Tesla Model X, P90D e 90D: autonomia e prestazioni

Tesla Model X, P90D e 90D: autonomia e prestazioni
Presentazione ufficiale per il suv elettrico: l'aerodinamica è da record, come la qualità dell'aria a bordo

di Redazione

30.09.2015 ( Aggiornata il 30.09.2015 16:24 )

Se ne vorrete una e non fate parte dei clienti della prima ora, quanti hanno prenotato Tesla Model X con largo anticipo, allora dovrete rassegnarvi ad attendere la seconda metà del 2016, data comunicata da Tesla per chi, dal suv elettrico, si è fatto affascinare dopo la presentazione. Elon Musk ha svelato le caratteristiche in anteprima, aggiungendo interessanti particolari alla scheda tecnica sfuggita nelle scorse settimane. Non ha dubbi nel dichiarare che Tesla Model X otterrà il massimo dei punteggi nei test condotti dal NHTSA e dall'EuroNCAP, convinzione figlia di precise scelte operate nello sviluppo del progetto. Anzitutto, l'ampia zona anteriore, quella tradizionalmente dedicata al vano motore e che, sul crossover elettrico, lascia spazio a un bagagliaio buono per ospitare due borse da golf, ma soprattutto un'area utile per dissipare energia, una struttura d'assorbimento. Anche il posizionamento delle batterie e la relativa struttura di supporto, contribuiscono a migliorare la sicurezza. Da un lato, averle collocate molto in basso, sul fondo dell'auto, ha abbassato il centro di rollio, dall'altro la struttura offre protezione in caso di impatti laterali. Altre due caratteristiche si segnalano più di altre: la presenza di filtri abitacolo annunciati 300 volte più efficaci dei normali sistemi adottati oggi - e in grado di assicurare una qualità dell'aria pari a quella delle sale operatorie, purificandola da allergeni, smog e virus -; il coefficiente di resistenza aerodinamica più basso tra tutti i suv: appena 0,24, un progresso del 20% rispetto al miglior concorrente. A migliorare il valore concorre anche uno spoiler mobile sul bordo del portellone, con tre diverse configurazioni adottabili, a seconda del frangente di guida.

Le foto di Tesla Model X

Sul versante delle motorizzazioni, sono due le alternative offerte in termini di potenza erogata, unico invece è lo schema che prevede due unità posizionate all'anteriore e posteriore. Tesla Model X P90D sarà il top di gamma, alimentato da una batteria da 90 kWh così come la Model X 90D, ma accreditata di un motore da 262 cavalli all'avantreno e da 510 cavalli al retrotreno; per la 90D, invece, due unità da 262 cavalli. Differenti anche le prestazioni, non già sulla velocità massima ottenibile, autolimitata a 250 km/h, quanto nello scatto da 0 a 100 orari, completato in 3"9 dalla P90D contro i 4"9 della 90D. Confermata la presenza del Ludicrous Mode (a pagamento) grazie alla quale Model X P90D riesce a scendere fino a un sensazionale 3"3. Una (leggera) rivincita arriva a vantaggio della meno potente quando si analizza l'autonomia di marcia, dichiarata in 413 km contro i 402 della P90D. Entrambe avranno le portiere posteriori ad ali di gabbiano Falcon Doors, per la cui apertura basteranno appena 30 centimetri di spazio lateralmente, mentre un sensore rileverà la presenza di ostacoli sopra l'auto, limitando l'apertura per non evitare danni. Portiere che danno accesso a un abitacolo contraddistinto dal grande tablet da 17 pollici al centro della plancia, già visto su Tesla Model S, e dalla configurazione dei sedili, 6 o 7 posti a scelta, con la terza fila abbattibile per guadagnare spazio da destinare ai bagagli. Fabiano Polimeni

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