Da Milano a Junior. La notizia che Alfa Romeo &egrave; stata costretta a cambiare nome al suo nuovo baby Suv presentato appena una settimana fa &egrave; rimbalzata ovunque. Il Ministro Adolfo Urso si &egrave; rifatto ad una legge nata per preservare il Made in Italy dei prodotti agroalimentari. Una legge corretta contro le imitazioni: per esempio, il vero parmigiano dal farlocco &ldquo;parmesan&rdquo;, dal nome simile ma non uguale, prodotto nei Paesi dell&rsquo;Est con latte differente da quello del parmigiano e lavorazioni molto meno scrupolose. Ma anche per le mozzarelle fake, per il finto prosciutto di Parma o per l&rsquo;imitazione dell&rsquo;aceto balsamico modenese, e per tanti altri prodotti fasulli.    Nello scontro Governo-Alfa Romeo ha perso l&#39;automotive italiano  Alfa Romeo ha pagato il &ldquo;braccio di ferro&rdquo; che Stellantis da mesi sta facendo con il Governo su diversi temi, decisamente pi&ugrave; importanti di un nome di una vettura. Vettura, la Milano che comunque &egrave; nata da stilisti italiani e ingegneri del nostro Paese, sviluppata e messa a punto da esperti tecnici italiani sulla pista di Balocco che sono gli stessi che hanno curato l&rsquo;handling e il set-up della Giulia GTA, tanto per fare un esempio di tecnologia d&rsquo;avanguardia.  Il comunicato di Alfa Romeo &egrave; stato chiaro: &ldquo;Pur ritenendo che il nome Milano rispetti tutte le prescrizioni di legge, e in considerazione del fatto che ci sono temi di stretta attualit&agrave; pi&ugrave; rilevanti del nome di una nuova autovettura, Alfa Romeo decide di cambiare il nome da Milano a Junior, nell&rsquo;ottica di promuovere un clima di serenit&agrave; e distensione&rdquo;. Ma alla fine &egrave; stato deciso di cambiare nome, dall&rsquo;evocativo Milano ad un semplice Junior.  Per&ograve; io penso che in questa vicenda abbiano perso entrambi. Sia il Ministro Urso che Stellantis. Il primo perch&eacute; si &egrave; impuntato su un nome che avrebbe dato comunque lustro internazionale al nostro Paese, anche perch&eacute; al netto di dove verr&agrave; prodotta la vettura &egrave; comunque un&rsquo;auto italiana e cos&igrave; viene percepita da tutto il mondo e non certamente polacca. Stellantis perch&eacute; ha perso un&rsquo;occasione di un nome che ha una risonanza internazionale e ha sminuito un grande prodotto con un nome dal sapore straniero. Le Alfa che ricordiamo sono Duetto, Giulia, Giulietta, Stelvio, Brera, e certamente, anche se gi&agrave; usato il nome Junior.  E comunque ha perso ancora una volta il sistema automotive italiano, proprio quello che il Governo vorrebbe difendere e far crescere.  Alfa Romeo Milano diventa Junior: contrordine, ci siamo sbagliati 

Nel braccio di ferro sul nome del nuovo Suv, hanno perso sia il Governo che Alfa Romeo: ecco perch&eacute;

Alfa Romeo Junior, con il cambio di nome hanno perso tutti

A seguito delle polemiche innescate dal Ministro Urso, Alfa Romeo ha fatto marcia indietro sul nome Milano ribattezzando il suo nuovo Suv in Junior. Ma in questo scontro hanno perso tutti: ecco il punto del Direttore di Auto, Andrea Brambilla

Auto Speed Date: il braccio di ferro sull'Alfa Romeo Milano

Siamo all&rsquo;inizio del mese e come consuetudine &egrave; tempo di analizzare bene quanto accaduto in marzo relativamente al mercato dell&rsquo;auto che in Italia ha totalizzato un -3,7%, complici principalmente il calo delle vetture elettriche, hybrid plug-in e Diesel. Sono state vendute 162.083 auto rispetto alle 168.324 di marzo 2023.  Se analizziamo il primo trimestre dell&rsquo;anno la crescita &egrave; del 5,7% sullo stesso periodo 2023 con 451.261 unita? immatricolate, ma del -16,1% rispetto a gennaio-marzo 2019. Il crollo delle auto elettriche &egrave; molto lampante. Le auto BEV in marzo si fermano al 3,3% del mercato e sono al 2,9% nell&rsquo;analisi dei primi tre mesi dell&rsquo;anno. Riduzione minore, ma sempre riduzione delle ibride plug-in che sono il 3,5% del mercato e nel trimestre hano una cumulato del 3,2%.  Incentivi in arrivo tra dubbi e speranze  Un dato cos&igrave; negativo non si registrava da parecchio tempo e gli addetti ai lavori puntano il dito sugli incentivi proposti dal Governo a gennaio la cui applicazione si &egrave; persa nei meandri della nostra burocrazia. Ma ci sono anche forti dubbi sulla necessit&agrave; di questi incentivi, al netto del loro schema che non convince fino in fondo.  Il tema &egrave; molto semplice: &egrave; corretto aiutare gli italiani ad acquistare, con circa un miliardo di euro, delle vetture anche prodotte all&rsquo;estero, oppure sarebbe meglio sostenere l&rsquo;industria italiana e i relativi posti di lavoro? Un dubbio legittimo che forse &egrave; alla base del ritardo della loro approvazione da parte dei diversi Ministeri. Soprattutto Adolfo Urso, ministro delle Imprese e del Made in Italy (Mimit), ha spesso sollevato il problema della necessit&agrave; di attrarre nel nostro Paese altri Costruttori oltre a Stellantis, soprattutto in seguito alla recente scelta del Gruppo automotive di ridurre il personale in diversi stabilimenti. Il braccio di ferro tra Governo e Stellantis &egrave; il tema della scorsa settimana e per&ograve; non segna dei risultati positivi.  Cgil su Stellantis: &ldquo;Rischio concreto. Il Governo parli con Tavares&rdquo;  Gli incentivi dovrebbero entrare in vigore, forse, entro la met&agrave; di maggio. Ora non ci resta che capire quali saranno i numeri del mercato di aprile. Se il dato dovesse essere ancora negativo gli obiettivi del 2024 delle Case auto andranno pesantemente rivisti.     &nbsp;   &nbsp;  &nbsp;    &nbsp;     Visualizza questo post su Instagram   Un post condiviso da Auto Official (@autoofficial_it)     

Mercato negativo a marzo a causa degli incentivi che non partono, ma forse &egrave; meglio aiutare l&rsquo;industria?

Mercato auto, elettriche e plug-in frenano in attesa degli incentivi

A marzo elettriche e plug-in segnano numeri in calo: basteranno gli incentivi approvati dal Governo a far risalire il mercato^ Il punto del Direttore di Auto, Andrea Brambilla

Auto Speed Date, l'elettrico frena in attesa degli incentivi

        I comuni italiani hanno incassato nel 2023, secondo i dati del sistema telematico del ministero dell&rsquo;Economia che censisce tutti i movimenti delle casse nelle Pubbliche amministrazioni (il Siope) 1,535 miliardi di euro in sanzioni collegate al Codice della strada. La cifra segna un aumento del 6,4% sull&rsquo;anno prima, ma soprattutto indica una crescita del 23,7% rispetto al 2019, l&rsquo;anno pre covid. Una cifra enorme con una crescita che &egrave; anche dovuta all&rsquo;aumento delle sanzioni, e non &egrave; ancora entrato in vigore il nuovo Codice della Strada che vede un ulteriore inasprimento delle multe. Una cifra che comunque non stupisce se pensiamo che l&rsquo;Italia ha il record di autovelox, ben 11.130, contro i 4.700 della Germania che &egrave; la seconda nazione europea nella classifica di chi utilizza questi sistemi per controllare la velocit&agrave; o pi&ugrave; facilmente per &ldquo;fare cassa&rdquo;. Nuovo Codice Stradale: cosa ne pensano gli italiani? Multe, che fine fanno i soldi incassati? Ma i soldi delle multe dove vanno a finire visto che le strade delle nostre citt&agrave;, piccole o grandi che siano, sono tutte ridotte a colabrodi obbligando automobilisti e motociclisti a pericolosissimi slalom alla Alberto Tomba? Intanto molti comuni non riescono ad incassare le multe. Ecco che si scopre che al Nord vengono pagate l&rsquo;84,3% dei verbali e solo il 15,7% &egrave; fra Sud e Isole. Insomma certi comuni d&rsquo;Italia fanno fatica a far pagare le multe; esattamente a Bologna nel 2023 &egrave; stato incassato il 63,7% dei verbali, a Milano il 53,6, a Firenze il 51,9%, a Napoli il 14% e il 12,2% a Palermo. Il comune che incassa di pi&ugrave; in multe &egrave; Milano, che nel 2022 ha toccato la cifra di 151 milioni di euro. Il 2023 ha per&ograve; visto un leggero calo del 12,5% rispetto all&rsquo;anno precedente anche se a budget il Sindaco Sala aveva messo 258 milioni. Alla fine nelle casse del Comune lombardo sono stati incassati circa cento milioni in meno. Ma quindi dove vengono spesi? Come indica l'Articolo 208 del Codice della Strada, la somma incassata dovrebbe essere destinata all'attuazione del Piano Nazionale della sicurezza stradale, alla manutenzione delle strade e alla loro messa in sicurezza nonch&eacute; per potenziare le attivit&agrave; di controllo. La realt&agrave; &egrave; che i Comuni italiani ben pochi di questi introiti delle multe le utilizzano per la manutenzione ma spesso per altri scopi a Milano ad esempio per le nuove piste ciclabili, ma non per &ldquo;tappare&rdquo; le buche che come ha dichiarato il Sindaco sono causate anche dal cambiamento climatico, oltre che dal budget speso male. Quanti italiani riuscirebbero a vivere senza automobile?       

L'Italia ha il record di autovelox e le multe permettono alle amministrazioni di incassare cifre miliardarie. Che per&ograve; non sempre vengono reinvestite dove dovrebbero

Multe, in Italia incassati 1,5 miliardi all'anno: ma come sono reinvestiti?

In attesa dell'entrata in vigore del nuovo Codice della Strada, la questione delle multe (e dei loro proventi) continua a tenere banco. Il punto del Direttore di Auto Andrea Brambilla

Auto Speed Date, autovelox e multe

&Egrave; di odio, tanto, e amore, poco, il rapporto tra ci governa, a tutti i livelli, e l&rsquo;automotive, automobilisti e imprese. Se avete dei dubbi vediamo in ordine il perch&eacute; di questa mia affermazione. Partiamo dalla parte pi&ugrave; semplice, ovvero gli incentivi per l&rsquo;auto che ha presentato il Ministro Urso il primo febbraio, ovvero oltre venti giorni fa. Una cifra importante e finalmente allocata quasi correttamente per svecchiare il nostro parco circolante. Ma vi sembra logico che non si sappia ancora di preciso quando entreranno in vigore? Le Case auto nel frattempo cosa fanno? Come organizzano gli ordini? E un cittadino che deve cambiare la vettura aspetta un mese o forse di pi&ugrave;? La burocrazia &egrave; lenta e noi continuiamo a farne le spese.  Tra nuove fabbriche auto e citt&agrave; a 30 all&#39;ora  Il Governo vorrebbe aumentare anche la produzione di vetture in Italia per salvaguardare i posti di lavoro, corretto. Ma dall&rsquo;altra parte non &egrave; cos&igrave; favorevole alle vetture elettriche e in pratica cerca di rallentare, se non boicottare, la transizione della mobilit&agrave;. Forse dovrebbe guardare cosa stanno facendo altri Paesi europei come la Francia che comunque stanno sviluppando con aiuti le fabbriche che producono anche le vetture elettriche.  Altro tema i 30 all&rsquo;ora in citt&agrave; a Bologna. Una scelta che &egrave; stata ampiamente motivata dal Sindaco della citt&agrave; per incentivare l&rsquo;uso di mezzi pubblici, ma che ha creato pi&ugrave; problemi che altro. Il rischio &egrave; che venga emulato da altri sindaci e che questo provvedimento serva esclusivamente per fare cassa come gi&agrave; accade con gli autovelox.  Piano incentivi, Urso: &quot;Risorse destinate ad auto prodotte in Italia&quot;  &Egrave;&nbsp;corretto che in alcune zone delle citt&agrave;, come gi&agrave; accade, ci siano limiti di velocit&agrave; a 30 km/h ed altre strade a 50. Ma questi limiti devono essere fatti rispettare. Abbassare i limiti di velocit&agrave; non ha senso se non si &egrave; in grado di fare rispettare quelli gi&agrave; esistenti altrimenti &egrave; solo un modo per fare delle multe. Cosa che conferma questa mia affermazione &egrave; che per il Comune di Milano gli incassi da multe passeranno dai 258 milioni di preventivo del 2023 ai 268 milioni di preventivo per il 2024.  Insomma il Sindaco Sala sa gi&agrave; che multer&agrave; pi&ugrave; persone e non di poco, ben 10 milioni di euro in pi&ugrave;. E come fa a prevedere questo aumento di multe? Semplice sono entrati in funzione due nuovi autovelox ed &egrave; previsto il posizionamento di nuove telecamere agli incroci regolati da semafori che sanzioneranno gli automobilisti che passano col rosso, inoltre da giugno entrer&agrave; in funzione la ZTL al quartiere Isola. La lotta alle vetture per Sala &egrave; una priorit&agrave; per fare cassa impedendo dove possibile la circolazione e il parcheggio, anche quello a pagamento. Insomma da una parte il governo incentiva l&rsquo;uso dell&rsquo;auto dall&rsquo;altra si fa di tutto per boicottarla e intanto la benzina verde sfonda quota 2,5 euro al litro al servito e non &egrave; previsto dal Governo un taglio delle famigerate ACCISE...   Clicca qui per provare gratis le auto le finaliste di Auto dell&#39;anno 2024! 

Tra incentivi in ritardo, limiti di velocit&agrave; sempre pi&ugrave; stringenti e difficolt&agrave; nella transizione, il rapporto tra chi ci governa e l&#39;auto non sembra essere dei pi&ugrave; felici: il punto del Direttore di Auto Andrea Brambilla

Auto Speed Date: l&#39;Italia e l&#39;automobile, odio e poco amore

Incentivi, posti di lavoro e limiti di velocit&agrave;: il Direttore di Auto Andrea Brambilla fa il punto della situazione

Auto Speed Date: il difficile rapporto tra chi ci governa e l'auto

Auto Speed Date

Dopo Milano, appuntamento a Cervinia e Courmayeur con le finaliste dell&#39;Auto dell&#39;Anno 2024

Auto Speed Date: Car of The Year, le finaliste in mostra

        I dati dell&rsquo;andamento del mercato europeo dell&rsquo;auto, Inghilterra compresa, sono perfetti per fare un&rsquo;analisi realistica della transizione della mobilit&agrave; verso l&rsquo;elettrico. Se guardiamo il totale del mercato, il macro numero il 2023 ha chiuso con una crescita del 13,7%, nell&rsquo;ultimo mese dsell&rsquo;anno per&ograve; c&rsquo;&egrave; stato un calo complessivo del 3,8%. Infatti se andiamo a vedere nel dettaglio alcune nazioni ci accorgiamo ad esempio che la Germania, non a caso, ha chiuso il mese di dicembre con un calo del -23%. Le vendite sono crollate di quasi un quarto nel pi&ugrave; grande mercato europeo a causa della fine degli incentivi per vetture elettriche. Ma la stessa situazione &egrave; avvenuta anche in Svezia, Paesi Bassi e Croazia. Elettrico in calo, le possibili cause del rallentamento L&rsquo;Europa ha cos&igrave; registrato il primo calo di vendite di vetture elettriche dal 2020, un fattore che inizia a preoccupare le Case auto. Le vetture a zero emissioni rappresentano oggi il 14% del mercato in Europa ma le stime di molti analisti prevedono una frenata al 5% per il 2024. Questo &egrave; dovuto da diversi fattori, come i costi delle auto ancora elevati, nonostante siano in arrivo vetture BEV a prezzi contenuti sotto i 25 mila euro, un&rsquo;economia stagnante in alcune parti d&rsquo;Europa e un crescente pessimismo nei confronti dei veicoli elettrici. A questo, in Italia, aggiungiamo anche una rete di infrastrutture carente. Le Case auto si stanno preparando quindi ad una crescita pi&ugrave; lenta e per cercare di combattere questa situazione ad esempio Tesla ha nuovamente abbassato il prezzo della Model Y in Germania, Francia e Norvegia. Volkswagen ha lanciato delle versioni pi&ugrave; economiche delle sue ID. 3 e 4 e in Audi stanno pensando di ridurre i lanci delle vetture elettriche infatti per il 2024 &egrave; prevista la sola Q6 e-tron, mentre l&rsquo;A6 e-tron arriver&agrave; a fine anno, ma rester&agrave; in vendita anche l&rsquo;attuale A6 con motore endotermico. Vediamo se l&rsquo;ipotesi di un taglio degli interessi nel secondo semestre del 2024 fatta dalla Presidente della Banca Centrale Europea, Christine Lagarde, servir&agrave; per far riprendere il mercato dell&rsquo;auto elettrica. Auto Speed Date: si riaccende la guerra dei prezzi delle elettriche       

Per la prima volta dal 2020,&nbsp; le vendite di auto elettriche nel Vecchio Continente hanno sub&igrave;to una contrazione: ecco i motivi

Auto Speed Date: l'elettrico tira il freno in Europa

Dopo un lungo periodo di crescita ininterrotta dal 2020, le auto elettriche hanno registrato cali in alcuni dei più importanti mercati europei. Cosa sta succedendo? Il Direttore di Auto, Andrea Brambilla, fa il punto della situazione

Auto Speed Date, la frenata dell'elettrico sul mercato europeo

La guerra dei prezzi delle vetture elettriche &egrave; ripartita a gennaio con la decisione di Volkswagen di abbassare in alcuni paesi il Prezzo delle sue auto a batteria. Che gli AD delle Case auto a volte siano peggio di Pinocchio non &egrave; una novit&agrave;. Le dichiarazioni che fanno vengono spesso smentite, come quella di Oliver Blume, CEO del gruppo Volkswagen, che alla fine dello scorso anno aveva affermato che, in seguito alla decisione di Tesla di tagliare i prezzi delle Model 3 e Model Y, non sarebbero mai entrati in una guerra dei prezzi in Europa.  Gli effetti negativi della guerra dei prezzi  La realt&agrave; &egrave; che finiti in alcuni Paesi gli incentivi la Volkswagen da deciso di rivedere al ribasso il prezzo delle sue vetture elettriche proponendo alcuni allestimenti &ldquo;pi&ugrave; economici&rdquo;. La domanda di veicoli elettrici nel 2024 rallenter&agrave;, poich&eacute; le vetture hanno ancora prezzi elevati e la rete di ricarica delle vetture ancora in via di sviluppo.  Questo calo delle richieste da parte degli utenti fa s&igrave; che le Case auto fatichino ad eguagliare la redditivit&agrave; delle auto elettriche con quelle a combustione interna. Per far fronte a certe scelte dei Governi di non finanziare l&rsquo;acquisto di vetture elettriche le Case auto sono state costrette ad accollarsi loro gli incentivi per mantenere interessante la vendita di queste vetture. Una scelta che comunque allontana il punto di redditivit&agrave;, o di guadagno.  Questo taglio di prezzi delle vetture Volkswagen, camuffato in allestimenti diversi, ha comunque porta con s&eacute; un altro aspetto negativo, ovvero l&rsquo;abbassamento del valore residuo della vettura. In pratica una &ldquo;vecchia&rdquo; ID. 3 usata varr&agrave; ancora meno. Non &egrave; ancora chiaro come si comporter&agrave; Volkswagen Italia in questa lotta dei prezzi, certo &egrave; che in una nazione dove l&rsquo;elettrico &egrave; solo a 4% (nel 2023 sono state vendute 66.679 auto BEV, e solo 266 ID. 4, la loro elettrica pi&ugrave; venduta) il problema prezzo &egrave; relativo.  Elettriche ancora marginali sul mercato auto  Elon Musk che lo scorso anno aveva deciso di tagliare i listini delle sue vetture Tesla, iniziando la guerra dei prezzi, per mantenere quote di mercato era comunque stato pesantemente criticato da chi pochi mesi prima era diventato possessore di una sua vettura pagandola di pi&ugrave;. Bisogna vedere anche cosa accadr&agrave; con le vetture Volkswagen. La certezza &egrave; che su in Europa l&rsquo;auto elettrica lo scorso anno pesava circa il 15% sar&agrave; difficile che nel 2024 superi il 20% che dichiara Luca de Meo Presidente ACEA, l&rsquo;Associazione Europea dei Costruttori, e CEO di Renault. Il rischio &egrave; che ci sia una regressione. Aspettiamo e vediamo.  Ecobonus, il Governo &egrave; in ritardo: cosa pu&ograve; accadere da febbraio 

Con la decisione di Volkswagen di abbassare i prezzi delle sue EV, si riaccende la guerra dei prezzi innescata l&#39;anno scorso da Tesla. Il punto del Direttore di Auto, Andrea Brambilla

Auto Speed Date: si riaccende la guerra dei prezzi delle elettriche

Il nuovo anno si apre con un'accelerazione della guerra dei pezzi delle auto elettriche avviata nel 2023 da Tesla. Il Direttore di Auto, Andrea Brambilla, fa il punto della situazione

Auto Speed Date, la guerra dei prezzi del 2024

Si &egrave; chiuso un anno in chiaroscuro per il mercato dell&rsquo;auto in Italia. La crescita del mercato c&rsquo;&egrave; stata, sono state vendute 1.566.448 auto nuove, ben 250.000 in pi&ugrave;&nbsp;rispetto al 1.316.773 del 2022. Un successo potremmo dire, con un segno pi&ugrave; del 19%. Ma se lo confrontiamo con il 2019, l&rsquo;ultimo prima della pandemia, i numeri non sono cos&igrave; positivi e il segno pi&ugrave; si trasforma in un meno 18,3%.  Italia, transizione ancora lenta  Il mese di dicembre appena concluso ha dato segnali positivi, ma comunque inferiori a quanto le Case auto speravano. Anche perch&eacute; ci confermiamo ancora il fanalino di coda della transizione della mobilit&agrave;. L&rsquo;elettrico in Italia non piace e i motivi sono diversi del perch&eacute; non apprezziamo questa svolta che sa tanto d&rsquo;imposizione. Costi elevati delle vetture, tecnologia in forte evoluzione, infrastrutture carenti e incentivi poco funzionali. Le vetture a zero emissioni hanno rappresentato nel nostro Paese nel 2023 solo il 4,2% del mercato e le PHEV, le ibride plug-in il 4,4%.  Attesa  L&rsquo;utente italiano preferisce ancora aspettare questa transizione e preferisce valutare bene cosa acquistare e per ora sceglie le alimentazioni ibride, full e mild. Queste auto infatti rappresentano il 36,2% del mercato seguite da quelle a benzina, 28,3%. Questa scelta per&ograve; ci pesa a livello di inquinamento, infatti le emissioni medie di CO2, contrariamente al trend di riduzione imposto dalle norme europee, sono cresciute nell&rsquo;intero 2023 a 119,5 g/Km (+0,7%). E questo &egrave; il lato negativo di una transizione che non decolla.  Previsioni per il 2024  E il 2024 come sar&agrave;? Intanto siamo sempre in attesa degli incentivi che dovrebbero dare, come accaduto in passato, un&rsquo;accelerazione alle vendite. Il Ministro delle imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, ha annunciato la predisposizione di un DPCM di modifica delle regole degli incentivi per il 2024 con obbiettivo la rottamazione delle auto pi&ugrave; inquinanti, le euro 0,1,2,3, e risorse destinate alle famiglie a reddito basso, dando priorit&agrave; a modelli realizzati negli stabilimenti italiani, per aumentare la produzione nazionale. Ma, fa osservare il Presidente dell&rsquo;UNRAE Michele Crisci: &ldquo;Alla luce dei tempi burocratici di approvazione e ratifica da parte delle istituzioni coinvolte e? molto forte e preoccupante il rischio che i nuovi incentivi non siano operativi in tempi brevi, situazione che porterebbe a un ulteriore rallentamento o alla paralisi del mercato&rdquo;. Quindi gli incentivi ci saranno, si ipotizza un miliardo di euro compresi quelli non erogati nel 2022 e 2023, ma quando partiranno? Il rischio &egrave; che in attesa della loro definizione gli utenti procrastino giustamente l&rsquo;acquisto. Intanto passano gli anni ma la regina del mercato &egrave; sempre la Fiat Panda, che per&ograve; entro l&rsquo;anno andr&agrave; in pensione e verr&agrave; sostituita da un nuovo modello... anche elettrico. 

I dati parlano di crescita rispetto al 2022, ma i numeri dell&#39;era pre-pandemia sono lontani. Ferma al palo anche l&#39;elettrificazione

Auto Speed Date: mercato auto 2023, non tutto &egrave; positivo

        Il tema degli incentivi &egrave; sempre un tasto dolente per i Governi, quelli precedenti e quelli attuali. L&rsquo;equilibrio che ogni volta vogliono tenere tra vetture elettriche e svecchiamento del parco circolante, il pi&ugrave; vecchio d&rsquo;Europa, li porta sempre a fare scelte che non convincono e obbiettivamente hanno alla fine poca efficacia. Incentivi, Urso: in arrivo un miliardo Il Ministro delle imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, in un'intervista al quotidiano Il Messaggero ha dichiarato: &ldquo;Abbiamo predisposto un nuovo piano incentivi, sostenibile sul piano ambientale, sociale e produttivo, con quasi un miliardo di euro nel 2024&rdquo;. Non sono pochi i soldi ma come li vogliono spendere? Urso li ha cos&igrave; giustificati, sempre nell&rsquo;intervista al quotidiano: &ldquo;Abbiamo tre obiettivi: la rottamazione delle auto pi&ugrave; inquinanti, le euro 0,1,2,3, con risorse destinate alle famiglie a reddito basso, prevalentemente orientate su modelli realizzati negli stabilimenti italiani, per aumentare la produzione nazionale. Per la tenuta della filiera nazionale &egrave; necessario che vengano prodotte in Italia almeno un milione di autovetture, &egrave; questo l'obiettivo che ci siamo posti&rdquo;. Intanto dovrebbero spiegare al Ministro che il Costruttore che opera in Italia, che poi resta Stellantis, non produce nel nostro paese le vetture pi&ugrave; economiche ma vengono prodotte a Tychy in Polonia, da noi restano vetture che per ora rientrano solo parzialmente nei vecchi incentivi. Secondo se c&rsquo;&egrave; l&rsquo;idea di seguire quanto sta facendo la Francia con il Leasing Sociale deve parlarne con il Ministro Salvini che alla presentazione del progetto fatto da ACI non era propriamente entusiasta. 300 milioni avanzati dai bonus 2023 Insomma sull&rsquo;automotive il nostro Governo ha sempre idee, magari anche corrette, ma confuse nella messa in pratica. Il progetto &egrave; quello di variare gli incentivi, che dovrebbero essere pi&ugrave; corposi, anche a seconda della fascia ISE e sempre con un tetto di spesa di 35.000 o 45.000 euro a seconda delle fasce d i emissione di Co2, iva esclusa. Giusto per dovere di cronaca ricordiamo che dal 2023 sono avanzati circa 300 milioni di euro, oltre a 97milioni per le vetture con emissioni di CO2 da 0 a 21 gr/km, le elettriche, e circa 200miloini per le auto da 21 a 60 gr/km di CO2, ovvero le plug-in hybrid. Insomma vediamo se come dice Urso il 2024 sar&agrave; l&rsquo;anno della ripartenza del settore o sono solo promesse classiche dei politici. Le auto prodotte in Italia che rientreranno negli incentivi 2024       

Il Ministro Urso ha annunciato un miliardo di euro per gli incentivi auto 2024, con l'obiettivo di sostenere la produzione italiana: il punto del Direttore di Auto

Auto Speed Date: i tanti dubbi sugli incentivi 2024

Il Governo annuncia un miliardo di euro per i nuovi bonus, ma 300 milioni sono avanzati dal 2023: il punto del Direttore di Auto, Andrea Brambilla

Auto Speed Date: i dubbi sugli incentivi 2024

La situazione delle Case auto europee nella conquista o difesa del mercato dell&rsquo;elettrico rispetto ai produttori cinesi, ma non solo, deve affrontare molti problemi di non facile soluzione. Partiamo dal principale, ovvero la sfida del prezzo per rendere le vetture costruite in Europa, o comunque realizzate dalle Case tradizionali, competitive rispetto alle cinesi e soprattutto accessibili da parte degli utenti.  Il delicato equilibrio tra costi e ricavi  Le case automobilistiche europee stanno accelerando i loro piani per immettere sul mercato auto elettriche a prezzi accessibili in risposta ai nuovi concorrenti provenienti dalla Cina. Secondo una recente ricerca di JATO Dynamics, nella prima met&agrave; del 2023 il prezzo medio al dettaglio di un veicolo elettrico in Europa era di oltre 65.000 euro, rispetto a poco pi&ugrave; di 31.000 euro in Cina. Il CEO di Stellantis, Carlos Tavares, pur affermando che il gruppo &egrave; in attivo sui veicoli elettrici, ha detto che le case automobilistiche devono essere &ldquo;estremamente attente sui costi&rdquo; per ottenere profitti dai veicoli a zero emissioni.  Per attirare i consumatori della classe media, Tavares ha affermato che i veicoli elettrici dovranno avere prezzi accessibili ma redditizi. &quot;Questa &egrave; un&#39;equazione che pu&ograve; essere risolta solo riducendo i costi&quot;.  Prospettive disattive  Costi delle batterie che restano un problema per le Case europee; e questo riguarda anche la fascia delle vetture premium. Il CEO di Audi, Gernot D&ouml;llner, ad esempio ha recentemente dichiarato che le loro vetture elettriche&nbsp; impiegheranno pi&ugrave; tempo per essere redditizie rispetto a quelli con motore endotermico. &quot;All&#39;inizio noi di Audi pensavamo che avremmo raggiunto questi rendimenti entro la met&agrave; del decennio. Ora, alla luce degli attuali sviluppi, &egrave; probabile che ci&ograve; venga ritardato&quot;, ha dichiarato D&ouml;llner .&quot;I margini di profitto tra le auto a combustione interna e quelle elettriche non stanno convergendo cos&igrave; rapidamente come speravamo&quot;. Tra le strategie affinch&eacute; questo avvenga anche l&rsquo;ipotesi che le future auto elettriche dei Quattro Anelli potrebbero avere batterie pi&ugrave; piccole ma pi&ugrave; efficienti con un&rsquo;autonomia simile. Un equilibrio che tutti i costruttori vorrebbero raggiungere ma che &egrave; ancora lontano da divenire.  Auto elettrica, perch&eacute; la situazione resta incerta  A questa situazione di incertezza del mercato si aggiunge la scelta della Francia di bloccare gli incentivi alle vetture prodotte fuori dall&rsquo;Europa. Una decisione che danneggia tre dei modelli pi&ugrave; venduti nel Paese Transalpino: Dacia Spring, Tesla Model 3 e MG4. Una strategia di mercato studiata contro le vetture prodotte in Cina, ma &ldquo;vestita&rdquo; green, affermando che quelle auto sono prodotte utilizzando energia la cui maggior parte proviene da combustibili fossili, soprattutto carbone. Una situazione generale che per ora non aiuter&agrave; certamente il mercato che comunque resta sempre rallentato da costi finali per l&rsquo;utente, tecnologie in forte evoluzione, con il rischio di valore residuo molto basso e infrastrutture carenti. 

Il prezzo medio di un&#39;elettrica, in Europa, &egrave; ancora alto e i profitti per le Case non stanno andando come da previsioni

Auto Speed Date: l&#39;auto elettrica e quell&#39;equilibrio tra costi e ricavi che manca

        BMW Serie 5/i5, BYD Seal, Kia EV9, Peugeot 3008, Renault Sc&eacute;nic e-Tech Electric, Toyota C-HR e Volvo EX30. Sono queste le sette finaliste del premio The Car of The Year 2024 che verr&agrave; assegnato dalla giuria composta da 59 giornalisti di 22 nazioni europee il 26 febbraio. Le sette vetture sono state selezionate dagli stessi giornalisti su una rosa di 29 vetture presentate nel corso di questo 2023. Auto dell&rsquo;Anno 2024, ecco le finaliste Le 7 finaliste di Auto dell'Anno 2024 Una scelta certamente non semplice visto le numerose vetture interessanti presentate dalla diverse Case auto negli ultimi mesi. Analizzando queste finaliste ci rendiamo conto che sono quasi tutte vetture elettriche o anche elettriche ad esclusione della Toyota C-HR che ha la motorizzazione hybrid o plug-in. Se in Europa il mercato dell&rsquo;auto elettrica &egrave; fermo da alcuni mesi al 15% e in Italia sfiora il 4% del venduto la visione dei giurati dell&rsquo;Auto dell&rsquo;Anno guarda molto al futuro della transizione della mobilit&agrave;. &Egrave; per&ograve; anche vero che sia la BMW Serie 5 che la Peugeot 3008 sono previste anche con propulsore endotermico ibrido. Altra considerazione da fare &egrave; che a esclusione delle berline di BMW e BYD le altre vetture sono tutte dei Suv, a conferma che questa tipologia di auto resta il segmento pi&ugrave; interessante del mercato europeo. Scegliere sette candidate su 29 modelli obbliga ovviamente a creare delle grandi escluse. Quest&rsquo;anno il &ldquo;taglio&rdquo; &egrave; costato ad auto come la nuova Fiat 600, Honda ZR-V e Smart #1 ma anche alla Hyundai Kona e a Volkswagen con la ID. 7. Il magazine Auto, come accade da diversi anni, organizzer&agrave; l&rsquo;esposizione delle sette vetture finaliste con la possibilit&agrave; per gli appassionati di provarle. Le tappe saranno: 26/28 gennaio a Milano CityLife in Piazza Tre Torri; il 9/11 febbraio a Cortina d&rsquo;Ampezzo in Corso Italia; il 23/25 febbraio a Courmayeur. L&rsquo;elezione della vincitrice di The Car of The Year 2024 avverr&agrave; il 26 febbraio in occasione del rinato Salone dell&rsquo;Auto di Ginevra. E come sempre... che vinca la migliore!        

Tante elettriche e tanti Suv, ma non solo: ecco le 7 finaliste di Car of The Year 2024

Auto Speed Date: le 7 finaliste di Auto dell'Anno guardano al futuro

Il mercato europeo delle EV stenta a crescere. Il motivo? In tanti vogliono aspettare le nuove generazioni di elettriche, più performanti ed economiche

65 risultati per 'auto speed date'