        Il 10 agosto sar&agrave; la notte di San Lorenzo, celebre per le stelle cadenti. In realt&agrave; dal punto di vista puramente scientifico si tratta di meteore. Ovvero frammenti di altri meteoriti che, non appena entrano nell&rsquo;atmosfera terrestre, si incendiano per via delle temperature elevate che raggiungono. E se vogliamo marcare nuovamente l&rsquo;aspetto astronomico, non &egrave; il dieci il giorno con la massima visibilit&agrave; in relazione alle &ldquo;stelle cadenti&rdquo;, bens&igrave; i successivi.    Ci&ograve; detto, se siete appassionati del genere e non potete fare a meno di guardare sempre all&rsquo;ins&ugrave;, potete sempre realizzare il vostro planetario personale. Vi bastano una Opel Adam, ma soprattutto vi basta dotarla di un accessorio molto particolare. Un dispositivo che in men che non si dica sar&agrave; in grado di riportarvi nella magica atmosfera della notte di San Lorenzo. Si chiama appunto Stars e altro non &egrave; che il rivestimento del tetto interno illuminato. Detto cos&igrave; non rappresenta al meglio la tecnologia che si cela dietro il dispositivo della Casa tedesca. Perch&eacute; nel tetto della piccola Adam vengono inseriti ben 64 LED bianchi al di sotto del rivestimento. In questo modo si ottiene una scenografia da &ldquo;vero&rdquo; cielo stellato.  Ma limitarsi ad un optional creativo sarebbe alquanto riduttivo, dato che il tetto Stars &egrave; anche funzionale. Consente infatti di illuminare l'abitacolo consumando pochissima energia, sia perch&eacute; si tratta di Led, sia perch&eacute; &egrave; possibile regolare l&rsquo;intensit&agrave; luminosa. Solo 4 Watt il dato riferito al consumo, un valore decisamente inferiore a quello dell&rsquo;autoradio.  Il sistema &egrave; stato sviluppato in collaborazione con Johnson Controls, azienda multinazionale del settore elettronico. Pu&ograve; essere usato sia a vettura ferma, che in marcia. Tra le sue peculiarit&agrave; il fatto che pesi appena 200 grammi nel suo complesso e che abbia comportato l&rsquo;ispessimento di solo un millimetro della superficie del tetto. PRENOTA UN TEST DRIVE       

La piccola della Casa tedesca realizza un particolare rivestimento del tetto, formato da una serie di Led. Cos&igrave; l&rsquo;effetto cielo stellato &egrave; garantito

Opel Adam. Le stelle tutto l’anno

        Spesso quando si pensa alle versioni destinate alle flotte, ai leasing, a tutto quello che rimanda alla sfera aziendale e dei professionisti, si crede siano vetture dotate del minimo indispensabile. Il climatizzatore a fare da elemento di arredo di lusso e tutto il resto abbandonato alla sorte.  Invece Opel realizza una vera e propria gamma Business, che non lascia nulla al caso. Vetture ricche sotto ogni punto di vista, le cui peculiarit&agrave; annoverano tutta una serie di accessori utili e funzionali a chi l&rsquo;auto la usa per lavoro. Quindi fondamentali sia per la guida, ma soprattutto per il comfort. La conformazione della famiglia Business by Opel annovera diversi modelli della gamma tedesca. Auto che fanno dello spazio uno dei maggiori punti di forza, ma senza rinunciare al piacere dello stile e del design ricercato. Di sicuro tra le pi&ugrave; rappresentative presenzia la Astra, Auto dell&rsquo;Anno 2016. Vettura disponibile sia nel formato a 5 porte che in quello station wagon Sports Tourer. L&rsquo;allestimento Business si colloca un gradino pi&ugrave; in alto di quello Advance, che di fatto apre le danze dopo le versioni d&rsquo;ingresso. La Opel Astra Business si correda di cornici dei finestrini cromate e di fari fendinebbia anteriori. Sono altres&igrave; presenti i sensori di parcheggio anteriori e posteriori, mentre a bordo la sezione infotainment &egrave; demandata al sistema Navi 900 IntelliLink con display touch da 8&rdquo;. Sistema che annovera 6 altoparlanti, Bluetooth, USB e connettivit&agrave; Android Auto e Apple CarPlay. I prezzi partono da 24.600 euro. Anche la Opel Insignia Grand Sport alimenta la sua quota Business superando &ldquo;l&rsquo;ostacolo&rdquo; della versione Advance. In questo caso, trattandosi tra le altre cose dell&rsquo;ammiraglia della gamma, la versione destinata ai professionisti &egrave; studiata appositamente per il rango dell&rsquo;auto. Quindi infotainment targato Navi 900 IntelliLink con schermo touch a colori da 8". I passeggeri posteriori possono contare su di una doppia presa USB. Mentre il conducente ha la possibilit&agrave; di leggere tutte le informazioni circa la vettura sul display da 4,2" posto nel quadro. Di serie anche il pacchetto Sight &amp; Light che comprende l&rsquo;accensione automatica dei fari con sistema di rilevamento gallerie e i tergicristalli con sensore intensit&agrave; della pioggia, oltre al retrovisore interno con funzione anti-abbagliamento. Il climatizzatore bi-zona &egrave; parte del corredo standard e ritroviamo su Insignia i sensori di parcheggio anteriori e posteriori. Il sedile di guida vanta la certificazione AGR ed &egrave; regolabile in 8 direzioni con quella lombare elettrica. I rivestimenti sono poi in tessuto "Monita". In questo caso la base di partenza &egrave; fissata a quota 31.250 euro. Parte della famiglia Business anche la Grandland X. Come per Insignia ritroviamo il Sight &amp; Light Pack con sensore pioggia e luminosit&agrave; e specchietto retrovisore interno fotoelettrocromatico. La multimedialit&agrave; a bordo &egrave; invece nella mani del sistema Navi 5.0 IntelliLink. Di serie anche un elemento sempre pi&ugrave; in disuso, ma invece utilissimo: il ruotino di scorta. Per il Suv tedesco si parte da 27.000 euro. VEDI LE OFFERTE OPEL       

La Casa tedesca offre una serie di modelli dotati di un allestimento specifico per il mondo business. Convenienza e un equipaggiamento ben fornito, sono le peculiarit&agrave; delle vetture Opel riservate ai professionisti

Opel: il business è per tutti

Non sempre sono i grandi oggetti il vero problema a bordo, spesso &egrave; stivare le piccole cose il lato complicato della vita in abitacolo. Dove e come riporre i piccoli oggetti pu&ograve; risultare un enigma da risolvere, se il risultato finale vorrebbe essere quello di evitare possibili rotolamenti in vettura. Ciascuno ha il suo modus operandi, pi&ugrave; o meno efficace, ma Opel ha pensato ad un&rsquo;intera famiglia di soluzioni che si rifanno al prefisso Flexi.    Proprio quella flessibilit&agrave; a cui si rif&agrave; il titolo. L&rsquo;elenco &egrave; lungo e vario e riguarda tutta la gamma di veicoli della Casa tedesca. Il pi&ugrave; celebre, fedele al modello Flex, &egrave; il dispositivo FlexConnect. In questo le possibili operazioni sono molteplici e variano in funzione dell&rsquo;oggetto con cui viene utilizzato. Il FlexConnect si potrebbe definire come la naturale evoluzione dell&rsquo;appendiabiti, ma con il vantaggio di rispondere a svariante esigenze. Viene applicato ai poggiatesta dei sedili anteriori e pu&ograve; essere impiegato come utile supporto per qualunque tipologia di tablet. Ovviamente vale pure come pratico appendiabiti o pi&ugrave; semplicemente come gancio portaoggetti (vedi ad esempio borse). Avendo fatto menzione di un dispositivo come il Tablet, &egrave; inevitabile parlare di smartphone. Al di l&agrave; della presenza di vani dedicati, &egrave; indubbio che sempre pi&ugrave; spesso questo tipo di oggetti sia impiegato pure per altre operazioni.  E quindi la loro consultazione diventa una necessit&agrave;. Onde evitare di distogliere la vista dalla strada, Opel ha elaborato il sistema FlexDock, che &egrave; appunto un supporto per smartphone. Di fatto all&rsquo;interno del mondo aftermarket marchiato Opel, ci sono da segnalare anche altre soluzioni altrettanto interessanti. Come il FlexOrganizer. Si tratta di una serie di dispositivi che consentono di organizzare in maniera modulare lo spazio a disposizione all&rsquo;interno del vano bagagli. Ci sono cinghie, adattatori, reti e ganci dedicati, che permettono di &ldquo;disegnare&rdquo; il volume ideale del proprio bagagliaio. Una lista completa che alimenta la trasversalit&agrave; di ciascuna Opel.  PRENOTA UN TEST DRIVE 

Il mondo dell&rsquo;aftermarket non &egrave; identificativo esclusivo della personalizzazione dell&rsquo;auto. Ma cela tutta una serie di accessori che rendono anche pi&ugrave; fruibile e comoda la propria vettura. A partire da come e dove posizionare le proprie cose

Opel, missione flessibilit&agrave; a bordo

        Il quartier generale di Opel si conferma una fucina di prodotti. L'Engineering Center di R&uuml;sselsheim svilupper&agrave; la prossima generazione di motori benzina ad elevata efficienza per tutti i Marchi del Gruppo. Nello specifico si tratta del 1.6 quattro cilindri, che sar&agrave; ottimizzato per funzionare in abbinamento ai propulsori elettrici, quindi utilizzato nel sistema delle auto ibride. La nuova generazione di motori sar&agrave; lanciata nel 2022, parte di una serie di powertrain di un numero importante di modelli. Saranno utilizzati da tutto il Gruppo, in tutto il mondo: in Cina, in Europa e in Nord America. Onorer&agrave; le future norme sulle emissioni di ogni singolo mercato. Per farlo sar&agrave; utilizzata una sinergia di moderne di tecnologie, quali l'iniezione diretta, la turbocompressione e le valvole a fasatura variabile. Permettendo un contenimento dei consumi di carburante e delle emissioni di anidride carbonica. Christian M&uuml;ller, Managing Director Engineering del Marchio tedesco, ha parole chiare. &ldquo;R&uuml;sselsheim ha gi&agrave; avuto la responsabilit&agrave; globale dello sviluppo di alcuni motori quando facevamo parte del precedente Gruppo. Con la realizzazione della nuova generazione di motori benzina a quattro cilindri, potremo sfruttare una delle nostre principali competenze. Questa unit&agrave; a iniezione diretta, particolarmente economica, in abbinamento alle tecnologie ibride, consolider&agrave; la gi&agrave; forte posizione del Gruppo nella riduzione delle emissioni di CO2&rdquo;. Il futuro del 1.6 benzina sar&agrave; strettamente legato all'elettrificazione della gamma di prodotti Opel. Che sar&agrave; il fulcro del piano strategico PACE!. Ovviamente uno dei gol cruciali &egrave; rispettare il limite di 95 grammi di anidride carbonica fissato dalla UE per il 2020. Parallelamente l&rsquo;elettrificazione della gamma dei veicoli commerciali leggeri inizier&agrave; nel 2020 per rispondere alle necessit&agrave; dei clienti e alle norme future relative alle aree urbane. Il quattro cilindri benzina, con DNA tedesco, sar&agrave; una delle chiavi, assieme alle nuove tecnologie, per limitare le emissione di CO2. PRENOTA UN TEST DRIVE       

La Casa tedesca ha l&rsquo;incarico in seno al Gruppo di sviluppare la nuova famiglia di motori a benzina. Unit&agrave; fondamentali per rispondere alle esigenze di elettrificazione da parte dei nuovi modelli

L’efficienza è una questione di Opel

        A bordo di Opel la corretta postura alla guida e quindi la salute dei propri clienti, &egrave; una buona regola che si applica con la tecnologia e la qualit&agrave; delle sedute. I sedili sono una parte della vettura che merita una valutazione approfondita da parte del guidatore in fase di scelta. Soprattutto sulle lunghe distanze, quando un sedile non ben conformato affatica la schiena, facendo insorgere dolori fastidiosi e riducendo notevolmente il comfort a bordo. Quindi non si tratta solamente di materiali, bens&igrave; di forma, quindi di struttura. Nello specifico Opel, per fornire il meglio per i suoi sedili, esegue un particolare ciclo di prove, grazie ad alcuni robot specializzati. Robot a cui simpaticamente &egrave; stato dato un nome: si chiamano infatti Bernd, Werner, Oliver e Marius. Si tratta di un&rsquo;esclusiva del costruttore tedesco, essendo stati realizzati proprio per le mansioni che riguardano la sfera dei sedili. In questo contesto il team di robot si trova a dover simulare il movimento di ingresso e uscita dalla vettura 50.000 volte in una settimana.  A questa fase ne segue una in parallelo in cui i tecnici che lavorano al progetto sedili, guidano per diverse ore vetture Opel equipaggiate con il prototipo delle sedute. Un modus operandi che consente di testare tutte le principali funzioni, come il sostegno lombare, oppure ancora quello per le cosce. Un lavoro certamente complesso, che per&ograve; consente alla Casa di R&uuml;sselsheim di poter vantare la certificazione AGR. Un consorzio tedesco di esperti quando si tratta di postura e qualit&agrave; della seduta. Un ente che fa proprio della prevenzione al mal di schiena la sua bandiera.  Fondato nel 1995, l'AGR lavora a stretto contatto con diverse associazioni mediche. Ecco perch&eacute; la qualifica di sedili approvati da tale ente, ne garantisce l&rsquo;assoluta efficacia. Un vantaggio che si misura nella guida di tutti giorni. Una considerazione che vale sempre: sia che si tratti di un breve tragitto, oppure di un viaggio lungo. E il tempo delle vacanze &egrave; forse l&rsquo;occasione migliore per parlare della certificazione AGR e dei sedili Opel. PRENOTA UN TEST DRIVE       

La Casa tedesca da diversi anni collabora a stretto contato con l&rsquo;ente AGR per testare e tastare la qualit&agrave; dei propri sedili. Un valore aggiunto per il comfort di tutti i giorni

Certificazione AGR. Comodità Opel

        L&rsquo;avanguardia Opel in relazione alla recente offensiva lanciata in ambito motoristico, si avvale pure della collaborazione della nuova unit&agrave; benzina sovralimentata di 1,6 litri di cilindrata. Un propulsore che si dota del filtro anti-particolato. Una prerogativa che sino a poco tempo fa sembrava essere ad esclusivo uso e consumo delle automobili alimentate a gasolio. Il nuovo motore, rappresenta solo l&rsquo;apice di una serie di novit&agrave; che riguarderanno la gamma motopropulsori non solo del brand, ma pure del Gruppo. La nuova generazione di motorizzazioni sar&agrave; infatti utilizzata per tutti i marchi di PSA in Cina, in Europa e in Nord America, e rispetter&agrave; le future norme antinquinamento di tutti questi mercati. Le unit&agrave; saranno dotate di tecnologie all&rsquo;avanguardia come l&rsquo;iniezione diretta, la turbocompressione e le valvole a fasatura variabile. L&rsquo;avvento del sistema di filtraggio del particolato sull&rsquo;unit&agrave; benzina, ha realizzato una serie di modifiche importanti rispetto al filtro antiparticolato tradizionale, solitamente destinato alle vetture diesel. Ecco perch&eacute; i filtri antiparticolato per motori alimentati a benzina (GPF) vengono ottimizzati per la contropressione con un&rsquo;elevata efficienza di filtraggio. Nello specifico, nei nuovi GPF i gas di scarico devono transitare all&rsquo;interno di un filtro dotato di una struttura a nido d&rsquo;ape. Struttura organizzata con dei condotti di aspirazione e scarico che si aprono e chiudono alternativamente. In questo modo, il passaggio obbligato da una parete all&rsquo;altra e consente all&rsquo;apparato di intrappolare le particelle di PM10. Ma cosa cambia se il paragone &egrave; con un sistema analogo a gasolio? Una delle differenze pi&ugrave; rilevanti &egrave; che nei filtri antiparticolato destinati ai motori diesel viene adoperato un materiale come il silicio, mentre in quelli a benzina (GPF) viene preferito la cordierite. Il vantaggio promosso da Opel non &egrave; per&ograve; merito esclusivo del nuovo filtro, ma di un ammodernamento complessivo di tutta la meccanica, che vede coinvolta anche la gestione elettronica del motore.       

La Casa tedesca affronta le nuova normative anti-inquinamento apportando una serie di innesti alla gamma motori. Come il nuovo 1.6 benzina sovralimentato dotato di filtro antiparticolato

Opel: un benzina all’antiparticolato

        Dall&rsquo;inizio alla fine il ciclo &egrave; virtuoso. Ridurre le emissioni nocive in marcia &egrave; un dovere, ma bisogna partire dalla fonte. Una tattica consolidata dalla parti di Opel che realizza un vero e proprio piano aziendale interamente dedicato al riciclo. Un modus operandi utile ad inquinare meno, ma intrinsecamente anche a spendere meno. Cos&igrave; le dinamiche aziendali della Casa tedesca non riguardano solo ed esclusivamente la produzione sulle linee di montaggio, ma coinvolgono direttamente anche i fornitori.  Ma bisogna andare un passo alla volta per poter realizzare un circolo altamente virtuoso come quello introdotto da Opel. In primis tutta la parte di progettazione &egrave; orientata proprio al riciclo. Una fase in cui sono determinanti gli studi circa l&rsquo;eventuale ciclo di vita di un nuovo modello e naturalmente la scelta dei materiali. Scelta che tende ad evitare quegli elementi considerati critici nel loro impiego.  Anche perch&eacute; gi&agrave; nelle fasi della produzione vengono adoperati materiali riciclati. Sono infatti stati definiti e approvati oltre 130 tipi di plastiche riciclate. Ovviamente questa tipologia di elemento rispetta due requisiti fondamentali: devono vantare le medesime specifiche tecniche di un &ldquo;pezzo&rdquo; nuovo, ma al contempo devono costare di meno. Quindi la qualit&agrave; non cambia, mentre il risparmio rappresenta un valore aggiunto. Tant&rsquo;&egrave; che oggi i materiali riciclati non vengono pi&ugrave; utilizzati solamente per le parti nascoste, ma anche per quelle visibili. Le fasi di progettazione per&ograve;, non contemplano il ciclo di vita di un nuovo veicolo solo dall&rsquo;inizio, perch&eacute; riguardano anche la fine. Cos&igrave; le ultime generazioni di Opel, quando vengono rottamate presso un demolitore convenzionato, consentono il recupero dell'85% del mezzo. Una valore che elide notevolmente i residui restanti destinati allo smaltimento, assicurando un contributo di emissioni nocive ridotto ai minimi termini.       

La Casa tedesca non vanta solo una gamma di modelli particolarmente attenta all&rsquo;ambiente alla voce motorizzazioni. Perch&eacute; la filosofia green si misura sin dall&rsquo;inizio delle fasi di progettazione di un veicolo. E pure quando smette di circolare

Strategia del riciclo in Casa Opel

        L&rsquo;occhio vuole la sua parte. Ma questa volta l&rsquo;allusione non &egrave; riferita alla bellezza, bens&igrave; alla tecnologia. Tecnica che si palesa nel segno del Side Blind Spot Alert di Opel, declinato in SBSA. Si tratta di quell&rsquo;apparato che vede e provvede dove il conducente non &egrave; in grado di arrivare con il proprio sguardo. Ovvero dove gli specchietti retrovisori non sono in capaci di cogliere l&rsquo;eventuale veicolo posto alle &ldquo;nostre&rdquo; spalle. Questo perch&eacute; con il ridursi della distanza tra due mezzi, arriva un momento in cui chi sopraggiunge non &egrave; pi&ugrave; visibile n&eacute; con lo specchietto interno, n&eacute; con gli specchietti retrovisori. Una situazione ovviamente tipica della fase di sorpasso. In questo caso a tutela degli occupanti, ma soprattutto del conducente, interviene il sistema SBSA di Opel. Un sistema formato da sensori a ultrasuoni, posizionati proprio nella zona degli specchietti retrovisori esterni, cos&igrave; da poter monitorare al meglio la situazione.  Il sensore &egrave; di per s&eacute; un dispositivo elettronico costituto da componenti specifiche. Ma sono due in realt&agrave; le parti pi&ugrave; rilevanti per il suo funzionamento: si tratta dell&rsquo;emettitore e del ricevitore. Cosa succede? Accade che il sensore a ultrasuoni che realizza il sistema SBSA di Opel generi un impulso sonoro. Tale impulso viene diffuso attraverso l&rsquo;emettitore. Se nel suo percorso l&rsquo;onda incontra un altro veicolo che sopraggiunge alle spalle della vettura Opel, &ldquo;rimbalza&rdquo; e il ricevitore &ldquo;attende&rdquo; l&rsquo;onda riflessa. In questo modo viene segnalata la presenza di un veicolo all&rsquo;interno dell&rsquo;angolo cieco. Il sistema Opel, oltre a fornire un segnale luminoso all&rsquo;interno dello specchietto del lato interessato quando rivela una vettura alle spalle, emette un suono di allarme se il conducente prova ad innescare un sorpasso. &Egrave; attivo da 10 a 140 km/h. Le zone di rilevamento iniziano dal paraurti posteriore e si estendono per circa tre metri all'indietro e ai lati. L'altezza dell&rsquo;area di osservazione &egrave; invece compresa tra mezzo metro e due metri da terra. Il sistema SBSA &egrave; progettato per ignorare oggetti fermi, come guardrail, pali, cordoli, muri e travi. I veicoli parcheggiati o i veicoli provenienti dalla direzione opposta non vengono ovviamente rilevati.       

Cos&rsquo;&egrave; e come funziona il sistema di allerta demandato al controllo dell&rsquo;angolo cieco. Ossia quella porzione in cui la visuale degli specchietti non consente di avvistare i veicoli che stanno sopraggiungendo

Opel ci vede benissimo

        Il cammino di Opel porter&agrave; a una progressione eccezionale. Saranno ben ventisei i modelli nuovi entro il 2024, fulcro del piano Pace!, che prevede un cambiamento epocale della gamma. Una evoluzione in chiave tedesca all&rsquo;interno del Gruppo. Con qualit&agrave;, design e tecnologie made in R&uuml;sselsheim. All&rsquo;interno di questo percorso l&rsquo;elettrificazione avr&agrave; una funzione cruciale. Per la stessa data tutta la gamma Opel avr&agrave; una versione elettrificata per ogni modello. Il futuro &egrave; gi&agrave; domani, perch&eacute; il Marchio tedesco avr&agrave; gi&agrave; tre modelli elettrici sul mercato nel 2020. Ovvero la Ampera-e, Grandland X in versione elettrica ibrida plug-in e la prossima generazione di Corsa con una versione elettrica a batteria. Un primo passo molto importante di una coesistenza virtuosa. Infatti ci sar&agrave; una versione a batteria o ibrida plug-in, accanto a vettura con motori a combustione interna estremamente efficienti. Opel si propone di diventare leader nella riduzione delle emissioni e sar&agrave; un Marchio europeo di automobili elettrificate nel 2024. Assieme a questo passaggio, la presenza di moderni motori a combustione interna efficienti, riveste un ruolo considerevole nella riduzione delle emissioni. Anche in questo frangente Opel si fa trovare pronta. Sono 90 i motori della Casa tedesca che rispettano gi&agrave; le norme circa la direttiva Euro 6d-TEMP, obbligatoria su tutte le nuove auto vendute da settembre 2019. L&rsquo;intera gamma, quindi da Adam, Karl e Corsa, passando per Astra e Insignia, oltre a Mokka X, Crossland X, Grandland X e Zafira, &egrave; recettiva e pronta all&rsquo;uso. A regime dunque con motori benzina, metano, GPL e Diesel. Tra i nuovi propulsori termici spiccano il 1.5 turbodiesel, progettato al 100 per cento in modo digitale. Eroga 130 cavalli e 300 Nm di coppia e su Grandland X con cambio manuale a sei velocit&agrave; e dispositivo Start/Stop, permette un consumo medio di 4,1 litri/100km ed emissioni di CO2 limitate a 108 g/km.  Il 1.2 benzina PureTech &egrave; un'unit&agrave; altrettanto all'avanguardia. Il tre cilindri in alluminio ha vinto il premio &ldquo;Motore dell'anno&rdquo; per quattro volte di seguito. Ad esempio, il motore base di Opel Crossland X &egrave; il 1.2 litri da 81 cavalli, che ha un consumo di 5,1 litri/100 km ed emissioni di CO2 di 117 g/km.       

La Casa tedesca ha annunciato un piano industriale che prevede una versione elettrificata per ogni suo modello. Una vera e propria offensiva ambientalista

Dal 2024 Opel si fa elettrificata

Occhi sulla strada e mani sul volante. Due regole che sembrerebbero semplici, ma che non sempre siamo in grado di rispettare. Forse un po&rsquo; per negligenza personale, ma spesso per via di una serie di display e bottoni che presenziano sulle vetture moderne.  Una scelta logica per tenere informato il conducente dello status della vettura, piuttosto che della destinazione inserita nel sistema di navigazione. Non sempre per&ograve; il modus operandi &egrave; tale da evitare che chi si trova al volante sia assolutamente esente da distrazioni. Troppi tasti, schermi troppi piccoli o un interfaccia complessa nella gestione, potrebbero diventare un grosso problema. Non &egrave; il caso di Opel, da sempre attenta a tematiche come appunto l&rsquo;ergonomia. Cos&igrave; l&rsquo;evoluzione di questi anni ha ridotto drasticamente il numero di tasti a cui fare affidamento, semplificando di molto la vita del conducente.  L&rsquo;hardware dei touchscreen, consente poi una fruizione immediata del sistema d&rsquo;infotainment. Ennesima garanzia che limita potenziali distrazioni. Senza contare che, su modelli come Insignia Grand Sport e Sports Tourer, oppure ancora su Grandland X, esiste la disponibilit&agrave; dell&rsquo;Head-up display. &ldquo;Strumento&rdquo; che riporta le informazioni pi&ugrave; rilevanti direttamente dinanzi al conducente, sopra la zona del quadro strumenti, proiettandole sul parabrezza. Le icone della connettivit&agrave; targata Opel sono dimensionate per essere visibili da chiunque, ma soprattutto in ogni condizione di luce. Ma soprattutto l&rsquo;interazione con il sistema &egrave; assimilabile a quella a cui siamo abituati con smartphone e tablet. Ecco perch&eacute; la gestualit&agrave; con l&rsquo;infotainment targato Opel &egrave; semplice ed intuitiva. Lo stesso dicasi per i comandi vocali, a cui si pu&ograve; accedere tramite i tasti presenti sul volante.  Un comparto anche questo in cui la serie di pulsanti ha una sequenza precisa, che agevola le operazioni da parte del conducente. E se l&rsquo;auto &egrave; condivisa in famiglia, Opel garantisce la possibilit&agrave; di personalizzare il proprio profilo utente. Una possibilit&agrave; al momento riservata al nuovo sistema di infotainment Multimedia Navi Pro presente sull&rsquo;ammiraglia del Gruppo, la Insignia. Sistema in cui la navigazione pu&ograve; contare non solo su una dettagliata visualizzazione 3D e sulle informazioni circa il traffico, ma anche su quelle relative ai parcheggi nei pressi della destinazione. Ovviamente con aggiornamenti costanti online delle mappe.  SCOPRI TUTTO SULLA TECNOLOGIA OPEL 

L&#39;evoluzione dei sistemi d&#39;infotainment della Casa tedesca segna un deciso passo avanti nella riduzione di tasti e comandi. Sostituiti da un ergonomia semplificata e da comandi vocali sempre pi&ugrave; efficienti

La multimedialit&agrave; sicura di Opel

        Il downsizing regna imperante quando bisogna spuntare la casella dei consumi contenuti e quella delle basse emissioni nocive. Una soluzione nota che Opel &ldquo;estremizza&rdquo; mettendo a frutto una tecnologia competente e certificata, portata al debutto dal Suv Grandland X. Protagonista assoluto il nuovo propulsore da 1,5 litri di cubatura, che definisce un nuovo standard in materia di turbodiesel. L&rsquo;unit&agrave; in oggetto sostituisce il precedente 1.6 litri da 120 cavalli, vantando altres&igrave; una potenza maggiore: 130 cavalli contro i 120 del &ldquo;millesei&rdquo;. E un valore di coppia che si attesta intorno ai 300 Nm, disponibili gi&agrave; a partire dalla soglia dei 1750 giri/min. Dati che si accompagnano ad una performance in termini di consumi ed emissioni davvero da record: 24,4 chilometri per litro di gasolio e 108 grammi di CO2&nbsp;al chilometro, sono la media dichiarata. Un risultato importante se si tiene conto del fatto che siano riferiti ad una vettura con &ldquo;un&rsquo;impronta&rdquo; come quella di Grandland X. Il 1.5 turbodiesel &egrave; accoppiato sia al cambio manuale a sei marce, sia all&rsquo;automatico a 8. Una vera chicca, essendo un caso pi&ugrave; unico che raro di una trasmissione con tale rapportatura disposta trasversalmente. Ma quali sono le specifiche che si celano dietro questo compatto turbodiesel? Monoblocco e testata sono realizzati in lega di alluminio, mentre la distribuzione &egrave; a doppio asse a camme in testa con comando a cinghia: le valvole sono 4 per cilindro. E la sovralimentazione avviene grazie ad un turbocompressore a geometria variabile con palette azionate elettricamente. L&rsquo;iniezione diretta del tipo common rail impiega una pressione di alimentazione pari a 2000 bar, adoprando iniettori piezoelettrici a 8 fori.  L&rsquo;efficacia di tutto l&rsquo;apparato che provvede a ridurre le emissioni nocive, si misura grazie all&rsquo;innesto di un sistema di antinquinamento pi&ugrave; compatto, che racchiude in un colpo solo il catalizzatore, il dispositivo SCR (Selective Catalytic Reduction) e il filtro anti-particolato (FAP). La differente collocazione di tale apparato, piazzata nei pressi del motore, garantisce un&rsquo;azione pi&ugrave; rapida del post-trattamento dei gas di scarico. Il serbatoio di riempimento dell&rsquo;AdBlue si trova nei pressi di quello per il gasolio. Tutta una serie di dettagli tecnici che hanno consentito al nuovo turbodiesel di rispettare gi&agrave; ora la normativa anti-inquinamento Euro 6d-TEMP, che entrer&agrave; in vigore solo tra pi&ugrave; di un anno, nel settembre 2019.       

Al debutto su Grandland X, fa dell&rsquo;efficienza il proprio cavallo di battaglia. I retroscena di una delle novit&agrave; pi&ugrave; interessanti all&rsquo;interno della gamma della Casa tedesca

La tecnica del motore Opel 1.5 turbodiesel

Gpl e Metano sono una scelta tangibile tesa sia al risparmio che alla salvaguardia dell&rsquo;ambiente. In primis perch&eacute; il costo alla pompa &egrave; nettamente inferiore a quello di benzina e gasolio. In media il prezzo al litro del Gpl &egrave; intorno ai 0,6 euro, mentre quello al kg del metano intorno a 0,950 euro. E poi perch&eacute; il livello di emissioni nocive &egrave; altrettanto basso. Il proverbiale caso dei due piccioni con una fava. Anche se a dirla tutta ce ne potrebbe essere un terzo e un quarto (di piccione). Perch&eacute; ci sono regioni in cui Gpl e metano godono di una fiscalit&agrave; agevolata, che si traduce in una considerevole riduzione del bollo. E spesso, in caso di blocco del traffico, hanno il vantaggio di poter circolare comunque, indipendentemente dal veto che riguarda i diesel e i benzina. Cause pi&ugrave; che sufficienti per abbandonare in massa cetano ed ottani, a favore di questi due gas che vantando costi al litro e al chilo nettamente inferiori, si traducono pure in costi di gestione nettamente inferiori. Una manna per chi vuole risparmiare, tanto per avere un&rsquo;idea di una macro differenza tra le due tipologie di alimentazione. Di fatto la questione &egrave; ampiamente nelle corde di un Costruttore come Opel. Perch&eacute; la disponibilit&agrave; del portafoglio della Casa tedesca, offre una gamma completa in termini di motorizzazioni a Gpl e Metano.  Una discesa in campo che contraddistingue da sempre Opel, non nuova a queste tipologie di alimentazione. Capace di indirizzare i propri clienti verso una selezione ampia, che comprende buona parte della famiglia di prodotti attualmente sul mercato. Cos&igrave; il Gpl &egrave; regno di citycar, compatte, Suv e Crossosver. Mentre il metano &egrave; demandato alla sfera delle medie. Una diversificazione legata anche al potenziale cliente finale, dato che il classico &ldquo;mangia chilometri&rdquo; predilige quest&rsquo;ultima realt&agrave;. Il vantaggio della tecnologia Opel &egrave; che si tratti di sistemi progettati e ottimizzati all&rsquo;origine, il cui processo di sviluppo &egrave; stato una prerogativa del Costruttore di R&uuml;sselsheim. Ecco perch&eacute; una vettura della gamma GPL Tech o ecoM a metano vanta programmi di manutenzione ottimizzati e senza costi aggiuntivi rispetto alle auto &ldquo;tradizionali&rdquo; a benzina o a gasolio. Una nota che vale pure alla voce garanzia. Quindi non ci sono differenze per l&rsquo;acquirente finale tra un carburante e l&rsquo;altro, se non quella di risparmiare euro alla stazione di servizio.  La gamma Gpl TECH di Opel si sviluppa su diverse motorizzazioni e modelli. Le pi&ugrave; compatte sono Adam e Karl Rocks. La prima &egrave; equipaggiata con il 1.4 da 87 cavalli, mentre la seconda con il 1.0 da 73 cavalli. Opel Corsa, disponibile anche in edizione Black Edition, monta un 1.4 da 90 cavalli. Pi&ugrave; piccolo il 1.2 da 81 cavalli di Crossland X. Mentre il 1.4 Turbo da 140 cavalli non solo &egrave; il pi&ugrave; potente della famiglia Gpl TECH, ma pure l&rsquo;unit&agrave; riservata a Mokka X. Il metano &egrave; offerto su Opel Astra. In questo caso si tratta di un propulsore sovralimentato: il 1.4 turbo da 110 cavalli. Da sottolineare che i prezzi siano pressoch&eacute; in linea con le rispettive versioni a gasolio.  SCOPRI L&#39;OFFERTA OPEL  &nbsp; 

La Casa tedesca vanta un&rsquo;offensiva in termini di motorizzazioni alternative assolutamente degna di nota. Gpl e Metano sono realt&agrave; concrete e disponibili nell&rsquo;immediato, ma soprattutto dai costi contenuti

GPL &amp; Metano: l&rsquo;offerta Opel

Cinque decadi e una linea ancora cos&igrave; attuale. La Opel GT &egrave; tutt&rsquo;oggi una delle sportive pi&ugrave; celebri della storia della Casa tedesca. Non tanto per una questione di performance assolute, ma proprio per il particolare design che la distingueva. Un gioco di forme sinuose e articolate, che davano vita ad un corpo vettura compatto e dinamico. E il dettaglio dei fari anteriori a scomparsa era una &ldquo;misura&rdquo; fondamentale per l&rsquo;epoca, che rendeva ancora pi&ugrave; seducente l&rsquo;insieme. Lunga poco pi&ugrave; di 4 metri e larga poco meno di 1,6, si presentava come supercar in scala ridotta.    Una vettura per appassionati, capace di soddisfare i palati pi&ugrave; esigenti, faceva della leggerezza il proprio cavallo di battaglia. Ben al di sotto della tonnellata, aveva in dote 90 cavalli di potenza massima. Un dato che oggi far&agrave; anche sorridere, ma che ai tempi garantiva un rapporto peso potenza di assoluto rilievo. Un valore il cui merito &egrave; da attribuirsi al motore da 1,9 litri, derivato da quello che gi&agrave; equipaggiava il modello Rekord B. Mentre la base da cui nacque la Opel GT era quella della Kadett B. Una collaborazione tecnica per consentire alla coup&eacute; sportiva di essere si affidabile, ma soprattutto disponibile per un&rsquo;ampia fetta di pubblico. All&rsquo;esordio era presente anche un&rsquo;unit&agrave; pi&ugrave; piccola, di appena 1,1 litri di cilindrata e 60 cavalli di potenza massima.  Questa motorizzazione non venne mai commercializzata nel nostro paese e nel 1971 venne tolta dal mercato (rimpiazzata dalla versione GT/J 1900). Anche perch&eacute; la versione di &ldquo;peso&rdquo; era proprio la millenove. Una vettura capace di una punta massima di 185 km/h, che poteva fare affidamento su un comparto sospensioni semplice, ma alquanto efficacie per la tipologia di automobile (soprattutto in relazione al peso). All&rsquo;avantreno uno schema a trapezi e balestra trasversale inferiore, mentre al retrotreno un assale rigido dotato di barra Panhard. Come per i propulsori, anche questo comparto era di derivazione Rekord B. Altrettanto vale per il cambio manuale a quattro rapporti. In opzione era disponibile un&rsquo;automatico a tre marce, cos&igrave; come il differenziale posteriore autobloccante.  Ma la Opel GT non era solo intrigante dal punto di vista meccanico, perch&eacute; vantava degli interni da vera super sportiva. Una sensazione garantita dalla presenza di un quadro strumenti dotato di tutta una serie di indicatori che consentivano di avere letteralmente tutto sotto controllo: contagiri, amperometro, manomentro per l&rsquo;olio e termometro dell&rsquo;acqua, indicatore livello carburante e orologio, erano parte del corredo di serie. Un corredo dotato pure di volante a tre razze e di sedili sportivi. La Opel GT venne realizzata in 100.000 esemplari, dal 1968 al 1973. Lo stampaggio della carrozzeria, la verniciatura della stessa, cos&igrave; come tutta la parte delle saldature, era eseguita presso le carrozzerie francesi Chausson e Brissoneau &amp; Lotz, con le quali Opel aveva gi&agrave; collaborato a progetti precedenti. 

Coup&eacute; rivoluzionaria per l&rsquo;epoca, la sportiva tedesca spegne le 50 candeline. Una vera e propria icona del passato, che ha conquistato il cuore di moltissimi appassionati

Cinquant&rsquo;anni di passione a quattro ruote: Opel GT

Dimmi chi sei e cosa fai e ti dir&ograve; quale scelta esercitare. Un&rsquo;enigma amletico a cui Opel risponde con la &ldquo;sostanza&rdquo; della propria offerta. Un range di possibilit&agrave; che tocca le corde sia dei liberi professionisti, sia delle piccole e medie imprese, sia ovviamente delle grandi aziende. Dalla singola vettura alla flotta, Opel realizza la soluzione su misura, garantendo sempre il massimo dell&rsquo;efficienza, che pu&ograve; contare su una gamma prodotti varia e multisegmento. Cos&igrave; ogni categoria professionale pu&ograve; scegliere il veicolo che meglio si addice al proprio lavoro: dal commerciale, alla berlina, passando per compatte e ovviamente Suv e Crossover. Si tratta poi di decidere quale sia la formula finanziaria pi&ugrave; adatta sia alla propria attivit&agrave; professionale, sia anche all&rsquo;effettivo utilizzo del mezzo. Anche perch&eacute; chilometraggi e durata dell&rsquo;offerta non sempre sono gli stessi, ma variano in funzione della proposta. Offerta che pu&ograve; essere comunque costruita intorno alle necessit&agrave; del cliente.  Cos&igrave; un libero professionista potrebbe preferire il programma Opel Renting, che prevede un unico canone mensile onnicomprensivo. Si tratta in tutto e per tutto di un noleggio a lungo termine. Nella rata sono compresi la manutenzione ordinaria e straordinaria e il cambio gomme stagionale: da estive ad invernali e viceversa. Pi&ugrave; interessante forse il modello Opel Leasing, quando &egrave; un&rsquo;azienda o un impresa ad interfacciarsi con la realt&agrave; Opel. All&rsquo;interno di questo programma sono inclusi 4 anni di assicurazione Furto/Incendio con assistenza stradale, protezione cristalli e protezione da atti vandalici, inclusi pure gli eventi naturali e molto altro. Senza dimenticare i 4 anni di garanzia e manutenzione, oltre all&rsquo;anno di FlexRCA.  Ulteriore alternativa, per quelli che vogliono rivolgersi all&rsquo;acquisto in propriet&agrave; con finanziamento e desiderano avere i servizi completi tipici del noleggio a lungo termine, Opel offre FlexCare: il programma &ldquo;tutto in uno&rdquo; che include estensione di garanzia, assistenza stradale, manutenzione ordinaria e straordinaria. &Egrave; possibile includere Opel FlexCare nella rata del finanziamento per un&rsquo;esperienza di possesso completamente assimilabile ai vantaggi dei costi certi delle soluzioni in noleggio o leasing.  VALUTA TUTTI I SERVIZI BUSINESS BY OPEL 

Dai professionisti alle piccole e medie imprese, sino ad arrivare alle grandi aziende. La disponibilit&agrave; Opel in fatto di flotte &egrave; ricca e variegata

Il Business per tutti: l&rsquo;offerta Opel

Spiaggia, mare e ombrellone. Probabilmente non saranno la meta condivisa e desiderata da tutti, ma sicuramente il miglior esempio di vacanza possibile. E come da tradizione l&rsquo;italiano medio ci andr&agrave; in auto, una garanzia che deve fare i conti con la sicurezza. Conti che in realt&agrave; si fanno tutto l&rsquo;anno, ma che nel periodo estivo sono amplificati dall&rsquo;elevato numero di vetture in circolazione.  Ecco perch&eacute; Opel dota le sue automobili di tutta una suite di dispositivi di sicurezza che sono efficaci 365 giorni l&rsquo;anno e che provvedono dove la distrazione non vede. Visto che l&rsquo;argomento parte proprio dall&rsquo;idea di viaggio in auto, il primo a finire sotto la lente d&rsquo;ingrandimento &egrave; il Driver Drowsiness System, che rileva la potenziale stanchezza del guidatore. Un sistema che intercetta sia il tempo di guida che la velocit&agrave; del veicolo (che deve essere al di sopra dei 65 km/h) avvisando l&rsquo;automobilista se sia giunto il momento di fare una pausa. Il sistema monitora i movimenti sul volante, valutando la possibilit&agrave; che la condotta di guida non sia pi&ugrave; efficace e sicura. Dopo un paio d&rsquo;ore di guida scatta la prima allerta da parte del sistema.  Dal livello 2 sino al successivo 3, oltre ad un allarme visivo, scatta anche quello sonoro. Nel caso steste percorrendo una strada in notturna, Opel offre diverse tipologie di illuminazione. Su Grandland X sono presenti i gruppi ottici a Led con funzione cornering light, ossia con il fascio di luce che &ldquo;segue&rdquo; la curva. Regolano anche l&rsquo;intensit&agrave; degli abbaglianti in funzione sia della luce che del traffico. Pi&ugrave; complessi ed efficaci i fari IntelliLux presenti ad esempio su Astra. Si tratta di elementi sempre a Led, ma del tipo a matrice. Sono in grado di illuminare al massimo la strada in tutte le direzioni senza abbagliare gli altri automobilisti, coperti da un cono d&rsquo;ombra ottenuto spegnendo solo gli elementi a Led necessari e lasciando accesi tutti gli altri. Un sistema che fa una enorme differenza in termini di visibilit&agrave; notturna.  Spesso, in una circostanza come quella della coda, &egrave; pi&ugrave; facile essere colti da distrazione cronica. L&rsquo;occasione perfetta in cui l&rsquo;Allerta incidente con riconoscimento pedoni e Frenata automatica di Emergenza di Opel (Forward Collision Alert) mette in mostra tutto il suo potenziale. Il sistema non deve essere attivato, perch&eacute; sempre pronto all&rsquo;intervento tra i 5 e gli 85 km/h di velocit&agrave;. Ma nella fascia pi&ugrave; bassa, sino a 30 km/h, applica una forza frenante di 0,9 g. Sopra riduce la velocit&agrave; di un massimo di 22 km/h. Con il Cruise Control Adattativo le Opel mantengono la velocit&agrave; impostata fino a che non si presenta una vettura pi&ugrave; lenta sulla stessa corsia. In questo caso il sistema riduce la velocit&agrave; per mantenere automaticamente la distanza di sicurezza, fino ad arrestare completamente la vettura e farla ripartire, in caso il traffico si intensifichi.  L&rsquo;elenco si completa con altri sistemi al servizio delle vetture Opel. Sistemi che non devono essere contestualizzati solo all&rsquo;interno dell&rsquo;ambiente autostradale, perch&eacute; sono utili sempre e comunque. Proprio come il Lane Keep Assist che attiva una segnalazione sonora e visiva e interviene attivamente a correggere la traiettoria, quando ravvisa un probabile abbandono involontario della corsia da parte della vettura. E se non vi ricordate i limiti, le vetture Opel possono essere equipaggiate con lo Speed Sign Recognition che, attraverso una telecamera frontale che legge i cartelli dei limiti di velocit&agrave; e li riporta nel quadro strumenti, sempre in primo piano per la consultazione dell&rsquo;automobilista che non li avesse visti..  PRENOTA IL TUO TEST DRIVE 

I numerosi dispositivi di ausilio alla guida sono fondamentali soprattutto nei momenti di maggiore relax al volante, quando il livello di attenzione scende sotto la soglia d&#39;efficienza

La sicurezza in vacanza con Opel

Un due che vale un quattro. Cos&igrave; Opel Grandland X si presenta al pubblico affezionato degli Sport Utility Vehicle. Perch&eacute; pur non vantando le quattro ruote motrici, vanta una serie di tecnologie che le consentono di adattarsi ad ogni tipo di fondo stradale. Come? La Grandland X pu&ograve; essere dotata dell&rsquo;All Road Pack. Un pacchetto che annovera il cosiddetto Grip Control. Grip Control su cui pu&ograve; agire direttamente chi siede al volante, tramite un&rsquo;apposita rotella posta alla base della leva del cambio. Ci sono alcune icone che rimandano a particolari condizioni della strada, come neve piuttosto che terra. A seconda di quale sia l&rsquo;opzione scelta, &egrave; l&rsquo;elettronica a sovrintendere la trazione sull&rsquo;asse anteriore. Lo fa stabilendo in mondo puntuale la giusta quantit&agrave; di coppia su ogni singola ruota e permettendo un certo livello di slittamento quando ci&ograve; aiutasse la trazione su fondo scivoloso. L&rsquo;intervento avviene grazie alla sensoristica parte del complesso che comprende controllo di stabilit&agrave; e sistema Abs. Tradotto in parole pi&ugrave; semplici, significa che il grip control frena opportunamente le ruote, in modo da avere il massimo della trazione in ogni condizione di marcia. Ma se l&rsquo;interesse verso un Suv come Grandland X fosse rivolto maggiormente all&rsquo;aspetto multimediale, la vettura Opel saprebbe comunque rispondere affermativamente alle potenziali richieste. Il sistema di navigazione Navi 5.0 Intellilink rappresenta il top di gamma in termini di connettivit&agrave;. Tanto che i protocolli Apple CarPlay e Android Auto visualizzano le app selezionate dallo smartphone sulla schermata del display touch da 8 pollici. E consentono il loro funzionamento direttamente tramite i comandi dedicati in vettura oppure tramite quelli vocali. Di fatto gi&agrave; a partire dall&rsquo;allestimento di ingresso, l&rsquo;Advance, &egrave; possibile contare sul sistema R 4.0 Intellilink, che consente di connettere smartphone sia Apple che Android. Un dato di fatto come i numerosi sistemi di corredo all&rsquo;impianto sicurezza. La serie di dispositivi in dote a Grandland X &egrave; in grado di garantire il massimo della fiducia a guidatore e passeggeri. Ad esempio la presenza delle telecamere nella sezione anteriore della vettura, serve a consentire di riconoscere la presenza di oggetti, adulti e bambini, posti dinanzi l&rsquo;auto. Una situazione di possibile emergenza, che pu&ograve; essere salvaguardata dalla frenata predittiva automatica. Significa che se anche dopo una segnalazione acustica e visiva, il conducente non inizia a frenare, la Grandland X &egrave; in grado di farlo in maniera del tutto autonoma. Massima attenzione anche al livello di attenzione di chi si trova alla guida. Il Driver Drowsiness Alert &egrave; il sistema che monitora sia il tempo di guida che la velocit&agrave; del veicolo (ma sopra i 65 km/h). Attiva un allarme nell&rsquo;eventualit&agrave; che ci siano i segnali di una guida disattenta, come dei movimenti bruschi sullo sterzo. Un&rsquo;altra presenza fissa all&rsquo;interno di Grandland X &egrave; la telecamera anteriore Opel Eye. Sovraintende diversi sistemi, tra cui il riconoscimento dei segnali stradali e l&#39;avviso in caso di superamento involontario dei limiti di carreggiata. Quanto al comfort della vettura, ci pensano invece i sedili. Che, sul Suv Opel godono della certificazione AGR. Un consorzio tedesco di esperti quando si tratta di postura e qualit&agrave; della seduta. Di fatto una tradizione dalle parti di Opel, che da diversi anni ha prestato grande attenzione a come si sta seduti in auto.  PRENOTA UN TEST DRIVE PER OPEL GRANDLAND X 

L&rsquo;ultima nata in materia di Sport Utility Vehicle della Casa tedesca, si presenta come un&rsquo;auto altamente tecnologica. E il fatto di essere &ldquo;solo&rdquo; a trazione anteriore, non la penalizza rispetto a rivali esclusivamente a trazione integrale

Opel Grandland X. Non un semplice Suv

I fatti di cronaca degli anni passati, che hanno avuto come protagonisti i motori diesel, hanno accelerato alcune modifiche importanti relativamente alle norme anti-inquinamento che regolano l&rsquo;omologazione delle vetture. Tant&rsquo;&egrave; che oggi non si parla pi&ugrave; di ciclo NEDC (New European Driving Cycle), bens&igrave; di ciclo WLTP (Worldwide Harmonized Light-Duty Vehicles Test Procedure). Un modus operandi nuovo, che si differenzia dal precedente, perch&eacute; si sviluppa su situazioni che sono maggiormente assimilabili alla guida di tutti i giorni. Questo perch&eacute; vengono considerati come attendibili differenti parametri, come ad esempio la temperatura esterna. Lo stesso ciclo di lavoro, che ricordiamo viene sempre effettuato su di un banco prova, prevede poi che le distanze siano maggiori, cos&igrave; come che le fermate siano pi&ugrave; brevi e che le sequenze di frenate e accelerazioni siano pi&ugrave; lunghe. E se nel sistema NEDC gli optional non avevano alcun &ldquo;peso&rdquo; ai fini del risultato, ora hanno invece una valenza determinante in quello WLTP. Sono stati altres&igrave; introdotti i test Rde. Si tratta di prove si svolgono interamente su strada e non in laboratorio (come invece accadeva per NEDC e accade per WLTP). Sono utilizzate apparecchiature portatili denominate Pems, che servono a misurare le emissioni. Sono replicabili in qualunque strada, purch&eacute; si rispettino dei parametri prestabiliti. La questione quindi si fa molto pi&ugrave; complicata per le Case (il nuovo ciclo entrer&agrave; in vigore dal 1 di settembre), ma non per Opel. La Casa tedesca ha gi&agrave; pronta un&rsquo;offensiva di ben 79 motorizzazioni, in grado di soddisfare le specifiche Euro 6d-Temp, da cui dipende proprio il ciclo WLTP. Un &ldquo;attacco&rdquo; condiviso con tutti i modelli Opel, ossia dalla pi&ugrave; piccola Adam, sino alle maggiori Zafira e Grandland X. Una decisa prova di forza che mostra e dimostra le competenze motoristiche in seno a R&uuml;sselsheim. Un&rsquo;evoluzione, piuttosto che una rivoluzione, che ha in serbo anche delle new entry nella famiglia di motorizzazioni disponibili sui modelli Opel. Su Zafira, ad esempio, arriva un nuovo motore 1.6 benzina a iniezione diretta, con filtro antiparticolato. I 136 cavalli possono essere accoppiati sia al cambio manuale che a quello automatico. Sulle unit&agrave; alimentate a gasolio presenzia invece il SCR con AdBlue, ossia quell&rsquo;additivo che serve a trasformare gli ossidi di azoto (NOx) in azoto e ossigeno. Come ad esempio &ldquo;testimoniato&rdquo; dal nuovo &ldquo;millecinque&rdquo; turbodiesel al debutto su Grandland X. Cos&igrave; Opel &egrave; ufficialmente in partita, quasi 14 mesi prima dell&rsquo;entrata in vigore della norma Euro 6d-Temp, prevista per il settembre 2019.  PRENOTA UN TEST DRIVE OPEL 

La Casa tedesca lancia un&rsquo;offensiva di 79 motorizzazioni che rispondono alla normativa anti-inquinamento Euro 6d-Temp. Una gamma completa che riguarda tutta la famiglia di vetture a marchio Opel

Motori Euro 6d-Temp. Opel &egrave; un passo avanti

Cinque declinazioni per cinque modelli. Cinque capitoli che narrano una storia in cui ad essere protagonisti sono gli Sport Utility Vehicle. Una categoria di veicoli che non ha bisogno di presentazioni, che segna inequivocabilmente il mercato dell&rsquo;auto dei tempi moderni. Ma se in passato rappresentavano il top di gamma in termini principalmente di dimensioni, oggi Opel mostra e dimostra come sia possibile avere un Suv in ogni segmento. Cos&igrave; &ldquo;l&rsquo;apparire&rdquo; diventa una questione di tecnologia e non di quote. E l&rsquo;indole al divertimento vale per ogni modello a ruote alte. In questo modo ci si pu&ograve; focalizzare esclusivamente su spazio e design, scegliendo quindi per gusto e per esigenze pratiche. Cos&igrave; chi vive in citt&agrave; e punta alle dimensioni compatte per risparmiare minuti preziosi al proprio tempo, pu&ograve; optare per i Crossover pi&ugrave; piccoli della famiglia Opel: Adam Rocks e Karl Rocks. Due vetture molto diverse nello stile, pi&ugrave; simili nella sostanza. La tre porte Adam Rocks si presenta con cinque diverse motorizzazioni benzina: il quattro cilindri di 1,2 litri da 70 cavalli, il &ldquo;mille quattro&rdquo; da 87 con cambio automatizzato, quello da 100, e il pi&ugrave; brillante tre cilindri turbo da un litro e 90 cavalli di potenza massima; fino al potente 1,4 litri turbo da 150 cavalli. I fascioni paracolpi che circondano i paraurti anteriore e posteriore sono sinonimo di Crossover, tanto quanto l&rsquo;altezza da terra maggiorata. Forse non sufficiente per scalare una montagna, ma performante per le insidie cittadine. Insidie nelle corde anche di Karl Rocks. Il numero di porte sale a cinque, cos&igrave; come la praticit&agrave;, mentre i centimetri di lunghezza si attestano a quota 368. Facilissima da parcheggiare, mette sul piatto la medesima motorizzazione da 1,0 litri di cubatura, benzina tre cilindri, con potenza massima di 73 cavalli. Tecnologia a portata di click con la presenza del sistema di infotainment Intellilink. Una specifica che definisce la multimedialit&agrave; di tutte le vetture a marchio Opel. Proprio come la Crossland X, primo esempio di come sia possibile realizzare una vettura spaziosa, pur conservando quote da auto &ldquo;quasi&rdquo; urbana. Il vantaggio a bordo si misura sia grazie alla possibilit&agrave; di modificare la configurazione dell&rsquo;abitacolo, grazie alla disponibilit&agrave; (optional) dei sedili posteriori scorrevoli. Sia alla serie di vani portaoggetti che tende quasi all&rsquo;empireo. Una scelta cos&igrave; ampia che distingue pure l&rsquo;impianto delle motorizzazioni, perch&eacute; tra benzina, diesel e bi-fuel le carte di Crossland X sono davvero ampie. Il 1.2 a benzina pu&ograve; essere con o senza sovralimentazione: nel primo caso le potenze disponibili sono pari a 110 e 130 cavalli, nel secondo (che vanta pure l&rsquo;alimentazione a Gpl) ci si ferma a quota 81. Mentre il frangente diesel si declina nel formato 1,5 litri: 102 cavalli la potenza disponibile. Ancora un passo avanti in famiglia, e si presenta la Mokka X. Sicuramente quella con l&rsquo;indole pi&ugrave; fuoristradista del quintetto, anche perch&eacute; l&rsquo;unica dotata di trazione integrale. O meglio, l&rsquo;unica che offre questa opzione, essendo a listino anche in versione due ruote motrici. Il sistema 4x4 della Casa tedesca sfrutta un pacco frizione centrale che, a seconda se sia aperto o chiuso, trasferisce la coppia tra i due assi. Di default la taratura &egrave; al 100% verso quello anteriore ma, a seconda della condizione di marcia, pi&ugrave; essere del 50:50. Il 1.4 turbo benzina da 120 e 140 cavalli (quest&rsquo;ultimo anche in edizione Gpl) e il turbodiesel da 110 e 136 cavalli, rappresentano il quadro delle motorizzazioni. Chiude in fondo alla fila la Grandland X, ma solo perch&eacute; si tratta dell&rsquo;ammiraglia dei Suv targati Opel. Che a differenza di Mokka X vanta &ldquo;soltanto&rdquo; la trazione sull&rsquo;asse anteriore. Un limite? Assolutamente no, essendo dotata di un dispositivo che regola la coppia sulle ruote in funzione del terreno che si sta affrontando o che si sta per affrontare. In questo modo &egrave; in grado di districarsi in una serie di situazioni solitamente avverse alle trazioni anteriori. Il nuovo cambio automatico a 8 rapporti rappresenta poi il meglio della tecnologia all&rsquo;ordine del giorno in Casa Opel. In ambito Grandland X il frangente di motorizzazioni &egrave; pi&ugrave; incline all&rsquo;alimentazione a gasolio. Ben rappresentata dal due litri da 177 cavalli e dal nuovo 1,5 litri da 130 (che sostituisce il precedente 1.6 da 120). Materiali e finiture sono quelli di una vera ammiraglia di rappresentanza, con il privilegio della seduta di guida rialzata, che consente di dominare la visuale della strada. 

Cinque modelli, cinque storie diverse, ciascuna nel segno degli Sport Utility Vehicle. La famiglia &ldquo;a ruote alte&rdquo; di Casa Opel non &egrave; solo pratica e funzionale, ma sposa anche esigenze di stile inedite per i Suv

Per tutti i gusti e tutte le tasche: la gamma Suv Opel

L&rsquo;orgoglio Opel passa attraverso una profonda metamorfosi. Dopo quasi novanta anni in orbita General Motors nel 2017 il Marchio tedesco &egrave; passato in mano francese, all&rsquo;interno del Gruppo PSA. &ldquo;Parigi &egrave; pi&ugrave; vicina di Detroit&rdquo; ha detto Michael Lohscheller, CEO di Opel. Una sfida cruciale per la Casa di Russelsheim, che da oggi al 2024 si giocher&agrave; il suo futuro.  Siamo stati nel quartier generale di Opel, dove il brand tedesco ha mostrato cosa intende fare per guadagnare mercato e profitti, necessari per sopravvivere, nel futuro prossimo. Cercando di differenziarsi, pur avendo una base comune con Peugeot, Citroen e DS. Il piano Pace! che punta al pareggio di bilancio nel 2020, per poi cominciare a creare guadagni, &egrave; basato sulla semplificazione, puntando sulla solidit&agrave; dei prodotti tedeschi. Anche se la base &egrave; francese? La risposta , ce l&rsquo;ha data Jean-Philippe Kempf, capo della comunicazione di Opel. &ldquo;Un bravo chef, con gli stessi ingredienti di un altro, pu&ograve; fare un piatto diverso, ma altrettanto gustoso&rdquo;.  A Russelsheim non sono stati fermi in questi mesi. Puntando su alcune doti &ldquo;storiche&rdquo;, quali i sedili speciali, i fari a led, lo sviluppo della tecnologia fuel cell. Sono 15 i centri di competenza &ldquo;tedeschi&rdquo; riconosciuti a Opel all&rsquo;interno di PSA. Tra i quali anche &egrave; compreso anche lo sviluppo del 1.6 litri benzina, che sar&agrave; il quattro cilindri pi&ugrave; importante del Gruppo, adatto per i powertrain ibridi.  Ovvio che il banco organi di PSA &egrave; dominante ma Opel e all&rsquo;inglese Vauxhall, l&rsquo;altro Marchio rilevato da GM, hanno carta bianca per personalizzarlo. La base di tutto sta in due piattaforme modulari. La CMP per le piccole e la EMP2 per le compatte e le medie, saranno i persni dei prossimi modelli. Due pianali per ventisei modelli,&nbsp;&nbsp;nell&rsquo;era GM erano ben nove per tredici. Questa &egrave; semplificazione, come per le famiglie di motori, che passeranno da dieci a due. Inizialmente faranno la parte del leone il benzina 1.2 PureTech e il 1.5 Diesel BlueHdi. La CMP nel 2019 sar&agrave; l&rsquo;origine a nuova Corsa, che nel 2020 sar&agrave; anche elettrica: piattaforma utile per motori a combustione evoluti e propulsione a batteria. La EMP2 invece oltre a Diesel, benzina ed elettrici servir&agrave; i powertrain ibridi. Entro il 2024 ogni modello della gamma Opel avr&agrave; un allestimento elettrificato.    Qui c&rsquo;&egrave; poco da inventare, la mano &egrave; francese. Le piattaforme in comune fanno risparmiare moltissimo sui costi di produzione, garantendo una flessibilit&agrave; molto pi&ugrave; elevata (anche in questo caso con spese minori) rispetto alla gestione di General Motors. Opel non si gira indietro, la qualit&agrave; tedesca sar&agrave; preservata, anche nelle doti stradali. Dallo sterzo alla stabilit&agrave; e alla tenuta di strada, forgiate ad alte velocit&agrave; sulle autobahn, i modelli made in Russelsheim avranno qualcosa di diverso da quelli francesi. Opel punta sulla solidit&agrave; di guida tedesca rispetto al comfort transalpino.  In questo contesto il design avr&agrave; una funzione risolutiva. Opel ha anticipato un prototipo, forse &ldquo;erede&rdquo; della GT Concept, che prefigurer&agrave; lo stile. Mostrata in un fotogramma, sintetizza il nuovo corso stilistico. 

Semplificazione della gamma, due piattaforme (di PSA) per 26 modelli: entro il 2024 una versione elettrica per ogni modello

Opel, operazione futuro: elettrificazione e razionalit&agrave;

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