        Qualche tempo fa l'Unione Europea ha lanciato un'indagine antisovvenzioni sulle importazioni di vetture elettriche a batteria dalla Cina. A distanza di settimane dall'annuncio, secondo quanto riporta Ansa, Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea, ha detto in un'intervista all'European Newsroom , di cui fa parte l'agenzia sopracitata, che &ldquo;siamo nel mezzo dell'indagine formale antisovvenzioni sui veicoli elettrici prodotti in Cina che arrivano sul mercato europeo, quindi ci vorr&agrave; ancora tempo". L'indagine Tali dichiarazioni sono state fatte in vista del vertice UE-Cina che si svolger&agrave; a Pechino nelle date 7-8 dicembre 2023. Ad ogni modo le indagini servono per capire se le catene del valore delle elettriche a batteria in Cina beneficiano di sovvenzioni illegali e queste causano oppure minacciano di causare un danno economico ai produttori europei di questo tipo di prodotto. Italia indietro nella transizione green: il problema sono i salari?        

A parlare &egrave; stata Ursula von der Leyen, poco prima del vertice con la Cina che si terr&agrave; a Pechino il 7 e l'8 dicembre

Indagine sussidi cinesi ad auto elettriche, l'UE dice che “serve tempo”

        &ldquo;La Commissione sta avviando un&rsquo;indagine antisovvenzioni&nbsp;sui&nbsp;veicoli elettrici provenienti dalla Cina&rdquo;, sono le parole di Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea. D&rsquo;altronde era da parecchio tempo che l&rsquo;industria delle auto chiedeva un annuncio del genere. Finora promesse, oggi finalmente si passa ai fatti. Un monito fatto durante il discorso sullo stato dell&rsquo;Unione al Parlamento europeo, con l&rsquo;obiettivo di informare sulle decisioni prese: &ldquo;Troppo spesso &ndash; continua Von der Leyen &ndash; le nostre aziende sono escluse dai mercati esteri o sono vittime di pratiche predatorie. Spesso vengono indebolite dai concorrenti che beneficiano di ingenti sussidi statali&rdquo;. Le auto elettriche Il settore dei veicoli elettrici &egrave; stato al centro del discorso. &ldquo;Si tratta di un settore cruciale per l&rsquo;economia pulita, con un enorme potenziale per l&rsquo;Europa. Ma i mercati globali sono ora inondati di&nbsp;auto elettriche cinesi&nbsp;pi&ugrave; economiche. E il loro prezzo &egrave; mantenuto artificialmente basso da ingenti sussidi statali. Ci&ograve; sta distorcendo il nostro mercato. E poich&eacute; non lo accettiamo dall&rsquo;interno, non lo accettiamo dall&rsquo;esterno&rdquo;. Quali sono i piani? &ldquo;L&rsquo;Ue non ha dimenticato il modo in cui le pratiche commerciali sleali della Cina hanno influenzato la nostra industria solare, quando molte giovani imprese sono state espulse dai concorrenti cinesi fortemente sovvenzionati. Le aziende pionieristiche dovettero dichiarare fallimento e i talenti pi&ugrave; promettenti cercarono fortuna all&rsquo;estero&rdquo;, prosegue Von der Leyen, facendo ipotizzare che nelle idee della Commissione europea potrebbe esserci l&rsquo;intenzione di valutare l&rsquo;applicazione di&nbsp;dazi compensativi alle importazioni, oltre a quelli gi&agrave; applicati del 10%. &ldquo;Eliminare i rischi &ndash; conclude la presidente &ndash; non disaccoppiarli: questo sar&agrave; il mio approccio con la leadership cinese al vertice Ue-Cina di fine anno&rdquo;. In Brasile sbottano: "Siamo invasi dalle auto cinesi!"       

&Egrave; la presidente Von der Leyen a comunicare l&rsquo;avvio dell&rsquo;inchiesta sui sussidi cinesi per le vetture green che &ldquo;distorcono il mercato&rdquo;

Indagine sulle auto elettriche cinesi: l’annuncio dell’Ue

        L&rsquo;Autorit&agrave; Garante della Concorrenza e del Mercato (Agcm) sta indagando su Eni, Esso, Ip, Iplom, Q8, Tamoil e Saras. L&rsquo;accusa &egrave; di &ldquo;intesa restrittiva della concorrenza&rdquo;, che in altre parole - come viene riportato in una nota stampa - significa che l&rsquo;Antitrust sospetta che le sette compagnie si siano accordate nella &ldquo;determinazione del valore della componente&nbsp;bio&nbsp;necessaria per ottemperare agli obblighi previsti dalla normativa in vigore&rdquo;, con l&rsquo;obiettivo di guadagnare di pi&ugrave; dalla vendita dei carburanti. I sospetti dell&rsquo;Agcm Cosa dice la legge? Che almeno il 10% di benzina e diesel sia composto da&nbsp;carburanti bio. Ma secondo quanto riportato dall&rsquo;Autorit&agrave;, che fa riferimento ai numeri di quattro anni fa, &ldquo;il valore di questa importante componente del prezzo &egrave; passato da 20 &euro;/mc del 2019 a circa 60 &euro;/mc di oggi&rdquo;, con un conseguente &ldquo;impatto sui&nbsp;prezzi alla pompa di circa 2 miliardi di euro&rdquo;. Proprio questo aumento, sempre secondo l&rsquo;Agcm, sarebbe il risultato di un accordo tra le societ&agrave;, sfruttando &ldquo;scambi di informazioni diretti o indiretti tra le imprese interessate, anche attraverso articoli pubblicati su &lsquo;Staffetta Quotidiana&rsquo;, noto quotidiano di settore&rdquo;. Sia la sede del giornale che quelle delle societ&agrave; sono state perquisite. Carburanti in Italia: l'Agcm spiega perch&eacute; i prezzi sono cos&igrave; alti       

Avviata un&rsquo;istruttoria su Eni, Esso, Ip, Iplom, Q8, Tamoil e Saras, si sospettano guadagni illeciti per circa 2 miliardi di euro dal 2019

Carburanti, l’Antitrust indaga su sette compagnie per prezzi truccati

        Ha dell&rsquo;incredibile la storia che ha riportato Il Gazzettino e che riguarda una 40enne, V.T, la quale riceveva il reddito di cittadinanza seppur fosse titolare di un&rsquo;attivit&agrave; di commercio di auto usate. Ma non solo. La donna &egrave; risultata anche intestataria di 74 vetture da 3 anni. Il problema? Non aveva neppure la patente, oltre al fatto che 58 dei veicoli di sua &ldquo;appartenenza&rdquo; risultano essere coinvolti in dei sinistri. L&rsquo;indagine di Sergio Dini La 40enne &egrave; stata scoperta grazie ad un&rsquo;indagine del pubblico ministero Sergio Dini a Saonara in provincia di Padova. Dini ha avviato l&rsquo;indagine presupponendo si trattasse di frode assicurativa e intestazione fittizia. Tutto &egrave; partito dal reddito di cittadinanza della donna, sul quale erano state fatte delle valutazioni e delle ricerche. Dopo averla analizzata, si &egrave; scoperto che la donna &ndash; italiana &ndash; abitava nel campo nomadi di Vigonza, dove &egrave; risultato che gi&agrave; da anni era titolate di quest&rsquo;attivit&agrave; di mezzi usati. Da questa scoperta &egrave; arrivata la denuncia alla Guardia di Finanza. &Egrave; poi emerso che la 40enne era intestataria sia di utilitarie che di auto di un certo calibro quali Maserati, Audi e Mercedes. Da qui &egrave; partita la vera indagine, che ha portato a galla i precedenti penali per truffa della donna. Le Forze dell&rsquo;Ordine sono attualmente a lavoro per capire se, fra le vetture intestate a V.T, ce ne siano alcune che portino a furti o crimini come le truffe dello specchietto, di cui la periferia di Padova &egrave; stata protagonista per parecchio tempo. Cerchi un'auto usata? Guarda il Listino/Annunci       

La 40enne, inoltre, recepiva il sussidio dello Stato seppur fosse titolare di un&rsquo;attivit&agrave; di veicoli usati

Indagine su una donna con 74 auto intestate e reddito di cittadinanza

Attenzione al pagamento del bollo, soprattutto per chi paga una somma elevata della tassa in questione. In questo periodo infatti, l&rsquo;Agenzia delle Entrate sta effettuando dei controlli sulle vetture che non sarebbero compatibili con le capacit&agrave; reddituali del loro proprietario.  Incentivi auto, approvato il decreto: 2 miliardi fino al 2024  I furbetti del bollo  In poche parole, quello su cui il Fisco vuole vederci chiaro sono i casi (frequentissimi in Italia) dei soliti furbetti nullatenenti in giro con Ferrari, Mercedes e altre vetture di marchi di lusso. &Egrave; necessario ricordare che, oltre a dichiarare un reddito reale, &egrave; importante versare il bollo auto entro il giorno della scadenza: per ogni giorno di ritardo l&rsquo;incremento dell&rsquo;imposta &egrave; dello 0,1%. Tra il 15esimo e il 30esimo giorno di ritardo la multa &egrave; pari a un decimo della tassa. In generale il bollo deve essere pagato entro l&#39;ultimo giorno del mese successivo a quello di scadenza della tassa ?precedente. In caso di prima immatricolazione invece il bollo dev&rsquo;essere pagato entro la fine del mese in cui &egrave; stata targata.  Incentivi auto, ecco tutti i modelli che beneficiano dei bonus  &nbsp; 

I controlli colpiranno soprattutto i casi di tassazione elevata

Bollo auto, scattano le indagini dell&rsquo;Agenzia delle Entrate

        Quando si parla di settore automotive, una buona fetta riguarda il mercato dell&rsquo;usato che, proprio come il resto della categoria, ha sub&igrave;to un duro colpo dalla crisi causata dal coronavirus. Che cosa dobbiamo aspettarci sul futuro di questa fetta di mercato auto? Qualche idea sembra darla l&rsquo;indagine condotta da BCA Italia che, da oltre 70 anni, si occupa di aste e di remarketing. Cerchi un'auto usata? Sfoglia il nostro listino L&rsquo;indagine L&rsquo;indagine svolta da BCA si avvale dei pi&ugrave; importanti trader italiani. Per capire come riprender&agrave; il mercato dell&rsquo;usato dopo il lockdown, la societ&agrave; ha intervistato, attraverso telefonate individuali e un questionario online, un campione di 123 persone. Le risposte sono state poi analizzate secondo la dimensione d&rsquo;impresa e l&rsquo;area geografica. Nonostante il difficile momento, sembra che i professionisti del settore siano ottimisti riguardo al futuro: il 60% risponde di essere poco o per nulla preoccupato, mentre i &ldquo;molto pessimisti&rdquo; sono solo il 9%. Alla domanda di un paragone con il settore del nuovo, il 41% degli intervistati risponde che quello dell&rsquo;usato ripartir&agrave; pi&ugrave; rapidamente, contro il 7% che pensa il contrario. &ldquo;Il mercato dell&rsquo;auto &egrave; un sistema complesso, che funziona grazie a un perfetto equilibrio tra vendita, post-vendita e remarketing. Il business dell&rsquo;usato &egrave; un tassello fondamentale, perch&eacute; garantisce la rotazione (e sostiene il valore) delle auto portate in permuta dai clienti&rdquo; spiega Barbara Barbieri, Amministratore Delegato di BCA Italia. &ldquo;La nostra ricerca mostra che gli operatori di settore, pur nelle enormi difficolt&agrave; del momento, credono nella ripresa e si preparano a investire sul business usato. Questo &egrave; un segnale positivo per tutto il mercato&rdquo;. Le conclusioni Sulla base dei dati ottenuti dall&rsquo;indagine, che lasciano intravedere segnali di ottimismo, BCA conclude che all&rsquo;usato si rivolgeranno i clienti finali che non intendono affrontare la spesa di un&rsquo;auto nuova e che, allo stesso tempo, vogliono ridurre l&rsquo;uso dei mezzi pubblici nell&rsquo;attuale situazione. Le soluzioni offerte da BCA sono essenzialmente due: un&rsquo;ampia scelta di usato &ldquo;business-to-business&rdquo; subito a disposizione degli operatori professionali; un processo &ldquo;full-digital&rdquo; che consente di gestire valutazione, acquisto all&rsquo;asta, movimento e stoccaggio vetture, passaggio di propriet&agrave; e attivit&agrave; documentali interamente in remoto. Decreto Rilancio, al vaglio incentivi per auto benzina e Diesel       

L&rsquo;indagine condotta dalla societ&agrave;, su un campione di 123 intervistati che operano nel settore, lascia intravedere segnali di ottimismo

Mercato auto, secondo BCA ripartirà dall’usato

L'indagine condotta dall'Osservatorio Auto Findomestic mette in evidenza aspetti positivi e debolezze delle auto elettriche. Le crescite attuali sono scarse, potrebbero crescere notevolmente ma, dicono gli intervistati, solo a certe condizioni

Le e-car nel futuro, prospettive e punti di forza VIDEO

        Pubblicit&agrave;, nuove uscite e tante novit&agrave;. Ovunque andiamo si sente parlare di auto elettriche e le e-car, stando a sentire i pareri delle persone, sembra piacciano davvero molto. Basta per&ograve; un&rsquo;occhiata ai dati per capire che, nonostante il boom di produzioni, sono ancora pochi gli acquirenti. "Secondo i dati di UNRAE &ndash; spiega Claudio Bardazzi, responsabile dell&rsquo;Osservatorio Auto Findomestic &ndash; su quasi 1 milione di auto nuove immatricolate in Italia da gennaio a maggio 2019 solo poco pi&ugrave; di 3.500 sono 100% elettriche e circa 48.000 ibride, di cui appena 2.000 di tipologia PLUG-IN, cio&egrave; capaci di ridurre sensibilmente le emissioni di CO2". Panoramica generale L&rsquo;Osservatorio Auto Findomestic, vista la situazione vendite, ha intervistato gli automobilisti in 16 paesi di tutto il mondo per comprendere il motivo delle vendite che arrancano. Le risposte sembrano invertire la tendenza: presente incerto e futuro decisamente migliore. Nei prossimi 5 anni, infatti, il 57% del campione intervistato dichiara che acquister&agrave; un&rsquo;auto ibrida, soprattutto in Messico (80%), Italia (76%), Spagna (75%) e Brasile (75%), mentre il 43% afferma che l&rsquo;intenzione &egrave; comprarne una tutta elettrica, soprattutto in Messico (72%), Brasile e Cina (68%). Ford, nel 2023 la prima elettrica su base MEB Volkswagen Punti di forza All&rsquo;interno dello studio condotto dall&rsquo;Osservatorio Auto Findomestic emergono anche punti di forza e debolezze delle auto elettriche. Per quanto riguarda quest&rsquo;ultimo aspetto, "Nello scenario globale - sottolinea Bardazzi - il principale freno alla diffusione dell&rsquo;auto elettrica risulta essere il costo d&rsquo;acquisto, ancora alto e poco concorrenziale. Oggi l&rsquo;86% del campione mondiale, il 91% degli italiani, &egrave; consapevole che il veicolo elettrico costi pi&ugrave; dell&rsquo;equivalente termico e il 42% (32% degli italiani) non &egrave; disposto a sostenere alcuno sforzo supplementare per acquistare un&rsquo;auto elettrica.  Gli unici paesi in grado di offrire forme efficaci di incentivazione sono la Cina, che ha introdotto esenzioni fiscali comprese fra 5.100 e 8.700 dollari, e la Norvegia, la cui normativa prevede l&rsquo;esenzione dall&rsquo;imposta sull&rsquo;acquisto e dall&rsquo;IVA, uno sconto sull&rsquo;acquisto dei veicoli ibridi ricaricabili e l&rsquo;esenzione dalla tassa di circolazione, dai pedaggi e dalle spese di traghetto". Ecobonus auto elettriche e ibride, proroga fino al 20 novembre I punti di forza che contribuiranno a far imporre le e-car nel futuro, ma gi&agrave; apprezzati adesso, sono soprattutto la fluidit&agrave; della guida (sottolineata dall&rsquo;86% degli intervistati) a cui si aggiungono accelerazione bruciante e silenziosit&agrave; di marcia. Quest&rsquo;ultima caratteristica, per&ograve;, ha creato non pochi dibattiti tanto da convincere l&rsquo;Unione Europea a rendere obbligatorio, all&rsquo;interno delle e-car, il dispositivo sonoro Avas (Audible Vehicle Alert System) per avvisare i pedoni quando l&rsquo;auto si sta avvicinando. Colonnine elettriche: Enel X si allarga in Italia e in Europa Altro aspetto molto apprezzato riguarda i costi di utilizzo e di manutenzione ridotti, cos&igrave; come l&rsquo;indole ecologica delle e-car: per l&rsquo;89% degli intervistati possessori di macchina, la qualit&agrave; green costituisce un valore aggiunto. Il motivo sta nell&rsquo;essere convinti della diminuzione dell&rsquo;inquinamento grazie anche alle auto elettriche. Ci&ograve; non &egrave; del tutto vero: se da una parte le quattro ruote green francesi e norvegesi riducono molto le emissioni di gas serra, dall&rsquo;altra quelle degli Stati Uniti e, soprattutto, della Cina risultano pi&ugrave; inquinanti delle auto equivalenti a motore termico.  Debolezze: autonomia e colonnine di ricarica Se &egrave; vero che la pubblicit&agrave; sta facendo un gran lavoro sulle auto elettriche, girando per le citt&agrave; non &egrave; affatto facile trovare colonnine di ricarica rapida. Proprio per questo motivo, i possibili acquirenti sono titubanti sull&rsquo;acquisto futuro: secondo le loro risposte, le attuali infrastrutture sono decisamente insufficienti. A ci&ograve; si aggiunge il problema dell&rsquo;autonomia. Il 54% degli intervistati (di cui il 46% sono italiani) afferma che acquisterebbe un&rsquo;auto elettrica solo se l&rsquo;autonomia superasse i 300 km. Mobilit&agrave; green, in Cina il congresso sulle auto sostenibili Sguardo al futuro elettrico in Italia &Egrave; chiaro che le auto elettriche rappresentino una rivoluzione e un modo di vivere il viaggio completamente diverso da quello a cui siamo stati abituati. "Il futuro dell&rsquo;auto elettrica - commenta il presidente di UNRAE Michele Crisci - sar&agrave; molto legato alla capacit&agrave; che le infrastrutture avranno di permettere agli utenti una ricarica continua, veloce, diffusa in maniera ampia sia domestica sia pubblica, sia nei luoghi dove lavoriamo. Non dobbiamo dimenticarci che il nostro Paese vive anche di turismo e quindi dobbiamo immaginarci un futuro in cui i turisti dovranno ricaricare le loro vetture. Dovremo adeguare velocemente le infrastrutture per permettere al nostro prodotto interno lordo di essere alimentato dai proventi del turismo". "L&rsquo;auto del futuro - conclude Crisci - sar&agrave; sicuramente un&rsquo;auto elettrica, connessa e condivisa. &Egrave; inevitabile un periodo di transizione. Si devono tenere in considerazione i futuri sviluppi tecnologici ma anche la situazione presente, perch&eacute; in Italia abbiamo 37 milioni di autoveicoli &lsquo;antiquati&rsquo; rispetto a queste tecnologie". Non resta che attendere e vedere se le previsioni si riveleranno veritiere.          

L&rsquo;indagine condotta dall&rsquo;Osservatorio Auto Findomestic descrive la situazione attuale: in molti apprezzano le e-car, in pochi le comprano. Le prospettive per i prossimi anni potrebbero migliorare con l&rsquo;aumento dell&rsquo;autonomia e delle colonnine di ricarica

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