Maserati Kubang, il vento della novità.

Maserati Kubang, il vento della novità.

di Redazione

21.10.2011 ( Aggiornata il 21.10.2011 10:46 )

Il Suv Maserati stavolta si farà davvero. La nuova Kubang è stata la vera attrazione del Salone di Francoforte perché era l’auto più inattesa tra tutte quelle presentate.
L’esposizione è stata decisa all’ultimo momento perché la Kubang è ancora una concept — addirittura l’interno dell’auto era finto — in quanto il modello definitivo arriverà soltanto fra due anni.
Ma allora perché svelarla con 24 mesi di anticipo sulla commercializzazione col rischio di farla “invecchiare” precocemente prima dell’effettiva disponibilità nelle concessionarie? La risposta merita una precisa analisi.
La nuova Kubang è un Suv lungo circa 5 metri, con un nuovo motore V8 Maserati che verrà realizzato espressamente per questo modello. Prende il nome da un vento, come tradizione Maserati (Ghibli, Mistral, ecc). In questo caso un vento che soffia nell’isola di Giava. Ma non nascerà a Modena, bensì negli Usa, vicino Detroit, dove assemblano anche la Grand Cherokee che con la Kubang spartisce alcune tecnologie, a partire dal sistema di trazione integrale Quadra di derivazione Jeep. Ma la Kubang è anche il simbolo del futuro corso Maserati. Il marchio oggi dipende praticamente da un solo modello, la Granturismo declinata in varie versioni (coupé, cabrio, Sport) avendo l’ammiraglia Quattroporte fatto ormai il suo tempo.
La Maserati conserva ancora oggi una forte dipendenza dalla Ferrari: che ha fornito il motore V8, lo stile delle vetture (tramite Pininfarina) e molte delle tecnologie, ancora retaggio di quando la Maserati era nell’orbita di Maranello. Invece da qualche anno la Maserati, per volontà di Marchionne, si è “staccata” dalla Ferrari ed è rientrata nell’orbita Fiat, tanto che a capo del marchio del Tridente c’è Harald Wester, a.d. anche di Alfa Romeo e Abarth, ma specialmente uomo di fiducia di Marchionne in qualità di responsabile tecnico di tutte le piattaforme Fiat. Finora però Maserati, anche se indipendente, non aveva mai reciso completamente il cordone ombelicale con Maranello per via delle forti sinergie industriali.
D’ora in poi invece la Maserati camminerà da sola. La Kubang sottolinea questa inversione di tendenza da ogni dettaglio. In vista del rilancio e di una gamma che nel 2014 si assesterà su almeno cinque modelli diversi — berlina, ammiraglia, GT, cabrio e Suv — Maserati ha realizzato a Modena tutte quei dipartimenti per realizzare direttamente studi e tecnologie che prima delegava all’esterno, presso i partner del gruppo. C’è un nuovo centro stile, che fa capo a Lorenzo Ramaciotti, entrato nel gruppo Fiat dopo tanti anni in Pininfarina e che ha firmato personalmente le linee della nuova Kubang; c’è una nuova direzione Sviluppo Prodotto creata ad hoc a capo della quale è stato messo l’ing. Roberto Corradi (vent’anni di Ferrari alle spalle); c’è una nuova divisione motori e powertrain sotto la responsabilità di Paolo Martinelli, una vecchia conoscenza degli appassionati di F.1 perché nel decennio scorso ha realizzato i motori V10 che hanno permesso a Schumacher di vincere tanti titoli mondiali, prima di passare alla Fiat Powertrain.
Insomma, la Kubang esposta a Francoforte non era soltanto l’anticipazione di un modello ma trasmetteva soprattutto un messaggio subliminale: l’orgoglio di Maserati di dimostrare che d’ora in poi farà scelte più esclusive. Fino ad oggi, molte parti tecniche delle vetture Maserati erano necessariamente di derivazione Ferrari per ottimizzare i costi. Ma le tecnologie Ferrari, di impostazione chiaramente sportiva, mal si adattavano in certi casi a quell’impiego più raffinato, da berlina di lusso, tipica del cliente Maserati.
Qualche anno fa Maserati aveva dovuto rinunciare al cambio robotizzato Ferrari perché troppo brutale per la Quattroporte, per sostituirlo con un automatico ZF con convertitore. E anche il V8 4.3 litri di origine Ferrari è stato negli anni faticosamente modificato per addolcirne il carattere e renderlo più adatto a una Maserati. Ora nel futuro del marchio del tridente ci sono due inediti motori che l’ing. Martinelli sta progettando: un nuovo V8, che non avrà più nulla a che fare con Ferrari se non per il fatto che verrà realizzato nelle fonderie del Cavallino, e un futuro 6 cilindri. Entrambi i motori, 6 e 8 cilindri, avranno caratteristiche di uso adatte alle necessità specifiche d’uso Maserati. Grande coppia, tiro dai bassi regimi, iniezione diretta, probabilmente basati sul concetto del downsizing. In più la Maserati svilupperà una nuova trasmissione ZF a 8 rapporti che verrà montata sulla Kubang.
Dal partner Jeep, Maserati invece prenderà la tecnologia della trasmissione integrale, che il marchio modenese inseguiva da tempo per competere non solo nel campo de Suv ma anche delle ammiraglie di lusso con Audi, Mercedes e BMW che offrono tutte l’alternativa della trasmissione sulle quattro ruote sulle berline di lusso, considerata un must rispetto alla trazione posteriore, persino su un’ammiraglia. Quando la Maserati era sotto Ferrari, Montezemolo a inizio degli anni Duemila, intuendone la necessità, aveva addirittura cercato una partnership con Audi per ottenere in licenza il sistema di trazione 4x4 tedesco, occasione poi sfumata. Oggi, che grazie alle sinergie di gruppo, Jeep può mettere a disposizione la trasmissione Quadra — una delle integrali più efficienti — Maserati ha trovato finalmente la tecnologia che le serviva. Assieme a un nuovo cambio ZF a otto rapporti.
Tutte queste tecnologie serviranno non solo per la Kubang, ma anche per la futura “piccola” Maserati: una berlina di poco inferiore ai 5 metri che monterà il futuro 6 cilindri (ma anche il nuovo V8) destinata a lottare nel segmento E con berline di lusso come Audi A6, BMW Serie 5 e Mercedes Classe E e che a inizio 2013 precederà sul mercato di alcuni mesi la Suv Kubang. Nel 2014 arriverà anche la nuova Quattroporte, in contrapposizione con le ammiraglie di lusso BMW Serie 7, Audi A8 e Mercedes Classe S. Una gamma completa che spazierà fra GT, cabrio, berline, ammiraglie e Suv, che secondo le speranze dell’a.d. Westler, dovrebbe portare Maserati a vendere nel 2014 circa 40mila auto. Circa cinque volte di più dell’anno record, il 2010, in cui se ne vendettero 8500.

Alberto Sabbatini


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