Porta aperta ai carburanti sintetici, l&rsquo;elettrico potrebbe non essere pi&ugrave; un dogma. Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea uscente, ha aperto un grosso spiraglio durante la conferenza stampa dedicata alla sua ri-candidatura, sempre per il Gruppo del Partito Popolare Europeo (PPE).  La von der Leyen &egrave; entrata nello specifico riguardo al blocco di vendita e produzione delle auto benzina e Diesel per il 2035 in Europa, focalizzando l&rsquo;attenzione sulla clausola di revisione prevista per il 2026.  Dichiarando: &ldquo;Lo stato dell&#39;arte &egrave; che entro il 2035 le emissioni dovranno essere pari a zero. C&#39;&egrave; una proposta congiunta della Commissione e del Consiglio per dare un ruolo speciale agli e-fuel. Spesso viene dimenticato, ma nel 2026 ci sar&agrave; una revisione per assicurarsi che ci sia un&#39;apertura tecnologica&rdquo;.  Pi&ugrave; spazio ai carburanti sintetici con un doppio scopo. &ldquo;Tale revisione sar&agrave; molto importante per garantire la possibilit&agrave; di scelta per i consumatori &ndash; ha continuato la von der Leyen &ndash; e opportunit&agrave; per le imprese di decidere su cosa investire e su quale sia per loro la mobilit&agrave; del futuro&rdquo;.  Carburanti sintetici, si fa sul serio  Uno scenario decisamente meno ideologico, che permetterebbe una transizione pi&ugrave; graduale, meno impositiva. Il Partito Popolare Europeo da tempo stava rivedendo le posizioni assolutiste sulle auto elettriche, come aveva gi&agrave; prospettato il suo presidente, Manfred Weber, con l&rsquo;intenzione di ritirare il bando del 2035 ai motori tradizionali in caso di vittoria alle elezioni europee in programma dal 6 al 9 giugno prossimi. Weber era presente alla conferenza e Ursula von der Leyen &egrave; l&rsquo;unica candidata del PPE alla presidenza della Commissione europea.  L&rsquo;indirizzo del partito &egrave; chiaro, per una visione pi&ugrave; razionale della questione. Per la domanda e l&rsquo;offerta di auto e medio termine i carburanti sintetici puliti per i motori endotermici sono una reale alternativa green.  E anche per molte auto gi&agrave; in circolazione. Ad esempio, lo scorso autunno i test di verifica di compatibilit&agrave; con gli e-fuel effettuati da Stellantis su 24 famiglie di motori di veicoli venduti in Europa dal 2014 hanno confermato che 28 milioni di mezzi gi&agrave; in circolazione sono pronti per l&rsquo;utilizzo di carburanti sintetici, senza necessit&agrave; di modifiche al propulsore.  Potrebbe interessarti: auto elettriche e industria europea, De Meo: serve un Airbus dell&#39;automobile&nbsp; 

&quot;Importante per garantire la possibilit&agrave; di scelta ai consumatori e opportunit&agrave; per le imprese di decidere su cosa investire&rdquo; ha detto la presidente della Commissione europea

Von der Leyen: revisione nel 2026, spazio ai carburanti sintetici

        Il Ministro dell'Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, si &egrave; espresso sul tema della transizione automobilistica, dei biocarburanti e dell'idrogeno, tre dei temi pi&ugrave; attuali del mondo automotive. Sul tema della decarbonizzazione in Italia, Pichetto Fratin ha affermato che "come governo abbiamo sostenuto che, se la questione sono le emissioni, non si deve guardare solo a uno strumento, ma possono esserci anche strumenti diversi, anche motori endotermici che non generano emissioni. La posizione nazionale &egrave; il pi&ugrave; possibile neutra, richiamandosi alla neutralit&agrave; scientifica". Pichetto Fratin su biocarburanti ed elettrico Non sono parole casuali, quelle del Ministro, dato che sono state espresse durante la presentazione, a Roma, di una ricerca condotta dall'Universit&agrave; La Sapienza sui temi della siccit&agrave;, della transizione e delle Case 'green', uno studio che sostiene come i biocarburanti siano l'alternativa migliore per la decarbonizzazione dei trasporti.Pichetto Fratin ha commentato che il sostegno ai biocarburanti "per il nostro Paese &egrave; un interesse nazionale, noi siamo grandi produttori". Il Ministro ha poi aggiunto di aver "apprezzato le riserve sull'idrogeno. D&agrave; molta immagine, ma il percorso &egrave; ancora lungo. L'elettrico credo che sia la via principale, ma quando parliamo di decarbonizzazione, dobbiamo parlare di decarbonizzazione completa. Altrimenti &egrave; solo quella del momento finale, dopo che sono state prodotte emissioni in tutti i momenti precedenti". La previsione: in Italia 17mila posti di lavoro in pi&ugrave; grazie all'elettrico       

Il Ministro Pichetto Fratin si &egrave; cos&igrave; espresso sui temi della transizione automobilistica e dei carburanti alternativi

"Biocarburanti di interesse nazionale, ma l'elettrico è la via principale"

Un ritorno squillante. &Egrave; stata presenatat Bertone GB110 che segna il rientro del prestigioso Marchio italiano. Si tratta di una esclusiva supercar a motore termico. Il nome &egrave; acronimo di Giovanni Bertone, fondatore dell&rsquo;azienda nel 1912, 110 anni fa.&nbsp;  Riprende l&rsquo;epopea di uno dei grandi protagonisti del design dell&rsquo;auto che ha avuto come pubte assolute le matite di Marcello Gandini e di Giorgetto Giugiaro. Bertone ha firmato modelli quali Lancia Stratos, Lamborghini Countach e Miura, Alfa Romeo Montreal, Giulietta Sprint e Giulia Sprint GT. Modelli immortali.&nbsp;  Una Bertone per tornare a sognare  GB 110 sar&agrave; realizzata in soli 33 esemplari. La propriet&agrave;, ovvero Ideactive dei fratelli Mauro e Jean-Franck Ricci, ha dichiarato l&rsquo;intenzione di realizzare altri modelli.  Il design richiama realizzazioni classiche di Bertone, quali Alfa Romeo Carabo, per la fiancata, Lamborghini Marzal per le portiere con grandi vetrate ad apertura verticale, e Lancia Stratos Zero.&nbsp;    Niente elettrificazione  Sotto il vestito e, su un telaio con sospensioni a doppi triangoli con ammortizzatori regolabili a quattro vie ,c&rsquo;&egrave; un cuore tradizionale, un motore endotermico, senza elettrificazione, ma con la possibilit&agrave; di essere alimentato con carburanti sintetici a bassissime emissioni.  Non sono &nbsp;state comunicate architettura e cilindrata, ma si stratta di un propulsore in posizione centrale e abbinato alla trazione integrale e a un cambio a sette marce, capace di erogare 1.100 cavalli a 8.390 giri con 1.100 Nm di coppia.  Numeri assoluti, come le prestazioni: accelerazione da 0 a 100 km/h in 2,9 secondi, da 0 a 200 km/h in 6&rdquo;79, da 0 a 300 km/h in 14 secondi e una velocit&agrave; massima di 380 km/h.  Il carburante sintetico che pu&ograve; alimentare la supercar &egrave; ricavato da riciclo degli scarti plastici e realizzato in sinergia con Select Fuel. I test dinamici finali saranno effettuati da &ldquo;un Costruttore tedesco&rdquo;. Il peso di GB110 &nbsp;&egrave; di 1.520 kg.  Potrebbe interessarti: il film su Lamborghini &egrave; pieno di errori storici&nbsp;   

Potenza elevatissima, ma anche un carburante speciale per il modello che celebra i 110 anni di storia dell&#39;azienda

Bertone GB110, grande ritorno con una supercar dal cuore speciale

        Porsche, come logico, tiene il piede su pi&ugrave; staffe per la transizione energetica. La Casa di Zuffenhausen insieme a Siemens, Enel e Hif Global, ha avviato la produzione di carburante sintetico, un e-fuel, in Cile. Un'altra via pulita che potrebbe andare ad alimentare i motori endotermici, rappresentando una opzione verso l&rsquo;obiettivo delle zero emissioni, anche con prospettive economiche interessanti, quindi non solo per le supercar. E-fuel come reale alternativa Il sito Haru Oni e si trova a Punta Arenas, situata nella parte meridionale del Paese, non lontano dallo Stretto di Magellano&nbsp;e il primo pieno di carburante sintetico &egrave; avvenito con una 911. Si tratta di idrogeno verde ottenuto tramite sistemi di elettrolisi dell&rsquo;acqua alimentati da un impianto eolico da 3,4 megawatt. Haru Oni produrr&agrave; nelle prime fasi 130 mila litri di e-fuel l&rsquo;anno, con l&rsquo;obiettivo di impennare clamorosamente a 55 milioni di litri nel 2025 e poi a 550 milioni nei due anni seguenti. Numeri notevoli, che aprono un nuovo scenario.  Un prezzo competitivo Potenzialmente concorrenziale sia sui carburanti fossili, sua verso le auto, la benzina sintetica dovrebbe avere un prezzo pi&ugrave; interessante del previsto.  Michael Steiner, responsabile di Ricerca e Sviluppo di Porsche, lo ha indicato come inferiore ai 2 dollari al litro, quindi sotto a 1,90 euro. Non distante dalla "verde",&nbsp; &ldquo;Nel mondo ci sono pi&ugrave; di 1,3 miliardi di veicoli a combustione interna &ndash; ha detto con franchezza Steiner &ndash; molti dei quali resteranno circolanti per decenni. Ecco perch&eacute; il potenziale degli e-fuel, alternativa quasi a emissioni zero, &egrave; enorme&rdquo;. Parole importanti, confermate dal fatto che Hif Global annunciato l&rsquo;obiettivo di realizzare dodici impianti paragonabili a quello di Punta Arenas. Piano su larga scala, Potrebbe interesssarti: Porsche festeggia i 20 anni di Cayenne con le versioni fuoristrada&nbsp;       

Il carburante sintetico potrebbe essere una soluzione competitiva per milioni di veicoli in circolazione

Porsche via alla produzione di e-fuel in Cile, la guerra del prezzo

        Il grande ritorno avr&agrave; un cuore classico. Manca poco, questione quasi di ore: la hypercar di Bertone, che celebra la rinascia di un Marchio storico delle auto sportive e dello stile, sar&agrave; presentata il 21 dicembre. Il nuovo modello, che celebra i 110 anni e il ritorno a otto anni dal fallimento grazie alla nuova propriet&agrave; Ideactive di Mauro e Jean-Frank Ricci, per ora s&rsquo;&egrave; mostrato solo nei teaser sul sito dell&rsquo;azienda. Cuore puro per la nuova Bertone Contrariamente alla tendenza quasi assoluta, il nuovo prodotto non sar&agrave; una fuoriserie elettrica. Sar&agrave; spnta da un motore endotermico alimentato a carburante sintetico, ricavato dagli avanzi di plastica. Un&rsquo;alternativa che inizia a essere molto considerata, come anche per la futura De Tomaso, tanto per rimanere in un ambito esclusivo. &nbsp; Senza dubbio anche il design, marchio di fabbrica, caratterizza questa sportiva a motore centrale, con uno stile definito e potente. Si nota anche il logo Bertone spicca nei cerchi mono-dado, a testimonianza che si tratta di una serie molto raffinata. Potrebbe interessarti: Alfa Romeo Montreal di Gandini (Bertone). Troppo bella per essere solo un prototipo&nbsp;       

Il 21 dicembre sar&agrave; svelata una fuoriserie molto attesa, che avr&agrave; un cuore "classico", proponendo uno stile molto definito

Supercar di Bertone, motore tradizionale e carburante sintetico

        Porsche tiene aperte due porte per il futuro dei suoi motori. Fedele ai programmi degli ultimi anni, la Casa di Zuffenhausen, tramite il suo Ceo, Oliver Blume, ha ribadito la sua volont&agrave; di proseguire su un progetto di neutralit&agrave; tecnologica. Doppia opzione, due piedi in una staffa? Blume &egrave; stato chiaro sul sito del Marchio. &ldquo;L&rsquo;elettrico per Porsche &egrave; la massima priorit&agrave;, ma continueremo a fabbricare motori a combustione&rdquo;. Un pensiero in linea con le ultime dichiarazioni del governo tedesco, anch&rsquo;esso favorevole a una visione meno restrittiva. Doppio binario, secondo logica, per cercare la migliore soluzione. &ldquo;Porsche - ha deo Blume - punta sulla mobilit&agrave; elettrica e sui carburanti sintetici, gli e-fuel. Il piano per il 2030 &egrave; dei avere un 80% delle auto prodotte a batteria. Ma occorre tenere gli occhi aperto sulle alternative tecnologiche. Circola oltre un miliardo di veicoli nel mondo: continuer&agrave; a farlo per decenni. Gli e-fuel sono una soluzione efficace e complementare per ridurre le emissioni. Bisogna offrire una alternativa ai loro proprietari&rdquo;. Parole dettate dal pragmatismo. &ldquo;I carburanti sintetici - ha proseguito Blume - dovranno essere creati in modo sostenibile. Se la produzione sar&agrave; alta, su una scala industriale di importante, potrebbero avere un prezzo inferiore ai 2 euro al litro&rdquo;. Porsche ha uno storico importante di investimenti negli e-fuel. Potrebbe interessarti: le 10 Porsche usate da non lasciarsi scappare&nbsp;       

L&rsquo;elettrico per Porsche &egrave; la massima priorit&agrave;, ma la Casa continuer&agrave; a fabbricare motori a combustione

Porsche tiene aperte due porte: elettrico e carburanti sintetici

        Il progetto pilota, in Cile, Haru Oni, &egrave; in fase di realizzazione (in foto) e dovrebbe portare alla produzione dei primi barili di efuel nel corso di quest'anno. Porsche &egrave; parte attiva dell'investimento sul sito di trasformazione di CO2 e idrogeno in carburante sintetico. Un passo ulteriore nella direzione di investimenti su una tecnologia parecchio discussa &egrave; nell'annuncio di investimenti ulteriori, per 75 milioni di euro, in HIF Global. efuels, produzione estesa a USA e Australia Si tratta di una holding - impegnata a realizzare il sito produttivo del progetto Haru Oni - che raggruppa realt&agrave; e sviluppatori di progetti sulla produzione di efuels. Porsche avr&agrave;, in cambio dell'investimento, una partecipazione in HIF Global sul lungo periodo. L'ampliamento della produzione, dopo il Cile, coinvolger&agrave; siti negli USA e in Australia, per una fornitura di efuels destinati ad applicazioni nell'industria automobilistica, navale e aeronautica. I carburanti sintetici una soluzione accanto all'elettrico La tecnologia &egrave; oggetto di discussioni, avversata dai sostenitori dell'elettrico quale unica via verso le emissioni zero, in Europa. Gli efuels abbattono drasticamente le emissioni di CO2 dalla combustione e avrebbero il vantaggio di essere utilizzabili sull'intero parco auto circolante globale, diversamente da una trasformazione della mobilit&agrave; all'elettrico che lascerebbe inevitabili, ampissime, sacche di "resistenza" al cambiamento. Porsche e le applicazioni dell'e-metanolo "Attraverso la partecipazione in HIF Global LLC, Porsche sta investendo in un settore commerciale interessante. I combustibili sintetici offrono opportunit&agrave; interessanti in vari settori del trasporto, dall'industria automobilistica all'aviazione e alla navigazione. Inoltre, l'e-metanolo costituisce un'importante materia prima per altre applicazioni, ad esempio nell'industria chimica, dove pu&ograve; sostituire le materie prime di origine fossile. L'e-metanolo &egrave; un prodotto intermedio che si ottiene durante la generazione di eFuel", ha commentato Michael Steiner, componente del Consiglio di Amministrazione e responsabile Ricerca &amp; Sviluppo di Porsche       

Oltre al progetto in atto in Cile, sono previsti impianti produttivi negli USA e in Australia nella strategia della holding sulla quale Porsche ha investito 75 milioni di euro

Porsche investe ancora negli efuel e in HIF Global

        Sembra diventata una guerra di religione, in Europa. Le batterie sono l'unica via, anche immediata, per molti protagonisti del settore automotive. Non vengono considerate alternative a nessun livello da Transport&amp;Environment, autorevole organizzazione con sede a Bruxelles, che da pi&ugrave; di tre decadi rilancia la sostenibilit&agrave;? del settore trasporti europeo. T&amp;R non ha dubbi, anche gli efuel, i carburanti sintetici, sono inquinanti. E pure costosi. L'analisi &egrave; spietata e ve la proponiamo. "L&rsquo;uso dei carburanti sintetici nelle automobili non produrrebbe un miglioramento della qualit&agrave; dell&rsquo;aria dei centri urbani. &Egrave; la conclusione dei test della societ&agrave; di ricerca IFP Energies Nouvelles commissionati da Transport &amp; Environment (T&amp;E). Gli esami condotti sui veicoli, infatti, hanno evidenziato livelli di emissione di ossidi di azoto (NOx) del tutto simili a quelli rilevati sulle automobili alimentate dai combustibili fossili. I dati, insomma, smentiscono le presunte virt&ugrave; dei cosiddetti e-fuels, propagandati da tempo dall&rsquo;industria fossile come soluzione transitoria per prolungare la vita dei motori a diesel e a benzina".  "Realizzati combinando CO2 e idrogeno estratto mediante elettrolisi, i combustibili sintetici sono chimicamente simili ai carburanti tradizionali, oltre che caratterizzati da alti costi di produzione e da un significativo impatto ambientale. Accanto alle elevate emissioni di NOx, infatti, l&rsquo;analisi di IFP ha evidenziato come i motori alimentati dagli e-fuels producano addirittura molto pi&ugrave; monossido di carbonio e ammoniaca rispetto ai loro omologhi a benzina standard E10 EU". Test impietosi: l&rsquo;ammoniaca raddoppia "I test, che hanno confrontato le emissioni di un&rsquo;auto in grado di utilizzare benzina e tre diverse miscele di e-fuels, segnalano in particolare come la combustione di carburante sintetico generi un quantitativo di monossido di carbonio tre volte superiore a quello prodotto bruciando il combustibile tradizionale che priva cuore e polmoni di ossigeno. Pessimi anche i dati sulle emissioni di ammoniaca, un elemento che, combinandosi con altri composti presenti nell&rsquo;aria, forma il pericoloso PM2.5 a cui sono associati gravi rischi per la salute (asma, malattie cardiache e cancro) e per i quali non esistono livelli sicuri di inquinamento. Nel confronto con l&rsquo;alimentazione a benzina, infatti, il quantitativo di ammoniaca prodotta con l&rsquo;impiego degli e-fuels pu&ograve; addirittura raddoppiare. Pur generando meno particolato rispetto al carburante tradizionale, infine, il combustibile sintetico rilascia pi&ugrave; di due miliardi di particelle per ogni chilometro percorso". &ldquo;I test effettuati confermano l&rsquo;inadeguatezza degli elettro-combustibili nella decarbonizzazione del parco veicolare&rdquo;, ha commentato Veronica Aneris, Direttrice di Transport &amp; Environment Italia. &ldquo;Oltre ad essere inefficienti e costosi, non risolvono il macro problema della qualit&agrave; dell&rsquo;aria, un dettaglio non trascurabile per l&rsquo;Italia che si &egrave; confermata maglia nera in Europa per morti da ossidi di azoto, anche quest&rsquo;anno.&rdquo; Un combustibile per ricchi "Il riferimento corre alle proposte dell&rsquo;industria automobilistica che da tempo chiede l&rsquo;inserimento dei carburanti sintetici nel Regolamento sugli standard di CO2 per auto e furgoni.. Una scelta sbagliata sotto il profilo ambientale ed economico. Tale richiesta, rivela infatti una ricerca di T&amp;E, si tradurrebbe in un forte aumento dei costi per i conducenti: circa 10mila euro in pi&ugrave; in cinque anni per ogni veicolo nel confronto con la spesa prevista per l&rsquo;impiego di un&rsquo;auto elettrica a batteria". "Gli alti costi di produzione del carburante sintetico, inoltre, producono un&rsquo;identica spesa aggiuntiva per le auto di seconda mano riadattate per l&rsquo;impiego degli stessi e-fuels che, a conti fatti, risultano dunque inadeguati a decarbonizzare la flotta esistente".Un carburante scarso e ad alta intensit&agrave; energetica "Nonostante il clamore suscitato, non esistono al momento carburanti sintetici in vendita (per eseguire i test, IFP Energies Nouvelles ha dovuto produrne da sola circa 100 litri). La produzione commerciale degli e-fuels, inoltre, &egrave; anche molto meno efficiente dal punto di vista energetico rispetto ai veicoli elettrici. Di fatto, come dimostra uno studio indipendente svolto per T&amp;E, per rifornire un 10% di nuovi veicoli con E-fuels invece di elettrificarli direttamente, si dovrebbe produrre il 23% di elettricit&agrave; da fonti rinnovabili in pi&ugrave;. Per questa ragione, i combustibili sintetici dovrebbero essere indirizzati prioritariamente agli aerei che, nella maggior parte dei casi, non possono usare le batterie per ridurre le loro emissioni e che attualmente bruciano combustibili fossili". &ldquo;I carburanti sintetici hanno perso la corsa per la decarbonizzazione dei veicoli anche se la gara, in realt&agrave;, non &egrave; mai iniziata&rdquo; dichiara ancora Veronica Aneris.&ldquo;La troppo spesso invocata neutralit&agrave; tecnologica non pu&ograve; andare a scapito della salute dei cittadini e di un uso razionale delle risorse. L&rsquo;auto elettrica a batteria &egrave; la soluzione pi&ugrave; pulita ed efficiente per decarbonizzare il trasporto su strada, e qualsiasi diversione a favore dei carburanti sintetici &egrave; una nuova prospettiva di vita per i vecchi motori inquinanti&rdquo;. "Ad oggi, gli eurodeputati e i governi nazionali dell&rsquo;UE stanno valutando una proposta della Commissione europea che impone la vendita esclusiva di auto nuove a emissioni zero nel 2035 senza alcuna deroga per i motori alimentati con il carburante sintetico". Una presa di posizione netta. Transport&amp;Environment non lascia alternative ai propulsori endotermici, al contrario di &nbsp;alcuni colossi dell'auto che invece stanno investendo in questa direzione. Leggi anche: Toyota, Mazda, Subaru, Kawasaki e Yamaha si alleano per salvare i motori endotermici&nbsp;       

L'associazione punta il dito conntro gli efuel

Transport&Environment lancia l'allarme: "I carburanti sintetici inquinano come i benzina"

        Un progetto pilota, annunciato a inizio 2021, &egrave; al passo della realizzazione. Il Progetto Haru Oni vede l'impegno congiunto di Porsche, Siemens Energy, Enel, ExxonMobil, per la produzione di carburanti sintetici, e-fuels ottenuti da idrogeno verde, sfruttando l'energia eolica e attuando fasi di trasformazione che, dall'elettrolisi dell'acqua - per ottenere idrogeno verde -, generano metanolo e, successivamente, carburante sintetico.&nbsp; Leggi anche: Porsche Experience Center, a Franciacorta il pi&ugrave; grande Il potenziale di un'applicazione nel settore dei trasporti? Un contributo sostanziale alla decarbonizzazione. Dai dati diffusi da Porsche, la riduzione di CO2 emessa da un motore alimentato a e-fuel arriva al 90%. Elettrico e non solo Davanti c'&egrave; un futuro che &egrave; dell'elettrico a batteria, delle fuel cell, probabilmente dell'idrogeno impiegato direttamente quale combustibile nei motori termici. Fondamentale pensare anche a cosa ne sar&agrave; del parco auto circolante esistente, prima di un suo completo rinnovamento. Un percorso destinato a durare ancora diversi decenni, da oggi. Ecco, sviluppare carburanti sintetici, in grado di eliminare la stragrande maggioranza delle emissioni di CO2 attualmente prodotte dai combustibili fossili, &egrave; un bel progresso, parallelo all'elettrico, in una prospettiva "multi-energia".  Produzione pronta gi&agrave; nel 2022 L'impianto in fase di realizzazione a Punta Arenas, in Cile, produrr&agrave; 130 mila litri di e-fuels nel 2022, con l'espansione a quota 55 milioni di litri nel 2024 e l'obiettivo di raggiungere i 550 milioni di litri l'anno dal 2026. "Con Haru Oni stiamo portando la nostra tecnologia power-to-X sul mercato globale. Stiamo sviluppando e realizzando congiuntamente il primo impianto commerciale integrato e su larga scala per la produzione di combustibili sintetici, carbon neutral.&nbsp; Leggi anche: Stop auto termiche, Porsche: no a eccezioni per le italiane Nel sud del Cile stiamo implementando uno dei progetti dell'industria energetica pi&ugrave; avvincenti per il futuro e stiamo guidando la decarbonizzazione del settore della mobilit&agrave;. Vuol dire contribuire in modo importante, rapido ed effettivo alla diminuzione delle emissioni di Co2 nel settore dei trasporti", ha commentato Armin Schnettler, vicepresidente esecutivo della divisione New Energy Business di Siemens Energy. Una soluzione per le sportive Porsche Porsche punta a introdurre l'e-fuel prodotto gi&agrave; nel 2022 nel campionato monomarca Porsche Supercup, corso con le 911. "Porsche pu&ograve; arrivare alla neutralit&agrave; carboniosa gi&agrave; nel 2030. I carburanti prodotti con energia rinnovabile possono dare un contributo. Il nostro modello simbolo, la 911, &egrave; particolarmente adatto all'utilizzo degli eFuels. Come lo sono i nostri amati veicoli d'epoca, perch&eacute; circa il 70% dell'intera produzione di sportive Porsche &egrave; ancora oggi su strada. I nostri test dimostrano che i combustibili da fonti rinnovabili avranno un grande successo. Renderanno possibile ridurre le emissioni di Co2 nei motori a combustione fino al 90%", rilancia Michael Steiner, componente del CdA Sviluppo e ricerca Porsche.&nbsp;       

Dai combustibili sintetici si attende un contributo alla riduzione delle emissioni di Co2. Una soluzione per il futuro, da affiancare all'elettrico e ridurre le emissioni del parco veicoli circolante pi&ugrave; datato

Porsche, parte il progetto eFuels in Cile: nel 2022 in pista

        Non solo elettrico a batteria o a idrogeno, nel futuro. Le attenzioni sui carburanti neutrali nel loro impatto climatico si concretizzano in un progetto che vede Porsche, insieme a Siemens Energy e, tra gli altri, Enel, investire in Cile nella realizzazione del primo impianto integrato al mondo per la produzione di e-fuels. Cerchi un'auto usata? Sfoglia il listino di Auto Tra i carburanti sintetici rientrano molteplici varianti, dall&rsquo;etanolo in quote variabili, gi&agrave; adottato in Sudamerica, a benzine derivate da biomasse di seconda generazione, fino ai carburanti totalmente sintetici, passando anche per la produzione di benzine da idrogeno verde. Detto del finanziamento destinato a Siemens Energy da parte del ministero per gli Affari economici e l&rsquo;energia tedesco &ndash; in un&rsquo;ottica di fabbisogno energetico interno da importare &ndash; per 8 milioni di euro, conta dire altro dell&rsquo;impianto che verr&agrave; realizzato in Cile e nel 2022 produrr&agrave; 130 mila litri di carburante verde, per accelerare a 55 milioni di litri ogni anno nel 2024 e decuplicare, a 550 milioni di litri di e-fuel ogni anno dal 2026. e-fuel nelle corse e sulle Porsche stradali Conta dire della presenza di Porsche, che ha in programma di utilizzare benzine sintetiche anzitutto nelle corse, nelle fasi di test di sviluppo e, in prospettiva, sulle proprie sportive stradali, con ovvi adeguamenti dei motori termici per funzionare con carburanti sintetici. La notizia di quell&rsquo;impiego nelle corse, se legata a ci&ograve; che far&agrave; la Formula 1 dal 2025 &ndash; nuovi motori con benzine sintetiche e ibrido -, inevitabilmente stuzzica, per la possibilit&agrave; che Porsche arrivi nella massima serie. Elettrico affiancato da termico efficiente &ldquo;L'elettromobilit&agrave; &egrave; una priorit&agrave; assoluta per Porsche e i carburanti sintetici per le auto ne rappresentano un complemento vantaggioso, se prodotti in parti del mondo dove &egrave; disponibile un surplus di energia sostenibile. Gli e-fuel costituiscono un elemento supplementare a favore della decarbonizzazione.  Il loro vantaggio &egrave; rappresentato dalla loro facilit&agrave; d&rsquo;impiego: i carburanti sintetici possono essere utilizzati nei motori a combustione e negli ibridi plug-in e possono sfruttare la rete di stazioni di rifornimento esistente&rdquo;, commenta Oliver Blume, a.d. di Porsche.  Strategie bilanciate, che passano dall&rsquo;elettrico a batteria come da uno sviluppo ancora con del potenziale da esprimere nei motori termici. &ldquo;Usandoli, possiamo dare un ulteriore contributo alla tutela del clima. In quanto produttori di motori efficienti e ad alte prestazioni, disponiamo di una vasta competenza tecnica. Sappiamo esattamente quali sono le caratteristiche dei carburanti di cui hanno bisogno i nostri motori per funzionare con un impatto minimo sul clima. Il nostro coinvolgimento nel primo impianto integrato per la produzione di e-fuel al mondo &egrave; inteso a sostenere lo sviluppo dei carburanti alternativi del futuro". Dall'idrogeno verde al metanolo sintetico L&rsquo;impianto cileno del progetto &ldquo;Haru Oni&rdquo; nasce in un&rsquo;area per condizioni climatiche ideale alla produzione di e-fuels sfruttando energia eolica. Quanto al progetto di produzione da idrogeno verde di carburanti sintetici, una nota spiega come &ldquo;Il Cile, con le sue eccellenti condizioni climatiche per l'energia eolica e il conseguente basso costo dell'elettricit&agrave;, ha un potenziale molto elevato in termini internazionali per la produzione, l'esportazione e l'utilizzo locale di idrogeno verde. Sfoglia il listino Porsche: tutti i modelli sul mercato Al fine di generare idrogeno verde, gli elettrolizzatori utilizzano l'energia eolica per separare la molecola di acqua e ridurla ai suoi due componenti, ossigeno e idrogeno. In una seconda fase, si prevede di filtrare la CO2 dall'aria e di combinarla poi con l'idrogeno verde per formare metanolo sintetico. Dal processo si ottiene metanolo rinnovabile, che pu&ograve; essere convertito in combustibile ecologico utilizzando una tecnologia MTG (Methanol To Gasoline) che deve essere autorizzata e supportata dalla ExxonMobil&rdquo;.       

In Cile, la casa di Stoccarda &egrave; tra gli investitori del progetto Haru Oni per la produzione di idrogeno verde da trasformare in combustibile ecologico per motori termici. Non solo elettrico in futuro grazie alle benzine sintetiche&nbsp;

Porsche e i carburanti sintetici: saranno nelle corse e sul prodotto di serie

        Gli europei non intendono rinunciare all'auto e, pur riconoscendo la crescita inesorabile delle vetture elettriche, ritengono che le vetture a combustione interna non siano ancora da dimenticare. Lo afferma un sondaggio commissionato da Bosch su un campione di cittadini provenienti da quattro nazioni europee, tra cui l'Italia. Tante le opinioni diverse, ma la maggioranza degli intervistati &egrave; convinto che l'auto privata sar&agrave; sempre un bisogno essenziale, e che anche le vetture benzina e Diesel meritino di essere incentivate. Bosch, tamponamenti quasi dimezzati grazie agli ADAS Incentivi per tutti Lo studio &egrave; stato effettuato dall'istituto di ricerche di mercato Innofact per conto di Bosch, su un campione rappresentativo di 2.500 cittadini europei in Germania, Francia, Regno unito e Italia. Agli intervistati sono state poste una serie di domande relative al futuro dell'auto, alle nuove forme di alimentazione (l'elettrico, ma anche l'idrogeno) e all'uso stesso delle vetture. Le risposte non sono unanimi, ma evidenziano delle tendenze ben delineate, che &ldquo;salvano&rdquo; l'auto con motore tradizionale pur aprendo la via a soluzioni pi&ugrave; ecologiche.  Innanzitutto, l'auto elettrica: per il 68% degli intervistati non c'&egrave; dubbio che nel 2030 sar&agrave; il tipo di alimentazione pi&ugrave; utilizzato sulle vetture di nuova immatricolazione. Ma secondo le persone oggetto del sondaggio &egrave; ancora presto per porre una pietra tombale sulle vetture a motore termico. Secondo il 70% di loro, infatti, sarebbe giusto offrire degli incentivi all'acquisto anche per le automobili a combustione interna non ibride. Che, come sottolinea Bosch, grazie alle nuove tecnologie, sono in grado di generare un ridottissimo impatto ambientale e quindi di aiutare a raggiungere gli obiettivi di emissioni inquinanti. Anche con il contributo dei nuovi combustibili sintetici (RSF): il 57% del campione pensa che questi tipi di carburanti debbano godere di agevolazioni fiscali. Facendo una distinzione per Paesi, sono gli italiani quelli che vorrebbero maggiormente incentivi per l'auto tradizionale, con l'80% degli intervistati che si dice favorevole a bonus per benzina e Diesel non ibridi. Percentuale che scende negli altri stati oggetto del sondaggio fino al 60% del regno Unito. A gradire di pi&ugrave; questa soluzione sono comunque i giovani tra i 18 e i 29 anni, favorevoli per l'80%. Il Governo valuta l'ipotesi di bloccare i diesel e i benzina nel 2035 Auto irrinunciabile Altro aspetto che mette d'accordo la maggior parte degli intervistati &egrave; quello del ruolo imprescindibile dell'auto nelle proprie vite. Il 60% di loro dichiara infatti di non riuscire a immaginare una vita senza, mentre buona parte del restante 40% apre alla possibilit&agrave; di rinunciarvi, ma non subito. "Per il prossimo futuro, l'auto rimarr&agrave; il mezzo di trasporto principale con ottime prospettive di diventare ancora pi&ugrave; rispettosa del clima" ha dichiarato Stefan Hartung, membro del Board di Bosch e presidente del settore di business Mobility Solutions.  Secondo le stime di Bosch le vetture totalmente elettriche costituiranno un terzo del mercato nel 2030, quindi resta indispensabile continuare a lavorare sulle auto con motore termico (pur abbinato all'ibrido) per limitare l'impatto ambientale. I carburanti sintetici saranno alleati per questa battaglia contro l'inquinamento, e permetteranno alle automobili con propulsori benzina e Diesel di essere neutrali dal punto di vista climatico. Auto elettriche, le vendite triplicano nel 2020       

Un sondaggio commissionato dall'azienda tedesca rivela le preferenze degli automobilisti europei, tra auto elettrica, carburanti sintetici e vetture tradizionali

Bosch: gli europei non rinunceranno all'auto e vogliono bonus anche per le termiche

        Parliamoci chiaro, le auto non sono la prima voce nella delicatissima questione ambientale. Il trasporto aereo e su nave, commerciale e turistico, pesa molto di pi&ugrave;. Aerei e navi non potranno essere alimentati a batterie o con le fuel-cell. I carburanti rimarranno, molto a lungo, un elemento indispensabile. Lo sostiene Bosch, che sta sviluppando tecnologia, elettrica, ibrida, termica, in ogni direzione. L&rsquo;ultimo studio del colosso riguarda i carburanti sintetici, che possono tranquillamente alimentare gli attuali motori Diesel e benzina delle auto, e dei camion, in circolazione con emissioni nocive azzerate.&nbsp; Anche in questo caso &egrave; un retaggio della tecnologia militare, che infatti usa pochissimo l&rsquo;elettrico o l&rsquo;ibrido per i mezzi di prima linea di largo impiego e dimensioni. La produzione di benzina sintetica dal carbone allo scoppio della seconda guerra mondiale, il 1&deg; settembre 1939, era, in Germania, gi&agrave; di alcune centinaia di migliaia di tonnellate all&rsquo;anno. Bosch punta sul carburante sintetico, come come il Diesel riciclabile presentato lo scorso dicembre. E a questo proposito ha presentato uno studio. Che ribadisce le potenzialit&agrave; e la fattivit&agrave; di questa strada. Diesel e benzina sintetici possono essere prodotti utilizzando solo energia elettrica erogata da fonti rinnovabili. La tecnologia c&rsquo;&egrave;. Il nodo sono i costi sono ancora troppo alti.&nbsp; Bosch ha ipotizzato un costo netto al litro di 1,5 euro ai litro nel 2030 e 1 euro al litro nel 2050. L&rsquo;azienda Bosch conta per&ograve; in una progressione della tecnologia e in un aumento della produzione. Che assieme a una legislatura favorevole potrebbero rendere abbordabile il carburante sintetico. La strada pare percorribile.       

Il costo netto al litro sarebbe 1,2 euro nel 2030. L&rsquo;azienda auspica una legislatura favorevole per avere un aiuto.

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