Pegaso Z 102: quando in Spagna sognavano la Ferrari

Pegaso Z 102: quando in Spagna sognavano la Ferrari

La Pegaso Z 102 è una vettura prodotta in Spagna tra il 1951 e il 1958 dalla ENASA, su progetto della CETA. La CETA (Centro de Estudios Tecnicos de Automocion) era stata creata dall'INI (Instituto Nacional de Industria) in piena epoca franchista, per progettare autoveicoli, trattori e camion per motorizzare un paese sull'orlo di una crisi economica post bellica. L'ENASA (Empresa Nacional de Autocamiones S.A.) era di fatto il braccio armato della CETA ed era diretto da Wilfredo Ricart, un valente ingegnere rientrato in patria dopo la guerra e una lunga e proficua formazione presso il dipartimento motoristico dell'Alfa Romeo. Proprio in Alfa, Ricardo aveva lavorato su numerosi progetti occupandosi di camion, aerei (la guerra richiedeva una certa duttilità produttiva), mezzi pesanti e anche, ma soprattutto, auto da corsa. Tra cui le Tipo 512 e Tipo 162. Alla ENASA Ricardo fonda il marchio Pegaso, con cui realizzare motori per camion e pullman e un modello di vettura di lusso, forse la più bella mai construita in Spagna, la Pegazo Z 102.

L'auto è costruita su un telaio autoportante, in acciaio scatolato, ha un propulsore V8 a 90° raffreddato a acqua e una potenza di 170 CV che arriverà quasi a raddoppiare a fine produzione. La carrozzeria è lavorata a mano ed anche questa è in acciaio, Il motore è posteriore e la Berlinetta che ne deriva, di Superleggero ha praticamente solo il nome. La robustezza della vettura e dei suoi componenti, assolutamente all'avanguardia in quel periodo, finiva difatti per essere un tallone di Achille dal punto di vista prestazionale. 

Nonostante i soli 86 esemplari prodotti (contro i 200 annui preventivati), dell'auto esistono numerose versioni. Era prassi della Pegaso difatti fornire agli acquirenti che ne facessero richiesta, la Z 102 senza carrozzeria. L'auto poi veniva carrozzata a proprio gusto dai designer cui veniva affidata. Ecco quindi la Thriller e la Cupola, o la chiccosissima  Saoutchick e la Serra, forse la più moderna tra le versioni, cui su affiancata anche un versione spider. 

L'auto piacque, in particolar modo all'estero, ma costava più produrla che comperarla e alla lunga il progetto fu abbandonato e la produzione terminò nel 1958. 

Un tentativo che ha lasciato un segno importante ma che vedeva troppi vincoli sociali. L'auto di lusso difatti non aveva mercato nel paese di produzione e sul mercato estero, pur se ammirata, aveva fortissima concorrenza (Fiat, Alfa, ma anche Mercedes, senza andare oltre oceano). Probabilmente per un progetto vincente anche economicamente sarebbero servite più sinergie, e maggiori accordi commercili, Impossibili in iun periodo di chiusura come quello Franchista, 

 

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