        Non &egrave; una novit&agrave; che case automobilistiche e aziende si rivolgano ai loro appassionati per spunti e idee su nuovi modelli. Durante la recente Rimac Design Challange su Instagram, organizzata dal marchio croato, il compito assegnato era quello di progettare una Rimac del futuro, precisamente del 2080. A vincere &egrave; stato Scalatan, concept realizzato dal designer Maximilian Schneider.  Dyson, la storia di un'elettrica mai nata con 965 km di autonomia Un progetto audace Basta guardare le immagini per capire i motivi della vittoria. Rimac Scalatan Vision 2080 prende forma da una scocca di titanio e grafite, realizzata con la stampante 3D, che ne assicura leggerezza e, al tempo stesso, resistenza. Al suo interno Schneider ha immagino un propulsore 100% elettrico da 3.080 CV, per un peso totale di 940 kg. Degni di nota, gli pneumatici di Scalatan che utilizzano una tecnologia dei nanotubi di carbonio &ldquo;a memoria&rdquo;: in questo modo, in base alla tipologia di terreno e di percorso possono cambiare autonomamente la forma al battistrada. Non solo, sembra che questi pneumatici siano cinque volte pi&ugrave; leggeri del normale. Rimac Scalatan Vision 2080 &egrave; pensata per essere un&rsquo;auto del futuro, non mancano quindi sistemi di guida autonomi avanzati che gestiscono la maggior parte delle funzioni di guida. Naturalmente si tratta solo di rendering e non &egrave; dato sapere se Rimac metter&agrave; mai in produzione Scalatan, ma &egrave; davvero questo ci&ograve; che dovremmo aspettarci tra 60 anni? Faw ed Emilia Romagna, coinvolta Lamborghini nell'arrivo del colosso cinese       

<p>Il concept &egrave; stato realizzato dal designer Maximilian Schneider, ha la scocca di titanio e grafite realizzata con la stampante 3D ed &egrave; dotato di un propulsore 100% elettrico da 3.080 CV</p>

Rimac Scalatan Vision 2080, l’auto elettrica del futuro

Il concept è stato realizzato dal designer Maximilian Schneider durante la recente Rimac Design Challange su Instagram, organizzata dal marchio croato. Scalatan ha la scocca di titanio e grafite realizzata con la stampante 3D ed è dotata di un propulsore 100% elettrico da 3.080 CV 

Rimac Scalatan Vision 2080 FOTO

Prosegue il nostro viaggio nelle tecnologie che cambieranno il modo di guidare l'auto (QUI LA PRIMA PARTE)   5 - Auto del futuro, la tecnologia - Tablet &Egrave; senza dubbio una delle pi&ugrave; brillanti invenzioni degli anni Duemila e in soli cinque anni dal suo avvento &mdash; il primo iPad, antesignano del genere, &egrave; datato 2010 &mdash; ha gi&agrave; soppiantato i computer portatili in termini di numeri di vendita. Come calvalcare allora l&rsquo;onda del successo dei tablet anche in automobile? Semplice, diventeranno il perfetto sostituto dei gi&agrave; conosciuti sistemi Rear Seat Entertainment, i display fissi con cui sollazzare i passeggeri durante il viaggio, spesso bambini, con film e qualsiasi altro file multimediale. La fruizione dei contenuti media, finora, &egrave; sempre stata monopolio del guidatore e del passeggero anteriore. Ma adesso tutti gli occupanti possono essere coinvolti nell&rsquo;intrattenimento in auto. Attraverso app dedicate, come quelle che stanno sviluppando BMW e Gruppo VW ad esempio, chi sta dietro potr&agrave; gestire con il proprio tablet e in wireless la riproduzione della musica o addirittura controllare alcune funzioni dell&rsquo;auto stessa, dalla regolazione elettrica dei sedili alla climatizzazione. Audi va oltre e sulla nuova Q7 ha previsto persino dei tablet tutti suoi. Il Suv potr&agrave; essere infatti dotato di due &ldquo;tavolette&rdquo; dedicate, che nella fattispecie prevedono un display da 10,1&rdquo;, memoria di 32 Gb e un processore Nvidia Tegra 40. L&rsquo;Audi tablet pu&ograve; essere interfacciato con l&rsquo;impianto MMI di bordo via WLAN e chi sta dietro potr&agrave; ad esempio cercare un intinerario di viaggio e spedirlo direttamente all&rsquo;impianto di navigazione, oltre ad avere accesso alla radio di bordo e a tutti i servizi web del caso. Il bello &egrave; che questi due tablet possono essere rimossi dall&rsquo;auto e utilizzati al di fuori come un qualsiasi altro dispositivo del genere.   6&nbsp;- Auto del futuro, la tecnologia - Smartphone Collegare il telefono all&rsquo;auto &egrave; una pratica che svogliamo ormai da anni. Dapprima per effettuare chiamate in vivavoce, poi con il galoppare del progresso le funzionalit&agrave; sono aumentate a dismisura e gi&agrave; oggi &egrave; possibile ascoltare la propria musica in streaming oppure gestire dall&rsquo;auto i social network. La sfida futura sar&agrave; quella di integrare lo smartphone all&rsquo;interno dell&rsquo;auto nella maniera pi&ugrave; efficace possibile, con soluzioni ad hoc per ogni tipo di dispositivo. Il Gruppo Volkswagen, gi&agrave; quest&rsquo;anno, render&agrave; compatibili i suoi nuovi modelli con i tre principali standard di comunicazione fra telefoni e impianti multimediali: MirrorLink, la tecnologia che replica il contenuto dello smartphone sul display dell&rsquo;auto; CarPlay, l&rsquo;interfaccia di Apple studiata appositamente per i dispositivi iOS; Android Auto, l&rsquo;equivalente di Google per tutti i telefonini dotati del sistema operativo di Mountain View.  Di fatto, in tutti e tre i casi, si potr&agrave; usufruire di tutte le funzionalit&agrave; del proprio smartphone direttamente dall&rsquo;impianto di bordo: sfruttare i comandi vocali, le applicazioni di navigazione, i social network, le app di messaggistica, i servizi di musica e radio on line e un&rsquo;infinita serie di altre funzionalit&agrave; senza dover toccare materialmente il telefonino, che sarebbe un bell&rsquo;incentivo per la sicurezza stradale. Ancora, per gli smartphone stessi saranno poi sviluppate sempre pi&ugrave; applicazioni dedicate da parte delle case automobilistiche per controllare l&rsquo;auto in remoto, come nel caso degli Smartwatch di cui abbiamo gi&agrave; parlato: dal parcheggio automatico alla gestione della ricarica delle batterie e via dicendo.   7 - Auto del futuro, la tecnologia -&nbsp;&ldquo;GESTURE&rdquo; per i comandi Interagire con un dispositivo multimediale con il semplice gesto della mano. Fino a qualche tempo fa era fantascienza relegata alla cinematografia. Poi sono arrivati gli smartphone e i tablet e compiere dei movimenti specifici con le dita per effettuare determinate azioni &egrave; diventata la normalit&agrave;, specie per i nativi digitali. Ma con il &ldquo;pinch to zoom&rdquo; o altre manovre simili, c&rsquo;&egrave; comunque un contatto fra dita e schermo, e gi&agrave; oggi quasi tutti i sistemi multimediali di bordo sono touch e permettono questo. Il prossimo passo sar&agrave; dunque quello di fare gesti con la mano, senza sfiorare alcun tasto fisico o il display, per compiere azioni d&rsquo;uso comune: come aprire o chiudere il tettuccio, regolare elettricamente il sedile, gestire la temperatura della climatizzazione, rispondere a una telefonata. Tutto questo lo hanno gi&agrave; dimostrato con dei concept sia BMW che VW, quest&rsquo;ultima con la Golf R Touch provvista di alcuni schermi aggiuntivi, dei sensori di prossimit&agrave; e delle telecamere 3D. Il sistema &egrave; cos&igrave; in grado di capire le indicazioni del guidatore: avvicinando la mano destra alla parte superiore del tetto, sul display centrale comparir&agrave; il menu dedicato al tettuccio apribile, oppure abbassando la mano sinistra verso il sedile si potr&agrave; gestire il movimento dello stesso. L&rsquo;ok per effettuare l&rsquo;operazione viene dato dalle dita, attraverso gesti predefiniti da compiere, ma proprio come un computer o un dispositivo touch &egrave; possibile personalizzare tutte le manovre.   8 - Auto del futuro, la tecnologia -&nbsp;Chiave virtuale La chiave d&rsquo;accensione &egrave; un po&rsquo; lo specchio dell&rsquo;evoluzione dell&rsquo;automobile: in principio erano identiche a quelle di un banale lucchetto, poi si &egrave; passati a quelle a serramanico, infine alle chiavi intelligenti da tenere in tasca e capaci di immagazzinare dati relativi all&rsquo;auto e al profilo del guidatore. Ma la chiave, cos&igrave; come la conosciamo oggi, potrebbe anche sparire del tutto. Soprattutto alla luce dei crescenti servizi di car sharing, per aprire e avviare l&rsquo;auto potr&agrave; bastare una tessera. E difatti BMW ha gi&agrave; realizzato una propria carta di credito che integra un sensore NFC (Near Field Communication) in modo che la vettura possa riconoscere il proprietario, o l&rsquo;eventuale utilizzatore di turno, e dargli accesso a bordo. Altra evoluzione della chiave, che arriva sempre da Monaco, &egrave; un telecomando di tipo quasi tradizionale che per&ograve; al suo interno integra un display a colori attraverso il quale impartire alcuni ordini alla vettura, come il pre-condizionamento o l&rsquo;accensione in remoto. Operazioni che allo stesso modo possono essere effettuate attraverso uno smartwatch o uno smartphone. Perch&eacute; in sostanza la chiave &egrave; gi&agrave; diventata digitale e ci&ograve; apre le porte a scenari interessanti. In quanto digitale, la chiave pu&ograve; essere &ldquo;spedita&rdquo; dal proprietario come fosse un&rsquo;email direttamente sul telefono o sull&rsquo;orologio di un destinatario: pensate appunto a un servizio di car sharing, che potr&agrave; offrire un utilizzo temporaneo della vettura attraverso digital key delivery, ma anche spedirla sull&rsquo;iPhone della moglie che ha dimenticato le chiavi in giro e non riesce pi&ugrave; a entrare in auto...    &nbsp; 9 - Auto del futuro, la tecnologia -&nbsp;Luci Intelligenti Mai come negli ultimi tempi si &egrave; visto un proliferare di tecnologie legate all&rsquo;illuminazione. Questo &egrave; dovuto anche al fatto che i Led contribuiscono alla riduzione delle emissioni (assorbono meno energia, in pi&ugrave; c&rsquo;&egrave; un bonus sconto di g/km di CO2 da parte della UE a chi li adotta...) e perch&eacute; illuminano la strada in maniera pi&ugrave; efficiente. Ma la nuova frontiera &egrave; il laser, a cui stanno credendo soprattutto Audi e BMW. Gi&agrave; in serie (su R8 LMX e i8 ibrida), i proiettori laser garantiscono un raggio d&rsquo;azione impressionante (600 metri) e se combinati ad altre tecnologie di illuminazione selettiva (Matrix di Audi e Selective Beam di BMW) renderanno la guida molto pi&ugrave; sicura. Il proiettore del futuro &egrave; infatti in grado di adattarsi all&rsquo;ambiente circostante, alle situazioni del traffico e allo stile di guida. Dialoga con il navigatore satellitare per sapere in anticipo se c&rsquo;&egrave; una curva e dunque potenziare l&rsquo;illuminazione verso destra o sinistra, vede i cartelli stradali, i pedoni e le altre auto adattando continuamente il fascio di luce per non disturbare e far luce soltanto dove serve. Saranno sempre pi&ugrave; intelligenti e adattabili. Sia davanti, ma anche dietro. Perch&eacute; nella zona posteriore, grazie alla tecnologia OLED, anche in questo caso si potr&agrave; beneficiare di un&rsquo;illuminazione che si adatter&agrave; continuamente alle situazioni, grazie al fatto che i diodi organici sono molto pi&ugrave; facilmente gestibili a singoli moduli, sono sottilissimi (1,4 mm), dunque si prestano meglio dei Led ad essere plasmati  &nbsp; 10 - Auto del futuro, la tecnologia -&nbsp;Sound realistico&nbsp; Il progresso cambier&agrave; il modo in cui utilizzeremo l&rsquo;auto, ma anche la qualit&agrave; stessa dei contenuti di cui ogni giorno usufruiamo. Come la musica. E anche in questo caso sono in ballo complessi algoritmi e processori all&rsquo;avanguardia. &Egrave; al debutto su Audi Q7, ad esempio, un impianto audio 3D realizzato da Bang&amp;Olufsen in collaborazione con l&rsquo;istituto dei circuiti integrati Fraunhofer di Erlangen. L&rsquo;obiettivo &egrave; quello di rendere l&rsquo;ascolto ancor pi&ugrave; fedele, vivido e cristallino e il principio si basa sulle differenti situazioni in cui una canzone viene registrata. Il software riesce a comprendere e a dividere ogni componente spaziale del luogo in cui la musica &egrave; stata registrata (tra una sala di registrazione, uno stadio o un teatro possono esserci enormi differenze di rimbalzo del suono), poi elabora un modello matematico che riproduce le esatte condizioni di registrazione. Infine riassembla tutte le porzioni di suono in maniera da restituire in abitacolo l&rsquo;originale resa acustica. In sostanza, se gi&agrave; da tempo esistono algoritmi che simulano l&rsquo;effetto di un teatro o di uno stadio in base a standard predefiniti, il 3D di B&amp;O resituisce esattamente il sound originale.

Le tecnologie (dalla 6 alla 10) che cambieranno il modo di viverle e, soprattutto, di guidarle

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Rimac Scalatan Vision 2080, l’auto elettrica del futuro

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