        La multinazionale petrolifera Shell ha annunciato la chiusura di circa mille distributori di carburanti per concentrarsi sullo sviluppo delle stazioni di ricarica per veicoli elettrici. Il piano &egrave; stato delineato nell'ultimo report Energy Transition Strategy e prevede la chiusura di 500 siti di vendita al dettaglio tra il 2024 e nel 2025, per puntare su una rete di ricarica pi&ugrave; estesa. Contrattacco, alleanza BMW-Mercedes per stazioni di ricarica in Cina La rete di ricarica pubblica &egrave; pi&ugrave; necessaria  L'obiettivo dichiarato &egrave; quello di raggiungere la cifra di 200mila punti di ricarica entro il 2030, rispetto ai circa 54mila attualmente in possesso dell'azienda. "In totale abbiamo intenzione di disinvestire circa 500 siti Shell all&rsquo;anno nel 2024 e nel 2025" afferma l'azienda. &ldquo;Ci stiamo concentrando sulla ricarica pubblica piuttosto che su quella domestica perch&eacute; riteniamo sia quella pi&ugrave; necessaria per i nostri clienti. Abbiamo un grande vantaggio competitivo in termini di location, dal momento che la nostra rete globale di stazioni di servizio &egrave; una delle pi&ugrave; grandi del mondo&rdquo;.  Poi conclude &ldquo;abbiamo altri vantaggi competitivi, come ad esempio l&rsquo;offerta nel convenience retail, che permette di offrire ai nostri clienti caff&egrave;, cibo e altri articoli mentre caricano l&rsquo;auto. Con la crescita del nostro business, offrendo la ricarica dei veicoli elettrici, prevediamo un tasso di rendimento interno del 12% o superiore&rdquo;. Auto &egrave; anche su YouTube, iscrivetevi e attivate la campanella        

L'azienda petrolifera ha intenzione di incrementare e sviluppare stazioni di ricarica per veicoli elettrici

Shell annuncia la chiusura di mille stazioni di servizio: il motivo

        Una ricarica fuori dal coro, Tesla ha nei suoi piani la realizzazione di una stazione Supercharger con annesso drive-in e un&rsquo;atmosfera anni Cinquanta. In un sito evocativo, West Hollywood, a Los Angeles, per la precisione al 7001 W. Santa Monica Boulevard. Altra idea di Elon Musk, che sarebbe stata partorita nel 2018, ma che arriva a compimento in queste settimane, dopo che la Casa ha ottenuto l&rsquo;ok dal Dipartimento per l'edilizia e la sicurezza di Los Angeles. Un passo in avanti decisivo, dopo che lo stesso Musk nel 2021 aveva annunciato la realizzazione a Santa Monica di una stazione di ricarica &ldquo;godibile&rdquo;. Una stazione speciale per Tesla Il momento &egrave; arrivato, per ora ci sono solo o bozzetti. Presenti 32 stalli Supercharger e un edificio, nel bianco-rosso di Tesla, ma soprattutto un ristorante e la grande terrazza con due schermi cinematografici. Che proietteranno solo le parti pi&ugrave; esaltanti di film, perch&eacute; la ricarica veloce permette di recuperare 350 km in 15 minuti e bisogna lascia posto alle altre vetture. Fast food e fast charge. Potrebbe interessarti: le migliori offerte di Tesla nuove e usate       

L'ultima trovata di Elon Musk per un sito davvero speciale nella citt&agrave; degli angeli

Tesla, drive-in con Supercharger in stile anni 50 a Hollywood

        Dal 1&deg; agosto sar&agrave; in vigore per i gestori delle stazioni di rifornimento l&rsquo;obbligo di esporre, oltre alle tariffe applicate sulla propria area di servizio, il prezzo medio dei carburanti. La legge definitiva &egrave; stata approvata in parlamento il 10 marzo, ma c&rsquo;&egrave; un ricorso al Tar di alcune associazioni di categoria che potrebbe portare a una sospensiva all&rsquo;ultimo moment. Il provvedimento era stato varato prevede che i gestori inoltrino ogni variazione di prezzo al ministero delle Imprese e del made in Italy. Una scelta effettuata dopo l&rsquo;aumento dei prezzi dei carburanti, il taglio di accise del Governo Draghi e la fine dello stesso con quello di Meloni. I gestori sono tenuti a esporre i prezzi medi di gasolio benzina, Gpl, metano, elaborati dal ministero sulla base dei dati ricevuti con &ldquo;adeguata evidenza". Prezzo medio carburante: come e dove Sarano esposte la media regionale sulla viabilit&agrave; ordinaria e quella nazionale su quella autostradale. Il ministero, oltre a pubblicarle sul proprio sito sta predisponendo una app per i device. I prezzi medi dei carburanti a caratteri alti non meno di 12 centimetri fino al terzo decimale, andranno esposti entro due ore dall&rsquo;apertura o le 10.30. La mancata esposizione comporta multe, dopo il controllo della prefettura o della Guardia di Finanza da 200 a 2.000 euro secondo la fatturazione del distributore e dopo quattro violazioni in 60 pu&ograve; portare alla sospensione dell&rsquo;attivit&agrave; fino a 30 giorni. Potrebbe interessarti: Alfa Romeo Giulia e Stelvio Quadrifoglio, potenza e agilit&agrave;&nbsp;       

I gestori sono tenuti a esporre anche i prezzi medi di gasolio benzina, Gpl, metano, elaborati dal ministero sulla base dei dati ricevuti con &ldquo;adeguata evidenza"

Il 1° agosto scatta l'obbligo di esporre il prezzo medio dei carburanti

        Quando si va a fare il pieno di carburante si cerca in tutti i modi di risparmiare e si cerca quindi il distributore meno costoso. Molto saggio, ma bisogna stare attendi a chi ci si rivolge. Non stiamo parlando delle pompe bianche, ovvero le stazioni di servizio indipendenti che non fanno parte del circuito delle compagnie di distribuzione di carburante pi&ugrave; note, ma di quei benzinai che, magari anche con un sorriso e una battuta, compiono delle vere e proprie truffe. Nel corso degli ultimi anni infatti, una serie di controlli a sorpresa, effettuati della Guardia di Finanza, hanno evidenziato diverse anomalie in alcuni distributori di benzina. &nbsp;Vere e proprie truffe Dai controlli &egrave; venuto fuori che alcuni benzinai acquistavano gasolio da gestori di condominio, e altri si approvvigionavano con il gasolio delle aziende agricole (che dispone di accise molto pi&ugrave; basse). Questi due metodi comportano per&ograve; un danno per le auto: essendo questi carburanti molto pi&ugrave; viscosi e non raffinati, tendono a rovinare i motori delle macchine. Ma la truffa in cui vengono maggiormente coinvolti gli automobilisti, &egrave; quella messa in atto da alcuni benzinai (per fortuna pochi) che aggiungono dell&rsquo;acqua alla benzina o al gasolio. Questa pratica, oltre che essere illegale, rovina anch&rsquo;essa i motori delle macchine, e non poco! &nbsp;Come capire se il carburante &egrave; di qualit&agrave; Pu&ograve; capitare che in un pieno di benzina ci siano dei piccoli residui di acqua: ci&ograve; &egrave; dovuto al fatto che, quando i serbatoi vengono lavati, possono rimanere delle tracce d&rsquo;acqua. Ci sono per&ograve; alcuni campanelli di allarme che possono far comprendere se la quantit&agrave; di acqua nel serbatoio &egrave; oltre il limite consentito. Difficolt&agrave; all&rsquo;accensione e una carburazione &ldquo;con la tosse&rdquo; sono indici che qualcosa non va, in questo caso la cosa migliore &egrave; effettuare una prova: si preleva un piccolo quantitativo di carburante (dal distributore sospetto, non dal proprio serbatoio), meglio quando la vettura &egrave; in riserva, e lo si mette in un recipiente trasparente. Dato che il carburante dispone di una minore densit&agrave; rispetto all&rsquo;acqua, il primo galleggia e l&rsquo;acqua rimane in fondo.       

Nonostante il costo della benzina alle stelle qualche distributore applica dei trucchetti per incrementare ulteriormente i propri guadagni

Come scoprire se il vostro benzinaio vi sta truffando

        Dopo che il Premier Conte ha annunciato l&rsquo;Extra Cashback di Natale - il programma di rimborso attuato dal governo per le sole spese effettuate con carta di credito, carte di debito e prepagate, app di pagamento&nbsp;nel periodo natalizio -, ecco che arriva una notizia molto importante anche per gli automobilisti. Infatti, alcune fonti di governo hanno tenuto a precisare che il Cashback di stato per il periodo natalizio &ndash; il servizio Cashback attivo per tutti i cittadini dall&rsquo;8 al 31 dicembre 2020, con l'accredito dei rimborsi previsti a partire dal prossimo 1&deg; gennaio 2021 - sar&agrave; valido anche per quel che riguarda il pieno di&nbsp;benzina, GPL, metano e Diesel. Per cui, anche per il rifornimento in stazione di servizio, esclusivamente portato a termine con pagamenti con carta di credito e bancomat, sar&agrave; possibile ottenere il 10% di rimborso. Sciopero benzinai dal 14 al 17 dicembre in tutta Italia Come funziona il cashback benzina Ovviamente, anche per quanto riguarda il rifornimento in stazione di servizio &egrave; previsto un rimborso con un limite massimo di spesa. Infatti la somma che ogni persona potr&agrave; ottenere sar&agrave; un rimborso di 150 euro, ma solo se saranno stati effettuati 10 pagamenti entro la fine di dicembre. Ulteriore limitazione riguarda, poi, la singola operazione di pagamento, che non potr&agrave; avere un importo minore di 15 euro. In quanto il tetto massimo stabilito dal Governo sancisce un rimborso fino a 300 euro all&rsquo;anno, cio&egrave; fino a 150 euro a semestre con almeno 50 pagamenti. Per accedere al servizio messo a disposizione dallo Stato basta registrarsi all&rsquo;app IO, disponibile per smartphone Android e iOs, effettuare l'accesso alla propria area riservata attraverso SPID o Carta d&rsquo;identit&agrave; elettronica, fornire le informazioni riguardanti i metodi di pagamento che verranno usati e indicare l&rsquo;Iban su cui si desidera ricevere il rimborso. Dpcm Natale: confermati stop agli spostamenti, coprifuoco anche a Capodanno       

Il nuovo sistema di rimborsi garantito dallo Stato, per tutti gli acquisti eseguiti con carta o bancomat, riguarder&agrave; anche le spese per il pieno dell&rsquo;auto dall'8 al 31 dicembre 2020. Ecco come funziona

5 risultati per 'stazioni di servizio'

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Cashback benzina, il rimborso del 10% vale anche per i rifornimenti auto