  Da questa idea &egrave; nata la concept car celebrativa O-Team Zafira Life, ispirata al telefilm cult di trentacinque (ahinoi) anni fa. E ovviamente al mitico van GMC Vandura del 1983 guidato da P.E. Baracus, alias Mr T.  Sul veicolo grafiche sono paragonabili, anche lo spoiler sul tetto, ma i colori sono opposti. La Casa tedesca al classico grigio-rosso-nero del mezzo dell&rsquo;A-Team ha preferito il bianco, dark blue e neon-yellow, quello di GT X Experimental.&nbsp;  Personalizzati frontale e fiancate, al pari degli interni con gli speciali&nbsp; sedili anteriori sportivi della Insignia GSi, la seconda e terza fila con poltrone girevoli in pelle in Alcantara e un impianto audio da ben 800 watt per non farsi mancare nulla.  Sotto il vestito da star batte il 2.0 diesel da 177 CV e 400 Nm, abbinato al cambio automatico a otto marce. Con qualcosa in pi&ugrave;, Opel Special Vehicles lo ha dotato di un modulo sono per surrogare il rombo del V8 del GMC.   Presenti&nbsp; il terminale di scarico in stile OPC, i cerchi da 20 pollici BBS, le sospensioni pneumatiche, l&rsquo;assetto ribassato e i pneumatici semi-slick Michelin Sport Cup 2. O-Team Zafira Life &egrave; omologato T&uuml;v, pu&ograve; quindi regolarmente circolare su strade pubbliche. 

Concept ispirata al celeberrimo telefilm degli anni Ottanta

Opel O-Team Zafira Life, ispirata all&#39; A-Team

Ha finalmente un volto, che &egrave; dell&rsquo;elettrico come lo sar&agrave;, negli stilemi, per l&rsquo;intera gamma. Nuova Opel Corsa-e, variante a batterie dell&rsquo;utilitaria, segna la prima uscita virtuale della sesta generazione.&nbsp;  In casa Opel vuol dire Corsa F, seguendo la storica classificazione &ldquo;alfabetica&rdquo;. Progetto tutto nuovo, pi&ugrave; spazio a bordo, dimensioni superiori e, soprattutto, una diversa posizione di guida, pi&ugrave; bassa di 28 millimetri.  Opel &egrave; ancora lo sponsor del Borussia Dortmund  FARI E INFOTAINMENT DA GRANDE  Ha contenuti da piccola premium con i fari IntelliLux, a matrice di led, adattivi negli 8 elementi dei quali si compongono, singolarmente controllati dalla telecamera, per non accecare altri veicoli e mantenere la massima luminosit&agrave; altrove.  Non &egrave; l&rsquo;unico particolare pregiato, vista l&rsquo;offerta di due soluzioni di infotainment connesse. Sette o 10 pollici, entrambe con navigatore e la possibilit&agrave; di abbinare i servizi Opel Connect, con informazioni in tempo reale sul traffico, ad esempio.  DIMENSIONI IN CRESCITA  In 4,06 metri di lunghezza (+4 cm), nuova Opel Corsa scrive un linguaggio decisamente dinamico, fatto di nervature sulla fiancata e, in coda e sul cofano anteriore, come di tagli vivi, sui fari. Non meno importante per la linea filante, l&rsquo;abbassamento del tetto di 48 millimetri: aiuta a rendere la coda sportiva.  Interni &ldquo;tecnologici&rdquo; nell&rsquo;impostazione dei comandi, con pochi tasti fisici, limitati alla plancetta al di sotto dell&rsquo;infotainment. Progetto maturato all&rsquo;interno della nuova famiglia che &egrave; il Gruppo PSA, spicca il selettore della trasmissione, un joystick multifunzione posto sul tunnel. La strumentazione virtuale &egrave; un altro elemento centrale della Corsa di sesta generazione.  ECO PER L&#39;AUTONOMIA, SPORT PER IL BRIO MASSIMO  Dell&rsquo;elettrico e delle caratteristiche che avrebbe avuto su Corsa-e sono emersi, nel corso degli ultimi 12 mesi, diverse indicazioni. Il sistema sviluppa 136 cavalli e 260 Nm, motore alimentato dal pacco batterie da 50 kWh, con tempi di ricarica ridotti a 30 minuti per un &ldquo;pieno&rdquo; fino all&rsquo;80% della capacit&agrave; complessiva, se si ricorre a una postazione rapida. Dalla app myOpel &egrave; possibile gestire le operazioni di ricarica e controllare l&rsquo;auto da remoto.  Tre modalit&agrave; di guida consentono di sfruttare al massimo il motore elettrico e la batteria, per staccare prestazioni sportiveggianti, con uno zero-cento orari da 8&rdquo;1. In modalit&agrave; Sport arriva una risposta pi&ugrave; reattiva del powertrain, con il compromesso di un&rsquo;autonomia di marcia leggermente inferiore. In modalit&agrave; Eco, invece, si realizza la percorrenza migliore, 330 km dichiarati nel ciclo WLTP.  GLI ADAS  Il primo sguardo alla nuova Opel Corsa-e &egrave; un antipasto anche di alcuni dei sistemi di assistenza alla guida in arrivo, come il riconoscimento della segnaletica avanzato ed esteso ai pannelli luminosi, oltre al controllo adattivo della velocit&agrave; e l&rsquo;assistente al parcheggio. 

L&#39;utilitaria svela le prime caratteristiche della versione elettrica a batterie. Stile, autonomia di marcia, prestazioni e le soluzioni hi-tech della Corsa F

Nuova Opel Corsa-e, dinamica nel look e nei numeri

        Squadra che vince non si cambia, vale anche per le partnership. &Egrave; davvero fortunata e vicente la coppia tedesca Opel e Borussia Dortmund. E proprio per questo i due hanno deciso di prolungare la loro avventura insieme. Il club allenato da&nbsp; Favre e il Marchio automobilistico di R&uuml;sselsheim continueranno a collaborare fino alla stagione 2019-2020.&nbsp; Il logo Opel quindi sar&agrave; ancora per un anno sulle maglie home dei giocatori gialloneri, che la indosseranno quindi nelle prossime partite casalighe in Bundesliga e soprattutto nelle competizioni europee.&nbsp;  Opel sulle maniche del BVB Il marchio Opel &egrave; ancora sulle maniche delle magliette, realizzate dallo sponsor tecnico Puma, e ci rimarr&agrave; fino al 2020. A impreziosire le maglie home oltre al logo della casa automobilistica anche la scritta intorno al collo:&ldquo;110 Jahre &ndash; Gestern &ndash; Heute &ndash; Morgen &ndash; F&uuml;r immer Borussia Dortmund&rdquo;, ovvero "110 anni &ndash; ieri &ndash; oggi &ndash; domani &ndash; per sempre Borussia Dortmund".&nbsp; La partnership non &egrave; certo un caso: entrambe le societ&agrave; festeggiano una storia e una tradizione incredibile. Se da un lato c'&egrave; la squadra otto volte campione di Germania, quest'anno arrivato secondo in Bundesliga e accedendo cos&igrave; direttamente in Champions League, che rende omaggio ai suoi 110 anni di storia, iniziata nel 1909. Dall'altro c'&egrave; un'azienda che festeggia un altro traguardo: i 120 anni di produzione automobilistica. Opel Grandland X Plug-In Hybrid, SUV green da 300 cv  Nuova maglia home BVB 2019-20: l'esordio e la storia Il debutto ufficiale della nuova maglia home &egrave; stato proprio lo scorso 11 maggio nel penultimo match di campionato, ultimo casalingo della stagione, contro il Fortuna D&uuml;sseldorf davanti agli 80mila spettatori della Dortmund Arena, che per l&rsquo;occasione ha fatto segnare il tutto esaurito. La partita &egrave; stata vinta per 3-2, e il logo Opel ha fatto da talismano portafortuna, come fa ormai dalla stagione 2017/18. Non solo per i giocatori, ma anche per i tifosi, che comprano ogni anno pi&ugrave; di un centinaio di migliaio di maglie home e che, secondo una ricerca condotta da Nielsen Sports, riconoscono il logo Opel come nessun altro sponsor presente sulle maniche delle maglie delle squadre della Bundesliga.  Nuova Opel Corsa: svelati i primi dettagli Il sodalizio tra Opel e Borussia Dortmund &egrave; iniziato nella stagione 2012/13, nel migliore dei modi. In quell'anno infatti i gialloneri hanno raggiunto la finale della Champions League, persa contro il Bayer Monaco, e sono arrivati secondi nella massima serie tedesca, proprio come quest'anno. Dopo altri due secondi posti, nel 2017 &egrave; arrivato il primo titolo: il BVB ha infatti conquistato la quarta Coppa DFB della storia, vinta per 2-1 contro l'Eintracht Francoforte.&nbsp; La nuova maglia per le partite casalinghe con il logo Opel &egrave; gi&agrave; disponibile nel negozio online del Borussia Dortmund, mentre quella away sar&agrave; presentata all&rsquo;inizio della preparazione per la stagione 2019/20.       

Si rinnova fino al 2020 la partnership tedesca tra il Marchio automobilistico e la squadra, che ha finito la stagione di Bundesliga al secondo posto in classifica, allenata da Favre. Ecco la presentazione e il debutto della nuova maglia home in campo davanti agli 80mila tifosi della Dortmund Arena

Opel è ancora lo sponsor del Borussia Dortmund

        Grandland X Plug-In Hybrid rappresenta il primo grande passo di Opel nelle auto elettrificate. Una scelta strategica, sul SUV medio, che si pone al top di gamma nella categoria delle &ldquo;ruote alte&rdquo; del Marchio tedesco di propriet&agrave; del Gruppo PSA. Il secondo passo sar&agrave; quello della presentazione di Opel Corsa al 100% elettrica, che sar&agrave; in commercio entro fine 2019. Ibrida plug-in e con trazione integrale,&nbsp;la nuova versione di Grandland X&nbsp;&egrave; spinta da un powertrain composto dal motore turbo benzina 1.6 litri quattro cilindri a iniezione diretta da 200 cavalli e da due propulsori elettrici da 109 cavalli.  Teconologia ibrida PSA&nbsp; Decisiva ovviamente la&nbsp;una batteria agli ioni di litio da 13,2 kWh di capacit&agrave;, installata sotto i sedili posteriori, per avere il maggior spazio possibile nell&rsquo;abitacolo e nel bagagliaio ll motore elettrico anteriore &egrave; abbinato al cambio automatico a otto marce. Il secondo propulsore elettrico e il differenziale sono integrati nell&rsquo;asse posteriore per fornire la trazione integrale on demand. Disponibili quattro modalit&agrave; di guida: elettrica, ibrida, trazione integrale e Sport. Un pacchetto che permette di erogare una potenza di sistema di 300 cavalli, riconducibile a quello di Peugeot 3008 Hybrid4 e altre vetture della famiglia PSA. Il consumo di carburante dichiarato (ciclo WLTP) &egrave; di 2,2 litri di benzina ogni 100 km con emissioni di CO2 contenute a 49 g/km.  Autonomia e ricarica L&rsquo;autonomia solo elettrica &egrave; di 50 km e conviene sempre tenere carica la batteria. I tempi: tra i pi&ugrave; rapidi c&rsquo;&egrave; quello con una wallbox da 7,4 kW: 1 ora e 50 minuti. La rete di ricarica sar&agrave; garantita da Free2Move Services, il brand di mobilit&agrave; di PSA. L&rsquo;offerta comprender&agrave; la tessera di ricarica, che permette di accedere a pi&ugrave; di 85.000 punti di ricarica in Europa, e il trip planner, che indica i percorsi migliori in base all&rsquo;autonomia residua e locazione delle stazioni nei paraggi del viaggio. Per avere una migliore efficienza grazie anche al sistema elettrico ad alta tensione (300 V), Grandland X Hybrid4 dispone del compressore elettrico per l&rsquo;aria condizionata e il riscaldamento.&nbsp; Per il massimo recupero elettroni &egrave; inseribile la &ldquo;Rigenerazione on Demand&rdquo; che grazie alla guida solo col pedale dell&rsquo;acceleratore quando si viaggia in elettrico, permette di frenare col rilascio. Il sistema frenante rigenerativo contribuisce con un uso virtuoso di aumentare l&rsquo;autonomia fino al 10%.       

Opel entra nel mondo elettrificato: tra qualche mese esordio della Corsa 100% a batterie

Opel Grandland X Plug-In Hybrid, SUV green da 300 cv

Il Giro d&rsquo;Italia &egrave; alle porte, l&rsquo;edizione numero 102 della storia prende il via sabato 11 maggio da Bologna per vedere il traguardo all&rsquo;Arena di Verona domenica 2 giugno. Il marchio Opel sar&agrave; a fianco di Banca Mediolanum, sponsor ufficiale della Maglia Azzurra, e metter&agrave; a disposizione le sue vetture personalizzandole con una livrea ad hoc.  Il marchio tedesco si presenter&agrave; al Giro con una &lsquo;veste&rsquo; che richiamer&agrave; i colori simbolo della banca, mettendo su strada diversi modelli del proprio parco automobili e garantire affidabilit&agrave; e connettivit&agrave; durante l&rsquo;intera traversata, da Nord a Sud e viceversa, del Giro d&rsquo;Italia. Dalla gamma Opel saranno impiegati i veicoli della categoria SUV, nello specifico il Crossland X e la Mokka X. Oltre a loro, l&rsquo;Astra che si &egrave; fregiata del titolo di Auto dell&rsquo;Anno 2016. Anche Zafira, la monovolume compatta a sette posti, e il nuovo Combo Life faranno parte della spedizione, insieme al furgone Movano, utile per il trasporto delle biciclette tra una tappa e l&rsquo;altra. Condizione necessaria nella scelta dei modelli &egrave; ovviamente la versatilit&agrave; e la variet&agrave; delle dimensioni di cui la gamma Opel dispone.  Opel: sedili e comodit&agrave; da 120 anni  Il Giro d&rsquo;Italia partir&agrave; da Bologna e, scendendo verso Toscana, Lazio e Molise arriver&agrave; a San Giovanni Rotondo, in Puglia, come punta estrema a Sud. Dal paese di Padre Pio si risale trasversalmente fino alla Val D&rsquo;Aosta, poi fino in Trentino Alto Adige per arrivare, al culmine della 21esima tappa, al traguardo dell&rsquo;Arena di Verona. Un&rsquo;edizione del Giro che esclude quasi totalmente le regioni meridionali e le isole ma che si concentra sul Centro e sul Nord Italia. Opel accompagner&agrave; i ciclisti durante tutto il tragitto, sfoggiando i colori di Banca Mediolanum e celebrando la Maglia Azzurra. 

La casa tedesca porta su strada vari suoi modelli personalizzandoli con i colori della banca, sponsor ufficiale della Maglia Azzurra, durante le 21 tappe della manifestazione che inizia sabato 11 maggio

Opel a fianco di Mediolanum al Giro d&rsquo;Italia

Seri s&igrave;, ma con un senso dell&#39;umorismo molto spiccato. Sono in pochi a sapere che i fratelli di casa Opel, nel freddo della Germania del R&uuml;sselsheim am Main e nel pieno dell&#39;Assia, non pensavano solo al lavoro e alle automobili. O meglio utilizzavano il loro ingegno e il loro estro professionale per divertirsi come non mai. Carl, Wilhelm, Heinrich, Friedrich &quot;Fritz&quot;, Ludwig:&nbsp;i cinque figli di Adam Opel, il mitico fondatore 1862, dell&rsquo;azienda tedesca nel 1862, ne combinavano proprio delle belle al pap&agrave; e alla societ&agrave; automobilistica.  Nuova Opel Corsa: svelati i primi dettagli FOTO  Le avventure dei giovani fratelli Open iniziano in sella ad una biciletta. Non una qualunque ma una speciale: un tandem a cinque posti che ha fatto il giro del mondo. Nessuno dei giovani Opel voleva infatti rimanere fermo a guardare un fratello pedalare e perdersi tutto il divertimento, e cos&igrave; progettarono questa lunga e insolita bici a 5 posti.  Durante i grandi eventi del Marchio Opel, i 5 ragazzi, per la gioia di pap&agrave; Adam, facevano volentieri un giro d&#39;onore in sella a questo tandem, ricevendo sempre tanti applausi e standign ovation. Un modo per assecondare il temperamento avventuroso dei giovani Opel che divenne ben presto una trovata pubblicitaria, visto il riscontro favorevole del pubblico, per illustrare i nuovi piani industriali di un&rsquo;azienda, che fino ad allora si era fatta una solida fama come costruttore di macchine da cucire.    Fratelli Opel: dalla bici a 5 posti al successo  Nel 1887 Carl venne a sapere che in Gran Bretagna si organizzavano gare ciclistiche che richiamavano un vasto pubblico negli stadi e lungo le strade, ed ebbe il permesso dal padre di parteciparvi. Con le vittorie sportive sal&igrave; anche il numero dei contratti. Adam Opel dovette ben presto ingrandire di nuovo l&#39;azienda e ampliare la gamma dei modelli: ai velocipedi si aggiunsero biciclette normali e tricicli.  Il primo listino prezzi datato dicembre 1887 riportava le parole di Adam Opel, ormai entusiasta: &ldquo;Il divertimento di andare in bicicletta non &egrave; esclusivo di un&#39;et&agrave; o di uno stato: il triciclo offre anche alle signore e agli anziani la possibilit&agrave; una sana ricreazione. Andare con le nostre biciclette esercita un&#39;azione fortificante e distensiva sul corpo e sullo spirito&quot;.  Una passione che port&ograve; risultati incredibili alla famiglia Opel, sia per la notoriet&agrave;, che per la produzione e di conseguenza anche il fatturato. Alla fine Carl divenne un vero e proprio sportivo e ottenne 60 vittorie, tra le quali quella nel campionato di Hessen; cos&igrave; come Wilhelm che fu campione di Hessen e di Moravia e conquist&ograve; 70 successi; ed Heinrich che si impose 150 volte, vinse 11 campionati e la corsa Parigi-Francoforte nella quale stabil&igrave; un nuovo record completando il percorso in 80 ore e 30 minuti.  Il miglior agente pubblicitario della famiglia fu per&ograve; Fritz, che si rivel&ograve; uno dei pi&ugrave; famosi ciclisti tedeschi e ottenne pi&ugrave; di 180 successi.&nbsp;La sua vittoria pi&ugrave; strepitosa fu quella nella Basilea-Cleve, quando copr&igrave; 620 chilometri in 27 ore e 50 minuti, per la quale ricevette il Premio dell&#39;Imperatore. Ludwig, il pi&ugrave; giovane, invece ottenne nel corso della sua carriera ben 100 vittorie.    La passione per i razzi e il record mondiale  Bici, ma non solo. Il carattere un po&#39; ribelle e molto intraprendente degli Opel li port&ograve; anche a tentare un record. &Egrave; il 23 Maggio 1928 quando oltre 3.000 persone riempirono le tribune dell&rsquo;autodromo tedesco dell&lsquo;Avus, alle porte di Berlino, per assistere al tentativo di record di Fritz Von Opel (figlio di Wilhem e quindi nipote e fondatore) a bordo del suo RAK2. Fra di loro c&rsquo;erano personaggi del mondo degli affari, dello sport, della scienza e della politica. E perfino la stella cinema Lilian Harvey e il campione di pugilato Max Schmeling.    Quando il telone fu sollevato dalla vettura il pubblico rest&ograve; letteralmente a bocca aperta. Il RAK2 non somigliava a nessun&lsquo;altra automobile dell&lsquo;epoca: era una slanciata monoposto a forma di sigaro di colore nero brillante dotata di due grandi ali laterali che servivano a tenerla incollata all&lsquo;asfalto. Nella parte posteriore erano stati montati 24 razzi a carburante solido che producevano una spinta da 6.000 kg. Il RAK2 era progettato per superare i 200 km/h, ma nessuno sapeva esattamente quale velocit&agrave; avrebbe potuto raggiungere effettivamente.  Opel, un &quot;mostro&quot; da 260 cavalli  Il ventinovenne Fritz Von Opel si trov&ograve; quindi al volante del RAK2, con indosso un giubbetto e un paio di occhiali da aviatore, seduto come ricord&ograve; in seguito su 120 kg di esplosivo, abbastanza per distruggere un intero quartiere:&nbsp; &quot;Quando ho premuto il pedale dell&rsquo;accensione, ho sentito i razzi ruggire alle mie spalle e spingermi in avanti. &Egrave; stata una sensazione straordinaria! Ho premuto il pedale con decisione due, tre, quattro volte. Ho visto le persone ai miei lati sparire e la strada allungarsi davanti a me come un nastro rosso. Dopo aver premuto l&rsquo;acceleratore per l&rsquo;ultima volta ho smesso di pensare e mi sono affidato al solo istinto mentre una forza incontrollabile esplodeva dietro di me&quot;.  Lo spettacolo dur&ograve; meno di tre minuti, ma la notizia fece subito il giro del mondo: Fritz Von Opel e la sua automobile avevano raggiunto la velocit&agrave; record di 238 km/h.   

I cinque figli di Adam Opel erano tutt&#39;altro che dei giovanotti dediti solo al lavoro. Il fondatore del Marchio automobilistico combatteva sempre con le loro bizzarre passioni: dalla prima volta in bici con un tandem a 5 posti, fino al record mondiale di velocit&agrave; a bordo del razzo RAK2. Ecco tutte le stravaganti avventure che portarono alla Casa Opel notoriet&agrave; e produttivit&agrave;

Opel: le avventure dei 5 fratelli tra tandem e razzi

        Opel Corsa atto sesto. Il primo da componente della grande famiglia PSA, che porta in dote un pianale alleggerito, bel contributo a una riduzione del peso che arriver&agrave; fino a 108 kg, in funzione delle versioni.  Nuova Corsa 2019 verr&agrave; presentata nel corso dell&rsquo;estate, quando apriranno gli ordini e si preparer&agrave; alle prime consegne previste in autunno. La proposta elettrica, con batteria da 50 kWh, avr&agrave; un percorso parallelo al lancio dell&rsquo;utilitaria con motori termici. MENO 108 ALLA BILANCIA La costruzione in alluminio dei turbo benzina 1.2 litri e dei turbodiesel 1.5 litri, contribuisce a tagliare di 15 kg le masse in gioco rispetto alla Corsa E. Altri risparmi di avranno sui sedili, complessivamente 10 kg, dal cofano motore in alluminio (-2,4 kg). Cos&igrave;, la configurazione pi&ugrave; leggera di nuova Opel Corsa sar&agrave; da 980 kg. Una piuma, se consideriamo le dimensioni nell&rsquo;ordine dei 4,06 metri in lunghezza. I muletti di sviluppo sono nella fase conclusiva del percorso di perfezionamento. L&rsquo;inverno ha portato i dati delle prove in Lapponia, mentre a Russelsheim si lavorava alle verifiche sull&rsquo;elettronica di bordo e il comportamento in presenza di interferenze elettromagnetiche. STILE E FUNZIONE CON I LED A MATRICE ADATTIVI Avr&agrave; tratti stilistici marcati, dal frontale con i fari spigolosi e tecnologia IntelliLux adattiva, ovvero, l&rsquo;offerta di fari a matrice di LED e in grado di schermare porzioni della carreggiata per non abbagliare altri guidatori, conservando al tempo stesso la massima luminosit&agrave; in altre aree. Tratto distintivo dell'anteriore sar&agrave; anche la nervatura marcata al centro del cofano motore, abbinata alle due che dai montanti si raccordano sulla calandra. &ldquo;Cintura&rdquo; scolpita, un tratto che andr&agrave; a congiungersi sui fari posteriori, a sviluppo orizzontale e in un volume dal lunotto piuttosto inclinato in avanti. Nuova Peugeot 208 &egrave; anche elettrica Pochissimi particolari emergono dall&rsquo;ambiente interno, tra cui la leva del cambio in posizione piuttosto rialzata e vicina al volante. Quanto all&rsquo;infotainment potrebbero essere disponibili diverse &ldquo;taglie&rdquo; di display touch in funzione dell&rsquo;allestimento.       

La sesta generazione di Opel Corsa, i muletti di sviluppo sono nella fase conclusiva del percorso di perfezionamento, sar&agrave; molto pi&ugrave; leggera nonostante l'incremento delle dimensioni e offrir&agrave; i fari a LED a matrice adattivi. Prime consegne previste in autunno&nbsp;

Nuova Opel Corsa: svelati i primi dettagli

        La prima auto Opel spegne 120 candeline. Tanti sono gli anni passati, infatti, dal debutto della Patentmotorwagen, la prima vettura ad uscire dalla fabbrica tedesca di Ruesselsheim, il primo frutto del lavoro della Casa fondata nel 1962 da Adam Opel. Non a caso&nbsp;&ldquo;Democratizzare le tecnologie di vertice e renderle accessibili a tutti&rdquo; &egrave; sempre stato il motto della Opel.&nbsp; Nel corso degli anni, i prodotti Opel sono stati contraddistinti da continui progressi tecnici, a cominciare dai motori e i telai fino ai sistemi d&rsquo;assistenza alla guida. Fiore all&rsquo;occhiello per&ograve; sono sempre stati i sedili. Priorit&agrave; di Opel infatti &egrave; sempre stata la comodit&agrave; di passeggeri e guidatore, desiderosi di viaggiare in macchina rilassati.  Il concetto &egrave; ben presente sin dalla prima vettura, la Patentmotorwagen, che gi&agrave; nel 1899 montava i sedili in pelle. Le innovazioni introdotte da Opel sui suoi sedili coinvolgono tuttavia diversi modelli e differenti epoche. Come quando nel 1931 viene introdotta la regolazione longitudinale. O negli anni Cinquanta, con la Kapit&auml;n che si dota dei comodissimi sedili reclinabili. Fino alla fine degli anni Settanta, quando la Monza e la Senator presentano la regolazione in altezza. E i primi Duemila, che vedono nascere la Zafira e con essa il sistema di sedute Flex7. I sedili Opel ricevono anche dei riconoscimenti importanti: nel 2003 l&rsquo;associazione tedesca di esperti di postura (AGR) infatti conferisce la certificazione ufficiale. Il sedile &ldquo;certificato&rdquo; debutter&agrave; in seguito sulla Signum. Ancora oggi si possono ordinare modelli come Astra, Insignia e Grandland X con questi sedili ergonomici attivi, pluripremiati e ulteriormente sviluppati. Si arriva cos&igrave; fino ai giorni nostri, all&rsquo;Opel Grandland X, il SUV che rappresenta il perfetto connubio tra tecnologie e comfort per il passeggero. Grandland X infatti dispone di sistemi all&rsquo;avanguardia che rendono il viaggio un vero piacere. I sedili lato guidatore e passeggeri, ad esempio, si regolano in numerose direzioni e riscaldano a differenti temperature. Ancora pi&ugrave; comfort con i sedili anteriori ergonomici, disponibili anche in pelle e ventilati, e con i due sedili esterni posteriori, che possono riscaldarsi a loro volta.        

La priorit&agrave; del comfort per i passeggeri &egrave; stata presente in Casa Opel sin dalla sua prima auto, la Patentmotorwagen, prodotta nel 1899. Un continuo successo testimoniato oggi da Grandland X

Opel: sedili e comodità da 120 anni

Un itinerario tutto curve e tornanti che sembra disegnato per esaltare le caratteristiche della Opel Corsa GSi: &egrave; la strada in salita lunga 10 chilometri e mezzo che da Nembro porta a Selvino, una delle stazioni climatiche e sciistiche pi&ugrave; frequentate della provincia di Bergamo, teatro di due arrivi di tappa al Giro d&rsquo;Italia.    L&rsquo;acronimo GSi contraddistingue fin dal 1984 le versioni pepate della gamma Opel.  La Opel Corsa GSi&nbsp;monta sotto al cofano un&nbsp;1.4 turbo da 150 Cv e 220 nm di coppia. Con questo motore&nbsp;raggiunge i 100 km/h in 8,9 secondi&nbsp;e tocca i 207 km/h di velocit&agrave; massima. Un&rsquo;unit&agrave; adeguata a spingere i 1200 kg della piccola tedesca con un&rsquo;erogazione che non conosce ritardo e che si rivela elastica e bella piena dai 2500 al limitatore.    Ottimo il cambio manuale a sei rapporti dagli innesti precisi e corti. Il telaio sportivo con assetto ribassato &egrave; di derivazione OPC, mentre i&nbsp;freni a disco con le pinze rosse&nbsp;sono stati messi a punto sulla Nordschleife del Nurburbring. A completare il quadro assetto incollato a terra, cerchi in lega da 18 pollici e pneumatici Michelin Sport Pilot 4. 

La piccola tedesca, sviluppata al Nurburgring sotto la guida di Volker Strycek, Director Performance Cars and Motorsport di Opel, ha affrontato i tornanti della Val Seriana

Opel Corsa GSi: la sportiva tra le curve del Selvino

Strizza l&rsquo;occhio a chi ricerca spazio (tanto) e versatilit&agrave;, nuova Opel Zafira Life. Lo fa con soluzioni pratiche come le portiere laterali scorrevoli elettricamente e azionate da gesture, un movimento del piede al di sotto della soglia d&rsquo;accesso e si rivela un abitacolo comodo e curato.  Interni in pelle sul top di gamma, allestimento Lounge pensato per i clienti che apprezzano gli spostamenti nel massimo comfort possibile, fatto di funzione massaggio sui sedili riscaldabili, salottino posteriore con 4 sedute contrapposte, presa da 230v e tavolino ripiegabile. Non manca il tetto panoramico.&nbsp;  A richiesta, i sedili in pelle caratterizzano molteplici configurazioni interne, dai 5 posti agli 8 posti, con le alternative 6 e 7 posti. Zafira Life sa essere navetta ideale per il tragitto hotel-aeroporto come anche un monovolume dalle dimensioni contenute. Con la Zafira classica, 7 posti, non ha nulla da spartire, semmai per filosofia e progettazione si avvicina ad altri van passeggeri del gruppo PSA.  Tre &ldquo;taglie&rdquo;, da small a large, due lunghezze del passo, cos&igrave; andr&agrave; ad attaccare il mercato, dal prossimo febbraio, dopo il lancio in anteprima a Bruxelles, il 18 gennaio. Si parte dai 4 metri e 60 centimetri di Zafira Life Small, con un passo di 2 metri e 93 centimetri nel quale ospitare fino a 9 passeggeri su tre file di sedili.  Nelle proposte Medium e Large il passo diventa di 3 metri e 28 centimetri, cresce la disponibilit&agrave; di centimetri per le gambe in seconda e terza fila, cos&igrave; come il volume utile di carico. Dai 1.500 litri di Zafira Life Small si passa ai 4.500 litri al tetto della Zafira Life Large e 1 tonnellata di carico massimo.  Gli ingombri esterni del monovolume non superano i 190 centimetri in altezza, dettaglio favorevole per l&rsquo;accesso a garage sotterranei. Accento posto sul trasporto passeggeri, con Zafira Life, che sa essere, all&rsquo;occorrenza, van in grado di trasportare anche oggetti molto lunghi, fino a 3 metri e mezzo, abbattendo il sedile anteriore del passeggero.  La tecnica che si nasconde sotto gli stilemi Opel &ndash; a proposito, interessante il trattamento della calandra con singolo baffo ed esteso sui fari, potrebbe interessare prossimi restyling di modelli come Insignia &ndash; &egrave; quella di altri modelli di casa PSA e comprende il sistema IntelliGrip per massimizzare l&rsquo;aderenza sui fondi scivolosi, fino alla proposta di Zafira Life 4x4, trasformazione quattro ruote motrici operata da Dangel.  Al debutto su strada con motori termici seguir&agrave; il lancio della versione elettrica a batterie, in programma nel 2021. Fino ad allora, ancora 8 novit&agrave; di prodotto in serbo da Opel, la prossima, attesissima, con la nuova Corsa.  L&rsquo;offerta multimediale e di sistemi di assistenza alla guida di Zafira Life comprende un infotainment da 7 pollici di tipo touch, con connettivit&agrave; Android Auto e Apple CarPlay, la presenza di telecamere posteriori di parcheggio, la navigazione 3D con informazioni in tempo reale nel modulo Opel Connect, completo del collegamento diretto con l&rsquo;assistenza e la chiamata d&rsquo;emergenza. 

Da febbraio su strada la proposta Zafira rivista in chiave Life: tre diverse lunghezze, due varianti di passo. Interni configurabili da 5 fino a 9 posti e curati nei materiali e dotazioni. E&#39; il prototipo della perfetta navetta passeggeri

Nuova Opel Zafira Life, a tutto spazio. Elettrica nel 2021

        Dello spazio fa la propria arma vincente, Opel Combo. Spazio destinato ai bagagli e ai passeggeri, da soli o con il proprio amico a quattro zampe, come dichiara di fare il 62% degli automobilisti proprietari di animali domestici. Opel Combo Life si presenta nella versione Pet Lovers Edition, speciale per pi&ugrave; motivi. Anzitutto, due esemplari sono stati donati da Opel a ENPA, la Onlus attiva nella protezione degli animali. Griglia divisoria e copertura del bagagliaio offerti di serie, ma non &egrave; l&rsquo;unico dettaglio degno di nota. &Egrave; speciale, la Pet Lovers Edition di Opel Combo, perch&eacute; assicura uno sconto extra, di 750 euro sul prezzo di listino (si parte da 16.900 euro con la gamma del multispazio Opel), a quanti sono gi&agrave; iscritti o aderiscono a ENPA. Soci dell&rsquo;ente di protezione animali e un bel bonus del quale approfittare per guidare Combo Life. &ldquo;Opel ci supporta da tempo e ci fornisce oggi un aiuto concreto attraverso quelli che diventeranno strumenti preziosi per il nostro impegno quotidiano a favore della protezione degli animali&rdquo;, ha commentato Marco Bravi, presidente del Consiglio Nazionale e responsabile Comunicazione e Sviluppo Iniziative ENPA. Disponibile in diverse configurazioni di abitacolo, la versione Life &egrave; proposta con 5 o 7 posti, seconda fila su panca con schienali frazionabili o sedute singole. Il bagagliaio, con i suoi 597 litri di volume utile minimo (2.126 litri il valore massimo), assicura lo spazio adeguato al trasporto degli animali a bordo. Combo Life, il tuttofare per famiglie &ldquo;Ancora una volta con orgoglio torniamo a sostenere ENPA, stavolta con una versione speciale del nostro veicolo. Il nostro Combo Life Pet Lovers Edition &egrave; pensato proprio per dare spazio alla famiglia e accogliere tutti i suoi componenti, siano essi umani o animali&rdquo;, ha aggiunto Stefano Virgilio, responsabile Comunicazione Opel, in occasione della consegna dei due veicoli, che si inserisce nella campagna avviata lo scorso ottobre, #SpazioAllaFelicit&agrave;. Con un cane (o un gatto) al seguito &egrave; meglio.       

Due esemplari di Combo Life sono stati donati da Opel alla Onlus. I soci ENPA avranno uno sconto extra di 750 euro sull'acquisto della versione speciale realizzata dal marchio tedesco, con griglia divisoria e copertura del bagagliaio di serie

Opel Combo Life, amico dell'ENPA con Pet Lovers Edition

        Coppia speciale per Crossland X. Il crossover Opel si propone con due novit&agrave; interessanti&nbsp;e simbiotiche, almeno per chi &egrave; avvezzo ai lunghi chilometraggi: Diesel con cambio automatico e con sedili speciali. Un plus per la gamma a gasolio, per la Casa tedesca esordio sul modello valori potenza e la coppia di un motore turbo Diesel (conforme al standard Euro 6d-TEMP per le emissioni di NOx) abbinati al confort di una trasmissione automatica a sei rapporti. Il prezzo parte da 23.400 euro. Crossland X, la video prova di Auto Disponibili per la prima volta su Crossland X anche i rivestimenti in pelle, proposti come optional per gli allestimenti Innovation e Ultimate in abbinata ai sedili anteriori ergonomici certificati dall&rsquo;associazione indipendente di esperti di postura AGR. Il Diesel quattro cilindri da 1.5 litri eroga 120 CV e una coppia di 300 Nm a 1750 giri. Il consumo di carburante nel combinato &egrave; di 4 litri per 100 km. Le emissioni CO2 sono di a 105 g/km. Dispone del catalizzatore di ossidazione/assorbitore per NOx abbinato alla Riduzione Catalitica Selettiva (SCR). La testata con collettore di aspirazione integrato e il basamento sono realizzati in alluminio leggero. Mentre le quattro valvole di ciascun cilindro sono azionate da doppi alberi a camme in testa. Il sistema common rail a iniezione diretta opera a pressioni fino a 2.000 bar. Immettendo il carburante nelle camere di scoppio mediante ugelli degli iniettori a otto fori.&nbsp; Per un post-trattamento ottimale dei gas esausti, il sistema di riduzione delle emissioni &ndash; costituito da catalizzatore di ossidazione/adsorbitore di NOx passivo, iniettore AdBlue, catalizzatore SCR e filtro anti-particolato diesel &ndash; &egrave; stato raggruppato in una sola unit&agrave; il pi&ugrave; vicino possibile al motore. L&rsquo;assorbitore di NOx funge da catalizzatore per la fase di avvio. Riducendo le emissioni di NOx alle temperature sotto la soglia di attivazione della riduzione catalitica selettiva. Un Diesel certamente virtuoso.       

Nuovo allestimento per il crossover di Opel con il 1.5 a gasolio da 120 cavalli

Crossland X, il viaggiatore; Diesel, automatico e sedili speciali

        L&rsquo;IntelliGrip del gruppo PSA per muoversi con una presa salda su fondi scivolosi al volante di Opel Combo Cargo. Il Combo in versione furgone si applica e studia da due ruote motrici con un&rsquo;elettronica di controllo ritagliata su 5 diverse modalit&agrave; d&rsquo;impiego, per scenari diversi, su fondi a bassa aderenza che affronta con una gestione del controllo di stabilit&agrave; e del controllo di trazione differenziati. Dal selettore in plancia &egrave; possibile specializzare i parametri di funzionamento e, dalla modalit&agrave; Normal, standard per l'utilizzo su asfalto, selezionare la Snow, che migliora la trazione su fondi innevati. Modalit&agrave; attiva fino a 50 km/h, range nel quale il controllo di trazione rallenta la ruota in deficit di aderenza, mantenendo i valori di coppia sulla ruota in presa. In modalit&agrave; Mud, specifica per fondi fangosi, l&rsquo;elettronica dell&rsquo;ESP e del traction control lasciano intenzionalmente slittare la ruota per evacuare il fango che si deposita sul battistrada. La modalit&agrave; IntelliGrip Mud &egrave; attiva fino a 80 km/h e trasferisce la massima quantit&agrave; di coppia erogabile sulla ruota con il maggior grip. Su fondi sabbiosi, invece, la taratura Sand non limita lo slittamento delle ruote, anzi, il sincronismo &egrave; necessario per evitare l&rsquo;affondamento di una ruota. Infine, il controllo di stabilit&agrave; &egrave; completamente escludibile, come il controllo di trazione, ma solo fino a 50 km/h. Opel Combo Cargo, IntelliGrip a parte, pu&ograve; integrarsi con il Pack Cantiere. La specificit&agrave; &egrave; nell&rsquo;altezza da terra aumenta di 30 millimetri, cos&igrave; come cresce il diametro complessivo di cerchio e pneumatico. Le sospensioni si caratterizzano per l&rsquo;adozione di una barra antirollio pi&ugrave; rigida e l&rsquo;assale posteriore rinforzato. Misure da sommare alla protezione metallica applicata sotto la coppa dell&rsquo;olio. Il controllo automatico della velocit&agrave; in discesa, infine, permette di gestire l&rsquo;andatura in condizioni difficili di aderenza.       

Il furgone, con il sistema IntelliGrip, ottimizza la trazione su fondi a bassa aderenza. Con il Pack cantiere incrementa l'altezza da terra e introduce l'assistente al controllo della velocit&agrave; in discesa

Opel Combo Cargo, presa sicura con IntelliGrip e pack cantiere

La tendenza e la volont&agrave; di leggere sono ridotte ai minimi termini da diversi anni. Cos&igrave; la comunicazione per immagini ha preso piede da tempo. Ecco perch&eacute; guardare un video risulta essere molto pi&ugrave; semplice che leggere le istruzioni su di un libretto dedicato. Soprattutto se l&rsquo;informazione non &egrave; a portata di mano, ma va ricercata scrupolosamente. Opel, da sempre attenta alla tecnologia e all&rsquo;orientamento del proprio pubblico, ha deciso di sviluppare e realizzare una serie di video tutorial dedicati. Video che pertanto si possono sostituire (in parte) al classico libretto di istruzioni e che hanno il compito di insegnare all&rsquo;utente finale il modus operandi di un componente, di un dispositivo o di un sistema. I video sono catalogati all&rsquo;interno del canale YouTube di Opel Italia, sotto la dicitura &ldquo;Ecco come funziona&rdquo;.  Inoltre l&rsquo;immagine di copertina ha sempre uno sfondo giallo e nero, con in primo piano l&rsquo;oggetto di &ldquo;studio&rdquo;. Una soluzione facile e semplice per trovare in poche semplici mosse l&rsquo;argomento di vostro interesse. &quot;Le esercitazioni video offrono risposte semplici alle domande della vita quotidiana. Il formato &egrave; ideale per spiegare tecnologie come i sistemi di infotainment &quot;afferma il Dr. David Voss, Manager Product Experience. &quot;L&#39;ampia gamma di tutorial tra uomini e donne di tutte le et&agrave; si adatta perfettamente al marchio Opel, che ha costruito la sua reputazione sulla democratizzazione della tecnologia&quot;. Oltre a spiegare varie funzioni, la serie &quot;Ecco come funziona&quot; include un tutorial su come personalizzare il sistema di infotainment. 

La Casa tedesca ha elaborato una serie di video tutorial per raccontare e spiegare il funzionamento di alcuni comandi sulle proprie vetture. Dall&rsquo;infotainment al cruise control, te lo dice YouTube

&ldquo;Ecco come funziona?&rdquo; La risposta di Opel

Si guarda al futuro dalle parti di Opel. Un futuro condiviso con il resto del Gruppo, in cui i comandi vocali avranno un ruolo centrale per la vita di bordo. In realt&agrave; il sistema &egrave; pi&ugrave; complesso, classificato come assistente. L&rsquo;esempio degli smartphone &egrave; palese, basta domandare per avere (quasi) sempre la risposta che si cerca. E, eventualmente, essere indirizzati a destinazione. Lo stesso sar&agrave; per Opel a partire dal 2020. La partnership con SoundHound Inc., azienda sita nella Silicon Valley, mira proprio a questo. Si tratta infatti di una realt&agrave; leader nella tecnologia di intelligenza artificiale (AI) e riconoscimento vocale in lingua naturale. Che ha sviluppato un sistema noto come Deep Meaning Understanding.  Al di l&agrave; del processo che si cela dietro questa singolare operazione, realizzato su particolari algoritmi, il vantaggio firmato SoundHound si misura nella capacit&agrave; di rispondere immediatamente alle richieste dell&rsquo;utente. Cos&igrave;, quando vi trovate al volante della vostra Opel e siete alla ricerca di una location particolare, lo domandate tramite i comandi vocali e il sistema oltre a trovare la soluzione vi setta il navigatore a destinazione. Bisogna per&ograve; avere ancora un po&rsquo; di pazienza prima che sia disponibile sui modelli della Casa tedesca, perch&eacute; il debutto di tale sistema &egrave; previsto a partire dal 2020. Ridurre per&ograve; il tutto ad una serie di comandi vocali pi&ugrave; evoluti &egrave; sbagliato. Perch&eacute; l&#39;assistente personale digitale che arriver&agrave; sulle vetture Opel, sar&agrave; in grado di agire pure in autonomia per eseguire determinati compiti, sfruttando anche l&rsquo;esperienza assimilata grazie al &ldquo;proprio&rdquo; conducente.  Cos&igrave; non sar&agrave; necessario dare indicazioni al sistema, perch&eacute; avr&agrave; gi&agrave; imparato la &ldquo;lezione&rdquo;. Come attivare alcune funzioni del veicolo e avviare servizi connessi. E poi baster&agrave; un comando vocale unico, con cui si potr&agrave; regolare simultaneamente la temperatura, la ventilazione e la direzione dell&#39;aria condizionata. 

Nel 2020 le vetture Opel saranno fornite di un assistente vocale dedicato. Un sistema capace di imparare dal conducente, che potr&agrave; interfacciarsi in modo colloquiale. Un sistema in grado di agire anche in modo autonomo

Smart Assistant per Opel

L&rsquo;idea di auto da corsa agli inizi del secolo scorso era decisamente differente da quello che oggi possiamo immaginare. L&rsquo;elettronica era un&rsquo;utopia e per raggiungere potenze elevate, la cubatura dei motori doveva essere sovradimensionata. In un&rsquo;epoca in cui la carburazione faceva la differenza, Opel realizz&ograve; una vettura da molti definita come il &ldquo;mostro&rdquo;. Un&rsquo;accezione assolutamente non negativa, ma pi&ugrave; semplicemente di stupore. Perch&eacute; il motore della Rennwagen, questo il suo nome &ldquo;all&rsquo;anagrafe&rdquo;, aveva una cilindrata di 12,3 litri.  Una cubatura che oggi farebbe invidia ad un veicolo industriale di grande portata oppure ad un camion. Un&rsquo;unit&agrave; che nel 1914 era in grado di sviluppare 260 cavalli di potenza massima e una coppia motrice di 700 Nm. Numeri che (in parte) oggi fanno sorridere, me che oltre cento anni fa erano considerati da record. Anche perch&eacute; va sempre considerato che la Rennwagen fosse un&rsquo;auto da corsa, ossia dotata di tecnologie che all&rsquo;epoca erano paragonabili a quelle di una Formula Uno moderna. Una vettura nata per correre, che offr&igrave; ad Opel la possibilit&agrave; di vincere diverse manifestazioni sportive. Il propulsore di 12,3 litri ha un&rsquo;architettura a quattro cilindri in linea, dotato di 16 valvole. Una formazione, soprattutto relativamente al numero di valvole, considerata all&rsquo;avanguardia per l&rsquo;epoca.  A causa dell&#39;enorme altezza del motore, le molle delle valvole fuoriuscivano attraverso 16 fori. La Rennwagen era in grado di raggiungere i 230 km/h. Dati che avvalorano la sempre grande attenzione di Opel verso la prestazione e la ricerca. E per fermarsi? Non c&rsquo;erano freni sull&rsquo;asse anteriore, mentre quelli posteriori erano a tamburo ed erano azionati da un cavo, che funzionava grazie ad una leva mossa dal pilota, posta sulla destra all&#39;esterno dell&#39;auto. Era presente per&ograve; un secondo freno, questa volta azionato tramite un pedale, che agiva invece sull&#39;albero cardanico. Per accelerare poi, bisognava utilizzare un sistema dedicato posizionato sul volante. L&rsquo;auto negli anni &egrave; stata completamente restaurata e ad inizio settembre ha partecipato al R&oslash;m&oslash; Motor Festival. Una manifestazione sportiva che si tiene in Danimarca, dedicata ad una celebre gara di velocit&agrave; che si teneva sulla spiaggia dell&rsquo;omonima isola danese. 

All&rsquo;inizio del Novecento la Casa tedesca realizz&ograve; una vettura da corsa dotata di un motore da 12,3 litri. Una vettura che, con al volante il pilota Carl J&ouml;rns, regal&ograve; numerosi successi ad Opel

Opel, un &ldquo;mostro&rdquo; da 260 cavalli

        Il turbo benzina, a livello di immagine, &egrave; certamente un biglietto da visita virtuoso in questo momento. Opel mette a frutto il suo potenziale adottando un propulsore top di gamma su Grandland X. Che si presenta come tecnologica, ma in questo caso anche emozionale e raffinata. Il motore &egrave; il quattro cilindri di 1.6 litri PureTech, realizzato in alluminio. Eroga 180 cavalli a 5.500 giri e dispone di una coppia di 250 Nm a 1.750 giri. Elastico e pronto, grazie anche alla valvola a farfalla che garantisce una risposta pronta. E&rsquo; dotato di filtro antiparticolato che garantisce il miglior post-trattamento dei gas di scarico. Ovviamente anche di start/stop e il pacchetto di questo motore con doppio albero a camme in testa e quattro valvole per cilindro, rispetta la norma Euro 6d-TEMP. Contribuiscono al quadro virtuoso il sistema di variazione dell&rsquo;alzata e della fasatura variabile delle valvole, che permettono di regolare temporizzazione e durata delle stesse in modo infinito, riducendo consumi ed emissioni. Un quattro cilindri molto "educato", ma senza essere seduto, anzi. L&rsquo;accelerazione da zero a 100 km orari si completa in 8 secondi netti. La velocit&agrave; massima &egrave; di 222 km/h. Il consumo dichiarato &egrave; di 5,8 litri di per 100 km: ovvero una percorrenza di 17,2 km/litro. Le emissioni sono di 132 g/km di CO2.       

Il SUV di Opel al vertice presenta un virtuoso e potente quattro cilindri di 1.6 litri

Turbo benzina da 180 cv, top di gamma per Grandland X

Pur non essendo la pi&ugrave; sportiva del reame, la nuova Opel Corsa GSi vanta delle collaborazioni importanti. E non avrebbe potuto essere altrimenti. Infatti il ritorno al passato di cui si fregia nella denominazione non ha nulla a che fare con chi le mani ce le ha messe per davvero. Perch&eacute; sotto la scocca presenzia un&rsquo;assetto interamente elaborato dagli uomini del reparto dell&rsquo;Opel Performance Center. Un assetto che, come per la versione pi&ugrave; estrema OPC, &egrave; stato sviluppato lungo l&rsquo;impegnativo tracciato del Nordschleife, meglio conosciuto come l&rsquo;Inferno Verde del Nu?rburgring. Di fatto non si &egrave; stravolto l&rsquo;impianto di serie, preferendo apportare delle modifiche ad un&rsquo;architettura di per s&eacute; valida in funzione della tipologia di vettura.  Quindo no ai cambiamenti, si ai miglioramenti. Ecco perch&eacute; la scheda tecnica della nuova Opel Corsa GSi cita testualmente che all&rsquo;anteriore presenzi un sistema di sospensioni del tipo McPherson, mentre al retrotreno si palesa il pi&ugrave; classico dei ponti torcenti. Ma ad assicurare il massimo del divertimento su strada ci sono delle modifiche tangibili ed estremamente qualificanti come auto sportiva. Modifiche prese in prestito direttamente dalla versione OPC, con cui la Corsa GSi condivide il telaio. Cos&igrave; l&rsquo;assetto si presenta ribassato di 10 millimetri rispetto alle altre versioni di Corsa, potendo pure vantare una nuova geometria dell&rsquo;asse posteriore. Ci sono pertanto delle nuove boccole, unitamente a una barra di torsione pi&ugrave; rigida. Di notevole impatto il sistema di ammortizzatori con tecnologia di smorzamento selettivo in funzione della frequenza: il Frequency Selective Damping (FSD).  Si tratta di un sistema totalmente meccanico che modifica tramite valvole e un secondo circuito, la pressione dell&rsquo;olio e la capacit&agrave; di smorzamento delle sospensioni. Le valvole di cui sopra si trovano all&rsquo;interno degli steli. Per essere meno tecnici, ma pi&ugrave; vicini alla guida, significa che l&rsquo;assetto della Corsa GSi &egrave; in grado di adattare la taratura e la risposta degli ammortizzatori alla frequenza di movimento del veicolo. Un assetto variabile insomma, non necessariamente troppo rigido per la guida di tutti i giorni, pronto all&rsquo;occorrenza nel caso vi trovaste a percorrere una strada ricca di curve. A questo bisogna sommare la possibilit&agrave; di montare come optional i cerchi in lega da 18 pollici con pneumatici sportivi 215/40 ZR18, disponibili a richiesta. 

L&rsquo;assetto della nuova sportiva Opel deriva dall&rsquo;esperienza del reparto OPC. L&rsquo;architettura rimane la stessa dei modelli meno prestazionali, ma le modifiche hanno completamente variato la risposta su strada

Opel: si dice GSi, si legge OPC

Il vantaggio di Opel si chiama PACE!. Ossia il programma di sviluppo che interessa la casa tedesca a partire dallo scorso novembre. Un piano che riguarda sia le tecnologie future in seno al brand di R&uuml;sselsheim, sia la geografia delle proprie attivit&agrave;. La ristrutturazione &egrave; gi&agrave; in atto da tempo e certifica quanto sia stato importante concentrarsi sull&rsquo;Europa. Ad avvalorare le scelte di Opel ci sono anche i risultati economici. Il margine operativo ricorrente nella prima met&agrave; del 2018 &egrave; pari al 5 per cento. &ldquo;Siamo un&rsquo;azienda completamente diversa rispetto a 12 mesi fa.Abbiamo posto le fondamenta per diventare ancora pi&ugrave; competitivi e abbiamo gi&agrave; allineato molte aree in vista del futuro. Stiamo sfruttando al massimo l&rsquo;appartenenza a un gruppo di successo come Groupe PSA. Siamo molto grati per questo, ma ci sentiamo anche in obbligo&rdquo;, ha dichiarato Lohscheller, CEO di Opel.  Nel mentre molte cose sono cambiate e molte cambieranno. Infatti, come &ldquo;recita&rdquo; il piano PACE!, nel 2024 in Europa per ogni modello della gamma sar&agrave; disponibile una versione elettrica, a batteria o ibrida plug-in. Ma al di l&agrave; della questione puramente tecnica, c&rsquo;&egrave; da sottolineare come l&rsquo;azienda tedesca abbia definito i diversi siti di produzione, investendo in modo puntuale, migliorando la competitivit&agrave;. Sono infatti stati stipulati degli accordi sulla performance in tutti i centri di produzione europei. Confermata la nuova Corsa allo stabilimento di Saragozza in Spagna, anche nell&rsquo;inedita variante elettrica. Mentre la nuova generazione del veicolo commerciale Vivaro verr&agrave; realizzata a Luton in Inghilterra a partire dal 2019.  Il Suv Grandland X sar&agrave; prodotto ad Eisenach dalla met&agrave; del prossimo anno, compresa la versione ibrida che verr&agrave; presentata nel corso del 2020. Invece a R&uuml;sselsheim spetta il ruolo dominante di centro di ricerca e sviluppo. Una funzione determinante non solo per il marchio tedesco, ma per tutto il Gruppo di appartenenza. Infatti presso i centri di ricerca di R&uuml;sselsheim &egrave; demandata la responsabilit&agrave; dello sviluppo dei veicoli commerciali leggeri e della prossima generazione di motori benzina quattro cilindri, oltre anche a tutta la parte che concerne le motorizzazioni elettriche. 

La Casa tedesca mostra un semestre 2018 positivo, a dimostrazione degli effetti benefici del piano di sviluppo PACE!. E R&uuml;sselsheim si conferma il polo tecnico per eccellenza all&rsquo;interno del Gruppo

Opel, risultati positivi e tecnologia promettente

Non &egrave; solo una denominazione, ma rappresenta una vera e propria realt&agrave; all&rsquo;interno di Opel. Perch&eacute; buona parte della tradizione sportiva tedesca si racconta attraverso le lettere GSi. L&rsquo;acronimo di Grand Sport Injection ha debuttato a met&agrave; anni 80 sul modello Manta. Una rappresentazione specifica della tecnologia di cui la vettura era dotata. Una nomenclatura divenuta un tratto distintivo per tutte le auto ad alte prestazioni a marchio Opel che, sul finire degli anni Novanta venne sostituita da OPC (Opel Performance Center), ma che oggi torna a rivivere grazie all&rsquo;intervento di Insignia GSi e della prossima Corsa GSi.  Quanto alla storia meno recente, la Manta fu solo la prima di una lunga serie di modelli. La Kadett E non sfugg&igrave; infatti alla nuova denominazione. La vettura venne equipaggiata dapprima con un motore di 1,8 litri a iniezione elettronica. La potenza era di 115 cavalli. Ma ben presto aument&ograve; la cubatura del 4 cilindri, passando cos&igrave; alla motorizzazione due litri, che permise alla GSi di toccare quota 130 cavalli. L&rsquo;avvento delle 16 valvole corrispose ad un nuovo incremento di potenza: 150 cavalli. Anche la Opel Corsa fu &ldquo;vittima&rdquo; delle cure del reparto sportivo. Tanto che la piccola GSi arriv&ograve; sino alla soglia dei 100 cavalli. Il tutto per merito di un motore aspirato di 1,6 litri di cilindrata. Unit&agrave; che venne successivamente dotata di marmitta catalitica. L&rsquo;auto venne prodotta tra il 1988 e il 1992. Il passaggio di testimone venne consolidato pure dalla seconda generazione di Corsa. Che in realt&agrave; era equipaggiata con un&rsquo;evoluzione dell&rsquo;unit&agrave; precedente. Quindi cubatura nell&rsquo;intorno degli 1,6 litri.  Ma differenziandosi dal precedente per la distribuzione a 4 valvole per cilindro e per il doppio albero a camme in testa. La potenza massima arriv&ograve; a 109 cavalli e la velocit&agrave; massima raggiunse i 192 km/h. In nome della sicurezza la presenza di serie del sistema ABS. Prima che Astra cedesse al &ldquo;fascino&rdquo; OPC, ha avuto una versione GSi. Versione che ha riguardato solo la prima generazione della compatta tedesca, mentre dalla seconda si &egrave; passati alla nuova denominazione. Due motorizzazioni da due litri. Un 2.0 8 valvole e un 2.0 16 valvole. La versione pi&ugrave; prestazionale era equipaggiata con un motore dotato di doppio albero a camme. Unit&agrave; di tipo quadro capace di 150 cavalli di potenza massima e 196 Nm di coppia motrice. La versione da 115 cavalli, aveva anche delle specifiche differenti a livello di assetto.  Oggi per&ograve; l&rsquo;attesa &egrave; terminata, perch&eacute; a listino torna l&rsquo;allestimento GSi. Un riferimento alla sportivit&agrave; Opel che alimenta la dinamica di guida di Insignia. Motori sovralimentati, quattro cilindri, e alimentazione diesel o benzina a seconda delle vostre esigenze: quella a gasolio si ferma a quota 210 cavalli, il benzina arriva a 260. Ma prima della fine dell&rsquo;anno sar&agrave; la volta di Corsa GSi. Meno aitante del modello OPC, offre comunque il giusto compromesso tra prestazioni e divertimento, e ovviamente costi di gestione. Sar&agrave; infatti equipaggiata con un 1.4 benzina turbo da 150 cavalli e 220 Nm di coppia motrice.  SCOPRI LA GAMMA OPEL 

GSi &egrave; una sigla che identificava le sportive degli Ottanta e Novanta della Casa tedesca. Che oggi torna sull&rsquo;ammiraglia Insignia e sulla compatta Corsa

Opel GSi non &egrave; solo un logo

Opel

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