Sul nuovo numero di Auto: Ago, De Adamich e Gros: 50 anni dopo, sempre miti

Sul nuovo numero di Auto: Ago, De Adamich e Gros: 50 anni dopo, sempre miti

Agostini, Andrea e Pierino idoli della mia adolescenza. E tali sono rimasti come i brand con cui sono stati protagonisti

di Guido Meda

14.07.2022 10:56

Da piccolo avevo tre poster appesi sulla porta della mia cameretta: quello di Giacomo Agostini in piega a Monza sulla MV500, quello di Andrea De Adamich, sempre a Monza, al volante di una Alfa GTAm e quello dello sciatore azzurro Piero Gros, su sci Rossignol, mentre distrugge con la spalla un palo dello slalom. Mi dispiace, tanto, comunicare a tutti e tre che si parla di cinquant’anni fa esatti, anche se la vita e la salute sono stati fino a qui generosissimi con tutti. Ago dimostra vent’anni meno di quelli che ha, Andrea è papà di una bimba piccola e ha ancora il piede pesantissimo, Pierino scia divinamente.

Io, nel mio piccolo di tifosetto che incanutisce, non mi lamento. Il saldo è positivo, insomma, e a conti fatti la vita è strana e piena di sorprese. I tre dei miei poster, crescendo, sono diventati tutti miei amici. Tutti e tre persone con cui in fasi diverse della mia vita ho lavorato, ho speso tempo umano di qualità. Al netto di una confidenza totale che è nata tra noi non mi sono mai levato di dosso quel senso di ammirazione antica e radicata che pone un confine naturale tra loro, che sono loro e restano loro, e il misero me. Il lascito - per dire come funziona bene il marketing naturale quando ci sono dei grandi testimonial - è che MV Agusta, GTA e gli sci Rossignol sono i tre brand del mio cuore.

Non c’è proprio gara con il resto. Dico GTA e non Alfa Romeo perchè la GT di mio padre mi pareva una bomba e lui per me era Nuvolari, ma se già con la A di Alleggerita si entrava in un campo onirico, la “m” di Modificata la rese di gran lunga più desiderabile di tutte le altre cose a motore modificate (da me o da mani più esperte) che nella mia vita fecero la loro apparizione più avanti negli anni. GT, GTA e GTAm sono sigle sacre, che non dovrebbero ammettere sfregi. Invece, tra trazioni anteriori e utilitarie pompate qualche sgarbo si è visto. Ora è davvero il momento del riscatto. Questa nuova Giulia GTAm per pochissimi (lo era già allora) è tornata davvero la macchina del poster della cameretta. È proprio la trasposizione naturale nel futuro di ció che fu quell’Alfa Romeo devastante per bellezza, prestazioni e successi. La base di Giulia è quella della berlina al mondo più bella e bilanciata in assoluto. Non c’è più l’ingegner Chiti a metterci la testa, ma c’è un gruppo che tra Alfa, Ferrari e Maserati le figate da poster le sa tutte. Bentornata sulla porta della mia cameretta GTAm!

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