Serve Inspiration per scrivere il futuro, Q per scriverlo nel segmento delle berline medie. E&#39; la prospettiva adottata da Infiniti Q Inspiration concept, prima mondiale al Salone di Detroit, palcoscenico dal quale ha svelato un&#39;interpretazione diversissima rispetto a quella che, oggi, &egrave; la proposta del marchio nel segmento D. Il centro stile diretto da Alfonso Albaisa ha registrato l&#39;arrivo, lo scorso anno, di Karim Habib da BMW, nuovo capo del design. E sul design si concretizzano le novit&agrave; pi&ugrave; interessanti del concept. Proporzioni da berlina che strizza l&#39;occhio alle coup&eacute;, superfici fluide scolpite in punti chiave, specialmente sul frontale, con una calandra molto pi&ugrave; elaborata del doppio arco che contraddistingue le Infiniti oggi sul mercato.  I contorni sono chiari, retroilluminati, la ricerca ha interessato la classica griglia, delegata al raffreddamento del cuore VC-Turbo installato sotto al cofano. Un quattro cilindri dal rapporto di compressione variabile per offrire prestazioni e coppia da V6. Il minimalismo e la pulizia estetica del concept si ritrovano ancor di pi&ugrave; al posteriore, dov&#39;&egrave; l&#39;andamento del padiglione a trasformare la classica silhouette tre volumi in una pi&ugrave; slanciata e sportiva.  Il 2021 sar&agrave; un anno chiave per Infiniti, sar&agrave; l&#39;anno del debutto del primo modello elettrico a batteria, al quale si affiancher&agrave; l&#39;elettrificazione della gamma, identificata dalla sigla e-Power. Un ibrido, di fatto, nel quale il motore termico rappresenta esclusivamente un supporto costante al pacco batterie: diversamente plug-in, verrebbe da crederla. Il pieno di carburante per generare la carica delle batterie; la&nbsp;spinta motrice, sempre assicurata dall&#39;unit&agrave; elettrica. Entro il 2025, poi, il volume di vendite globali del marchio dovr&agrave; raggiungere un equilibrio nel quale le proposte elettrificate &ndash; ibrido ed elettrico a batteria &ndash; varranno il 50%. 2021 che potrebbe diventare l&#39;orizzonte perch&eacute; dalla Q Inspiration arrivi un modello di serie, magari con l&#39;integrazione delle ultime funzionalit&agrave; del sistema Infiniti ProPilot, ovvero, la capacit&agrave; di assistenza alla guida e automazione della marcia in autostrada su corsie multiple.  Se il design esterno del concept &egrave; interessante, gli interni risultano ancora pi&ugrave; puri ed essenziali. Legno e pelle avvolgono i passeggeri, un&#39;ampia fascia si sviluppa da montante a montante sotto forma di un unico display configurabile. La plancia abbina al legno dell&#39;area principale le superfici touch in vetro dei comandi supplementari e un display secondario posto davanti al passeggero. Tunnel sospeso e touchscreen dedicati ai passeggeri posteriori completano l&#39;abitacolo di una berlina-coup&eacute; che &egrave; un&#39;ode al minimalismo. 

Il concept prefigura un progetto di berlina media, dalle linee sportiveggianti e con un abitacolo minimalista. Nei piani del marchio c&#39;&egrave; un&#39;elettrica nel 2021 e il debutto dell&#39;ibrido e-Power

Infiniti Q Inspiration Concept, ode al minimalismo sportivo

DETROIT. Sei posti, un design rivoluzionario che anticipa molti stilemi che vedremo sulle Nissan del futuro prossimo venturo e tanta tecnologia a bordo. Al Salone di Detroit la Casa giapponese ha esposto Xmotion Concept, un curioso e innovativo prototipo di Suv che ha un abitacolo in grado di ospitare sei persone, nella configurazione 2+2+2.  &ldquo;Forme e proporzioni del concept Xmotion sono audaci e potenti, contrastano con quelle dell&rsquo;artigianato giapponese espresse in chiave contemporanea&rdquo;, ci ha spiegato Alfonso Albaisa, responsabile globale del design di Nissan. &ldquo;La combinazione tra aspetti occidentali e orientali &egrave; evidente sia all&rsquo;esterno che all&rsquo;interno, dove connessione avanzata e tecnologie autonome si fondono con l&rsquo;arte digitale moderna e tradizione giapponese&rdquo;.  Muscoloso e imponente, lungo 4,60 metri, con un frontale che riprende la griglia V-Motion dell&rsquo;attuale X-Trail e grandi cerchi in metallo da 21 pollici calzati da pneumatici all-terrain, Xmotion Concept ha un abitacolo spaziale: &ldquo;Gli interni sono modellati sull&rsquo;immagine di un fiume, con la consolle centrale che raffigura un ponte, realizzata secondo una tecnica tradizionale dell&rsquo;architettura giapponese, il kanawa tsugi, impiegata dai falegnami per costruire templi e santuari religiosi&rdquo;.  La plancia, invece, somiglia a un centro comandi hollywoodiano: ha ben 7 display digitali, tre principali, due sul lato destro e sinistro che coprono la lunghezza del quadro strumenti, uno &ldquo;specchietto digitale&rdquo; montato sul cielo dell&rsquo;abitacolo e lo schermo della consolle centrale.   

La Casa giapponese ha presentato al Naias di Detroit un prototipo di Suv dalle proporzioni imponenti e un abitacolo che coniuga tradizione artigianale e tecnoogia

Nissan Xmotion Concept: audacia e tradizione per sei

In un panorama delle berline compatte sempre pi&ugrave; povero di proposte con carrozzeria hatchback tre porte, c&#39;&egrave; chi rilancia una formula sicuramente originale: due pi&ugrave; uno. Porte.  Un&#39;unicit&agrave; che intende preservare&nbsp;Hyundai Veloster:&nbsp;arriva alla seconda generazione e si presenta dal Salone di Detroit con un design rinfrescato, per seguire l&#39;evoluzione radicale del marchio e inserirsi nel solco tracciato da nuova Hyundai i30. E&#39; un po&#39; berlina un po&#39; coup&eacute;, con misure da segmento C senza esagerare nei centimetri, come testimoniano i 4 metri e 24 di lunghezza, con un passo da 2 metri e 65.  Al NAIAS si affaccia con diverse anime, dalla sportivit&agrave; della Turbo all&#39;esuberanza della N, partendo dall&#39;efficienza di un 2 litri aspirato a Ciclo Atkinson che costituisce la motorizzazione d&#39;accesso, con 147 cavalli e 178 Nm di coppia, contro i 201 cavalli e 264 Nm dell&#39;alternativa Turbo. Sovralimentazione comune alla pi&ugrave; sportiva Veloster N, rispetto alla quale adotta un cuore 1.6 litri. E&#39; un 2 litri da 275 cavalli e 352 Nm la Veloster top di gamma, seconda proposta della divisione sportiva N Performance dopo la i30.  Il rinnovamento estetico &egrave; totale, sintetizzato al meglio dalla calandra e dai fari che, a richiesta, sono a led. Il progetto svelato per la prima volta nel 2011 &egrave; logico che si arricchisca dei migliori contenuti sul fronte dei dispositivi di assistenza alla guida e dell&#39;infotainment. Non manca il cruise control adattivo, la frenata automatica d&#39;emergenza, il Lane Keeping Assist, l&#39;automatismo sui fari abbaglianti High Beam Assist, fino al rilevatore Rear Cross Traffic Alert, che previene il rischio di incidenti nelle fasi di retromarcia.  Gran passo avanti naturale compiuto anche nel design degli interni, dal bel volante sportivo all&#39;infotainment declinato in due misure: 7 o 8 pollici, completo di compatibilit&agrave; con Apple CarPlay e Android Auto, oltre a chicche optional quali il caricatore wireless e i contenuti connessi di Hyundai Blue Link.  L&#39;animo sportivo dell&#39;automobilista affascinato da Veloster apprezzer&agrave; la possibilit&agrave; di completare la dotazione di Veloster N con un differenziale autobloccante, la presenza di serie di freni maggiorati nel diametro e della modalit&agrave; di guida N Mode, che incide anche sulla taratura delle sospensioni a controllo elettronico. Cambia la rigidit&agrave; in funzione del profilo, accanto ai settaggi standard &ndash; presenti sin da Veloster 2 litri benzina aspirato &ndash; Normal, Sport e Smart. Rinuncia al differenziale autobloccante la gamma al di sotto della N per ripiegare su un Torque Vectoring che ricorre alla frenata selettiva sulla base dei dati rilevati dai sensori dell&#39;ESC per incrementare la dinamica di marcia. Tranne Veloster Turbo, proposta esclusivamente con cambio doppia frizione 7 marce realizzato dal marchio coreano, le altre avranno due alternative alla voce trasmissione: manuale sei marce o automatico per Veloster 2 litri, manuale o DCT 7 marce la N.  Ultime note dedicate all&#39;assetto. Tanto la Turbo quanto la N adottano barre antirollio maggiorate, da 24 millimetri all&#39;avantreno e 19 millimetri al retrotreno, contro i 23 e 15 millimetri proposti sulla Veloster base. Invariato lo schema sospensivo, formato dall&#39;anteriore McPherson e posteriore multilink: entrambi gli assi abbinano molle e ammortizzatori a gas.  Il debuttonegli USA della gamma Hyundai Veloster 2018 &egrave; previsto nel secondo trimestre dell&#39;anno, nel quarto trimestre toccher&agrave; alla Veloster N.&nbsp;&nbsp; 

Dopo Hyundai i30 &egrave; Hyundai Veloster N a vestire l&#39;abito sportivo. La seconda generazione della berlina-coup&eacute; debutta al Salone di Detroit con tre diverse motorizzazioni

Hyundai Veloster 2018, prestazioni all&#39;N(esima) potenza

DETROIT.&nbsp;Sergio Marchionne ora non ha pi&ugrave; dubbi: &ldquo;Se in futuro realizzeremo una supercar spinta da un motore esclusivamente elettrico, avr&agrave; il marchio del Cavallino Rampante, sar&agrave; una Ferrari. Sarebbe un atto dovuto&rdquo;. Usa il condizionale, l&rsquo;amministratore delegato di FCA e presidente del marchio di Maranello.  Ma la sua non &egrave; un&rsquo;uscita casuale, solo la conferma che il futuro elettrico ad alte prestazioni in casa FCA non potrebbe avere che il logo tanto caro a Francesco Baracca sul cofano. Anno previsto per l&rsquo;arrivo di questa supercar rivoluzionaria &egrave; il 2020. Marchionne lo ha reso noto durante il vernissage della nuova Cherokee,&nbsp;al Salone di Detroit.  Confermando anche l&rsquo;arrivo del primo crossover di Maranello, annunciato gi&agrave; nel 2017, e aggiungendo a proposito di Alfa Romeo e Maserati: &ldquo;Stiamo pensando anche a un Suv pi&ugrave; grande di Stelvio e a uno pi&ugrave; piccolo del Levante. Anche se sport utility &egrave; un termine che non utilizzerei per automobili del genere, i Suv sono quelli che produciamo con il marchio Jeep&rdquo;.  Smentendo sia Luca di Montezemolo che Amedeo Felisa i quali tre anni fa durante la precedente gestione di Maranello avevano chiuso ogni possibilit&agrave; a una Ferrari &ldquo;alla spina&rdquo;, Marchionne ha precisato:&nbsp; &quot;O siamo Ferrari o non siamo Ferrari. Non prendiamo lezioni dagli altri: quello che &egrave; importante &egrave; essere i primi. Anche nel fare una Rossa elettrica&quot;. E a chi gli chiedeva se la sar&agrave; inserita nel piano industriale Marchionne ha risposto: &quot;potrebbe&quot;. 

Il presidente Ferrari al Naias di Detroit conferma il primo crossover di Maranello e apre all&#39;elettrico: &quot;Se faremo una supercar elettrica sar&agrave; una Ferrari&quot;.

Ferrari, crossover e tentazioni elettriche

Esibizionismo ibrido a Detroit per&nbsp;Mercedes-AMG. Arriva sotto forma della serie 53, sigla che battezza le prestazioni a benzina di Mercedes-AMG CLS e di Classe E Coup&eacute; e Cabrio, supportate dall&#39;ibridizzazione leggera sotto forma della spinta dell&#39;EQ Boost, un modo per dire alternatore e starter a 48 volt, una compatta unit&agrave; elettrica posta tra motore termico e trasmissione, in grado di offrire 250 Nm e 22 cavalli (16 kW) a supporto al sei cilindri in linea con doppia sovralimentazione turbo. Al turbocompressore attivato dai gas di scarico si affianca un turbo elettrico, che crea subito la pressione di sovralimentazione ai regimi appena superiori al minimo e azzera il turbo lag.  Mercedes-AMG crea l&#39;abbinamento perfetto: turbocompressore elettrico per costruire la pressione di sovralimentazione in basso, turbocompressore a gas di scarico per spingere nella fascia intermedia e alta. Il risultato &egrave; una coppia di 520 Nm costante tra i 1.800 e i 5.800 giri/min, da leggere insieme al dato della potenza: 435 cavalli. Sono numeri che consentono prestazioni di rilievo: 4&rdquo;5 per accelerare da 0 a 100 km/h, 270 km/h di punta massima, con l&#39;optional del Driver&#39;s Package a innalzare il limitatore rispetto ai 250 km/h di serie. I consumi dichiarati sull&#39;unit&agrave; mild-hybrid sono di appena 8,4 litri/100 km nel ciclo misto.  Mercedes-AMG 53 diventa una tappa chiave per la divisione diretta da Tobias Moers verso una sempre maggiore elettrificazione dei modelli AMG. Il corredo tecnico che accompagna CLS, Classe E Coup&eacute; e Cabriolet nelle varianti &ldquo;53&rdquo; comprende la tanto la trazione quattro ruote motrici 4Matic+, a ripartizione continua della coppia tra i due assi, quanto il cambio Speedshift TCT 9G, che consente cambiate gestibili anche in manuale, dalle palette al volante grazie al tasto M in plancia, indipendente dalle regolazioni del Dynamic Select e dei 5 profili di guida che incidono su trasmissione, volante, risposta del motore e taratura delle sospensioni.&nbsp;  Per un impianto elettrico a 48 volt destinato al funzionamento del turbocompressore e del motore che assomma alternatore e starter, c&#39;&egrave; un impianto a 12 volt destinato ai gruppi ottici, l&#39;infotainment, i sistemi di bordo e il cockpit. L&#39;incremento dell&#39;efficienza del sei cilindri in linea, che risulta pi&ugrave; compatto &ndash; poter rinunciare all&#39;alternatore a cinghia grazie al motorino dell&#39;EQ Boost consente di recuperare centimetri in lunghezza, nell&#39;ingombro del propulsore -, passa anche dal sistema di trattamento dei gas di scarico posto pi&ugrave; vicino al motore.&nbsp;  Tanto Mercedes-AMG CLS 53 quanto le declinazioni Classe E avranno elementi distintivi nel look. Il frontale si caratterizza per la calandra con doppia lama silver, la griglia nera e un paraurti specifico con profilo A-Wing, al quale sommare un&#39;aerodinamica ottimizzata dall&#39;inserimento delle air curtains nella parte esterna delle prese d&#39;aria lateriali, grazie alle quali diminuisce il coefficiente di resistenza aerodinamica (Cd). Le minigonne a lama, i cerchi da 19 pollici di serie (20 pollici optional), gli specchietti installati sulle portiere, proseguendo con una coda dal paraurti con inserto del diffusore, completano la personalizzazione. Non meno appariscente sar&agrave; lo scarico con quatto terminali tondi cromati.  I contenuti tecnologici portati al debutto dalla nuova generazione di Classe E Coup&eacute; e CLS restano intatti sulla AMG 53, che debutter&agrave; sul mercato in configurazione Edition 1, come consuetudine pi&ugrave; ricca nella dotazione di serie. Tutte le &ldquo;53&rdquo; avranno il volante AMG Performance rivestito in pelle Nappa e sedili sportivi specifici. 

Mercedes-AMG 53 abbina un ibrido leggero a 48 volt al motore sei cilindri benzina: turbo a gas di scarico e turbo elettrico per una risposta e coppia immediata

Mercedes-AMG, a Detroit scocca l&#39;ora 53 su CLS e Classe E

Sergio Marchionne si &egrave; presentato al Naias di Detroit in gran forma. E alla tradizionale conferenza stampa FCA ha detto: &quot;Se riusciamo a pagare i debiti per il primo giugno (ossia alla presentazione del prossimo piano industriale, Ndr) mi metto la cravatta&quot;.  Il manager che ha fatto del maglione una divisa &egrave; evidentemente soddisfatto dei risultati Fiat Chrysler e Ferrari nell&rsquo;anno appena conclusosi: &quot;Adesso stiamo azzerando il debito, abbiamo livellato il gap di piattaforme con gli altri competitor e ora non abbiamo bisogno di altri. &Egrave; ovvio che lo spreco economico derivante dalla mancanza di sinergie globali reali tra i costruttori resta un danno per l&#39;industria dell&#39;auto. Ma adesso, abbiamo portato avanti ula scelta di farci tutto in casa, con le nostre forze. E i risultati ora si vedono&quot;.&nbsp;E il 2018 si &egrave; aperto all&rsquo;insegna dell&rsquo;ottimismo anche in Borsa: &quot;C&#39;&egrave; stato un grandissimo lavoro da parte dell&#39;azienda per il raggiungimento degli obiettivi del piano del 2014. C&#39;&egrave; stato un adeguamento della valutazione del titolo agli obiettivi&quot;.  Un successo figlio delle performance dei singoli marchi, a partire da Jeep, che Marchionne non esita a definire &quot;un successo completamente inaspettato: ha una storia lunga ma i risultati economici li abbiamo visti solo ora&quot;. Per quanto riguarda Alfa Romeo, l&rsquo;amministratore delegato FCA dice: &ldquo;E&rsquo; un lavoro incompiuto, va completato&rdquo;. D&rsquo;obbligo una deviazione a Maranello, soprattutto per smentire categoricamente i rumors di un suo interesse ad acquistare la Ferrari: &ldquo;Sono solo menate&rdquo;. Cos&igrave; come menate sono anche le voci di un interesse di Great Wall per Jeep:&nbsp;&quot;Non ho intenzione di scorporare la societ&agrave;, non l&#39;ho mai detto. Non abbiamo nessuna intenzione di dare nulla ai cinesi&quot;.  Alla vigilia della conferenza Marchionne aveva anticipato a Bloomberg che &ldquo;la met&agrave; delle auto prodotte nel mondo entro il 2025 sar&agrave; elettrificata&rdquo;. Sottolineando l&rsquo;arrivo sul mercato della prima Jeep Wrangler ibrida nel 2020. Meno entusiasmo, invece, per quanto riguarda la guida autonoma: &ldquo;capisco che bisogna sperimentare con modelli alternativi, ma creare l&#39;illusione che sia una realt&agrave; gi&agrave; fatta &egrave; sbagliato&quot;.  Proprio a Detroit nel 2015 Marchionne aveva definito un passaggio &quot;dovuto&quot; la partnership con un altro grande brand. Tuttavia nessun accordo &egrave; andato in porto e in FCA hanno deciso di fare da soli&nbsp;: &#39;&#39;Siamo alla pari degli altri: se abbiamo bisogno noi, ne hanno bisogno anche altri. Non ho bisogno di nessuno e di tutti&#39;&#39;.  Infine una battuta sul suo successore, che verr&agrave; presentato entro la prima met&agrave; dell&rsquo;anno e si insedier&agrave; a inizio 2019. Sar&agrave; una donna? Prematuro, &quot;serve ancora una generazione&quot;. E&nbsp;sul nome taglia corto: &quot;Il consiglio di amministrazione nominer&agrave; il successore, non io&quot;.&nbsp; 

L&#39;amministratore delegato FCA ottimista per il 2018. E bolla come &quot;menate&quot; i rumors di un suo interesse ad acquistare Ferrari

Marchionne a Detroit tra &quot;menate, fantascienza e... la cravatta&quot;

Bullit &egrave; uno di quei rarissimi film in cui il protagonista &egrave; inscindibile dalla sua auto, rara simbiosi tra cavallo e cavaliere riscontrabile in James Bond e poco pi&ugrave;. Steve McQueen ha contribuito a rendere la Mustang un&rsquo;icona, cos&igrave; come la pony car ha reso indimenticabili quei tre minuti e rotti di inseguimento sulle strade di San Francisco.  Tanto che Ford omaggia entrambi con la nuova Mustang Bullit, edizione limitata in omaggio al film uscito nelle sale 50 anni fa. La presentazione al Naias di Detroit, dove Molly, la nipote del grande Steve, ha tolto il velo alla muscle car in edizione limitata, affiancata da una delle vetture originali utilizzate nel film. &nbsp;  La giovane attrice californiana &egrave; anche la protagonista del cortometraggio di lancio della vettura (vedi sotto), ironica sfida all&rsquo;ultimo parcheggio. Sotto al cofano il V8 di 5.0 litri portato a quota 475 cavalli, per una velocit&agrave; massima di oltre 260 km/h,&nbsp; col sistema di iniezione OperAir e il collettore di aspirazione della Shelby 350.  Tra le particolarit&agrave;, oltre al colore carrozzeria verde Dark Highland, il cambio manuale con pomello bianco come quello dell&rsquo;originale. La Bullit &egrave; inoltre dotata di sospensioni semi-attive MagneRide, cerchi in alluminio da 19 pollici e impianto frenante Brembo. Nell&rsquo;abitacolo &egrave; presente il quadro strumenti digitale da 12 pollici recentemente introdottu sulla Mustang di serie e sedili Recaro con rivestimenti in pelle nera.   

Presentata al Salone di Detroit l&#39;edizione speciale che omaggia il film con Steve McQueen del 1968

Ford Mustang Bullit: nel nome del mito Steve McQueen

Passat GT, al Salone di Detroit arriva un allestimento sportivo della berlina tedesca. Che cerca di guadagnare prestigio in un mercato storicamente non facile per Volkswagen, anche prima del Dieselgate.  Le berline sono ancora popolari negli USA, Passat GT propone un design pi&ugrave; dinamico e presenta anche soluzioni per essere pi&ugrave; godibile su strada. Di fatto si tratta del modello di serie che discende direttamente dalla concept mostrata allo scorso Salone di Los Angeles. Gli aggiornamenti, venti quelli che riguardani il look, sono pi&ugrave; evidenti nel paraurti anteriore R-Line e nella doppia linea rossa agli estremi della calandra. Ma spiccano anche prese d&#39;aria laterali. Al posteriore un piccolo spoiler nero, stesso colore di altri dettagli nel retro e nella fiancata. I cerchi sono da 19 pollici con pinze freno rosse.  Nell&#39;abitacolo ci sono sedili in pelle con impunture grigie a contrasto, la plancia con finitura effetto fibra di carbonio. Sotto il cofano Passat GT esibisce il sei cilindri aspirato di 3.6 litri, il VR6 che eroga 280 cavalli e 350 Nm di coppia. Lavora con il cambio automatico a doppia frizione, il noto DSG. Per essere pi&ugrave; efficace su strada &egrave; dotata di un assetto pi&ugrave; rigido e siccome anche l&#39;orecchio vuole la sua parte, c&#39;&egrave; un impianto di scarico sportivo. 

Al Salone di Detroit la berlina Volkswagen si aggiorna con un allestimento sportivo

Provaci ancora Passat, ecco la GT per gli USA

Classe G &egrave; una delle stelle del Salone di Detroit, nuova generazione dell&#39;iconica fuoristrada. Per celebrare il debutto Mercedes ha voluto fare una spettacolare operazione in stile Jurassic Park, mostrando come il design del modello, icona dell&#39;offroad di lusso, sia rimasto un punto di riferimento dopo quasi quaranta anni.&nbsp;  Un look senza tempo, paragonabile a circa otto generazioni di automobili, che invece in Classe G non ha subito stravolgimenti. Era perfetta all&#39;epoca dei &quot;dinosauri&quot;, &egrave; perfetta anche oggi. Ecco perch&eacute; &egrave; stato scelto di calare una 280 GE del 1979 in un enorme blocco di resina sintetica.  Come se fosse un T-Rex, anzi una G-Rex, ma attuale anche ai nostri giorni. Per farlo sono servivi tre mesi di lavoro, e ben 44,4 tonnellate di resina. L&#39;enorme parallelepipedo &egrave; lungo 5,5 metri, alto 3,1, e largo 2,55. La si potr&agrave; vedere della Cobo Hall del Salone di Detroit, ma poi far&agrave; un tour mondiale per la promozione del nuovo modello. 

DNA immortale per l&#39;offroad senza tempo di Mercedes, che affiancher&agrave; la nuova generazione

Mercedes Classe G: l&#39;originale diventa un fossile da Jurassic Park

Alla soglia dei 40 anni &egrave; sempre lei. Nuova Mercedes Classe G si &egrave; concessa storicamente pochissimi vezzi estetici, non fa eccezione la generazione in arrivo a Detroit, prima mondiale di un progetto che va oltre la narrazione delle forme aggiornate. Il particolare che spicca pi&ugrave; di ogni altro: il rinnovamento concesso ai gruppi ottici, i led diurni ad anello, i proiettori posteriori modernizzati nella grafica, restando fedeli alle forme rettangolari. Sfuggono le prime immagini senza le camuffature dei muletti, messi alla prova sul monte Schockl, e sono flash validi per apprezzare le prime variazioni di stile.  C&#39;&egrave;, poi, altro. Nascosto sotto la carrozzeria. A partire dal telaio a longheroni in acciaio e 3,4 millimetri di spessore, una rigidit&agrave; incrementata del 50% sulla precedente serie. Profondo rinnovamento anche alla voce sospensioni. L&#39;avantreno a quadrilatero ha i bracci oscillanti ancorati direttamente al telaio, senza l&#39;ausilio di alcuna struttura supplementare; al retrotreno, due leve controllano i movimenti longitudinali di ciascuna ruota, su un asse rigido con barra di Pahnard.  Da un fuoristrada puro ci si attende la massima prestazione nell&#39;impiego l&agrave; dove termina l&#39;asfalto e, nuova Classe G, non deluder&agrave;: migliora l&#39;angolo di attacco di 1&deg;, arrivando a 31&deg; complessivi, porta l&#39;angolo di dosso a 26&deg; (+1&deg;) - merito della maggior luce da terra guadagnata tra i due assi, ora a 241 millimetri e in crescita di 6 sulla precedente serie &ndash; 30&deg; l&#39;angolo d&#39;uscita, una capacit&agrave; di guado pari a 70 centimetri (+10 cm) e la possibilit&agrave; di marce ridotte, Low Range nel selettore dedicato, con un rapporto di trasmissione di 2,93:1 contro il precedente valore di 2,1:1. Si pu&ograve; passare alle ridotte anche in movimento, fino ai 40 km/h, da Low Range alla modalit&agrave; High Range, invece, la transizione &egrave; permessa fino ai 70 orari.  La gamma di motori benzina e diesel sar&agrave; accoppiata al cambio 9G-Tronic con convertitore di coppia, sul quale &egrave; flangiato il rinvio all&#39;avantreno, per un rapporto di 40:60 nella ripartizione della coppia. La G-Mode, invece, &egrave; modalit&agrave; di guida sviluppata per configurare parametri ideali nell&#39;uso in fuoristrada: baster&agrave; bloccare uno dei tre differenziali o inserire le ridotte e automaticamente Classe G modificher&agrave; la risposta del volante, dell&#39;acceleratore e la taratura delle sospensioni adattive (optional e incentrate su un gruppo molla-ammortizzatore classico).  Tanti contenuti, ben pi&ugrave; dell&#39;evoluzione estetica. Quei contenuti che si ritrovano anche a bordo, l&#39;ambiente gi&agrave; presentato nelle scorse settimane, la business class del fuoristrada che attinge a piene mani dall&#39;offerta tecnologica sulle altre Mercedes. La strumentazione Widescreen, su tutte; i sedili massaggianti, gli inserti pregiati in plancia. Da sommare alla presenza della telecamera posteriore e della visione a 360&deg;, optional che introduce altre tre telecamere per monitorare l&#39;area intorno al veicolo.&nbsp;&nbsp;  Dal NAIAS 2018, oramai, Classe G dovr&agrave; raccontare della cura dimagrante compiuta, delle nuove dimensioni e dei motori con i quali entrer&agrave; nel quarantesimo anno da quando scrisse la prima pagina. 

Le prime immagini della nuova generazione anticipano il debutto al Salone di Detroit. Stile fedele alla tradizione, modernizzato nei fari; sono soprattutto le caratteristiche a raccontare i miglioramenti

Nuova Mercedes Classe G, sfuggono le prime foto in rete

Secondo indizio per la Lexus&nbsp;F-1 Limitless Concept, il concept di SUV che sar&agrave; presentato al Salone di Detroit e che sar&agrave; una sorta di portabaniera di molte novit&agrave; per il Marchio premium di Toyota.  &nbsp;  Un&#39;auto di lusso, il tipo di crossover hi-tech che va per la maggiore anche sul mercato statunitense, con uno sguardo inedito. Si tratta dei fari a Led, particolarmente arcuati, che sono di fatto l&#39;unico dettaglio nel secondo teaser della&nbsp;LF-1 Limitless. Le loro forme sono presumibilmente compatibili con quelle del frontale del mezzo: un design che non &egrave; riscontrabile negli altri modelli della Casa. &nbsp;  La LF-1 rappresenter&agrave; la concezione di Lexus del top di gamma e come tale, oltre ad anticipare molte delle soluzioni di stile dei prossimi modelli, avr&agrave; anche la tecnologia pi&ugrave; avanzata. Ovvero il sistema di infotainment di di assistenza alla guida, che sono due dei fattori chiave del successo dei modelli prestigiosi (e non). In questi due campi la Lexus&nbsp;LF-1 dovr&agrave; essere letteralmente &quot;Limitless&quot;, senza confini. 

Il crossover al Salone di Detroit presenter&agrave; molte delle soluzioni di stile e tecnologiche che poi saranno adottate dall&#39;intera gamma

Lexus LF-1 Limitless, oltre i confini del design

Vernissage natalizio per Jeep Cherokee 2019, prima di offrirsi al pubblico al Salone di Detroit, il prossimo 16 gennaio. Un restyling dai contenuti molto diversi rispetto al modello lanciato sul mercato nel 2014. Il traguardo di met&agrave; carriera &egrave; l&#39;occasione per uniformarne il design al resto della gamma, avvicinare le proporzioni dei gruppi ottici alle scelte operate con Jeep Compass. E dal frontale si sviluppa il cambiamento che comprende il nuovo cofano motore, privo delle marcate nervature longitudinali, a vantaggio di un trattamento che sottolinea il perimetro e si raccorda con i montanti anteriori.&nbsp;  Dice addio alla soluzione dei fari anteriori sdoppiati&nbsp;per una pi&ugrave; elegante - e meglio integrata nell&#39;insieme - proposta di fari unici, ondulati nelle linee esterne e completati dai fendinebbia in posizione classica.  D&agrave; la sensazione di un design pi&ugrave; rigoroso ed elegante anche il rinnovamento del paraurti, lineare e pulito. Differir&agrave; la versione Trailhawk, nella sua specializzazione ulteriore versol&#39;off-road: occhielli di traino doppi, fendinebbia riposizionati pi&ugrave; in alto e meglio protetti, sono alcune delle novit&agrave;, accompagnate dal trattamento antiriflesso sul cofano motore e le cornici della calandra nere.  Partorisce importanti cambiamenti anche in coda, Cherokee 2019. Il nuovo portellone del bagagliaio adesso integra il portatarga. Invariate le forme dei fari, cambia, invece, la grafica interna.  Jeep Compass, primo contatto: per piccole avventure  Le anticipazioni regalate da Jeep non si limitano all&#39;esterno. Uno sguardo a bordo e si scoprono modifiche meno accentuate, fatte di finiture riviste intorno all&#39;infotainment, ad esempio. Appuntamento a Detroit per conoscere tutti gli interventi apportati al suv premium, al NAIAS verranno annunciate anche le nuove motorizzazioni abbinate al Cherokee.&nbsp;&nbsp; 

Il suv si rinnova, cambia stile il frontale, pi&ugrave; elegante e lineare. Anteprima al Salone di Detroit, a gennaio. In arrivo anche motori pi&ugrave; efficienti

Jeep Cherokee 2019, con occhi nuovi a Detroit

Trecentomila volte Classe G, dal 1979. Tanti, gli esemplari della Gelandewagen prodotti, tutti passati dal banco di prova del monte Schockl, ad apporre il sigillo finale sulle doti di inarrestabile fuoristrada. Passaggio di consegne in vista, la nuova generazione di Mercedes Classe G non baratter&agrave; i tratti essenziali del design di un progetto fortemente legato alla propria storia. Affiner&agrave; i contenuti tecnici, migliorer&agrave; sulla bilancia, tutte caratteristiche che verranno elencate al Salone di Detroit, a gennaio.&nbsp;  Arriver&agrave; gi&agrave; con una prima visione sugli interni, questi s&igrave; oggetto di una trasformazione radicale. Prende il meglio della gamma di stradiste Mercedes per offrire uguali soluzioni, comodit&agrave; e tecnologia, in off-road. La novit&agrave; che salta immediatamente all&rsquo;occhio &egrave; l&rsquo;adozione del Widescreen, composto dalla strumentazione virtuale e dal display della multimedialit&agrave;, due schermi da 12,3 pollici ciascuno, racchiusi sotto un&rsquo;unica lastra di vetro, apprezzata su Mercedes Classe E e Classe S, prossimamente destinata anche a nuova Classe A. Sar&agrave; una soluzione optional, alternativa alla configurazione con strumentazione analogica, due ogive dietro al volante, completate dallo schermo dell&#39;infotainment. Nell&rsquo;insieme, meno scenografico del &ldquo;tutto-virtuale&rdquo; ma altrettanto di rottura se paragonato all&rsquo;attuale impostazione.  Le geometrie dello stile esterno si riflettono a bordo, le bocchette del clima richiamano le forme dei fari e il loro alloggiamento. Si procede per linee orizzontali sulla plancia, interrotte da un ampio tunnel che offre pi&ugrave; vani portaoggetti, altro aspetto sul quale i tecnici Mercedes si sono concentrati nello sviluppo della nuova Classe G.&nbsp;  Il volante riprende dall&rsquo;esperienza fatta su Classe S, i comandi touchpad sulle razze, con feedback acustico e tattile. Si star&agrave; pi&ugrave; comodi,&nbsp; cura dei materiali e spazio disponibile sono degni di una business class. Le quote rilevanti dicono di 150 millimetri di spazio supplementare per le gambe dei passeggeri posteriori, 38 millimetri extra davanti, abbinati a 68 millimetri in pi&ugrave; all&rsquo;altezza dei gomiti, che diventano 56 mm per i passeggeri posteriori.  Classe G 500 4x4&sup2; secondo Jon Olsson  Finiture di pregio, sin dall&rsquo;allestimento d&rsquo;accesso, con inserti in legno a poro aperto, in alternativa, alluminio o fibra di carbonio. Sconfinate possibilit&agrave; di personalizzare nuova Classe G, che passano anzitutto dai pacchetti Exclusive Interior e Exclusive Interior Plus. Tutte, avranno sedili riscaldabili e funzione memoria lato guida. A richiesta, si potr&agrave; integrare il sistema Active Multicontour Seat, comprende le funzioni massaggio, riscaldamento rapido, climatizzazione delle sedute, supporto lombare a regolazione elettrica e fianchetti (su schienale e seduta) adattivi: attraverso il gonfiaggio di sacche d&rsquo;aria, il sedile varia il contenimento laterale assicurato. Per la prima volta, l&rsquo;abitacolo di Mercedes Classe G 2018 avr&agrave; un sistema di illuminazione d&rsquo;ambiente.  Attenzione alla qualit&agrave; della vita a bordo che passa anche dall&rsquo;offerta di un impianto stereo premium, Burmester, da 16 altoparlanti e 590 watt, in alternativa all&rsquo;impianto base con 7 altoparlanti.&nbsp; 

Anteprima a Detroit, interni all&#39;insegna del rinnovamento e un travaso di tecnologia e lusso dal mondo Classe E e Classe S

Nuova Mercedes Classe G, fuoristrada in business class

La Volkswagen Jetta non &egrave; mai stata un successo in Italia. Cambi&ograve; anche il nome, in Bora, per qualche anno. Ma, complici prima l&#39;iniziale scarso appeal del modello e poi il declino delle berline nel gradimento degli automobilisti, &egrave; sparita dai listini. Da cinque anni, correva infatti il 2012.  Nel Nord America invece la Jetta &egrave; sempre stata un successo. Un&#39;auto che &egrave; giunta alla settima generazione non pu&ograve; essere considerata un buco nell&#39;acqua. Una delle poche Volkswagen apprezzate oltreoceano: piccola berlina compatta, funzionale e con un prezzo non eccessivo. La nuova generazione, non a caso, &egrave; stata anticipata dal sito canadese di VW.  Con un teaser e una indicazione chiara: cinquanta giorni all&#39;esordio. Il che significa che sar&agrave; mostrata al Salone di Detroit. Secondo la sua indole non presenter&agrave; caratteristiche rivoluzionarie. Ma quello che si vedr&agrave; prossimo 14 gennaio in Michigan sar&agrave; un modello completamente nuovo. Realizzato sulla piattaforma MQB, assumendo quindi lo status dei prodotti di punta di Volkswagen. E tutti i benefici che conseguono dall&#39;adozione della&nbsp;Modularer QuerBaukasten. Ovvero guidabilit&agrave;, confort, spazio a bordo e capacit&agrave; di ospitare vari tipi di motori e trasmissioni.&nbsp;  La nuova Jetta, che sar&agrave; costruita, secondo tradizione, in Messico a Puebla, lascia intravedere dal teaser un design filante. Non particolarmente originale, ma proporzionato. Molti dettagli sono chiaramente ispirati ai modelli pi&ugrave; recenti di Volkswagen. Non resta che attendere il reveal. 

Fuori dal listino dal 2012 in Italia, la nuova generazione, da sempre un successo oltreoceano, sar&agrave; presentata al Salone di Detroit

Nuova Volkswagen Jetta, trover&agrave; ancora l&#39;America?

ZF ha presentato al Naias di Detroit&nbsp;il telaio flessibile &ldquo;Intelligent Rolling Chassis&rdquo; (IRC), un prototipo di piattaforma estremamente flessibile per veicoli elettrici. La&nbsp;piattaforma combina un propulsore elettrico integrato nell&rsquo;assale e un telaio estremamente agile con un sistema di sterzo avanzato e una centralina elettronica che ne coordina tutte le funzioni. Al tempo stesso il pianale, completamente piatto (ribattezzato&nbsp;&quot;skateboard&quot;) tra l&rsquo;assale anteriore e quello posteriore, si adatta praticamente a qualsiasi configurazione di carrozzeria, rendendo l&rsquo;IRC estremamente flessibile per lo sviluppo di veicoli elettrici per il trasporto sia di merci sia di passeggeri in ambito urbano.  L&rsquo;Electric Twist Beam (eTB) installato sull&rsquo;assale posteriore dell&rsquo;IRC assicura una propulsione a zero emissioni locali. Per raggiungere questo obiettivo ZF ha combinato un assale &ldquo;Twist Beam&rdquo; con due motori elettrici integrati nelle ruote, ciascuno in grado di erogare una potenza di 40 kW (pari a 108 cavalli) e alloggiati insieme in una scatola di alluminio, ognuno con una trasmissione a velocit&agrave; singola. L&rsquo;assale anteriore dell&rsquo;IRC si basa su un innovativo design delle sospensioni indipendenti con doppio braccio di controllo, il requisito meccanico in grado di incrementare l&rsquo;angolo di sterzata fino a 75 gradi, 25 in pi&ugrave; degli attuali standart, aumentando notevolmente l&#39;agilit&agrave; delle vetture nel traffico.&nbsp;    Un altro componente essenziale del sistema &egrave; la IRC ECU, la centralina elettronica preposta&nbsp;a coordinare tutte le funzioni dinamiche trasversali e longitudinali del veicolo, oltre a controllare i freni di servizio, l&rsquo;elettronica di potenza e persino la gestione della batteria. La centralina &egrave; inoltre dotata di una funzione di ripartizione della coppia (Torque Vectoring) che distribuisce la potenza tra i due motori elettrici anche separatamente, consentendo al veicolo di partire da fermo&nbsp;a un angolo di quasi 90 gradi, uscendo, ad esempio, da un parcheggio con una sola manovra.&nbsp; 

L&#39;azienda tedesca ha portato al Salone di Detroit il prototipo&nbsp;Intelligent Rolling Chassis&nbsp;adatta praticamente a qualsiasi configurazione di carrozzeria

ZF presenta il telaio universale per auto elettriche

Tiguan e basta, negli USA e in Asia. Tiguan Allspace per chi, il suv compatto, lo conosce gi&agrave;. In Europa. Volkswagen presenta al salone di Detroit una versione passo lungo che sui mercati europei arriver&agrave; nella seconda met&agrave; del 2017, c&#39;&egrave; gi&agrave; un&#39;idea del prezzo d&#39;attacco, intorno ai 30 mila euro per la motorizzazione d&#39;accesso, il turbo benzina 1.4 da 150 cavalli, disponibile - cos&igrave; come il paripotenza Tdi 2.0 - sia nella versione integrale che due ruote motrici. Le altre unit&agrave;, il TSI 180 e 220 cavalli, il TDI 190 e 240 cavalli, invece, verranno proposte unicamente con trazione 4Motion.  Breve panoramica sulla composizione di una gamma che ha nelle dimensioni riviste il cuore dell&#39;intervento, buono per giustificare quel &quot;Allspace&quot;. E di space ce n&#39;&egrave; fino a 60 millimetri in pi&ugrave; all&#39;altezza delle gambe dei passeggeri posteriori, accompagnati da un bagagliaio da 730 litri (capacit&agrave; massima di 1.770 litri, abbattendo la seconda fila di sedili) contro i 615 litri della Tiguan classica.  Cresce il passo di 11 centimetri, fino a raggiungere i 2 metri e 79, aumenta lo sbalzo posteriore, cos&igrave; da ritrovarsi una lunghezza totale di 4 metri e 70 centimetri: sono 21,5 centimetri&nbsp; in pi&ugrave;. Se vi sembrano quote familiari, lo sono: la &quot;cugina&quot; Skoda Kodiaq stacca le medesime proporzioni relativamente ai due dati richiamati. Le soluzioni tecnologiche della versione passo corto sono confermate ovviamente sulla Allspace, forte di una possibilit&agrave; offerta a richiesta: la terza fila di sedili per realizzare la configurazione 7 posti. Negli Stati Uniti, le versioni due ruote motrici di Tiguan avranno di serie questa disposizione delle sedute. 

Aumenta anche lo sbalzo posteriore, ne guadagnano l&#39;abitabilit&agrave; interna e lo spazio nel bagagliaio. Sette posti a richiesta

Volkswagen Tiguan Allspace, passo lungo e 7 posti

Da 15 anni &egrave; l&#39;auto pi&ugrave; venduta negli Stati Uniti e Toyota per mantenere la leadership ha presentato al Naias la nuova Camry, che verr&agrave; commercializzata anche in variante ibrida

Toyota Camry al Salone di Detroit: foto

DETROIT - &quot;Ma questa nuova Camry &egrave; soltanto un po&#39; sexy oppure &egrave; molto sexy?&quot;. Al Salone di Detroit che sta entrando in questi giorni nel vivo, Akio Toyoda, CEO di Toyota, uno dei gruppi automobilistici di maggiore successo da molti anni nel mondo delle quattro ruote, ci ha scherzato durante al vernissage della nuova generazione della berlina giapponese. Un modello che non arriver&agrave; in Italia ma che merita davvero di essere menzionato visto che rappresenta un felice caso di &quot;dittatura commerciale&quot; da parte di un&#39;automobile non yankee sul mercato Usa: da 15 anni la Camry vince puntualmente il premio di automobile pi&ugrave; venduta negli Stati Uniti nel segmento &quot;car&quot;. Sale sul gradino pi&ugrave; alto del podio davanti a prestigiose berline premium europee e a vetture costruite da Ford, GM, Cadillac e da altri costruttori americani.  Un successo che entra nella storia dell&#39;automobile quello della Camry, realizzata sullo stesso pianale della Prius e che verr&agrave; proposta da New York a Los Angeles con una inedita gamma di motori a benzina &mdash; per ora un quattro cilindri 2.5 e un V6 3.5 &mdash; e anche nell&#39;attesa variante ibrida. Toyoda, a Detroit, aveva tutto i diritto ad essere di buon umore visto che il futuro del gruppo giapponese si annuncia sempre pi&ugrave; roseo in virt&ugrave; di numeri eccezionali: dal 1957 ad oggi la Toyota ha prodotto per il mercato statunitense, dove &egrave; uno dei marchi commercialmente pi&ugrave; appetiti, la bellezza di 25 milioni di automobili con la Camry a farla da padrona.  Ma anche il futuro &egrave; destinato a confermare questo trend positivo visto che il gruppo giapponese ha annunciato un investimento, nei suoi stabilimenti americani, di dieci miliardi di dollari nei prossimi cinque anni. Trump, che un giorno s&igrave; e l&#39;altro pure ripete che i gruppi &quot;stranger&quot; &mdash; come lo &egrave; la Toyota &mdash; &egrave; preferibile costruiscano i propri modelli entro i sacri confini dell&#39;Unione, avr&agrave; gongolato a questo annuncio del buon Toyoda. Primo, ma non ultimo, atto di questa nuova partnership &quot;ideologica&quot; &egrave; rappresentato dalla nuova Camry che, tra l&#39;altro, continuer&agrave; ad essere tra le vetture protagoniste anche nel campionato Nascar. Dove batte regolarmente i suoi avversari e ad essere la pi&ugrave; sexy di tutte anche in pista.  &nbsp; 

Non arriver&agrave; in Italia ma merita di essere menzionata: a Detroit &egrave; stata presentata la nuova Camry&nbsp;

Toyota Camry, la pi&ugrave; amata degli USA diventa sexy

Anteprima mondiale al Salone di Detroit 2017 per la nuova Clsse E Coup&eacute;: al momento del lancio - previsto entro la prima met&agrave; del 2017 &ndash; le soluzioni disponibili saranno quattro: una diesel e tre benzina. Nei due litri di cilindrata ci sono tre quattro cilindri: il nuovo diesel da 194 CV della E220d e i due benzina da da 184 CV (E200) o da 245 CV (E300). L&rsquo;unico tre litri ordinabile al lancio sar&agrave; il V6 da 333 CV abbinato alla trazione integrale della E 400 4Matic&nbsp;come spiega la sigla sar&agrave; inizialmente l&rsquo;unico motore disponibile con la trazione integrale.

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Toyota Camry al Salone di Detroit: foto

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Jeep Compass, live Detroit: foto