Dodge, una storia americana: la super-gallery

Dodge, una storia americana: la super-gallery
I primi rudimenti imparati in officina assieme al padre, e una passione, quella per le auto e la meccanica, trasformata in lavoro a inizio Novecento, con la loro prima ditta. I fratelli John Francis e Horace Elgin Dodge crescono nel settore automotive finanziando la Ford, poi, nel 1914, fondano la Dodge Brothers Motor Vehicle Company. Una storia a stelle strisce che continua ancora oggi, anche se sotto l’egida di FCA. Un’avventura americana che ha prodotto un numero considerevole di modelli di vario tipo. In Italia i più famosi sono la Viper e la Charger, protagoniste al cinema e nei videogiochi. Ma il catalogo Dodge non si ferma qui. Ecco i 10 modelli più importanti nella storia della Casa di Auburn Hills
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La 30-35 fu, semplicemente, la prima macchina costruita dalla Dodge, nel 1914. Tipica torpedo dei primi anni del Novecento, nel suo nome risiedeva la descrizione della meccanica. L’auto infatti disponeva di un motore posteriore quattro cilindri a valvole laterali da 35 CV di potenza, ma con potenza fiscale a 30 CV. Andò fuori produzione già nel 1916, non prima che (sostiene la leggenda) il rivoluzionario messicano Pancho Villa ne acquistasse un esemplare
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La 30-35 fu, semplicemente, la prima macchina costruita dalla Dodge, nel 1914. Tipica torpedo dei primi anni del Novecento, nel suo nome risiedeva la descrizione della meccanica. L’auto infatti disponeva di un motore posteriore quattro cilindri a valvole laterali da 35 CV di potenza, ma con potenza fiscale a 30 CV. Andò fuori produzione già nel 1916, non prima che (sostiene la leggenda) il rivoluzionario messicano Pancho Villa ne acquistasse un esemplare
A cavallo tra la Seconda Guerra Mondiale e il dopoguerra, la vettura di punta fu la Custom. La prima serie fu la D19, presentata in varie versioni: berlina (la principale) due e quattro porte, coupé due porte, limousine quattro porte e cabriolet due porte. In pieno conflitto, venne commercializzata la D22, con potenza aumentata da 91 a 105 CV, subito diminuiti a 102 nel 1946, ultimo anno di produzione e data di lancio della serie D24C
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A cavallo tra la Seconda Guerra Mondiale e il dopoguerra, la vettura di punta fu la Custom. La prima serie fu la D19, presentata in varie versioni: berlina (la principale) due e quattro porte, coupé due porte, limousine quattro porte e cabriolet due porte. In pieno conflitto, venne commercializzata la D22, con potenza aumentata da 91 a 105 CV, subito diminuiti a 102 nel 1946, ultimo anno di produzione e data di lancio della serie D24C
A sostituire la Custom arrivò nel ’49 la Coronet. Modello al top di gamma nella categoria full-size (così gli americani identificavano le auto con passo superiore a 2,79 mt), fu una delle più longeve del garage Dodge, rimanendo in produzione fino al 1976. Dalla forma squadrata, rappresentò la tipica muscle car americana degli anni ’60 e ’70. Tra le tante versioni, ne fu prodotta anche una limousine
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A sostituire la Custom arrivò nel ’49 la Coronet. Modello al top di gamma nella categoria full-size (così gli americani identificavano le auto con passo superiore a 2,79 mt), fu una delle più longeve del garage Dodge, rimanendo in produzione fino al 1976. Dalla forma squadrata, rappresentò la tipica muscle car americana degli anni ’60 e ’70. Tra le tante versioni, ne fu prodotta anche una limousine
La Dodge Charger: nettamente il modello più famoso della Casa, assieme alla Viper. Muscle car come la Coronet, ma nettamente più celebre. Il motivo? Hollywood e la televisione. La Charger era infatti una delle due auto protagoniste dell’inseguimento più adrenalinico del cinema, quello di “Bullitt”, in cui rincorre la Mustang di Steve McQueen. E come dimenticare la “Generale Lee” dei cugini Bo e Luke di “Hazzard”: colore arancione e numero 01 disegnato sulla fiancata. Charger: un mito USA
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La Dodge Charger: nettamente il modello più famoso della Casa, assieme alla Viper. Muscle car come la Coronet, ma nettamente più celebre. Il motivo? Hollywood e la televisione. La Charger era infatti una delle due auto protagoniste dell’inseguimento più adrenalinico del cinema, quello di “Bullitt”, in cui rincorre la Mustang di Steve McQueen. E come dimenticare la “Generale Lee” dei cugini Bo e Luke di “Hazzard”: colore arancione e numero 01 disegnato sulla fiancata. Charger: un mito USA
Da un film all’altro. Avete presente la “Bluesmobile” di John Belushi e Dan Aykroyd? La macchina dei Blues Brothers era una Dodge Monaco. Per la precisione, il modello 440, spinto da un V8 da 375 CV. L’auto di Jake ed Elwood era una derivata dalla coupé prodotta per la prima volta nel 1965, fornita in seguito in dotazione alle forze di polizia statunitense. In seguito, “Monaco” divenne anche l’appellativo utilizzato dalla Dodge per i modelli con interni raffinati ed eleganti
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Da un film all’altro. Avete presente la “Bluesmobile” di John Belushi e Dan Aykroyd? La macchina dei Blues Brothers era una Dodge Monaco. Per la precisione, il modello 440, spinto da un V8 da 375 CV. L’auto di Jake ed Elwood era una derivata dalla coupé prodotta per la prima volta nel 1965, fornita in seguito in dotazione alle forze di polizia statunitense. In seguito, “Monaco” divenne anche l’appellativo utilizzato dalla Dodge per i modelli con interni raffinati ed eleganti
La St.Regis divenne l’ultima berlina di grandi dimensioni prodotta dalla Dodge. Erede della Monaco nelle forme e nella meccanica, vantava tri diverse motorizzazioni: 3,7 litri (V6), 5,2 e 5,9 (V8), tutti catalitici. La St.Regis era comunque meno potente delle colleghe di casa Dodge, oltre che più pesante in rapporto al propulsore. Fu utilizzata, assieme alla Monaco, dalla polizia statunitense, anche se con l’avvenire degli anni Ottanta la Chevrolet Impala divenne regina indiscussa del settore
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La St.Regis divenne l’ultima berlina di grandi dimensioni prodotta dalla Dodge. Erede della Monaco nelle forme e nella meccanica, vantava tri diverse motorizzazioni: 3,7 litri (V6), 5,2 e 5,9 (V8), tutti catalitici. La St.Regis era comunque meno potente delle colleghe di casa Dodge, oltre che più pesante in rapporto al propulsore. Fu utilizzata, assieme alla Monaco, dalla polizia statunitense, anche se con l’avvenire degli anni Ottanta la Chevrolet Impala divenne regina indiscussa del settore
A inizio anni Ottanta, arriva anche il pick-up firmato Dodge. Ram uscì sul mercato nel 1981. Nel corso degli anni ha montato diversi motori: il più alto di cilindrata, un V10 da 8,3 litri, il più estremo nella versione SRT-10, che vantava il V10 da 505 CV della Viper. Disponibile anche in versione diesel - nell’ambito pick-up è raro incontrarne - è ancora oggi molto apprezzato, tanto che in Nord America ha vinto numerosi premi del settore
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A inizio anni Ottanta, arriva anche il pick-up firmato Dodge. Ram uscì sul mercato nel 1981. Nel corso degli anni ha montato diversi motori: il più alto di cilindrata, un V10 da 8,3 litri, il più estremo nella versione SRT-10, che vantava il V10 da 505 CV della Viper. Disponibile anche in versione diesel - nell’ambito pick-up è raro incontrarne - è ancora oggi molto apprezzato, tanto che in Nord America ha vinto numerosi premi del settore
La regina della Casa, quella che sfrecciava sui circuiti del videogioco “Gran Turismo” con la sua livrea blu con striscia bianca. Iconica, potente, sportiva. La Viper entrò in produzione nel 1992 e continuerà a macinare velocità fino al 2010. La versione più potente è datata 2008, con la SRT-10: 325 km/h di velocità massima, riusciva a raggiungere i 0-100 in 3,6 secondi
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La regina della Casa, quella che sfrecciava sui circuiti del videogioco “Gran Turismo” con la sua livrea blu con striscia bianca. Iconica, potente, sportiva. La Viper entrò in produzione nel 1992 e continuerà a macinare velocità fino al 2010. La versione più potente è datata 2008, con la SRT-10: 325 km/h di velocità massima, riusciva a raggiungere i 0-100 in 3,6 secondi
Gli anni Duemila portano con loro novità e anche la diffusione dei SUV. Dodge non si fa trovare impreparata, e nel 2006 dà alla luce Nitro. Veicolo di medie dimensioni, in Italia sbarca con due motorizzazioni: V6 4 litri a benzina da 260 CV e diesel 2.8 da 177 CV. Oltre 200, i chilometri orari raggiungibili dalla prima versione, poco più di 180 quelli del diesel. Appartenente alla stessa famiglia di Jeep Cherokee, non ebbe la sua stessa fortuna
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Gli anni Duemila portano con loro novità e anche la diffusione dei SUV. Dodge non si fa trovare impreparata, e nel 2006 dà alla luce Nitro. Veicolo di medie dimensioni, in Italia sbarca con due motorizzazioni: V6 4 litri a benzina da 260 CV e diesel 2.8 da 177 CV. Oltre 200, i chilometri orari raggiungibili dalla prima versione, poco più di 180 quelli del diesel. Appartenente alla stessa famiglia di Jeep Cherokee, non ebbe la sua stessa fortuna
Berlina da due volumi e mezzo, prodotta dal 2012 al 2016, la Dart è uno dei modelli Dodge più recenti. Il nome riprende quello dell’omonimo modello degli anni Settanta. Esterni sportivi e aerodinamici, possiede molti componenti italiani. Concepita dalla dirigenza Fiat-Chrysler, ha molti elementi in comune con l’ Alfa Romeo Giulietta. Dei tre motori disponibili, il più potente è un 2.4 aspirato capace di erogare 184 CV di potenza
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Berlina da due volumi e mezzo, prodotta dal 2012 al 2016, la Dart è uno dei modelli Dodge più recenti. Il nome riprende quello dell’omonimo modello degli anni Settanta. Esterni sportivi e aerodinamici, possiede molti componenti italiani. Concepita dalla dirigenza Fiat-Chrysler, ha molti elementi in comune con l’ Alfa Romeo Giulietta. Dei tre motori disponibili, il più potente è un 2.4 aspirato capace di erogare 184 CV di potenza

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