Ricarica la sua Tesla e riceve un conto da 600mila dollari

Tempo fa Tesla ha introdotto una tariffa di inattività per chi rimane collegato a un punto di ricarica Supercharger anche dopo che la macchina si è ricaricata completamente. In Cina questo costo è di 3,20 CNY al minuto (6,40 CNY se la stazione è occupata al 100%); giusto come riferimento, in Italia è di 0,50 euro al minuto e 1 euro al minuto se tutti gli stalli sono occupati.

Un malcapitato cliente cinese si è però visto notificare un addebito di ben 3.846.306 CNY, corrispondenti a circa 609mila dollari, ovvero a circa 537 mila euro. Alla base ci sarebbe proprio la tariffa di inattività e un errore nel sistema di conteggio e fatturazione: il cliente afferma infatti di essersi fermato appena 20 minuti. In effetti si tratta certamente di un errore perché considerando la batteria da 60 kWh della Model 3 entry-level del 2020, la potenza utilizzata sarebbe sufficiente per effettuare 32.062 ricariche da 0 a 100%.

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Tesla Supercharger, ricarica ad alta velocità

Fino a settembre dello scorso anno Tesla aveva un programma promozionale che offriva 1.500 km di ricarica gratuita in Cina e 1.000 miglia negli Stati Uniti.

Le stazioni di ricarica Tesla Supercharger rappresentano un punto di forza per la compagnia americana poiché permettono di «fare il pieno» molto velocemente. Ad oggi, infatti queste stazioni sono in grado di ricaricare le vetture Tesla a 150 kW, ma la prossima versione, la V3, saranno in grado di toccare velocità massime di ricarica pari a 250 kW. Tuttavia, il curioso episodio che ha visto protagonista un utente cinese possessore di una Model 3, ha dimostrato che anche l’azienda americana non è infallibile, vista la clamorosa vicenda accaduta. Come riportato dalla testata CnEVPost, l’automobilista ha ricevuto l’avviso direttamente dall'app Tesla: una notifica di blocco del suo veicolo dalla rete di ricarica, a causa di importi non pagati.

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