Bando auto benzina e Diesel nel 2035, doppio rinvio dell'Europa: ora è tutto da verificare?

Bando auto benzina e Diesel nel 2035, doppio rinvio dell'Europa: ora è tutto da verificare?

Grazie alla posizione italiana e al decisivo appoggio della Germania, il Consiglio dell'Unione Europea non ha votato oggi e non lo farà più nemmeno il 7 marzo sulla decisione finale per lo stop alla vendita delle endotermiche. Ecco cosa sta succedendo

di Pasquale Di Santillo

03.03.2023 13:49

Un nuovo rinvio, questo molto più pesante di quello di mercoledì sulla decisione finale per lo stop al 2035 dei motori endotermici. A saltare infatti non è stata solo la decisione preliminare prevista per oggi da parte del Coreper II, cioè quella commissione permanente composta dagli ambasciatori dei paesi interessati, ma anche il voto del Consiglio Europeo previsto per martedì 7 marzo che con la sua formale ratifica avrebbe dato il via libera davvero definitivo al provvedimento.

Rinvio a data da destinarsi

Infatti, il rinvio annunciato oggi all’ANSA, opre 10.58, viene definito a “data da destinarsi” e certifica due cose fondamentali. La profonda divisione sulla materia in seno all’Europa - già manifestata nei numeri nell’ultima votazione all’Europarlamento che pure ha deciso a maggioranza (risicata) per lo stop a quella data. E che la posizione dell’Italia, assolutamente negativa in merito alla decisione stessa per tempi e merito, non solo è stata decisiva per questo doppio rinvio che di fatto rimette in discussione un po’ tutto, ma non è assolutamente isolata. Perché se la Polonia appoggia la posizione del Governo Meloni, e la Bulgaria si astiene, a fare la differenza è la scelta della Germania, il paese traino dell’industria automotive europea che si è impuntata non tanto per la data e per lo stop, quanto per la mancanza di un regolamento preciso sull’utilizzo degli e-fuel. 

Il parere della Commissione

E, non a caso, ieri dalla Commissione UE si è alzata un’unica voce, quella di Dana Spinant, portavoce della Commissione (dalla quale è partita tutta la procedura ndr) che ci ha tenuto a sottolineare che “… la proposta è stata fatta sulla base della neutralità tecnologica e nell'obiettivo di raggiungere l'obiettivo del Net Zero. Siamo in contatto con i Paesi membri sulle nuove preoccupazione emerse per valutare quale sia la strada migliore da percorrere ora". 

Cosa succede ora

Un’uscita inattesa, per quanto tempestiva. Che, in “politichese”, citando quella neutralità tecnologica che invece non è prevista nel stop dei motori endotermici al 2035, lasciando la strada aperta al ”solo elettrico” ha un solo significato, rivolto per intero alla Germania. E cioè che l’UE farà di tutto per venire incontro alle richieste tedesche in modo da completare l’iter del provvedimento appena possibile, aggirando così di fatto il rischio concreto che si andasse incontro a quella “minoranza di blocco” (ok approvazione per numero di paesi, ma non per bacino di utenza), come viene definita in gergo che avrebbe bocciato il provvedimento, che avrebbe dovuto riprendere da capo il suo iter.
 
Dalla maggioranza del Governo italiano si sono alzati commenti entusiastici per la vittoria (indubbia) dal punto di vista politico. Ma restiamo convinti che il provvedimento passerà nei prossimi mesi/settimane, una volta date alla Germania le garanzie richieste. Di certo, il dubbio rinvio consente ora una riflessione collettiva e generale su tutta la vicenda che andava affrontata e gestita in ben altra maniera dalle istituzioni europee, che avrebbe dovuto garantire una reale transizione senza cedere agli integralismi, tenendo conto proprio di quella neutralità tecnologica cui solo ora viene fatto riferimento.

  • Link copiato

Commenti

Leggi auto.it su tutti i tuoi dispositivi

Auto, copertina del meseAuto, copertina del meseAuto, copertina del mese