        Undici esemplari appena, l'ultimo sviluppo della serie 993 prima di passare alla 996. Porsche 911 GT2 Evo pu&ograve; considerarsi una rarit&agrave;, per la tiratura limitatissima - il necessario per ottenere l'omologazione e partecipare alla classe FIA GT1 - ma anche per i 610 cavalli e 665 Nm espressi dal motore twin turbo boxer 6 cilindri, da 3.6 litri. E' la soglia pi&ugrave; alta che sia stata mai raggiunta da un boxer Porsche raffreddato ad aria. A distanza di 20 anni, andr&agrave; all'asta il prossimo 2 novembre a Dallas, lotto battuto da Mecum Auctions, che stima un valore milionario per la 911 GT2 Evo. Potrebbero arrivare offerte per 1 milione e 600 mila euro. La storia della GT2 Evo &egrave; quella di una specializzazione ulteriore della GT2, dalla quale si distingue per i passaruota ulteriormente ampliati e l'aerodinamica estremizzata. L'anteriore sfoggia un diverso paraurti, con ampio splitter e condotti di raffreddamento dedicati, per freni e radiatore dell'olio; in coda, l'ala guadagna efficienza con un biplano, installato in posizione pi&ugrave; alta e investito da flussi d'aria "puliti". Interni chiaramente svuotati di tutto il superfluo - che permisero di raggiungere un peso di appena 1.100 kg -, trasformati per l'impiego in pista, dove scaricare i cavalli ricorrendo a un cambio manuale 6 marce e la trazione posteriore. Il 3.6 litri twin turbo venne sviluppato fino a erogare 445 cavalli sulla GT2, era l'unit&agrave; della Porsche 993 Turbo, ma diversamente da quest'ultima non aveva la trazione integrale.&nbsp; L'esemplare in questione ha percorso appena 7.000 chilometri e si trova nell'esatta specifica con la quale usc&igrave; dalla fabbrica nel 1996       

<p>Undici esemplari appena omologati per partecipare alla serie FIA GT1, ha un'aerodinamica estremizzata rispetto alla GT2</p>

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Porsche 911 GT2 Evo del 1996, rarità all'asta