugrave; frequenti sono quelli elettrici. Fusibili, spie, lampadine e tergicristalli sono il tallone d&rsquo;Achille delle automobili in circolazione oggi in Italia e in Europa. Altri guasti frequenti riguardano gli impianti frenanti e le parti elettriche legate al motore.    Costi di gestione  L&rsquo;indagine ha stilato anche una seconda classifica, dedicata ai costi di gestione delle vetture nell&rsquo;arco di un anno. Anche qui primeggia Toyota, i cui clienti spendono appena 230 euro ogni 12 mesi in officina. La cifra aumenta man mano che ci si sposta verso marchi pi&ugrave; blasonati: 400 euro per Mercedes e Volvo, 450 per Audi fino ai 550 di Land Rover.           Marca    Costo annuo          Toyota    230          Suzuki    240          Dacia    250          Fiat    250          Kia    250          Lancia    250          Peugeot&nbsp;    250          Renault    250          Seat    250          Skoda    250          Ford    260          Hyundai    260          Citroen    270          Honda    280          Opel    280          Smart    280          Alfa Romeo    300          BMW&nbsp;    300          Chevrolet    300          Jeep    300          Mazda&nbsp;    300          Mini    300          Mitsubishi    300          Nissan    300          Volkswagen    300          Lexus    350          Subaru    350          Mercedes    400          Volvo    400          Audi    450          Land Rover    550        La situazione italiana  Il rapporto fornisce poi una panoramica specifica sul nostro Paese e sulle auto delle famiglie italiane. In cui, nonostante tutto, primeggiano ancora le Diesel (il 43% del totale, seppur in calo), con le benzina in rimonta e le ibride in rapida crescita ma ferme al 7%. L&rsquo;et&agrave; media delle vetture &egrave; abbastanza elevata (un quarto delle auto ha tra i 6 e i 10 anni) nonostante 8 italiani su 10 scelgano di comprare auto nuove. 

<p class="p1" style="margin: 0px; font-variant-numeric: normal; font-variant-east-asian: normal; font-stretch: normal; font-size: 12px; line-height: normal; font-family: Helvetica; -webkit-text-stroke-color: rgb(0, 0, 0);">Uno studio condotto su oltre 40mila automobilisti europei rivela i marchi pi&ugrave; affidabili secondo i consumatori

4 risultati per 'Altroconsumo'

Altroconsumo, al via la Class Action che risarcisce i pedaggi autostradali

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