Marchionne presenta il futuro di Lancia a Detroit. Un'ammiraglia e una berlina.

La futura Lancia Thema

di Redazione

10.01.2011 ( Aggiornata il 10.01.2011 15:32 )

Sergio Marchionne ha calamitato l'attenzione al Salone di Detroit con una serie di dichiarazioni a effetto affrontando tutti i temi "caldi". Prima di tutto, ha presentato le due nuove Chrysler che arriveranno in Europa col marchio Lancia: l'ammiraglia è la 300C, la berlina grande di cui ha rivelato il nome definitivo per il nostro paese: Lancia Thema. "Sarà la stessa Chrysler 300C esposta qui a Detroit modificata nei motori, nelle sospensioni e nel cambio - ha detto Marchionne - per adattarsi all'Europa. Gli interni no perché sono giá, per qualità e finiture, di livello europeo. E di questa arriverà nel 2013 anche una versione ibrida con cambio automatico a 8 marce, una trasmissione favolosa che farà tutto lei. Sarà solo berlina, non ne faremo una versione wagon". Ma la novità più imminente per noi è la Chrysler 200C, una categoria appena sotto. Se la 300/Thema andrà a rivaleggiare con le BMW serie 5/Audi A6, la 200 è nella classe inferiore: quella della BMW serie 3 e Audi A4. "la 200C - ha detto Marchionne - arriverà già nel 2011". Ma non ha voluto confermare l'ipotizzato nome Flavia. Poi Marchionne ha spiegato le strategia per l'Alfa Romeo: "Escludo una cessione del marchio - ha detto a sorpresa - ci terremo stretto tutto. Abbiamo investito troppi soldi per cedere ora qualcosa. La nuova Alfa (quella che sostituisce la 159, ndr) che forse si chiamerà Giulia, la faremo su una piattaforma Dodge che sfrutta la piattaforma segmento C della Giulietta, allargata e allungata per le necessitá delle auto Usa. Sarà lunga 4,60/4,65 metri. La venderemo dal 2012 anche in Usa assieme a tutte le Alfa esclusa la Mito, troppo piccola". Infine Marchionne ha annunciato che la Fiat è salita al 25% della proprietà Chrysler grazie agli accordo col governo Usa. E poi ha ribadito che dal risultato della votazione fra i lavoratori di Mirafiori dipenderà il futuro della fabbrica. "Se il 51% di loro sta con noi  nel referendum che avverrà tra pochi giorni, investiremo per produrre lì le nuove auto (le Jeep, ndr), altrimenti le faremo altrove". Niente compromessi. Un augurio che suona come una minaccia.

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