        Sicura per la sua strada, Suzuki Swift Hybrid alla sua quarta generazione rappresenta unicum sul mercato. Una Segmento B compatta e virtuosa, grazie al peso inferiore ai 1.000 kg per tutta la gamma, che le permette di contenere le emissioni, di entrare nell&rsquo;Area C a Milano, nonostante sia &ldquo;solo&rdquo; un mild hybrid 12V, e con una versione, altro plus unico per la categoria, a trazione integrale. Parecchia carne al fuoco, per una bestseller del Marchio, che dall&rsquo;esordio nel 2004 &ndash; ma negli anni Ottanta c&rsquo;era stata un&rsquo;altra Swift &ndash; &egrave; stata venduta, in Giappone, India ed Europa, in 9 milioni di esemplari. Sempre muscolosa nel design, opera dell&rsquo;italiano Cristiano Zanot del Suzuki European Design Center di Robassomero (Torino), si presenta con un piglio deciso nei suoi 3,86 metri di lunghezza. Nuova Swift &egrave; poco pi&ugrave; grande di una citycar, la Panda &egrave; 3,69 metri, e lascia il &ldquo;quattro&rdquo; per nuovo motore 3 cilindri di 1.2 litri, che eroga 83 cavalli a 112 Nm di coppia. &Egrave; assistito a un sistema mild hybrid a 12 Volt. Com scritto abbinabile alle due ruote motrici con cambio manuale a 5 marce o CVT a variazione continua o alla trazione integrale solo con cambio manuale. La 2WD ha un peso di 919 kg, la 4WD di 995 kg: numeri che garantiscono efficienze e anche meno materie utilizzate. E infatti per la due ruote motrici emissioni di 99 g/km di CO2, soglia che permette di accedere gratuitamente all&rsquo;Area C del capoluogo lombardo. Niente in eccesso, a listino c'&egrave; solo l'allestimento Top, gli accessori a pagamento la vernice metallizzata (550 euro) o bicolore (950 euro). Potrebbe interessarti: le migliori offerte di Suzuki nuove e usate Il corredo &egrave; soddisfacente per comfort, sistemi di assistenza alla guida, migliorati grazie ai nuovi radar ad onde millimetriche e telecamera monoculare, e connettivit&agrave;. Lo schermo centrale da 9 pollici dispone del collegamento allo smartphone per Apple CarPlay e Android Auto via Wi-Fi e USB. A bordo lo spazio &egrave; abbondante nella fila anteriore, la strumentazione analogica si adegua specialmente alle versioni con cambio manuale. Il bagagliaio ha una capacit&agrave; da 265 litri. Suzuki Swift Hybrid su strada Sto arrivando! il fatto suo In marcia&nbsp; ha sfoderato un carattere definito. Precisi sterzo e sospensioni, queste ultime forse un po&rsquo; rigide sulle asperit&agrave;: in accelerazione il 3 cilindri si fa sentire, ma la guida scorre molto fluida. Identico spartito per la 4x4, dotata del sistema All Grip Auto, un 4x4 vero, con albero di trasmissione e giunto viscoso che trasferisce la coppia. La piccola giapponese dichiara una percorrenza media di 22,7 km/litro tale consumo &egrave; raggiungibile nell&rsquo;uso quotidiano. I prezzi partono da 22.500 euro per la 2WD con cambio manuale, ne servono 1.500 in pi&ugrave; per quella col CVT e 24.500 euro per la 4WD. Swift potrebbe avere una versione Sport, con un 4 cilindri turbo, ma dipender&agrave; dalle scelte UE per il futuro i carburanti sintetici, e anche una versione &ldquo;Cross&rdquo; a ruote alte. Porte aperte. Potrebbe interessarti: Suzuki Vitara Yoru, il Suv blu notte&nbsp;       

Pesa meno di 1.000 kg, &egrave; anche a trazione integrale: pu&ograve; entrare in Area C a Milano anche se &egrave; solo mild hybrid

Nuova Suzuki Swift, la prova della piccola leggera e virtuosa

        Introdotta nel 1994, l&rsquo;Audi A6 &egrave; una vettura sinonimo di classe, lusso e ingegneria tedesca all'avanguardia. Recentemente ha suscitato un certo interesse sul web l&rsquo;annuncio di un esemplare trasformato in buggy: le pesanti modifiche, che includono telaio rinforzato a vista, componenti estetici di generazioni pi&ugrave; recenti e assetto dedicato al fuoristrada, la rendono unica. Tanto che l&rsquo;auto &egrave; stata gi&agrave; venduta a un prezzo estremamente allettante: poco pi&ugrave; di 4000 euro. Audi A6 Buggy, la trasformazione di un classico  Come visibile dal video di Stancol, canale YouTube polacco specializzato in progetti speciali low cost, l'esemplare di Audi A6 Quattro di prima generazione (C4) ha subito una trasformazione a dir poco radicale.&nbsp;Grazie a un intenso lavoro di taglio, saldatura precisa e un brillante mix di componenti vecchi e nuovi, la silhouette un tempo familiare della A6 si &egrave; trasformata in una "exocar" (fusione di "exoskeleton car", a indicare vetture con telaio a vista, ndr) . Si tratta di una vera e propria &ldquo;chimera&rdquo; automobilistica, che fonde elementi dell'illustre passato dei Quattro Anelli (Audi Sport ha, tra l'altro, da poco festeggiato il 40&deg; anniversario) con dettagli attuali. L'auto fonde &ndash; in modo piuttosto riuscito - diverse epoche del percorso Audi. Ad esempio, paraurti anteriore e posteriore, presi in prestito dai modelli Audi pi&ugrave; recenti, si abbinano perfettamente al telaio originale. Motore V6 e cambio manuale  Ma passiamo al lato tecnico. Le modifiche, sebbene drastiche in apparenza, mantengono comunque l'essenza del modello originale. Sotto lo chassis in tubi d'acciaio saldati si nasconde il &ldquo;cuore pulsante&rdquo; della A6 originale: un motore V6 da 2,8 litri ad aspirazione naturale, abbinato a cambio manuale a cinque marce e trazione integrale Quattro. Secondo le specifiche del 1996, il propulsore era in grado di erogare una potenza massima di 174 cavalli. Considerando la notevole riduzione di peso derivata dalla rimozione di numerose componenti &ndash; tra cui portiere e tetto &ndash; le prestazioni del buggy teutonico sono sicuramente superiori rispetto alla configurazione originale. Qui sotto potete ammirare la exocar in azione sullo sterrato:        

Realizzato dal team di Stancol, canale YouTube polacco specializzato in trasformazioni low cost, l'esemplare del 1996 diventa una "exocar" fuoristrada

Audi A6 "Buggy”, esemplare unico dall’indole offroad VIDEO

        Nel 2021 la presentazione del prototipo, oggi l'avvio della produzione dei 30 esemplari previsti. L'Audi Sport Quattro torna sul mercato, ma in versione elettrica, e sotto le sembianze della ELegend EL1, riproduzione della mitica berlina del 1984, interamente costruita a mano, potentissima ma altrettanto costosa.  Pi&ugrave; pesante ma pi&ugrave; potente Nonostante l'omaggio alla storica Gruppo B, e il design esterno chiaramente identico, mentre la Sport Quattro aveva un telaio a passo corto, la sua erede elettrica &egrave; costruita su un monoscocca in fibra di carbonio con sottotelai in alluminio. Le sospensioni sono a doppio braccio oscillante anteriore e posteriore, due modalit&agrave; di guida disponibili, Standard e Sport.  Costa quasi un milione di euro Altra differenza rispetto all'Audi originaria &egrave; il peso. La Sport Quattro anni '80 pesava 1.090 kg, quella odierna, complice la presenza del pacco batterie da 80 kWh montato nel tunnel centrale e dietro i sedili anteriori, arriva a 1.790 kg. Di certo per&ograve; &egrave; di gran lunga pi&ugrave; potente: il doppio motore elettrico eroga 805 cv, per un'accelerazione da 0 a 100 km/h in soli 2,8 secondi e una velocit&agrave; massima di 300 km/h. L'autonomia &egrave; di 400 km in ciclo WLTP.Il prezzo, come accennato, &egrave; super esclusivo: 890.000 euro.  Cerchi un'Audi d'epoca? Sfoglia il listino completo di Auto       

La riproduzione full electric della mitica Gruppo B tedesca costa quasi un milione di euro, pesa 700 kg in pi&ugrave; dell'originale ma eroga 805 cv. Saranno costruiti soltanto 30 esemplari

ELegend EL1, la nuova Audi Sport Quattro è elettrica

        Audi rinfresca il logo dei Quattro Anelli. Una icona per il Marchio, che cambia assieme alla gamma. L&rsquo;occasione &egrave; arrivata con la nuova serie del Suv elettrico Q8 e-tron, ora tocca a tutta la gamma questo aggiornamento. Che punta a dare alle vetture una un&rsquo;immagine pi&ugrave; moderna. Il nuovo passo &egrave; stato introdotto dal designer Andr&eacute; Georgi e del capo della strategia del Costruttore, Frederik Kalisch. Potrebbe interessarti:Audi Q8 e-tron, prezzi e allestimenti per l''Italia del Suv elettrico Audi, un logo pi&ugrave; visibile in un contesto pi&ugrave; sobrio Spicca lo sfondo nero su cui sono stati installati gli anelli bianchi. Un contrasto bidimensionale che permette &ldquo;una luminosit&agrave; ancora maggiore&rdquo; e una pi&ugrave; alta visibilit&agrave;. Per riconoscere sempre un&rsquo;Audi, senza cromature, per essere pi&ugrave; misurati. Al pari del lettering del nome dei modelli con il carattere Audi Type, anche questo &ldquo;un tono di base significativamente pi&ugrave; sobrio, senza compromettere il carattere distintivo o la qualit&agrave;&rdquo;, come dice Kalish. Il designer Georgi ha aggiunto: &ldquo;Vogliamo che i Quattro Anelli abbiano lo stesso aspetto ovunque in futuro: su una rivista, sullo smartphone o su un cartellone pubblicitario, e sopra o all&rsquo;interno dell&rsquo;auto. Il nuovo aspetto bidimensionale conferisce ai nostri anelli un restyling significativamente pi&ugrave; moderno e ancora pi&ugrave; grafico, sebbene la loro geometria sia quasi identica a quella precedente&rdquo;. Potrebbe interessarti: le migliori Audi usate        

Novit&agrave; per il Marchio di Ingolstadt, che entra anche per il simbolo in une nuova era

Audi cambia il logo dei Quattro Anelli, ecco come

In occasione della prossima edizione del Festival dello Sport di Trento, Audi sar&agrave; tra i protagonisti con uno dei suoi maggiori obiettivi, quello di imporsi ai massimi livelli per testare tecnologie avanguardistiche in vista della produzione di serie. All&#39;evento saranno quindi esposte alcune vetture storiche del motorsport come l&#39;Audi Sport quattro, l&#39;Audi R18 e-tron quattro e il protoripo elettrico con range extender Audi RS Q e-tron.    Audi e-tron GT, la pagella: promossa o bocciata?  Trazione quattro  Audi &egrave; la prima Casa automobilistica ad aver vinto la 24 Ore di Le Mans con un modello ibrido ed &egrave; ora concentrata sulla tecnologia e-tron, favorendo il travaso di soluzioni hi-tech a vantaggio della nuova gamma full electric. L&#39;obiettivo del 2023? Vincere la Dakar schierando la seconda generazione del prototipo elettrico Audi RS Q e-tron. Nella Dakar verr&agrave; poi introdotta la propulsione elettrica cin range-extender, tecncologia mai utilizzata prima in un&#39;occasione simile. Al Festival dello Sport saranno presenti i campioni che hanno scritto la storia di Audi come Allan McNish,&nbsp;Tom Kristensen, Dindo Capello ed Emil Bergkvist. Gli esemplari che saranno esposti all&#39;evento saranno lo strumento migliore per raccontare come la trazione Quattro, il motore TFSI a iniezione diretta e la tecnologia TDI a gasolio, solo alcuni dei passi pi&ugrave; importanti che l&#39;evoluzione di Audi ha fatto in questi anni. Audi prender&agrave; parte alla massima serie dell&rsquo;automobilismo sportivo con un propulsore hi-tech caratterizzato da un alto livello di elettrificazione e dall&rsquo;utilizzo d&rsquo;innovativi carburanti sostenibili.&nbsp;  Auto nostalgia: Maserati GranTurismo MC, un Tridente che infilza l&#39;anima 

La Casa dei quattro anelli sar&agrave; presente al prossimo Festival dello Sport di Trento con alcuni modelli storici e ospiti speciali

Audi pioniera dell&#39;innovazione... E intanto mira alla conquista della Dakar

La Casa dei quattro anelli sarà presente al Festival dello Sport di Trento con alcune delle auto che hanno scritto la storia del rally, dell'endurance e dei raid: Audi Sport quattro, Audi R18 e-tron quattro e Audi RS Q e-tron. Presenti anche i protagonisti dell'evoluzione sportiva Audi come Allan McNish,Tom Kristensen, Dindo Capello ed Emil Bergkvist. Il prossimo obiettivo dichiarato del marchio sarà quello di conquistare la vittoria della Dakar.

Audi al Festival dello Sport di Trento

        Audi in quaranta anni dal quasi anonimato &egrave; arrivata ai vertici del prestigio. Un&rsquo;ascesa in grande progressione, passata dalla trazione quattro, alla &ldquo;avanguardia della tecnica&rdquo;, a uno design sempre pi&ugrave; definito. Una gamma sterminata negli anni, per ogni esigenza e stazza. Ecco i 10 modelli speciali, estrapolati dai dati e dall&rsquo;andamento dei prezzi su Autoscout24, per avere un&rsquo;Audi di spessore. &nbsp; Audi A4  Tra poco festeggia i 30 anni: cinque generazioni di berlina, cabrio e soprattutto station wagon apprezzatissime. E&rsquo; il modello che ha cambiato la percezione del Marchio. Ottimi i turbodiesel. Prezzo medio 23.000 euro &nbsp; Audi 80  La vettura che ha preparato il grande salto. Il produzione per 23 anni dal 1972 al 1995. Solidissima, le ultime vere youngtimer, ben accessoriate, anche col mitico TDI. Prezzo medio 4.000 euro, ma sono da controllare bene. &nbsp; Audi A5  De Silva la considera una delle sue migliori esecuzioni. Lo stile ha fatto epoca, sia in versione a due porte e sportback col portellone o cabrio. Coup&eacute; di forma e sostanza: due serie dal 2016&nbsp; prezzo medio 29.000 euro. &nbsp; Audi Q3  La serie Q compatta, vero Suv anche a trazione integrale, da undici anni e due serie sul mercato. Stile affinato nella seconda generazione (dal 2018). Ottima qualit&agrave;, ma prezzo medio elevato, di 25.000 euro. &nbsp; Audi A6 allroad  Familiare tuttoterreno, per anni &egrave; stata un punto di rifermento della sua categoria. Alternativa pi&ugrave; dinamica ai Suv. In produzione dal 1999: quattro generazioni, si trova di tutto: prezzo medio 36.000 euro.&nbsp; &nbsp; Audi Q8  Il lusso a ruote alte e dinamico, con il top della RS Q8 non troppo lontana da Lamborghini Urus. Diesel, benzina e ibrida plug-in, con utenze da 231 a 600 cavalli.&nbsp; Esclusiva: prezzo medio 86.000 euro, ma si pu&ograve; salire di molti. &nbsp; Audi RS6 Avant  &nbsp;La madre di tutte le super station wagon. Capacit&agrave; di carico e prestazioni&nbsp; da supercar abbinate a una carrozzerie sportiva, ma non esagerata. Oggetto di culto: prezzo medio 104.000 euro per la quarta generazione. &nbsp; Audi TTS  Arrivata con la seconda generazione della piccola coup&eacute; e cabrio (2008) rappresenta la via di mezzo (2 litri da 272 cv, poi da 310 cv) senza sforare nella esagerata TT RS col 5 cilindri:&nbsp; prezzo medio 35.000 euro. &nbsp; Audi S1  La piccola peste di Ingolstadt, presentata nel 20214 non ha sfondato, nonostante numeri interessanti.&nbsp; 2 litri da 231 cv, trazione interale e anche cambio manuale a 6 marce. Prezzo medio 26.000 euro, potenziale cult. &nbsp; Audi Q5  Il fulcro della gamma, il Suv medio trasversale per eccellenza. In attesa della svolta elettrica rappresenta la sintesi di stile e praticit&agrave;: trazione quattro, diesel efficaci e ottime finiture. Prezzo medio 38.000 euro. Potrebbe interessarti: Audi Quattro experience, la trazione integrale secondo i Quattro Anelli&nbsp;       

La Casa dei Quattro Anelli offre una pletora di vetture, di ogni carrozzeria, nel segno della &ldquo;avanguardia della tecnica&rdquo;

Le 10 Audi usate da non perdere

Abbiamo messo alla prova le diverse interpretazioni della trazione integrale secondo Audi. Guarda qui la prova

Audi Quattro experience, la trazione integrale secondo i Quattro Anelli

Quando si parla di Audi &egrave; inevitabile non fare riferimento anche al termine &ldquo;quattro&rdquo;. Denominazione che per la casa di Ingolstadt ha sempre significato trazione integrale. Una tecnologia che ha debuttato nella produzione di serie nel 1980, ben 42 anni fa. Da allora sono state vendute oltre 12milioni di vetture con il sistema quattro e oggi sono disponibili a listino ben 130 versioni di modelli &ldquo;classificati&rdquo; come quattro.  Una tecnologia che nel tempo si &egrave; evoluta sino alle ultime versioni, sia meccaniche ma soprattutto 100% elettriche. Un passaggio naturale e necessario per un brand che ha deciso di sposare in toto questo genere di tecnologia. Ci&ograve; detto, oggi Audi &egrave; in grado di offrire sette tipologie di trazione quattro, ciascuna con delle peculiarit&agrave; differenti, perch&eacute; ognuna specifica di particolari modelli della gamma. Cos&igrave;, dopo 42 anni di storia, ci &egrave; sembrato opportuno ripercorrere le pi&ugrave; recenti tecnologie dei Quattro anelli, portando in pista (su strada e su sterrato) gli ultimi ritrovati della scienza e della tecnica.    Audi, futuro e stile senza tempo: al Salone del Mobile con Poliform  La meccanica classica  In un mondo dominato dall&#39;elettronica, ci sono ancora Audi dal sapore retr&ograve;. In realt&agrave; trattasi di vetture modernissime, vedi ad esempio la RS 6. Ma quando si tratta di sistema di trazione integrale quattro, la formazione &egrave; tecnicamente pi&ugrave; tradizionale rispetto ad altri modelli. Sebbene con tutte le specifiche del caso, che ovviamente distinguono il marchio.  Breve premessa per introdurre un sistema di trazione integrale permanente, provvisto di differenziale centrale autobloccante. Le vetture cos&igrave; equipaggiate hanno il motore disposto in senso longitudinale e il cambio tiptronic con convertitore di coppia. In funzione delle condizioni di marcia, la spinta pu&ograve; arrivare fino a un massimo del 70% all&rsquo;avantreno e fino all&rsquo;85% al retrotreno.  Il momento di quattro Ultra  &Egrave; stata una delle innovazioni di qualche anno addietro. Sistema abbinato alla trasmissione a doppia frizione S tronic, che presenzia ad esempio su modelli come Q5. &Egrave; formato essenzialmente da due pacchi di frizioni. Il primo in uscita del cambio, mentre il secondo in uscita del differenziale posteriore. A seconda di quanto le lamelle siano &ldquo;aperte&rdquo; o &ldquo;chiuse&rdquo; (vedi compresse) avviene il passaggio di coppia e potenza tra assi e ruote (vedi quelle posteriori).  Fin qui la componente pi&ugrave; meccanica, perch&eacute; &egrave; poi l&#39;elettronica a sovrintendere il funzionamento del sistema Ultra. Elettronica che lo fa in maniera predittiva, predisponendo il sistema al minimo segnale di perdita di aderenza. Il cervellone riconosce ad esempio il momento in una ruota raggiunger&agrave; il limite di aderenza. In un caso trasferir&agrave; immediatamente coppia secondo la logica di migliore trazione.  Una soluzione standardizzata, ma efficace  Sulle vetture della famiglia A3 e di quella Q3, il sistema quattro si palesa sotto forma di un sistema di trazione integrale permanente, dotato di una frizione elttroidraulica a lamelle, posizionata davanti al differenziale posteriore. I dischi all&#39;interno del pacco vengono compressi grazie ad una pompa elettroidraulica.  Si genera cos&igrave; l&#39;attrito che mette in comunicazione l&rsquo;albero di trasmissione principale con l&rsquo;albero secondario collegato al differenziale posteriore. Ecco come avviene il passaggio di coppia al retrotreno. Una passaggio che varia ovviamente in funzione della pressione esercitata dalla pompa di cui sopra, stabilita naturalmente dall&#39;elettronica che supervisiona lo stato di aderenza della vettura.  La variante in tema R8  Un modello tecnico simile a quello accennato poc&#39;anzi riguarda la supercar R8. La sportiva con motore posteriore centrale collocato longitudinalmente, ha essenzialmente lo stesso sistema ma ruotato di 180 gradi. In questo caso la frizione a lamelle &egrave; inserita nel differenziale anteriore di Audi R8. Il cambio S Tronic, montato dietro al propulsore V10, &egrave; dotato di bloccaggio del differenziale posteriore.  Con RS 3 si cambia di passo  L&#39;ultima sportiva dei Quattro anelli ha portato al debutto il sistema RS torque splitter. Sia chiaro che i sistemi di cui avete letto sino ad ora non sono opera esclusiva del Gruppo tedesco, sebbene siano stati personalizzati per i propri modelli.  Aperta e chiusa parentesi, perch&eacute; RS 3 &egrave; provvista di un complesso formato da una coppia di frizioni elettroidrauliche a lamelle. Sono posizionate in uscita dal differenziale (aperto) posteriore. Quindi una si trova a destra e una sinistra. L&#39;apertura e la chiusura &egrave; regolata dall&#39;elettronica. Ci sono poi delle impostazioni di base &ldquo;fisse&rdquo; che mutano a seconda della modalit&agrave; di guida prescelta. Questo dispositivo non solo regola la coppia tra le ruote dell&#39;asse posteriore, ma pure tra avantreno e retrotreno.  Tempo di elettrico  Sebbene la e-tron GT (vale pure per l&#39;edizione RS) sia tra le pi&ugrave; recenti scoperte elettriche della casa di Ingolstadt, &egrave; anche quella che vanta il sistema di trazione integrale quattro 100% elettrico meno complesso. Ovvero ci sono due motori elettrici, uno per asse, demandati a gestire coppia e trazione tra l&#39;anteriore e il posteriore. Sistema analogo impiegato anche dalle versioni quattro di Q4 e-tron.  Dal punto di vista tecnico &egrave; decisamente pi&ugrave; semplice, leggero e compatto rispetto ai modelli di cui sopra, non essendo coinvolte componenti meccaniche. E vanta soprattutto le risposte pi&ugrave; rapide, essendo due motori elettrici l&#39;interfaccia principale.  Non c&#39;&egrave; due senza tre  In tema di trazione integrale elettrica, c&#39;&egrave; ancora un modello da considerare, che di fatto rappresenta l&#39;ultima delle 7 voci disponibili quando si parla di quattro. Una tecnologia di cui dispongono Audi e-tron S e Audi e-tron S Sportback e che in qualche modo ricorda il formato di quella presente sulla nuova RS 3. Solo che in questo caso l&#39;effetto torque vectoring &egrave; garantito esclusivamente dai motori elettrici, che sono nello specifico tre. Due sono posizionati lungo il retrotreno e uno si trova invece all&#39;avantreno.  Cerchi un&#39;auto usata? Guarda qui 

Quanti sono i sistemi quattro di Audi? Sono meccanici o elettrici? Domande lecite, a cui abbiamo dato risposta analizzando ogni tecnologia oggi disponibile

Audi, quarant&#39;anni di trazione quattro

"Quattro" è una denominazione che per la casa di Ingolstadt ha sempre significato trazione integrale. Una tecnologia che ha debuttato nella produzione di serie nel 1980, ben 42 anni fa. Da allora sono state vendute oltre 12milioni di vetture con il sistema quattro e oggi sono disponibili a listino ben 130 versioni di modelli “classificati” come quattro

I sistemi "quattro" di Audi: 40 anni di storia

        Gruppo B. Una leggenda dei rally. Macchine velocissime, potentissime e pericolosissime. Tanto da essere in seguito eliminate dal circuito rallistico per i numerosi morti causati tra i piloti e gli spettatori. Auto che per&ograve; sono passate alla leggenda. Come la Lancia 037, la Peugeot 205 T16 e l'Audi Sport quattro. Quest'ultima, che gareggi&ograve; dal 1984 al 1986, per nascere come modello da competizione e iscriversi al Mondiale rally avrebbe dovuto avere almeno 200 esemplari di serie da cui derivare, secondo le regole di allora. E la Casa di Ingolstadt realizz&ograve; 224 modelli stradali. Uno di essi, arrivato dal 1984 a oggi in condizioni perfette, sar&agrave; battuto all'asta il prossimo 14 maggio a Montecarlo da RM Sotheby's e potrebbe raggiungere una quotazione stellare, da 750mila a 1.000.000 di euro.  Rossa, potentissima, con pochissimi km Cifre astronomiche, poich&eacute; la vettura ha percorso soltanto 2.785 km. Considerando poi la sua rarit&agrave;, i collezionisti faranno a gara per portarsela a casa. La Sport quattro in questione ha un'accesissima e suggestiva livrea rossa con griglia, prese d'aria, maniglie, fascia e paraurti posteriore e alettone neri. Lunga poco pi&ugrave; di 4 mt e pesante solo 1.298 kg, quest'Audi &egrave; una "bomba" con motore 5 cilindri 2.110 cc da 306 cv e 370 Nm di coppia, abbinato a un cambio manuale 5 rapporti a trazione integrale. La velocit&agrave; massima &egrave; di 250 km/h, l'accelerazione da 0 a 100 km/h avviene in 4,8 secondi. Vale 1 milione di euro Una supercar vera e propria, insomma. Che dopo 38 anni si &egrave; mantenuta in condizioni perfette sia all'esterno che all'interno. La quotazione prevista da RM Sotheby's, come accennato, va dai 750mila al milione di euro. I facoltosi appassionati delle Gruppo B hanno gi&agrave; un posto prenotato a Montecarlo. Audi, i 5(+1) modelli che hanno fatto la storia del Marchio       

Un esemplare datato 1984 della berlina tedesca da 306 cv, con livrea rossa e inserti neri, sar&agrave; venduto da RM Sotheby's a Montecarlo: la quotazione ha raggiunto cifre da hypercar

Audi Sport quattro, la Gruppo B stradale all'asta vale una fortuna

L'Audi Sport Quattro, introducendo la trazione integrale, cambio per sempre i Rally nel 1980. E' all'asta uno del 164 modelli realizzati per l'omologazione del Gruppo B e il prezzo è assurto, stimato almeno in 1 milione di euro

Audi Sport quattro del 1984, asta da capogiro

        Ha partecipato all'epopea delle Gruppo B, le auto da rally pi&ugrave; pericolose e mortali di sempre, vincendo la corsa di Sanremo del 1985, guidata dalle mani e dai piedi di Walter R&ouml;hrl. Audi Sport Quattro S1 oggi rivive in un restomod elettrico, una sorta di omaggio alla vettura, realizzato dal costruttore tedesco E-Legend, che si trova a Beilngries, distante 35 km da Ingolstadt, sede della Casa dei Quattro Anelli.  804 CV, 0-100 KM/H IN MENO DI TRE SECONDI Si chiama E-Legend EL1, &egrave; alimentato da tre motori elettrici, uno sull'asse anteriore e due su quello posteriore, che erogano una potenza di 804 cavalli, con pacco batteria da 90 kWh che, secondo quanto affermano dalla Germania, utilizza la stessa tecnologia da 800 volt della Porsche Taycan, con sistema di raffreddamento a liquido. Le prestazioni dichiarate prevedono un'accelerazione da 0 a 100 km/h in 2,8 secondi e lo 0-200 in meno di 10 secondi, facilitate dalla presenza del controllo dinamico della trazione. Pare che l'autonomia sia molto alta, 400 km.&nbsp; DESIGN DA RALLY Il design squadrato e aggressivo della EL1 &egrave; chiaramente semi-identico a quello della Sport Quattro S1. I grandi fari e le luci diurne a LED, assieme al grande cofano con tre piccole prese d'aria, dominano la sezione anteriore. Il rimando al rally &egrave; dato dagli ampi passaruota e dai cerchi a cinque razze. Nella zona posteriore, trova spazio uno spoiler e dei fanali posteriori a LED. PREZZO DA CAPOGIRO Verranno realizzati 30 esemplari, ordinabili dal 2022 a un prezzo altissimo che superer&agrave; il milione di euro. Della E-Legend si stanno gi&agrave; progettando anche i modelli EL2 ed EL3: si vocifera che il primo possa avere un design ispirato alla Lancia Stratos HF Stradale. Lancia Delta Integrale diventa elettrica con GCK Exlusiv-e       

Tre motori elettrici per 804 cv di potenza, pacco batterie con tecnologia della Porsche Taycan, autonomia da 400 km: ecco il restomod a zero emissioni della Gruppo B rally degli anni '80

E-Legend EL1, omaggio elettrico ad Audi Sport Quattro S1

La Gruppo B rivive nel modello da 804 cv con tre motori elettrici: una belva green capace di performare lo 0-100 km/h in 2,8 secondi. Costa più di un milione di euro

E-Legend EL1, il restomod elettrico di Audi Sport Quattro S1

        E' ordinabile Audi Q4 50 e-tron quattro, la top di gamma del Suv elettrico medio della Casa dei Quattro Anelli. La versione a trazione integrale a elettroni per&ograve; non rientra negli incentivi. Il prezzo a partire da 62.100 euro la pone al di fuori della soglia prevista dall'Ecobonus, che arriva fino a 61.000 euro, IVA inclusa, per i modelli con emissioni da 0 a 20 g/km di CO2. Q4 e-tron, versioni e prezzi per l'Italia Si tratta comunque dell'unica versione del nuovo modello che non rientra negli incentivi auto 2021. Ma propone un pacchetto tecnico di alto livello. La scheda tecnica La potenza di sistema &egrave; di di 299 cavalli, con&nbsp;460 Nm di coppia&nbsp;grazie&nbsp;ai due motori elettrici,&nbsp;uno in corrispondenza di ciascun assale.  Q4 50 e-tron quattro accelera&nbsp;da 0 a 100 km/h in 6,2 secondi e raggiunge una velocit&agrave; massima di 180 km/h limitata elettronicamente. Il motore all&rsquo;avantreno &egrave; di tipo asincrono (ASM) e installato coassialmente, pesa solamente 60 chilogrammi ed &egrave; pressoch&eacute; scevro da coppie di trascinamento. Attivo solamente qualora si richiedano le massime prestazioni o le condizioni di aderenza impongano l&rsquo;intervento delle 4WD, &egrave; in grado d&rsquo;entrare in azione, anche predittivamente, in pochi centesimi di secondo. II&nbsp;motore posteriore &egrave; sincrono a magneti permanenti (PSM).  La batteria &egrave; da&nbsp;82 kWh (77 kWh netti) e l'autonomia dichiarata &egrave; di 487 chilometri nel ciclo WLTP. Il prezzo di 62.100 euro &egrave; riferito all'allestimento&nbsp;Business Advanced, mentre&nbsp;S line edition parte da un listino di&nbsp;63.700 euro.        

Potenza di 299 cavalli, autonomia fino a 487 chilometri, ma il prezzo da 62.100 euro la pone, unica versione di questo modello, oltre il limite dell'ecobonus

Audi Q4 50 e-tron quattro, l'integrale elettrica senza incentivi

Le aste di RM Sotheby&#39;s si tingono della storia. L&#39;appuntamento &egrave; fissato in Arizona, il 22 gennaio 2021, quando la nota casa d&#39;aste britannica metter&agrave; in vendita un esemplare di Audi quattro risalente al 1983. Nessun prezzo di partenza: gli appassionati potranno sbizzarrirsi e offrire qualsiasi cifra per portarsi a casa un pezzo di storia dell&#39;automobilismo mondiale.  La gamma Audi: consulta il listino completo di Auto!  LA PRIMA EUROPEA A QUATTRO RUOTE MOTRICI    La prima auto europea di serie con la trazione integrale: basterebbe questo dato per permettere ad Audi quattro di sedersi al tavolo delle pi&ugrave; importanti di sempre. Un progetto non del tutto originale, in realt&agrave;: la britannica Jensen, con la Interceptor FF (1968), e la Subaru, con la Leone AWD (1972) avevano gi&agrave; tentato l&#39;esperimento delle quattro ruote motrici su un modello stradale, ma nel primo caso si tratt&ograve; di una produzione limitata a un migliaio di esemplari e un lavoro perlopi&ugrave; artigianale, mentre la AWD rest&ograve; in Giappone senza uscire dai confini nazionali.  TRAZIONE INTEGRALE: I VANTAGGI    Le origini del progetto risalgono alla fine degli anni &#39;70, con le idee del telaista J&ouml;rg Bensinger, ex BMW, Porsche e Mercedes. In casa Audi ci si concentr&ograve; sugli svantaggi delle auto a trazione anteriore in relazione, ad esempio, ai fuoristrada, tra cui la scarsa aderenza nelle situazioni di bagnato. Deficit che poi andavano ad amplificarsi nei modelli Audi, gi&agrave; all&#39;epoca forieri di grandi prestazioni. La soluzione venne cos&igrave; individuata nella trazione integrale, che avrebbe cos&igrave; migliorato la maneggevolezza, la guidabilit&agrave;, l&#39;aderenza degli pneumatici, le performance e la sicurezza tout court della vettura.  POTENZA TURBO, ANCHE PER IL MONDIALE RALLY    Per riuscire nel progetto, supervisionato da Ferdinand Pi&euml;ch, Audi part&igrave; dalla sua coup&eacute; 80 GT adottando la trazione a quattro ruote motrici abbinata a ben tre differenziali. Una soluzione necessaria a gestire la potenza derivata dal motore scelto da Audi per alimentare la nuova berlina: un 5 cilindri 2.1 turbocompresso da 200 cv, 285 Nm di coppia con inieizione meccanica a firma Bosch. Ne scaturivano prestazioni da supercar - 220 km/h di velocit&agrave; massima e 7,1 secondi per accelerare da 0 a 100 km/h -, finalmente ben gestite dalla trazione integrale, che diede quindi il nome al modello, quattro, o anche Ur-quattro (dal tedesco &quot;ur&quot;, &quot;originario&quot;, in quanto prima macchina europea di ampia produzione ad adottare la soluzione all-wheel-drive). Senza dimenticare la trasmissione che (sembra superfluo specificarlo) prevede il cambio manuale.    Presentata al Salone di Ginevra nel 1980, attirando l&#39;attenzione con il suo stile aggressivo e &quot;muscoloso&quot;, Audi quattro divenne presto un cult del mondo automotive, e gi&agrave; al suo primo anno di vita, grazie alle nuove regole imposte dalla Federazione Internazionale, pot&egrave; partecipare al Mondiale Rally, dove la trazione integrale si rivel&ograve; decisiva per scrivere la storia della disciplina e battagliare sulle strade di tutto il mondo contro Ford, Lancia e Peugeot. Ma questa &egrave; un&#39;altra storia.  IL MODELLO RM SOTHEBY&#39;S  L&#39;esemplare messo all&#39;asta da RM Sotheby&#39;s, risalente al 1983, conferma i dati tecnici della prima generazione di quattro, presentadosi con una verniciatura rosso sgargiante, cerchi Ronal da 15&quot;, tettuccio removibile, specchietti elettrici, spoiler posteriore rialzato e nuovi paraurti davanti e dietro.    Gli interni presentano rivestimenti in pelle marrone con inserti pieghettati in diagonale sui sedili e sui pannelli delle porte, oltre a una moquette nera con tappetini marchiati Audi. In dotazione, alzacristalli elettrici, cruise control, mentre la radio &egrave; stata rimossa. Un pannello montato nella console centrale, inoltre, contiene una manopola per i bloccaggi dei differenziali. La vettura ha percorso poco meno di 92mila chilometri.  Nel listino dell&#39;usato di Auto, tante occasioni da non perdere a portata di click! 

La coup&eacute; tedesca, nel 1980, entra di diritto nella storia dell&#39;automobilismo. RM Sotheby&#39;s ha messo all&#39;asta un esemplare del 1983, contenente tutte le caratteristiche che hanno reso il modello un cult, su strada e nei rally

Audi quattro, storia della prima europea a trazione integrale

RM Sotheby's ha messo all'asta un esemplare della storica coupé tedesca, prima auto europea di serie ad adottare la trazione integrale

Audi quattro del 1983 all'asta: FOTO

La trazione integrale di Audi compie quarant&#39;anni. Con un nome, quattro, che &egrave; entrato a far parte della storia del Marchio con la sua iniziale rigorosamente minuscola. Dopo quattro decenni di evoluzioni tecniche il sistema continua a essere sviluppato, insieme per&ograve; alla trazione quattro 2.0, reinventata per i modelli con motorizzazione 100% elettrica.  Audi Q2 &egrave; anche Diesel con trazione quattro  Trasmissione addio  Lanciata nel 1980 con la leggendaria Audi Sport quattro, regina dei rally e portabandiera di quella allora inedita tecnologia, la trazione integrale della Casa tedesca &egrave; stata oggetto di numerosi aggiornamenti nel corso degli anni. Migliorie tecniche continue che hanno reso pi&ugrave; efficiente e intelligente il sistema, riducendo i consumi e aumentando la sicurezza degli occupanti. Un processo in cui l&#39;elettronica ha giocato un ruolo fondamentale, consentendo all&#39;auto di gestire la trazione sulle singole ruote e dosando potenza e coppia in base all&#39;aderenza.  Ora per&ograve; per Audi &egrave; arrivato il momento di voltare completamente pagina. L&#39;auto elettrica infatti si sta affermando portando con s&eacute; soluzioni tecnologiche del tutto diverse, incluse quelle che riguardano la trasmissione. La Casa tedesca ha accolto la sfida senza timori e ha lanciato, sul suo primo Suv elettrico, un inedito sistema di trazione integrale quattro applicata a un modello privo di motore termico.    La e-tron ed e-tron Sportback sono infatti le prime auto del Marchio a dotarsi della trazione quattro 2.0, destinata a replicare il funzionamento del sistema tradizionale sulle auto a batteria. Le differenze rispetto alle quattro tradizionali sono sostanziali, basti pensare all&#39;assenza non solo dell&#39;albero di trasmissione, ma di ogni collegamento fisico tra le ruote. La gamma e-tron infatti prevede la presenza di tre motori, due posteriori e uno anteriore. Questo significa che ogni ruota posteriore &egrave; mossa da un propulsore dedicato, mentre il terzo &egrave; riservato alle sole ruote davanti.  Come sulle versioni a benzina e Diesel, anche sulle quattro elettriche il sistema di trazione integrale &egrave; gestito da un &quot;cervello&quot; elettronico. In condizioni normali con grip ottimale le e-tron sfruttano la sola trazione posteriore, ma non appena le condizioni mutano e l&#39;aderenza diminuisce entrano in gioco anche quelle anteriori.    Grazie al Torque Vectoring a ogni ruota viene inviata esattamente la quantit&agrave; di coppia necessaria per muoversi senza slittare o girare a vuoto, e ogni freno agisce autonomamente per eventualmente rallentare una o pi&ugrave; ruote. Per rilevare l&#39;eventuale situazione di sottosterzo, sovrasterzo o perdita di aderenza il sistema impiega appena 30 millisecondi.  Audi RS e-tron GT, Di Grassi rivela la potenza massima  Sviluppo parallelo  L&#39;uscita sul mercato delle e-tron con trazione integrale non fermer&agrave; tuttavia lo sviluppo della tecnologia quattro sulle vetture ad alimentazione termica. La cui prossima sfida &egrave; integrare al meglio l&#39;elettrificazione nelle loro versioni ibride.  Intanto, per celebrare i 40 anni di quattro, la Casa tedesca ha presentato una versione speciale della coup&egrave; TT, caratterizzata da una livrea ispirata a quella della prima Audi Sport quattro. La TT RS 40 years of quattro verr&agrave; prodotta in soli 40 esemplari.  Milano Monza Open Air Show, Audi si proietta nel futuro sostenibile 

Il sistema di trazione integrale della Casa tedesca continua la sua evoluzione e viene trasferito, in modo completamente inedito, sulla e-tron

Audi quattro, dopo 40 anni si rivoluziona per l&#39;auto elettrica

        Fiat 500 a quattro porte elettrica, la nuova famiglia dovrebbe avere un&rsquo;entrata a stretto giro, dopo le classiche berlina e cabrio. Un modello inedito, con un accorgimento particolare. Le quattro porte sarebbero due a destra, una a sinistra e il portellone. Il nuovo sportello posteriore andrebbe accoppiarsi con quello anteriore, ridotto in lunghezza. L&rsquo;apertura sarebbe a&nbsp;libro o controvento. Lo sportello aggiuntivo, incernierato alla carrozzeria, permetterebbe un&rsquo;accessibilit&agrave; migliore alla seconda fila di sedili.  Ricordiamo che 500 elettrica, realizzata su una piattaforma inedita &egrave; tre centimetri pi&ugrave; lunga (3,61 metri), sei pi&ugrave; larga (1,69) e con due centimetri in pi&ugrave; di passo (2,32 m) rispetto alle versioni a motore termico e mild hybrid. Numeri che dovrebbero garantire spazi superiori in abitacolo. FCA-PSA confermata la piattaforma CMP sulle utilitarie Fiat Le tre porte speciali Secondo Automotive News Europe il piano &egrave; in stato avanzato. La soluzione della terza portiera sul lato destro non &egrave; inedita. Gi&agrave; adottata dalla prima serie di Mini Clubman (meno popolare alle nostre latitudini Hyundai Veloster) permette al guidatore, e all&rsquo;ospite anteriore, di far salire passeggeri sul divano posteriore senza scendere. Per di pi&ugrave; dal lato del marciapiede, lontani dal traffico. Il nome &ldquo;tre pi&ugrave; uno&rdquo;, usato per il concept del 2004 che ha prefigurato il clamoroso ritorno (con grand successo) di 500 il 4 luglio del 2007, potrebbe essere sintetizzato in Trepiuno: stavolta non dedicato solo ai posti a bordo, ma anche agli sportelli. Prestito di 485 milioni da BEI a FCA per la elettrificazione       

La piccola elettrica avr&agrave; una versione con carrozzerie con due portiere sulla destra, il portellone posteriore e la portiera di sinistra come la originaria Mini Clubman

Nuova Fiat 500 a quattro porte, l’arrivo è imminente

        Chi cercava una piccola sportiva di rango, blasonata ma accessibile, alla fine degli Anni &lsquo;90 ebbe improvvisamente modo di sbizzarrirsi: tra il &lsquo;95 e il &lsquo;98 arrivarono la BMW Z3 dapprima come Roadster e tre anni dopo anche in una versione coup&eacute; (dalla linea in realt&agrave; non troppo convincente), la Mercedes SLK che fu la prima coup&eacute;-cabriolet moderna e infine la Audi TT. Ma se i rivali di Monaco e Stoccarda presero la base dalle loro berline medie a trazione posteriore, non avendo nulla sotto quelle, la Casa dei Quattro Anelli ha scelse di partire dalla neonata A3, il cui pianale era lo stesso della Golf IV; puntando (molto) sulla trazione integrale che poi divent&ograve; standard sulla maggior parte delle versioni, insieme ai motori turbo e al design. Voglia di guidare: top 10 delle cabrio per assaporare la libert&agrave; Piccola e sportiva La prima generazione, siglata 8C/2N, era lunga appena 4 metri e aveva forme tonde e levigate, quasi perfettamente simmetrica tra anteriore e posteriore, con un abitacolo a 2+2 posti (con quelli posteriori estremamente sacrificati) e un ampio portellone. La gamma, interamente composta da varianti del 4 cilindri 1.8 20V con 5 valvole per cilindro, puntava pi&ugrave; in alto delle rivali, esordendo con una variante da 180 cv disponibile a trazione anteriore oppure integrale (con giunto Haldex del primo tipo) e una seconda con doppio intercooler da 225 cv esclusivamente a trazione quattro, la stessa che sarebbe poi passata sulla S3, e cambio a 6 marce invece che a 5.  Le prestazioni erano rilevanti, da oltre 220 km/h a oltre 240, con lo 0-100 coperto in meno di 8&rdquo; (6&rdquo;4 per la pi&ugrave; potente). Furono proprio loro a dare i primi problemi, a causa di un&rsquo;aerodinamica che ad alte velocit&agrave; alleggeriva l&rsquo;auto e tendeva a farle perdere grip, costringendo la Casa a richiamare nel &lsquo;99 quelle gi&agrave; consegnate e installare uno spoiler fisso sulla coda e rivedere l&rsquo;assetto, aggiungendo anche l&rsquo;Esp di serie. Nello stesso anno fu disponibile la versione roadster a due posti secchi, con capote in tela. Per quest&rsquo;ultima, che offriva la stessa gamma motori della coup&eacute;, era disponibile nella lunga lista degli optional anche un hard top metallico che tuttavia risultava poco pratico da montare: richiedeva infatti di smontare e asportare la capote per poterlo ancorare alla scocca. Le opzioni prevedevano anche un cambio automatico Tiptronic, che per&ograve; riscosse pochissimo interesse tanto che sul mercato dell&rsquo;usato non se ne trovano.&nbsp; Discorso differente per il doppia frizione DSG che ebbe il suo esordio assoluto nella primavera 2003 in combinazione con il motore V6 3.2 da 250 cv e destinato a diventare con il tempo l&rsquo;unico cambio automatico offerto sulle TT. ABT RS7-R, la berlina Audi potente come una supercar La seconda generazione La seconda generazione (8J) arriv&ograve; nel 2006, seguendo l&rsquo;evoluzione tecnica dei modelli con cui condivideva il pianale, ma aggiungendoci una costruzione particolarmente raffinata con 2/3 della struttura portante in alluminio e la restante in acciaio per bilanciare il peso, e sospensioni posteriori a 5 bracci su tutta la gamma. Questa prevedeva motori quattro cilindri turbo a iniezione diretta TFSI, un 1.8 da 160 cv e un 2.0 da 200 cv anche con trazione quattro (evoluta con un pi&ugrave; moderno giunto Haldex a controllo elettronico) e cambio a doppia frizione, mentre il manuale era disponibile come optional in una variantesportiva con corsa ridotta. Al vertice si confermava un motore 3.2 V6 da 250 cv rigorosamente DSG e quattro. La lunghezza era cresciuta avvicinandosi ai 4,2 metri, ma con posti posteriori ancora destinati preferibilmente a passeggeri non troppo alti, mentre la Roadster, lanciata alla fine di quell&rsquo;anno, conservava i due posti e la capote elettrica in tela. La coda perdeva lo spoiler fisso, soluzione un po&rsquo; raffazzonata sulla prima serie e mai troppo gradita, in favore di uno a fuoriuscita automatica comandabile anche manualmente. La 8J cos&igrave; divenne la prima TT ad accogliere in gamma un motore turbodiesel 2.0 TDI, arrivato nel 2008 e gi&agrave; con tecnologia common rail, per una potenza di 170 cv e una coppia di 350 Nm che ha richiesto la presenza di serie della trazione integrale.  Sempre alla seconda generazione di TT &egrave; toccato poi il compito di far debuttare le sospensioni a controllo elettronico Magnetic Ride (di serie solo sul V6 inizialmente) e la prima versione ad alte prestazioni, la TTS, ottenuta portando il 2.0 TFSI a 272 cv e corredandolo di trazione integrale e cambio DSG. Stesso contorno per l&rsquo;ancor pi&ugrave; spinta TT RS, dotata di un 5 cilindri TFSI da 340 cv (la stessa potenza delle contemporanee BMW Serie 1 M), poi 360, e di un alettone fisso in coda. Disponibili anche come Roadster, S ed RS avevano velocit&agrave; massima autolimitata a 250 km/h e 0-100 rispettivamente di 5&rdquo;2 e 4&rdquo;6. Audi RS saranno solo elettrificate, dalla e-tron GT alla RS4 Sempre pi&ugrave; ,oderna e raffinata La terza generazione (FV/8S), del 2014, ha segnato il passo presentandosi quasi come un profondo affinamento della precedente, e questo nonostante un importante cambio di piattaforma, la versatile MQB del Gruppo Volkswagen. Le dimensioni sono cresciute poco, appena 2 cm in pi&ugrave; di lunghezza, con un design ormai decisamente &ldquo;adulto&rdquo;, e il debutto del quadro totalmente digitale chiamato &ldquo;Audi Virtual Cockpit&rdquo;. Il motore Diesel &egrave; rimasto, portato a 184 cv e dotato di tecnologie per contenere al massimo le emissioni, ma ha riscosso ancor meno interesse di quello precedente su un modello che la clientela continua preferire a benzina, infatti anche di seconda mano se ne trovano soltanto fino al 2014 e sono tutti seconda serie.  La meccanica &egrave; evoluta senza cambiare troppo, l&rsquo;offerta dei 1.8 e 2.0 TFSI bastava a coprire un range di potenze compreso tra 180 e 230 cv, con maggior disponibilit&agrave; di cambi automatici e trazione integrale, mentre le TTS e TT RS (arrivate nel 2016) hanno spostato l&rsquo;asticella rispettivamente a 310 e 400 cv. Con il restyling del 2018, infine, sono spariti l&rsquo;1.8 e il turbodiesel lasciando i soli 2 litri ribattezzati nel 2019 con le nuove sigle 40 e 45 (197 e 245 cv), invariate S ed RS. Nuova Audi e-tron S ed e-tron S Sportback: elettrico oltre ogni potenza       

La pi&ugrave; piccola, ma anche la pi&ugrave; ambiziosa delle sportive compatte nate negli anni '90, ha sempre messo in campo potenze elevate e trazione integrale sui suoi modelli, coup&egrave; e roadster, cos&igrave; conserva il suo valore ma la qualit&agrave; si paga

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