        Mentre l&rsquo;Unione Europea concede il via libera dagli Stati membri per i nuovi standard Euro 7 al fine di ridurre le emissioni inquinanti, la Germania propone un'iniziativa che interesserebbe tutti i cittadini all'interno dei confini nazionali: il Ministro dei Trasporti Volker Wissing infatti ha suggerito uno stop delle auto nei fine settimana per contrastare l'inquinamento atmosferico. Germania: troppo smog, servono misure drastiche La proposta &egrave; una diretta conseguenza della preoccupazione del Governo tedesco in merito al mancato raggiungimento degli obiettivi fissati dal Sollte das Klimaschutzgesetz, in cui si stabiliva una riduzione necessaria delle emissioni di ben 22 milioni di tonnellate di CO2. "Non sarebbe sufficiente introdurre limiti di velocit&agrave; o altre misure simili", ha affermato Wissing, per giustificare quella che sembra davvero essere un'idea assurda. Ma l'iniziativa potrebbe davvero diventare una realt&agrave; concreta? Forse s&igrave; e lo scenario non sarebbe cos&igrave; tanto inusuale. Basti pensare alle nostre domeniche ecologiche, in cui certamente non tutte le automobili sono vietate, ma nelle fasce orarie stabilite dello stop si assiste ad una forte riduzione delle vetture in circolazione sulle strade. Inoltre, gi&agrave; negli anni '70 la Germania aveva introdotto le domeniche senza traffico in risposta alla crisi petrolifera mondiale. Multe, in Italia incassati 1,5 miliardi all'anno: ma come sono reinvestiti?       

Il Governo tedesco &egrave; fortemente preoccupato di non rispettare gli standard di riduzione delle emissioni prestabiliti: ecco allora la proposta provocatoria del Ministro dei Trasporti

Pazza idea in Germania: l'automobile non si usa nel fine settimana

        In Germania hanno ufficialmente sospeso (in largo anticipo) il cosiddetto "bonus ambientale" con il quale si potevano sfruttare incentivi fino a 6mila euro per l'acquisto di auto elettriche. La motivazione &egrave; pi&ugrave; semplice del previsto: mancano infatti 60 miliardi di euro dal Fondo per il Clima e la Trasformazione. Auto Speed Date: l'auto elettrica e quell'equilibrio tra costi e ricavi che manca Stop agli incentivi, la delusione del governo tedesco Gli ecobonus tedeschi originariamente dovevano durare fino a fine 2024. Adesso, l'inattesa sentenza della Corte Costituzionale. "Non possiamo pi&ugrave; fare cose a cui ero molto favorevole, in particolare la promozione delle auto elettriche e il contenimento delle tariffe di rete - ha dichiarato Robert Habeck, Ministro tedesco dell'Economia e del Clima, al quotidiano economico Handelsblatt. "Capisco la delusione. Questo &egrave; uno dei tagli che avrei voluto evitare e su cui avevo messo in guardia gi&agrave; prima della sentenza". C'&egrave; da aggiungere inoltre che gli ecobonus in questione avevano comunque "uno svantaggio decisivo - afferma ancora Habeck -: &egrave; cieco, non fa distinzione tra auto prodotte in Germania, Francia o Cina. Quando il denaro scarseggia, altre misure sono pi&ugrave; mirate". La decisione della Corte Costituzionale tedesca non significa comunque che sia terminata la promozione della e-mobility. Habeck spiega: "Stiamo ampliando in modo massiccio l'infrastruttura delle stazioni di ricarica. Stiamo sostenendo l'industria espandendo la produzione di batterie e semiconduttori". Francia, i nuovi incentivi mettono nell'angolo le auto cinesi       

Gli ecobonus dovevano durare fino a fine 2024. La decisione della Corte Costituzionale tedesca &egrave; dovuta all'assenza di 60 miliardi di euro dal Fondo per il Clima e la Trasformazione

Germania, stop agli incentivi per auto elettriche: "Mancano i fondi"

        Passi importanti per Pirelli in Germania. L&rsquo;azienda della Bicocca ha aperto il Virtual Development Center (VDC) presso lo stabilimento tedesco di Breuberg, nel Land dell&rsquo;Assia. La fabbrica impiega circa 2.500 persone, tra cui 250 ingegneri dedicati allo sviluppo. Il VDC permette di sviluppare e testare i prodotti in modalit&agrave; virtuale.  Pirelli, i vantaggi del VDC Grazia al simulatore del Virtual Development Center il tempo di sviluppo dei pneumatici &egrave; ridotto fino al 30% e vengono realizzati fino al 30% in meno di prototipi fisici, con un vantaggio in termini di sostenibilit&agrave; ambientale. Il sistema di strumenti garantisce risultati sempre pi&ugrave; precisi rispetto ai metodi tradizionali, per rispondere in modo pi&ugrave; efficace alle richieste delle Case. In sostanza, come dichiara Thomas Michel, Chief Technological Officer di Pirelli Germania: &ldquo;Nel VDC possiamo testare pneumatici per vetture che non esistono ancora nella realt&agrave;, ma che ci vengono fornite dai costruttori sotto forma di modelli digitali. L'intelligenza artificiale e le reti neurali giocano un ruolo importante in questa innovativa fase di sviluppo dei pneumatici. Questo perch&eacute; velocizzano notevolmente lo sviluppo dei modelli virtuali di pneumatici. Quello che un tempo richiedeva ore o addirittura giorni, spesso oggi viene completato in pochi secondi. &Egrave; una sorta di fabbrica virtuale di pneumatici&rdquo;. &Egrave; possibile utilizzare nel simulatore versioni virtuali di tutti i modelli di veicoli forniti dai Marchi. I test cominciano, con i modelli virtuali di pneumatici: gli ingegneri verificano come il comportamento del veicolo viene influenzato da interventi di sterzata, accelerazione e frenata sull&rsquo;auto digitale. Sno provati virtualmente pneumatici per motori a combustione gomme tecnologia Elect per auto elettriche e ibride plug-in. Potrebbe interessarti: Naomi Campbell &egrave; la star del Calendario Pirelli 2024&nbsp;       

Presso il Virtual Development Center &egrave; possibile un importante risparmio nel materiale e nei tempi di sviluppo delle coperture &nbsp;

Pirelli, in Germania il nuovo simulatore di guida

        Fiat 500 conquista gli automobilsiti tedeschi, prendendosi il primo posto nella classifica delle auto pi&ugrave; immatricolate nel mese di ottobre. Secondo i dati diffusi dalla German Federal Motor Transport Authority (KBA), il modello italiano ha superato anche quelli prodotti in Germania. Fiat Punto: dopo trent'anni &egrave; sempre tra le pi&ugrave; amate dagli italiani Fiat 500, Fran&ccedil;ois: "Un pezzo di questa Italia" Nel corso del mese di ottobre, sono state immatricolate nel Paese ben 5.401 nuove Fiat 500, segnando una crescita significativa del 17% rispetto al mese precedente. Un successo ancor pi&ugrave; eclatante considerando che la Fiat 500e si &egrave; anche posizionata al vertice nel segmento A/B tra i veicoli elettrici a batteria (BEV). Olivier Fran&ccedil;ois, CEO di Fiat, ha commentato: "Vedere l&rsquo;iconica 500 prendere la vetta assoluta del mercato tedesco segna la storia. La Germania &egrave; la culla dell&rsquo;auto, i clienti tedeschi sono tra i pi&ugrave; esigenti e competenti in fatto di auto. Hanno una forte tradizione e produttori nazionali riconosciuti nel mondo, ma amano l&rsquo;Italia che &egrave; nota nel mondo per moda, cultura e Dolce Vita. Scegliendo la nostra icona hanno voluto portarsi a casa un pezzo di questa Italia, che la 500 rappresenta dimostrando il loro amore e la loro passione. La missione di Fiat inoltre &egrave; di offrire mobilit&agrave; urbana sostenibile a tutti e, evidentemente, questo risponde anche alle esigenze dei nostri clienti tedeschi&rdquo; ha concluso Fran&ccedil;ois. C'&egrave; anche la Fiat Topolino a EICMA 2023       

Le vendite registrano un +17% rispetto al mese precedente. Olivier Fran&ccedil;ois, CEO di Fiat, ha espresso tutta la sua soddisfazione

Fiat 500 è l'auto più venduta in Germania a ottobre

        Come ben sappiamo, il segmento delle elettrice in Europa &egrave; stato sostenuto dagli aiuti provenienti dallo Stato, ossia gli incentivi. Questa mossa &egrave; stata applicata per spronare e aiutare la cos&igrave; detta transizione ecologica, per la quale si &egrave; anche deciso che dal 2035 debba esserci uno stop di vetture a benzina e diesel proprio per favorirla. Eppure, c'&egrave; un dato che fa riflettere: senza i bonus che permettono quindi di acquistare &ldquo;con pi&ugrave; facilit&agrave;&rdquo; un'elettrica, il mercato delle auto a 0 emissioni crolla. La prova di quanto detto proviene proprio dalla Germania, dopo aver terminato il suo bonus destinato ai liberi professionisti lo scorso 31 agosto. La situazione Da quanto si rileva dai dati dell'autorit&agrave; per il trasporto automobilistico KBA, lo scorso settembre in Germania le vendite di auto nuove sono scese dello 0,1%, raggiungendo quota 224.502. Focalizzandoci sulle elettriche, sono solo 31.714 quelle targate, subendo calo del 28,6% rispetto allo stesso periodo del precedente anno, e del 63%&nbsp;su agosto 2023. Per cui, guardando l'andamento delle vendite delle auto a zero emissioni nel Paese, si suppone che la domanda di EV avvenga solo con gli incentivi di mezzo. Inoltre, nel 2022 c'&egrave; stato un grosso no da parte della Germania, la quale ha voluto escludere le ibride plug-in e le aziende come soggetti beneficiari del bonus, avendo oramai raggiunto lo status di &ldquo;vettura di massa&rdquo;. Auto Speed Date: capire la sostenibilit&agrave; con Rom-E 2023       

Con lo scadere dei bonus il 31 agosto, il Paese ha visto un calo di immatricolazioni per quanto riguarda le auto elettriche

Senza gli incentivi le elettriche non si vendono: la situazione in Germania

        La transizione elettrica non pu&ograve; farsi senza adeguati strumenti. Fra questi ci sono, come ben sappiamo, le colonnine, oggetto di preoccupazione per esempio in Italia che, come si dice da tempo, sono veramente poche e non permettono un passaggio completo. Ed &egrave; proprio su questi punti di ricarica che la Germania ha deciso di battersi: usando la finestra dell'IAA Mobility 2023 a Monaco, il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha annunciato che la Germania sar&agrave; il primo Paese che metter&agrave; a punto una legge secondo la quale vi &egrave; l'obbligo, per l'80% dei distributori, di avere le colonnine. La Germania in pole position Si tratterebbe di stazioni di ultima generazione, che hanno potenze di almeno 150 kW per le e-car di tutti i marchi. Ancora non c'&egrave; una data per l'introduzione della normativa, ma stanno lavorando affinch&eacute; questo accada in tempi brevi e si possa dare una bella spinta per il passaggio elettrico. Attualmente in Germania circolano ben 1,2 milioni di vetture ad emissioni zero e l'obiettivo &egrave; arrivare al 2030 ad averne 15 milioni. Inoltre, il suo territorio presenta ben 90.000 punti di ricarica pubblici, e si punta alla fine del decennio ad averne 1 milione. Consumerismo: le elettriche sono davvero convenienti? L'indagine       

Ad annunciare la nuova legge che presto verr&agrave; introdotta nel Paese &egrave; stato il cancelliere tedesco Olaf Scholz in occasione dell'IAA Mobility

Germania, le stazioni di ricarica avranno l'obbligo delle colonnine

        Offensiva tedesca sull'idrogeno. La Germania infatti, nella nuova Strategia sull'Idrogeno ("Nationalen Wasserstoffstrategie"), ha sostanzialmente dichiarato di voler assumere la leadership tecnologica dell'H2 in termini di produzione, trasporto, importazione e utilizzo. Il tutto, entro il 2030. Idrogeno in Italia, molte possibilit&agrave; ma niente progetti "Investire nell&rsquo;idrogeno significa investire nel nostro futuro - ha dichiarato il Ministro federale dell'Economia e della Protezione del Clima, Robert Habeck -. Nella protezione del clima, nei posti di lavoro qualificati e nella sicurezza dell&rsquo;approvvigionamento energetico. L&rsquo;aggiornamento offre a questi investimenti una base affidabile e pone le basi per una stretta collaborazione con i nostri partner in Europa e nel mondo". Obiettivo 10 GW di idrogeno verde La Strategia Idrogeno tedesca si divide su tre assi temporali: a breve termine per il 2023, a medio termine per gli anni 2024/2025 e a lungo termine fino al 2030. Per il governo tedesco &egrave; fondamentale garantire internamente un'elevata disponibilit&agrave; di idrogeno verde. Il piano prevede di aumentare l'obiettivo per la capacit&agrave; di elettrolisi nazionale del 2030 da 5 GW ad almeno 10 GW. La restante domanda sar&agrave; coperta dalle importazioni. La Germania intende anche realizzare un'infrastruttura di trasmissione e distribuzione del vettore energetico, una rete che entro il 2027/2028 punti ad arrivare a quota 1.800 km.Cos&igrave;, entro la fine del decennio, la Germania intende utilizzare l'H2 e i suoi derivati nell'industria, nei veicoli commerciali pesanti, nell&rsquo;aviazione e nel trasporto marittimo. Ecco la prima stazione di rifornimento di idrogeno a Roma       

Assumere la leadership tecnologica dell'H2 in termini di produzione, trasporto, importazione e utilizzo &egrave; il nuovo obiettivo del governo tedesco: ecco i punti salienti

La Germania vuole diventare leader dell'idrogeno entro il 2030

        La Germania si aggiunge a quella lista di Paesi che, per combattere la malsana abitudine dell&rsquo;utilizzo del cellulare alla guida, hanno deciso si rendere le pene pi&ugrave; stringenti, per esempio introducendo sulle strade delle apposite telecamere che monitorando i comportamenti degli automobilisti al volante. Non &egrave; certo una novit&agrave; il fatto che siano fin troppi gli incidenti causati proprio da questa abitudine e allora la regione della&nbsp;Renania-Palatinato, che conta ben 4 milioni di abitanti, abbia dato l&rsquo;ok per questo sistema di controllo (dopo che la sperimentazione ha avuto esiti positivi). Come funziona? Le modalit&agrave; La polizia della regione viene dotati di un sistema chiamato MONOcam (di origine olandese) che &egrave; composto da una telecamera collegata a un software che a sua volta &egrave; in grado di rilevare se il conducente di una vettura stia impugnando un cellulare, cos&igrave; da scattare una foto subito inviata al comando di polizia competente. Si stratta di una sorta di autovelox mobile, in poche parole, che pu&ograve; essere sistemato in un punto qualsiasi. Non &egrave; un caso che le autorit&agrave; della Renania-Palatinato abbiano preso questa decisione: solo nel 2022, sono stati rilevati ben 1.041 incidenti stradali causati proprio dalla distrazione alla guida, e nella maggior parte del casi si trattava dell&rsquo;utilizzo del cellulare. Pugno duro degli italiani al volante: limiti di velocit&agrave; pi&ugrave; alti e sanzioni pi&ugrave; aspre       

Nella regione Renania-Palatinato (dopo un periodo di sperimentazione) la polizia stradale sar&agrave; autorizzata a sfruttare questo sistema

Germania, arrivano le telecamere per punire chi usa il cellulare alla guida

Come sapete la scorsa settimana Francia, Italia, Repubblica Ceca, Bulgaria, Ungheria, Polonia, Romania e Slovacchia, quindi otto nazioni dell&#39;Unione Europea, hanno chiesto di eliminare i limiti previsti per le emissioni di scarico Euro 7 affermando che sono eccessivamente ambiziosi e irrealistici da raggiungere per le case automobilistiche. &quot;Ci opponiamo a qualsiasi nuova norma sulle emissioni di scarico (compresi nuovi requisiti di test o nuovi limiti di emissione) per auto e furgoni&quot;, hanno affermato i paesi nel documento.  Norme Euro 7 e l&#39;opinione delle Case  Le norme Euro 7, che stabiliranno gli standard per quella che sar&agrave; l&#39;ultima generazione di motori a combustione, dovrebbero entrare in vigore dal 1&deg; luglio 2025. I firmatari di questo documento hanno spiegato che i limiti pi&ugrave; severi richiesti dal nuovo standard per gli inquinanti, inclusi gli ossidi di azoto e il monossido di carbonio, potrebbero deviare gli investimenti necessari per raggiungere l&#39;obiettivo dell&#39;UE di vietare la vendita di veicoli con motore a combustione dal 2035. L&rsquo;Euro 7 cerca di inasprire, oltre alle norme sugli inquinanti anche il particolato proveniente da freni e pneumatici. Alcuni Ad di Case auto, tra cui Carlos Tavares CEO di Stellantis, hanno sostenuto che gli ultimi passi per ridurre la CO2 dalle auto comportano oneri inutili per l&#39;industria e rallenteranno il passaggio del settore all&#39;elettrificazione. Oneri che inevitabilmnete ricadrebbero sull&rsquo;acquirente finale con un aumento del costo delle vetture quantificato di circa 2 mila euro per ogni vettura. L&rsquo;Euro 7 inoltre sarebbe un ulteriore sforzo richiesto alle Case auto se si conidera che la Commissione Europea ha gi&agrave; deliberato per il 2030 un&rsquo;iulteriore riduzione del 55% della CO2 emessa dalle vetture rispetto al 2021. Quest&agrave; ulteriore limitazione della CO2 a cinque anni dalla messa al bando dei motori &egrave; in pratica un&rsquo;accelerazionbe a quanto accadr&agrave; nel 2035 perch&eacute; nessuna Casa auto investir&agrave; dei soldi per studierare e realizzare un motore endotermico che avr&agrave; solo cinque anni di vita. Unica possibilit&agrave; &egrave; che vengano definitivamente approvati e-fuel e biocarburanti.  La Germania non firma perch&eacute;...  Da notare che la Germania non &egrave; tra i firmatari di questo documento informale. Il motovo? Facile da capirsi e principalmente solamente politico. La Germania, tradendo l&rsquo;Italia e altre nazioni, ai primi di apriole si era &ldquo;accordata&rdquo; con la Commissione Europea votando a favore del blocco dei motori endotermici del 2035 ottenendo per&ograve; l&rsquo;approvazione degli e-fuel. L&rsquo;accordo quindi prevedeva anche di non votare contro l&rsquo;entrata in vigore dell&rsquo;Euro 7 nonostante il ministro dei Trasporti Volker Wissing avesse espresso riserve in precedenza. Insomma la Germania, come spesso accade, sta facendo i suoi interessi a scapito delle sue industrie. In pratica spera che l&rsquo;Euro 7 non entri in vigore ma per&ograve; non vuole essere tra i Paesi che lo criticano, e &ldquo;manda avanti&rdquo; gli altri nascondendosi.  Nel frattempo c&rsquo;&egrave; un&rsquo;altra lotta all&rsquo;interno del Parlamento Europeo. Da una parte quello attualmente in carica che sta spingendo per far approvare delle norme restrittive per l&rsquo;automotove prima che decada e arrivino le elezioni del 2024. Dall&rsquo;altra alcuni Paesi che, in seguito al cambio dei Governi interni, stanno ritardando alcune decisione della UE, in previsione di un cambio visione sul futuro dell&rsquo;automoptive con dopo le elezioni del nuovo Parlamento Europeo. Temo portroppo che chi ne far&agrave; le spese saranno sempre gli utenti finali. 

Dopo aver avuto l&rsquo;ok per l&rsquo;e-Fuel dalla UE il Governo tedesco non ha il coraggio di opporsi ad uno standard che penalizzerebbe l&rsquo;acquirente finale

La Germania non firma contro l&rsquo;Euro 7

        Torniamo a parlare del caso Dieselgate con una novit&agrave; importante: Volkswagen potrebbe scamparla, almeno per quanto riguarda il nostro paese. La Corte di giustizia dell'Unione europea ha emesso un parere non vincolante secondo cui l'azienda non potrebbe essere sanzionata in Italia se non ci fosse un coordinamento sufficiente dei procedimenti sanzionatori degli Stati. Perch&egrave;? Perche nell'UE vige il divieto di essere puniti due volte per lo stesso reato. Le sanzioni in Italia e in Germania La casa automobilistica tedesca ha venduto 10,7 milioni di veicoli diesel con dispositivi idonei ad alterare la rilevazione delle emissioni inquinanti, di cui 700.000 sono stati venduti in Italia. Nel 2016, l'Autorit&agrave; italiana garante della concorrenza e del mercato ha inflitto alla casa automobilistica una multa di 5 milioni di euro per pratica commerciale scorretta e pubblicit&agrave; ingannevole. Tuttavia, Volkswagen ha impugnato la sanzione, la pi&ugrave; alta per una violazione di questo tipo. Nel 2018, la Procura di Braunschweig in Germania ha avviato un procedimento penale contro Volkswagen, che ha portato ad una multa di 1 miliardo di euro pagata dall'azienda nel giugno dello stesso anno. In Italia, il ricorso di Volkswagen &egrave; stato respinto in primo grado nell'aprile del 2019, ma l'azienda ha impugnato la sanzione presso il Consiglio di Stato italiano. L'avvocato generale della Corte, Manuel Campos S&aacute;nchez-Bordona, ha dichiarato che spetta al Consiglio stesso accertare la natura penale dei procedimenti e delle sanzioni, ritenendo inoltre che la multa inflitta in Germania sia di natura penale. Sar&agrave; la Corte di giustizia europea a emettere una sentenza definitiva sulla questione. Nuova Volkswagen Passat sar&agrave; solo Variant: ecco quando arriva       

Parere non vincolante della Corte Europea sulla controversia italiana relativa alla sanzione di 5 milioni inflitta al Guppo per la vendita di veicoli diesel dotati di dispositivi inquinanti

Volkswagen e Dieselgate: per la corte UE l'Italia non può sanzionare l'azienda

        Ormai da settimane, il futuro dell'auto &egrave; al centro del dibattito politico europeo. A inizio mese, infatti, &egrave; stato rinviato il previsto voto che avrebbe dovuto ratificare, nel 2035, lo stop alla vendita di automobili con motore endotermico, ibride incluse. Un rinvio frutto delle posizioni contrarie di alcuni Paesi come Polonia e Bulgaria, ma soprattutto l'Italia e la Germania, e che avrebbero rischiato di far naufragare l'intero provvedimento con il risultato di dover ricominciare daccapo il lungo iter di approvazione. Ora, per&ograve;, la situazione potrebbe sbloccarsi con un'apertura, da parte dell'Unione Europea, verso le istanze della Germania in materia di e-fuel. Ecco cosa sta succedendo. Berlino contro il divieto benzina e Diesel dal 2035: la proposta 2035, la Germania punta sugli e-fuel Per ricevere l'approvazione, il provvedimento per lo stop alla vendita di auto con motori a scoppio nel 2035 avrebbe dovuto ricevere l'ok del 55% dei Paesi membri, purch&eacute; questi comprendessero il 65% della popolazione comunitaria. La prima condizione era stata ampiamente raggiunta, ma il no di grandi Paesi come la Germania e la stessa Italia aveva di fatto creato una &ldquo;minoranza di blocco&rdquo; in grado di opporsi al provvedimento. Per questa ragione, si &egrave; optato per un rinvio a data da destinarsi della votazione, che potrebbe slittare addirittura al 2024, dopo le prossime elezioni europee. Nel frattempo, sono stati fatti passi in avanti almeno sul fronte tedesco. La Germania si era detta contraria al provvedimento del 2035 in quanto lo stop avrebbe permesso solamente la vendita di auto elettriche al 100%, lasciando fuori, oltre alle ibride, anche le vetture alimentate con e-fuel. Proprio su questo aspetto si sono concentrate le richieste di Berlino, che parrebbe aver trovato da parte di Bruxelles un atteggiamento di apertura. A renderlo noto &egrave; direttamente il cancelliere tedesco Olaf Scholz: &ldquo;C&rsquo;&egrave; gi&agrave; il consenso in Ue. Ora bisogna solo trovare il modo giusto e pratico per attuare questa promessa che la Commissione ha fatto molto tempo fa. L&rsquo;idea &egrave; che venga presentata una proposta per garantire la registrazione dei veicoli alimentati da e-fuels anche dopo il 2035. Se ho capito bene, i colloqui fra la Commissione e il Ministro responsabile sono sulla buona strada&rdquo; ha detto Scholz. &ldquo;Siamo sulla strada giusta&rdquo; ha ribadito anche il Ministro dei Trasporti tedesco, Volker Vissing. Ue si apre alle istanze tedesche Le parole ottimiste di Scholz e di Vissing si tradurranno nell'apertura tanto desiderata dalla Germania? Per scoprirlo, potrebbe non dover essere necessario aspettare a lungo. Il Consiglio europeo in atto oggi e domani a Bruxelles, alla presenza della presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen, potrebbe infatti gu&agrave; dare delle indicazioni piuttosto precise. In ogni caso, non si tratterebbe di una rivoluzione del provvedimento, ma piuttosto di un suo ampliamento. A livello tecnico, quindi, la norma non sarebbe riscritta completamente, ma si limiterebbe ad aggiungere la possibilit&agrave; di immatricolare automobili alimentate con e-fuel (quindi non elettriche) anche dopo la fatidica data del 2035. A chiarire meglio questo aspetto &egrave; stato Frans Timmermans, vicepresidente della Commissione Ue: &ldquo;Stiamo parlando nel quadro dell&rsquo;accordo, non lo stiamo allargando. C&rsquo;&egrave; un &lsquo;considerando&rsquo; sui carburanti sintetici. Tutto quello che stiamo facendo &egrave; essere pi&ugrave; espliciti su quale sia il suo significato riguardo ai carburanti sintetici. Qualsiasi altra cosa riaprirebbe l&rsquo;intero accordo. E non &egrave; quello che stiamo facendo&rdquo; ha chiarito il vicepresidente. La posizione dell'Italia L'Italia, come accennato in precedenza, &egrave; stata tra gli Stati membri che hanno contribuito a bloccare il provvedimento di stop alle auto endotermiche nel 2035. Una posizione portata avanti con fermezza dal Governo Meloni. &ldquo;Il rinvio, a data da destinarsi, del voto alla riunione degli ambasciatori Ue sul Regolamento che prevede lo stop dal 2035 alla vendita di auto nuove Diesel e benzina &egrave; un successo italiano &ndash; aveva scritto sui social la premier italiana all'indomani dello stop al provvedimentp - La posizione del nostro governo &egrave; infatti chiara: una transizione sostenibile ed equa deve essere pianificata e condotta con attenzione, per evitare ripercussioni negative sotto l&rsquo;aspetto produttivo e occupazionale. Giusto puntare a zero emissioni di CO2 nel minor tempo possibile, ma deve essere lasciata la libert&agrave; agli Stati di percorrere la strada che reputano pi&ugrave; efficace e sostenibile&rdquo; aveva chiarito la Meloni. Posizione ribadita pochi giorni fa anche dal Ministro dell'Ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, che al #FORUMautomotive di Milano ha detto: "Siamo convinti che l'autostrada per il futuro della mobilit&agrave; sia l'elettrico, ma diciamo no al 2035 come data fissa per lo stop a tutti i motori termici senza alternative. Un'alternativa &egrave; considerare anche l'utilizzo di biocarburanti, e-fuel e anche dell'idrogeno a quella data&rdquo; ha detto il Ministro, aggiungendo anche che &ldquo;La Germania ha gli e-fuel, l'Italia i biocarburanti ed &egrave; naturale che ogni Paese cerchi di far pesare le proprie specificit&agrave;. L'Ue &egrave; una specie di consorzio nel quale ogni Paese cerca di portare avanti le proprie istanze". Se da una parte infatti c'&egrave; la Germania che sta cercando aperture sul tema degli e-fuel, altrettanto sta tentando di fare l'Italia con i biocarburanti. Che per&ograve;, al momento, non sono entrati nell'agenda dell'Ue: &ldquo;Ci sono gi&agrave; le maggioranze nel Parlamento europeo e nel Consiglio dell&rsquo;Ue. La Commissione sta quindi trattando con la Germania, che ha chiesto di precisare meglio il contenuto del considerando sui carburanti sintetici. Altri argomenti non sono citati dal &lsquo;considerando&rsquo;, come i biocarburanti&rdquo; ha detto il vicepresidente della Commissione Ue Timmermans. Questo tema sar&agrave; inevitabilmente ancora al centro del dibattito nei prossimi mesi. E-fuels e biocarburanti, cosa sono? Ma quali sono le differenze tra biocarburanti ed e-fuel? Per carburanti sintetici, o e-fuels, si intendono tutti quei combustibili, in forma liquida o gassosa, di origine appunto sintetica. Il loro processo di produzione &egrave; energivoro, e per essere definito davvero green richiede l&rsquo;utilizzo di energia elettrica da fonti rinnovabili. I carburanti sintetici sono infatti idrocarburi prodotti dall&rsquo;industria che, come gli stessi idrocarburi fossili, hanno alla propria base carbonio e idrogeno. Gli e-fuels si ottengono infatti trasformando l&rsquo;energia elettrica in energia chimica sotto forma di combustibili con impronta di carbonio neutra, quindi utilizzabili come vettori energetici. A differenza dei biocarburanti hanno caratteristiche simili ai carburanti tradizionali. I biocarburanti come BioDiesel, il Bioetanolo, il biometano e bioGPL sono invece prodotti che vanno miscelati con il carburante tradizionale per ottenere un prodotto gi&agrave; utilizzabile sulle vetture di ultima generazione anche se necessitano alcune opportune modifiche. Complessivamente questi tendono a generare quantitativamente meno energia rispetto ai carburanti tradizionali, ma &ldquo;bruciano&rdquo; in maniera pi&ugrave; pulita, visto che immettono nell&rsquo;aria meno particolato e polveri sottili. Come ci ha spiegato Francesco Franchi, ex presidente della bioraffineria Eni di Gela, i biocarburanti si dividono in prima e seconda generazione, in base alle sostanze di origine: &ldquo;Agli inizi, lavoravamo con materie prime bio di prima generazione cioe? olio di palma, olio di colza e cosi? via. Poi l&rsquo;azienda fece una scelta di sostenibilit&agrave;, perch&eacute; quei prodotti, derivando per lo pi&ugrave; da materie prime agricole e quindi potenzialmente utilizzabili a fini alimentari, potevano avere un impatto in realt&agrave; poco sostenibile sulle piantagioni che li producevano. E ora siamo gi&agrave; passati in una fase molto pi&ugrave; evoluta, visto che la bioraffineria &egrave; alimentata da materie prime bio di seconda generazione, cio&egrave; oli esausti alimentari, scarti di lavorazione di carne, oppure residui agricoli o forestali e rifiuti, insomma tutto molto piu? green&rdquo; ha detto Franchi. L'Ue chiede alle Case di prendere tempo Quali ruoli ricopriranno e-fuel e biocarburanti dopo il 2035? Difficile dirlo con esattezza, perch&eacute; la situazione attualmente appare davvero incerta: Al punto che lo stesso Thierry Breton, commissario europeo per l'industria, ha invitato i Costruttori automobilistici a non chiudere nessuna porta: "A oggi nessuna decisione &egrave; stata ancora presa. Ai Costruttori dico, aspettate che la democrazia abbia completato il suo percorso prima di 'prendere decisioni'. Mantenete entrambi i motori, termici ed elettrici, finch&egrave; non verr&agrave; finalizzata una decisione" ha detto Breton a BfmTv. Insomma, la partita &egrave; ancora apertissima. Strategie parallele: i poliziotti di Wolfsburg       

Il cancelliere Scholz si dice ottimista sugli e-fuel anche dopo il 2035. Nessuna apertura invece verso la proposta italiana

E-fuel, l'Ue apre alla Germania. Ma l'Italia punta sui biocarburanti

        La Commissione europea ha parlato, Germania in primis e poi Italia e altri Paesi hanno risposto, e hanno detto no allo stop delle auto a benzina e diesel dal 2035. Questo rifiuto, e il conseguente blocco al voto finale degli Stati, porter&agrave; al mettersi intorno a un tavolo e trovare un accordo, come riportato dal Sole 24 Ore. Secondo il quotidiano, infatti, il cancelliere Olaf Scholz e il ministro dei Trasporti tedesco Volker Wissing sono pronti al colloquio, anche con un certo ottimismo, siamo &ldquo;sulla strada giusta&rdquo; per un dialogo, avrebbe affermato il ministro. Ma non si pu&ograve; dire no senza una controproposta, e quella della Germania ha al centro gli e-fuel, ovvero i carburanti sintetici. E-fuel: strada possibile? Il governo tedesco vorrebbe puntare sulle auto alimentare da e-fuel per produrre veicoli con motori endotermici&nbsp;anche dopo il 2035: sfruttando i carburanti sintetici e le tecnologie attualmente disponibili si abbatterebbero comunque le emissioni di Co2. La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen vorrebbe trovare un accordo il prima possibile &ldquo;in equilibrio tra&nbsp;gli obiettivi della politica climatica&nbsp;e&nbsp;l&rsquo;apertura alla tecnologia&rdquo;, lo dimostra il fatto che si &egrave; incontrata con il cancelliere Scholz. La questione, per&ograve;, &egrave; anche un&rsquo;altra. Gli e-fuel sono effettivamente disponibili all&rsquo;utilizzo? Stando ai dati di eFuel Alliance, attualmente ci sono appena 18 stabilimenti produttivi&nbsp;in tutto il mondo. Al momento quindi &egrave; escluso. Alla base del funzionamento degli e-fuel c&rsquo;&egrave; la scissione dell&rsquo;acqua in idrogeno e ossigeno, anche attraverso l&rsquo;energia che deriva da fonti rinnovabili. Ma ci sono ancora tanti aspetti da valutare. Tornando alle date, prima di arrivare al 2035 ci sono ancora 12 anni, e l&rsquo;idea della Germania &egrave; comunque di bypassare questa data, sfruttando appunto i carburanti sintetici per continuare la produzione di veicoli a combustione interna. Auto Speed Date: Cosa succeder&agrave; con il rinvio dell'UE per lo stop alle auto endotermiche?       

Il governo tedesco ha proposto alla Commissione europea la possibilit&agrave; di puntare sui carburanti sintetici per allungare i tempi

Berlino contro il divieto benzina e diesel dal 2035: la proposta

        La Germania si prepara a ridurre progressivamente gli incentivi destinati all'acquisto di auto elettriche. A darne notizia &egrave; un quotidiano economico tedesco Handelsblatt, secondo cui i bonus riservati a chi compra un'auto a zero emissioni si abbasseranno dai 6mila euro attuali fino a soli 3mila. Con il rischio che, una volta esauriti i fondi attuali, non vengano stanziate ulteriori somme per finanziare nuovi incentivi. La scelta, in controtendenza con quella della maggior parte dei Paesi europei, avviene in una Germania che comunque vede una costante crescita nelle vendite di auto elettriche: attualmente, le EV hanno infatti raggiunto una quota di mercato di circa il 14%. Germania, troppa CO2 ma le autobahn restano senza limiti Bonus elettriche, Germania verso il taglio In una fase economica particolarmente complessa come quella che stiamo vivendo, sono molti gli Stati che, negli ultimi mesi, hanno lanciato incentivi e bonus per l'acquisto di auto nuove. Alcuni Paesi, come l'Italia, hanno previsto sconti anche per le vetture a benzina e gasolio (seppur andati esauriti in tempi record); altri, come la Germania, hanno invece deciso di sostenere solamente i modelli a batteria, elettrici e ibridi plug-in. Una situazione destinata per&ograve; a durare ancora poco: la coalizione che guida il Governo tedesco ha deciso di ridurre progressivamente gli incentivi. Attualmente, chi compra in Germania un'auto elettrica ha diritto a un bonus di 6mila euro (a patto che il prezzo dell'auto non sia superiore ai 40mila euro). Nei prossimi mesi tale incentivo verr&agrave; ridotto prima a 4.500, poi a soli 3mila euro: la met&agrave; di quello erogato oggi. Finora inoltre era previsto anche un bonus di 5mila euro per le elettriche con prezzo compreso tra i 40 e i 65mila euro: in questo caso l'incentivo scender&agrave; direttamente a 3mila euro, per poi scomparire del tutto nel 2023, quando gli sconti saranno riservati esclusivamente ai modelli il cui listino non superi i 45mila euro. E le plug-in? A oggi, i modelli ibridi ricaricabili godono di incentivi all'acquisto, ma anch'essi verranno cancellati nel corso del prossimo anno. Il Governo: "Elettriche mercato di massa" Il taglio degli incentivi &egrave; stato confermato da Robert Habeck, vice cancelliere e Ministro dell'economia tedesco: &ldquo;La mobilit&agrave; elettrica &egrave; ormai passata al mercato di massa: l&rsquo;obiettivo del milione di veicoli (elettrici e ibridi, ndr) in circolazione sulle strade &egrave; stato raggiunto nel 2021 e quest&rsquo;anno saremo vicini ai 2 milioni. Quindi le auto elettriche stanno diventando sempre pi&ugrave; popolari e non avranno pi&ugrave; bisogno di sussidi governativi nel prossimo futuro&rdquo; ha spiegato Habeck. Una spiegazione che per&ograve; non ha convinto del tutto le associazioni di settore. &ldquo;In tempi di aumento dei costi e degli oneri, la decisione di tagliare unilateralmente e in modo completo i finanziamenti &egrave; incomprensibile. Tagliare gli incentivi &egrave; un passo nella direzione sbagliata. Un segnale devastante per i consumatori&rdquo; ha dichiarato Hildegard Mueller, presidente dell&rsquo;associazione di rappresentanza del settore Verband der Automobilindustrie (VDA). Il bando ai motori termici: arriva la resa dei conti       

Berlino verso la riduzione dei bonus per le elettriche e lo stop a quelli per le plug-in. Il Governo: "EV ormai sono mercato di massa"

Auto elettriche, la Germania si prepara a dimezzare gli incentivi

        I limiti sempre pi&ugrave; stringenti alle emissioni inquinanti rappresentano un problema non da poco per alcuni Paesi europei. Tra questi c'&egrave; la Germania, che dopo non essere riuscita a centrare gli obiettivi 2021 per la riduzione della CO2, sta correndo ai ripari mettendo a punto un piano d'emergenza. Tra i provvedimenti previsti, molti riguardano il settore dei trasporti e dell'auto, con un aumento degli investimenti su infrastrutture di ricarica per auto elettriche, costruzione di piste ciclabili, aumento dell'efficienza dei mezzi pesanti, eccetera. C'&egrave; per&ograve; un fronte sul quale i tedeschi sembrano irremovibili: le autobahn prive di limiti di velocit&agrave;. Secondo le stime degli ambientalisti, infatti, una riduzione dei limiti sulle strade consentirebbe alla Germania di risparmiare oltre 9 milioni di tonnellate di anidride carbonica all'anno. A 417 km/h in autostrada con la Bugatti Chiron: nessuna denuncia Autobahn al sicuro, nonostante gli sforamenti Gli obiettivi per la riduzione della CO2 imposti dall'Europa stanno creando non pochi grattacapi alla Germania. I limiti previsti per lo scorso anno sono stati superati, cos&igrave; il Governo tedesco &egrave; stato costretto a studiare nuovi provvedimenti per evitare ulteriori sforamenti. Due i piani annunciati: uno incentrato sul settore delle costruzioni, l'altro su quello dei trasporti. Quest'ultimo include interventi sulla rete di ricarica per le auto elettriche, la costruzione di nuove piste ciclabili e incentivi per l'acquisto di mezzi commerciali a basse emissioni, ma pure digitalizzazione e smartworking finalizzato a ridurre gli spostamenti. Provvedimenti che, nelle stime del il Ministero dei Trasporti tedesco, dovrebbero garantire un risparmio di 13 milioni di tonnellate di CO2 entro il 2030. Iniziative che, secondo gli ambientalisti, non sarebbero comunque sufficienti, anche perch&eacute; c'&egrave; un aspetto su cui il Governo ha deciso di non mettere mano: i limiti di velocit&agrave;. Come noto, le Autobahn tedesche sono in molti tratti ne sono completamente privi, e questo causa elevatissimi consumi ed emissioni da parte di tutte quelle auto che procedono a 200 km/h o pi&ugrave;. Stando alle stime del gruppo ambientalista DUH, ridurre i limiti sulle strade di tutta la Germania a 100 km/h per le autobahn, 80 per le extraurbane e 30 in citt&agrave;, consentirebbe di risparmiare ogni anno 9,2 milioni di tonnellate di CO2. Ci&ograve; nonostante, all'orizzonte non si profila in alcun modo l'introduzione dei limiti sulle autobahn, n&eacute; l'abbassamento di quelli sulle altre strade. A motivare questa scelta, il Ministro dei Trasporti Wolker Kissing: &ldquo;In qualit&agrave; di Ministro devo soppesare da un lato l&rsquo;obiettivo di proteggere il clima il pi&ugrave; rapidamente possibile e dall&rsquo;altro tenere conto delle esigenze di mobilit&agrave; e dell&rsquo;accettazione (dei provvedimenti, ndr) da parte della societ&agrave;&rdquo;. Insomma, le autobahn tedesche senza limiti di velocit&agrave; sono salve, almeno per il momento. Come dire addio alle multe da autovelox       

Il Governo tedesco corre ai ripari per rientrare nei limiti di CO2 imposti dall'Europa, ma il Ministero dei Trasporti rassicura: niente limiti di velocit&agrave; sulle autostrade

Germania, troppa CO2 ma le autobahn restano senza limiti

        L&rsquo;Unione Europea &egrave; favorevole all&rsquo;abbandono delle auto a combustione dal 2035, cedendo il passo all&rsquo;elettrico che, in questo caso, sar&agrave; dominante. La decisione presa per&ograve; ha provocato malumori e malcontenti in Europa e fra questi spicca la Germania. Il ministro federale delle Finanze Christian Lindner si &egrave; espresso a riguardo e sembra non essere d&rsquo;accordo con quanto &egrave; stato deciso e lo ha dichiarato a Berlino, dove si &egrave; svolta la Giornata dell&rsquo;industria. Il motivo? Con l&rsquo;addio ai veicoli a benzina, diesel e Gpl, considerato che in molte delle regioni di tutto il globo l&rsquo;accesso ai veicoli elettrici non sar&agrave; possibile per alcuni decenni, la Germania potrebbe risentirne. E questo, ovviamente, non piace. Le parole di Christian Lindner Sul suo account Twitter, il Ministro si &egrave; espresso dicendo: &ldquo;L'imminente decisione dell'UE sui limiti di flotta per le automobili non &egrave; purtroppo aperta alla tecnologia. Tuttavia, i carburanti sintetici sono un'opzione neutrale dal punto di vista climatico per il motore a combustione interna, che continuer&agrave; a essere utilizzato a livello globale per molto tempo. Dobbiamo preservarlo per i nostri posti di lavoro.&rdquo; Pare per&ograve; che all&rsquo;interno del Governo tedesco ci siano differenti pensieri. Infatti, Steffi Lemke, Ministra dell&rsquo;Ambiente, si &egrave; dichiarata favorevole, ma non &egrave; una sorpresa. Una linea di pensiero simile arriva anche dall&rsquo;Italia dove Giancarlo Giorgetti (Ministro dello Sviluppo Economico) aveva gi&agrave; precedentemente definito questa scelta come una scelta a favore dell&rsquo;Asia in cui la Cina, riguardo i veicoli elettrici, &egrave; molto pi&ugrave; avanti rispetto all&rsquo;Italia (e non solo). Stop motori endotermici 2035, scelta corretta? Uiga lancia il sondaggio        

Christian Lindner ha annunciato che il Governo tedesco potrebbe mettere un veto sulla decisione dell&rsquo;UE. Il ministro l&rsquo;ha definita &ldquo;non aperta alla tecnologia&rdquo;

Auto endotermiche, stop dal 2035: la Germania non è d’accordo

        &Egrave; accaduto a Dussendolf, in Germania, dove - secondo quanto riporta il Bild - a una donna &egrave; stata recapitata una sanzione per eccesso di velocit&agrave;. Al Tribunale aveva dimostrato di non essere lei alla guida poich&eacute; all'epoca non aveva la&nbsp;patente, ma si &egrave; sentita rispondere che a guidare il mezzo c&rsquo;era comunque una donna. Chi era costei? Si &egrave; scoperto poi essere l'amante del marito.&nbsp; La multa misteriosa Stavolta il caso delle false multe in Germania non c&rsquo;entra, ma sarebbe stata sicuramente una buona giustificazione per il marito che, messo alle strette, &egrave; stato costretto a confessare la sua infedelt&agrave; alla moglie. La prova incufutabile del tradimento &egrave; stata proprio la foto scattata dall'autovelox e arrivata a casa della coppia, dove si vede chiaramente una donna al volante. La vettura noleggiata sfrecciava a una velocit&agrave; di 87 km/h in una galleria dove il limite &egrave; di 60 km/h. All&rsquo;apertura della busta contenente la sanzione, l&rsquo;ignara moglie non ha prestato attenzione all'immagine e ha deciso immediatamente di contestare la multa al Tribunale, sicura di non aver mai percorso quel tratto di strada alla guida del mezzo perch&eacute; senza patente. Il giudice ha cos&igrave; stabilito l&rsquo;innocenza della donna ma, indirettamente, ha rivelato la realt&agrave; di un marito poco sincero e della sua amante. Bologna, si traveste da autovelox per spaventare gli automobilisti        

Una donna in Germania ha scoperto l'infedelt&agrave; del coniuge grazie a una foto scattata dal rilevatore di velocit&agrave; a un'auto noleggiata, con a bordo la coppia clandestina

Multa con beffa: l’autovelox immortala il marito con l’amante

        La crisi dei chip far&agrave; compiere alla Germania un passo indietro di 46 anni. Il colosso assoluto della produzione europea di automobili sta per concludere un anno drammatico. L'auto tedesca secondo la VDA (German Association of the Automotive Industry) patir&agrave; un calo della produzione del 18%, ovvero quasi un quinto, tornando ai livelli del 1975. Quasi mezzo secolo fa, un grave danno per la locomotiva dell'economia germanica. Questo riporta il Frankfurter Allgemeine Zeitung.  Sotto ai tre milioni La stima della produzione finale &egrave; di 2,9 milioni. Un ribaltamento delle prospettive perch&egrave; la VDA a inizio anno aveva previsto un aumento del 3% dopo il crollo del 24,6% causato dalla pandemia.&nbsp; Cos&igrave; dai 3,5 milioni stimati si &egrave; scesi di ben 600.000 unit&agrave;. Non &egrave; la prima volta, in Germania ci sono stati altri quattro grandi crolli della produzione dal dopoguerra (mai due consecutivi, per&ograve;) e nel giro di quindici anni si &egrave; passati dal record 5,75 milioni di veicoli (2006) al picco negativo di quest'anno, che mette la produzione al livello di quella del 1975. Leggi ora: nuova BMW Serie 2 Active Tourer       

VDA (German Association of the Automotive Industry) prevede un drammatico calo del 18% nel 2021

Crisi dei chip, la produzione di auto in Germania torna ai livelli del 1975

        Nio si prepara a sbarcare in Europa, partendo da uno dei mercati nazionali pi&ugrave; grandi, quello tedesco, e puntando su uno dei suoi prodotti di punta, la berlina ET7. La Casa cinese specializzata in auto premium a zero emissioni ha presentato la sua ammiraglia in Germania, dove la commercializzazione del modello prender&agrave; il via entro la fine del prossimo anno. Un primo passo fondamentale, che aprir&agrave; la strada alle vetture del brand cinese in Europa e, se le vendite saranno abbastanza elevate, anche alla costruzione di un sito produttivo nel Vecchio Continente. EuroNCAP, 5 stelle per Audi, Lynk &amp; co, NIO, Subaru e Toyota Nio, obiettivo Europa dal 2022 Tra le Case automobilistiche cinesi che stanno lavorando per sbarcare in Europa, Nio &egrave; una di quelle con le armi pi&ugrave; affilate. Forte di una gamma ampia e gi&agrave; consolidata e di una reputazione gi&agrave; solida di &ldquo;anti-Tesla&rdquo; orientale, far&agrave; partire il suo percorso europeo dalla Germania (in forma sperimentale, il Suv ES8 &egrave; gi&agrave; disponibile in Norvegia). &ldquo;Entrare nel mercato tedesco &egrave; il nostro obiettivo. L'interesse &egrave; molto alto e ci sono molte richieste da parte di potenziali clienti. Il nostro obiettivo &egrave; avere la NIO ET7 in Germania entro la fine del 2022&rdquo; ha spiegato William Li, fondatore e CEO della Casa cinese, in occasione della presentazione della berlina. Intanto, &egrave; gi&agrave; avvenuta la nomina di Alex Schwarz come CEO di NIO Europe. Un manager con esperienze in Airbnb, eBay e PayPal, che dimostra le ambizioni del brand orientale nel Vecchio Continente. La ET7, il modello su cui la Casa cinese punter&agrave; per primo in Europa, rappresenta lo stato dell'arte per Nio. Berlina di fascia alta e dalle dimensioni generose &ndash; &egrave; lunga 5.098 mm, con un passo di 3.068 &ndash; sfoggia un design moderno e pulito e un'aerodinamica assai efficiente con un Cx di 0,23. Il suo powertrain elettrico eroga 650 cavalli e 850 Nm, che le permettono di accelerare da 0 a 100 in 3,9 secondi. Le batterie, con capienza massima di 150 kWh, garantiscono un'autonomia fino a 1.000 km (dato, questo, rilevato con il vecchio ciclo NEDC). Guida autonoma avanzata e tecnologia di bordo di ultima generazione sono gli altri assi nella manica con cui la Nio ET7 punta a conquistare i tedeschi, e poi tutti gli europei. Se gli obiettivi saranno centrati e le richieste saranno elevate, la Casa cinese potrebbe costruire una fabbrica in Europa. BYD, in Cina eleggono la nuova regina delle elettriche       

La Casa cinese specializzata in vetture premium elettriche ha presentato la berlina ET7 in Germania. Sar&agrave; in cendita nel 2022, poi toccher&agrave; al resto d'Europa

Nio prepara lo sbarco in Europa, si parte in Germania nel 2022

        I bollettini ingannevoli sono ormai all&rsquo;ordine del giorno tanto che diverso tempo fa l'Autorit&agrave; Garante della Concorrenza e del Mercato mise a disposizione di cittadini e imprese un Vademecum utile per riuscire a riconoscerli ed evitare cos&igrave; spiacevoli situazioni. Vademecum che sembra proprio essere servito ad evitare la truffa ad un automobilista friulano che, dopo aver scoperto alcune incongruenze, ha prontamente segnalato il tutto ai carabinieri. Maxi truffa in Porsche Cayenne: era intestata alla nonnina 74enne senza patente Come funziona la truffa della multa in Germania Secondo le indiscrezioni circolate, il &ldquo;bollettino truffa&rdquo; recapitato all&rsquo;automobilista in questione conterrebbe contestazioni false per infrazioni al Codice della Strada tedesco. Ora, per tutti quegli automobilisti che non sono mai stati in Germania comprendere che si tratta di una truffa risulta veramente un gioco da ragazzi. Tuttavia, per chi invece si &egrave; recato di recente in terra tedesca, non cadere nell&rsquo;inganno risulta un pochino pi&ugrave; complicato. Il verbale in questione, infatti, scritto in italiano e recapitato ad un&rsquo;ampia fascia di automobilisti, dispone il pagamento di una piccola somma di denaro da versare su un conto. In aggiunta poi, per rendere il tutto ancora pi&ugrave; credibile, allegato al documento vi &egrave; anche la presenza di un modulo con cui lo stesso ignaro automobilista pu&ograve; tranquillamente contestare la sanzione. L&rsquo;invito dei carabinieri di Udine Ricevuta la segnalazione dall&rsquo;automobilista accortosi del bollettino ingannevole, i carabinieri del comando di Udine hanno prontamente invitato chiunque abbia ricevuto una contestazione simile a denunciare il tutto, consegnando la documentazione alle autorit&agrave;. Italiani in auto, in Europa siamo tutti uguali (a volte meglio)       

La finta documentazione conterrebbe contestazioni non veritiere per infrazioni al Codice della Strada tedesco. I carabinieri invitano a prestare attenzione e denunciare eventuali sanzioni analoghe

Multe auto false dalla Germania: attenzione alla truffa dei bollettini

        La Germania si &egrave; piegata alla furia della natura (come anche gran parte del Belgio) e non ha potuto far altro che assistere inerme alle devastanti precipitazioni che in questi giorni hanno battuto ogni record, causando straripamenti, inondazioni, evacuazioni e danni materiali per decine di milioni di euro. Eppure, in tutto questo enorme disastro, ad essere colpiti sono stati anche alcuni concessionari di auto come il Centro Porsche di Heilbronn, piccola cittadina tedesca vicino Stoccarda, che ha dovuto fare i conti con decine di vetture sommerse dell&rsquo;acqua. C'&egrave; la tempesta tropicale? Lamborghini Hurac&aacute;n Spyder cammina sulle acque! VIDEO  Decine di Porsche sommerse Impressionanti le immagini che in questi giorni sono rimbalzate suoi social e in cui viene mostrato il piazzale del centro Porsche con una abbondante quantit&agrave; di modelli sommersi almeno per met&agrave;. Diversi gli esemplari di Porsche 992, tra cui una 911 Carrera 4S Cabriolet, una 911 Turbo e una 911 Coup&eacute;. Poi ancora due Macan e due Cayenne Coup&eacute;, tra cui spicca anche una Cayenne E-Hybrid (con tanto di colonnina sommersa) e una Taycan. Insomma, sommando solo i prezzi di queste vetture si superano abbondantemente le 900 mila euro. Un grosso colpo per la concessionaria tedesca e i suoi clienti, che oltre alle vetture parcheggiate nel piazzale dovr&agrave; contare anche i danni sulle vetture esposte all&rsquo;interno dell&rsquo;autosalone e i danni strutturali allo stesso. Porsche richiama la Taycan: problemi di software per 43 mila vetture        

Diversi gli esemplari di Porsche completamente rovinati a causa delle inondazioni. Tra le vetture presenti nel piazzale della concessionaria di Heilbronn spiccano diverse 911, Cayen, Taycan e una Cayenne E-Hybrid

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