        Una nuova Morgan al Salone di Ginevra. Il Marchio inglese ha annunciato che il 3 marzo ci sar&agrave; una inedita sportiva. &ldquo;Il viaggio continua&rdquo; &egrave; stato annunciato sui canali social con la vettura coperta da un telo. Lasciando trapelare le forme classiche del modello. Con il tocco dei fari a led. Morgan 110 Anniversary Nessun dato tecnico &egrave; stato comunicato, ma le Morgan da questo punto di vista non hanno mai deluso gli appassionati. Trazione posteriore e l&rsquo;accoppiamento della nuova piattaforma CX, tutta in alluminio (che ha debuttato sulla Plus Six) che garantisce una rigidit&agrave; torsionale raddoppiata a fronte di un risparmio di peso di 100 chilogrammi rispetto alla precedente struttura in acciaio.. La nuova Morgan dovrebbe disporre del 6 cilindri in linea da 340 cavalli del Gruppo BMW. Ma probabilmente saranno disponibili motori di cubatura inferiore.        

<p>Il modello adotter&agrave; la nuova piattaforma CX interamente in alluminio: motore, il 6 cilindri BMW da 340 cavalli</p>

Morgan, nuova sportiva a Ginevra

Aldo guarda l'avantreno.&nbsp;E'&nbsp;alterato:  &ldquo;Ragazzi, o si fa cos&igrave; o viene una cagata, e a me passa la voglia. Ho dedicato anima e corpo a questo progetto e non posso lavorare senza entusiasmo&rdquo; &nbsp;Penso che abbia ragione. E sono proprio l'entusiasmo, e le sue capacit&agrave;, ad avermi portato a guardare con occhio diverso una vecchia vasca da bagno o un comune lamierino di ferro.  Michael &egrave; ragionevolmente preoccupato: nonostante la parte estetica della moto sia sostanzialmente frutto di un'opera taglia-e-cuci di ferro e derivati, la componentistica della Scrambler ha richiesto ingenti investimenti. Che non &egrave; facile affrontare, capirete.  Ma dobbiamo, e vogliamo, andare avanti. Vero, la salita diventa sempre pi&ugrave; dura, specialmente ora che abbiamo ben chiaro il traguardo ma questo (e una sorta di scintilla che ci scocca dentro ogni volta che ci mettiamo di fronte alla moto, tre amici di fronte ad una moto, ecco) &egrave; quello che fa passare in secondo piano ogni difficolt&agrave;, ogni piccolo screzio. Dimentichiamo per un attimo il posteriore. E' fatto, manca la sella certo, ma di poco altro necessita. Guardiamo (d) avanti. Abbiamo una certezza: li ci metteremo un compressore da frigorifero, chiaramente sagomato a dovere. Abbiamo anche un dubbio: pare che dovremmo metterci anche un manubrio. Un manubrio. O bella. Tutto intero? Qui si alza il polverone di cui sopra. Chi vuole una cosa sobria- sobrissima- chi lascia galoppare la fantasia. Per fortuna ci sono io, patentatissimo paraculo, che prendo chiara e netta posizione e in tono solenne (agitando anche un po' l'indice) pontifico: -&rdquo;Facciamo ci&ograve; che &egrave; giusto&rdquo;. -&rdquo;Cio&egrave;?&rdquo; -&rdquo;Le cose come vanno fatte!&rdquo; -&rdquo;Ah?&rdquo; -&rdquo;Non possiamo non pensare che ci sar&agrave; chi non sar&agrave; soddisfatto, nondimeno scegliendo la strada che diversamente suggerite potremmo anche giungere alla conclusione che, sebbene non sono certo di ci&ograve; ma potrei giurarvelo, funzionerebbe a dovere. Comunque lascio decidere a voi ma sbrighiamoci&rdquo; Fronti aggrottate e occhi ruotati in alto a destra. Leggere smorfie. &ldquo;Michael, Aldo, amici cari, d'altronde &egrave; cos&igrave;. Purtroppo il tempo stringe. Non &egrave; una cosa che dipende da noi. Sapete come funzionano certe cose&rdquo;.  Questo giro di parole l'ho imparato settimana scorsa in banca. Funziona sempre e cos&igrave;, al modo in cui ci aggira chi ci aggira, proseguiamo. Il compressore da frigo prende posizione fra gli steli: ospiter&agrave; un fanale (ho detto &ldquo;un&rdquo; non &ldquo;il&rdquo;) e cavi cavetti e noiosit&agrave; varie. Sopra appoggeremo la strumentazione, forse parzialmente annegata, e ai lati il manubrio.  Questo il piano. Intanto dobbiamo iniziare a tracciare l'impianto elettrico, da zero, e prendere un po' di misure.  Aldo dice che &egrave; compito mio.  'Sta cosa puzza di vendetta.  Devo andare. State collegati che presto vi racconto il resto. A presto! Federico Garbin [gallery ids="11415,11418,11417,11419,11420,11414"]

Un gruppo di amici si incontra: uno &egrave; bravo a lavorare, uno a parlare e l'altro ha una moto. Ecco come nasce una "special". Seguite l'avanzamento dei lavori su queste pagine

I Diari della Motocicletta- Nascita di una special- 7a puntata

GIVI completa la linea Trekker con i bauletti posteriori dotati di struttura squadrata totalmente in alluminio e che si abbinano alle Outback laterali ideate la scorsa stagione.  Le Outback rappresentano il classico &ldquo;tris valigie&rdquo; principalmente per i&nbsp; modelli di maxi-enduro stradali.  Come per i laterali, GIVI ha ideato i nuovi bauletti posteriori Outback in due differenti misure (42 e 58 litri) e i due top case possono, rispettivamente, ospitare uno o due caschi modulari.  La struttura &egrave; in alluminio di 1,5 mm ed &egrave; rinforzata internamente ed esternamente con angolari e profili in tecnopolimeri. L&rsquo;Outback &egrave; ulteriormente irrobustito dall&rsquo;utilizzo di rivetti in acciaio inox, dotati di O-ring.  Sono presenti guarnizioni di tenuta e un sistema di chiusura, il Security Lock, con doppio catenaccio e tappo copri-polvere.  Ogni lato del coperchio (con un ottimale accesso all&rsquo;interno) &egrave; accessoriato con maniglie di trasporto e passacinghie in acciaio inox per facilitare il trasporto e rendere la superficie superiore adatta ad ospitare ulteriori borse. In dotazione un tappetino interno antishock.  Due le finiture: silver o black.  I top case sono compatibili con tutte le piastre GIVI Monokey.  Per la linea Trekker Outback sono molteplici gli accessori optional.  Prezzi:   Top Case&nbsp; 42 litri &euro; 309,00 in alluminio, &euro; 339,00 in nero  Top Case 58 litri &euro; 389,00 in alluminio, &euro; 425,00 in nero   

Progettati per le maxienduro, i bauletti posteriori squadrati sono dotati di struttura in alluminio  

3 risultati per 'alluminio'

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Da GIVI gli Outback Trekker