Sul numero di Auto, l'intervista al Ministro Cingolani: "La transizione energetica non si fa in un giorno"

Sul numero di Auto, l'intervista al Ministro Cingolani: "La transizione energetica non si fa in un giorno"

Intervistato dal nostro Direttore, il Ministro della Transizione Ecologica ha fatto un punto su mobilità e fonti rinnovabili. Per il Ministro, mettere sul tavolo meno denaro all’anno per gli incentivi auto ma per più anni è una soluzione che consente ai Costruttori di pianificare meglio la loro attività

di Andrea Brambilla

24.05.2022 17:42

Incentivi, mobilità e fonti rinnovabili. Sono solo alcuni temi di questa intervista con il Ministro della Transizione Ecologica Roberto Cingolani. Con un messaggio chiaro: "L'auto elettrica oggi non è una soluzione. La transizione non si fa in un giorno, bisogna smetterla di raccontare queste fandonie che in tre anni. Facciamo tutto, non è vero, è falso".

Cingolani: "Incentivi su più anni per avere più certezze"

Oltre agli incentivi il Governo non potrebbe lavorare su altri sgravi per gli automobilisti come ad esempio sospendere per un certo numero di anni il bollo per chi acquista un’auto usata Euro 6?

"È un po’ come si fa con i mezzi ibridi che non pagano il bollo in certe regioni. Però tutto quello che oggi è una minore entrata fiscale, un minor gettito, ha lo stesso effetto di prendere le risorse e allocarle su delle misure adeguate, come gli incentivi. Il problema è che ridurre le entrate equivale a far uscire altri danari ed è un periodo talmente complesso e talmente delicato... E per fortuna che quando li abbiamo decisi, eravamo in una fase di crescita forte, perché altrimenti sarebbe stato un problema ancora peggiore. Alla fine i conti li deve tenere il MEF e ha il compito anche di dirci fin dove si può arrivare, sia nel proporre incentivi che nel fare tagli fiscali".

In Italia su circa 40 milioni di vetture circolanti ce ne sono ancora più di 12 milioni Euro 3 o più vecchie. Il Governo non potrebbe fare delle scelte più nette per obbligare a sostituirle. A Milano nell’Area B da ottobre gli Euro 5 Diesel e i benzina pre Euro 2 non potranno circolare. Si potrebbe applicare in tutta Italia?

"Certamente, ma la gente si tiene l’auto Euro 3 non perché gli piace ma perché non la può cambiare e, d’altro canto, Milano ha una rete di trasporti molto efficiente e si può permettere di dire non venite perché avete un’alternativa. In altri luoghi non è così. Purtroppo noi non abbiamo una situazione omogenea in Italia da questo punto di vista, quindi bisogna partire dal presupposto che l’automobile è un mezzo di trasporto spesso indispensabile. E chi non può economicamente cambiare l’auto non deve essere penalizzato due volte. Nelle città dove c’è un servizio di trasporto pubblico che funziona bene è senz’altro una strategia ottima che può aiutare.

Sono dell’idea che bisogna accelerare il cambio e incentivare il passaggio da un’auto inquinante ad una poco inquinante, non necessariamente elettrica. Per me questa rimane la priorità, la mia è una posizione dal punto di vista della transizione ecologica e dal punto di vista del cittadino che non può permettersi di cambiare la vettura. Però non ci sono solo queste necessità, ma ce ne sono anche altre: di tipo industriale e di sviluppo del comparto, quindi capisco anche che bisogna trovare una mediazione con un portafoglio che in ogni caso, per quanto non piccolissimo, è limitato".

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