Ferrari, il ventilatore polmonare FI5 è un successo

Ferrari, il ventilatore polmonare FI5 è un successo

Il Messico è stato il primo paese a manifestare interesse verso lo strumento, ma adesso anche altri Paesi si stanno muovendo per realizzare prototipi e avviare la produzione in serie del ventilatore del Cavallino

di Redazione

15.06.2020 ( Aggiornata il 15.06.2020 15:59 )

Il ventilatore polmonare FI5 messo a punto da Scuderia Ferrari e l’Istituto Italiano di Tecnologia per rispondere all’emergenza creata dal Covid-19, sta attirando manifestazioni di interesse da parte di diversi paesi nel mondo. Il progetto open source, un brevetto aperto a disposizione di chiunque desideri produrlo, sta riscuotendo particolare interesse nelle Americhe, al momento la zona più colpita dalla pandemia.

Il paese più veloce nel cogliere l’opportunità offerta dal FI5, è stato sin qui il Messico. Già nella giornata della presentazione, lo scorso 13 maggio, numerose aziende del paese latino-americano hanno scaricato le informazioni a disposizione sulla piattaforma open source. Tre prototipi del FI5 sono già stati realizzati nella nazione centroamericana e sono ora all’esame degli enti responsabili per la certificazione di conformità agli standard richiesti dal locale Ministero della Salute. Una volta che questo iter sarà completato, potrà iniziare la produzione in serie con l’obiettivo di realizzare un numero di dispositivi tale da sopperire all’emergenza ospedaliera. Nelle ultime settimane sono centinaia ogni giorno le persone che si ammalano, con i casi più acuti che necessitano di un ausilio respiratorio.

Ventilatore polmonare Ferrari FI5

Ventilatore polmonare Ferrari FI5

In 5 settimane, Ferrari e l'Istituto Italiano di Tecnologia hanno realizzato un ventilatore polmonare portatile il cui know how verrà reso liberamente accessibile in tutto il mondo per la produzione

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Il ventilatore polmonare FI5 è stato presentato in maniera ufficiale a Città del Messico nella sede del Consolato Italiano alla presenza di esponenti di entrambi i Paesi. Da parte di Scuderia Ferrari e IIT è stata assicurata la massima disponibilità a collaborare con le aziende messicane: la Casa di Maranello ha contribuito a individuare alcuni dei fornitori così da poter velocizzare l’intero processo di produzione e facilitare la certificazione dei dispositivi, mentre l’Istituto Italiano di Tecnologia ha messo a disposizione il supporto dei propri tecnici.

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