Chrysler Pacifica, l'ibrida per Fiat

Chrysler Pacifica, l'ibrida per Fiat
Dalla Chrysler alla Maserati e poi all’Alfa Romeo e alla Jeep la serie di passi dovrebbe essere breve

di Roberto Gurian

11.03.2016 ( Aggiornata il 11.03.2016 10:36 )

Sui mercati europei l’impatto della Pacifica sarà pressoché nullo. La nuova monovolume presentata al Salone di Detroit non sarà infatti importata nel vecchio continente. Questo non impedirà alla nuova Chrysler di entrare comunque nella storia dell’automobile essendo, di fatto, la prima ibrida prodotta di serie da parte del gruppo FCA. Presentata nel corso della rassegna statunitense con la benedizione di Sergio Marchionne, la Pacifica prende il posto della Voyager, venduta negli Stati Uniti come Town&Country, ed è mossa dal classico V6 di 3,6 litri a benzina denominato Pentastar. La variante Hybrid, anticipata già un paio d’anni orsono proprio dallo stesso Marchionne, sarà disponibile un po’ più tardi, a partire dalla seconda metà del 2016. La svolta è importante e prelude al lancio di ulteriori modelli con lo stesso tipo di propulsione da parte del gruppo, cominciando dalla Maserati Levante. L’apertura alla propulsione ibrida è, in ogni caso, una scelta forzata per i marchi raggruppati sotto l’egida della FCA. Come ampiamente dichiarato anche dallo stesso Marchionne, l’aggiunta di un motore elettrico e delle batterie al classico propulsore a combustione interna porta ad un inevitabile aumento dei costi di produzione. Con la logica conseguenza che così diventa più difficile vendere le automobili. Chrysler Pacifica, l'auto ibrida secondo Fiat IN AMERICA cosi come in Europa, sono limiti sempre più stringenti in materia di emissioni di CO2 a spingere il gruppo FCA verso le automobili ibride. Questo notoriamente in ritardo nei confronti di altri marchi che da tempo hanno già battuto diverse strade per la propulsione alternativa puntando non solo sulle ibride ma anche sui veicoli esclusivamente elettrici e l’idrogeno con la tecnologia a celle di combustibile, o fuel cell. Oggi come oggi, le automobili  ibride rappresentano la risposta più immediata per rispettare normative sulle emissioni che richiedono un impegno tecnologico non indifferente per essere rispettate. E certamente in tempi brevi vedremo una sempre maggiore diffusione di veicoli ibridi, in attesa di soluzioni tecniche più evolute e dell’avvento di sistemi di accumulo e ricarica dell’energia più efficienti degli attuali. DALLA CHRYSLER alla Maserati e poi ancora all’Alfa Romeo e magari alla Jeep la serie di passi successivi dovrebbe essere breve. Come accennato, toccherà in poche settimane alla Levante il compito di portabandiera europea della FCA nel settore delle ibride. Secondo logica, dovrebbe essere la Giulia la prossima auto del gruppo a seguirne le orme, una volta finalmente avviata la produzione e la vendita della nuova vettura dell’Alfa Romeo. Di sicuro, la svolta è più facile per modelli di lusso o comunque di prestigio, che partono con lo svantaggio di consumi ed emissioni superiori e che possono far assorbire con maggiore disinvoltura ai propri acquirenti gli elevati costi di un’automobile tecnicamente più avanzata. Chrysler Pacifica, l'auto ibrida secondo Fiat Entrando nei dettagli della Pacifica, va detto che la versione ibrida è di tipo plugin, quindi con la possibilità di percorrenze interessanti in modalità puramente elettrica. IL MOTORE termico è lo stesso V6 di 3,6 litri della versione a benzina, depotenziato però da 287 a 248 cavalli e dotato di un ciclo di combustione di tipo Atkinson. È abbinato a due propulsori elettrici che, di fatto, garantiscono la trazione integrale e aumentano la potenza complessiva disponibile a 260 cavalli. Il pacco di batterie agli ioni di litio da 16 kW/h dovrebbe permettere un’autonomia di circa 30 miglia (quasi 50 km) grazie all’energia accumulata in fase di ricarica. Quest’ultima può avvenire in un tempo di sole due ore usando una presa a 240 Volt e quindi con caratteristiche concorrenziali, secondo i manager della Chrysler, rispetto a tutte le attuali ibride plug-in. Le batterie sono stivate sotto la fila centrale di sedili mentre l’attacco per la presa di corrente è montato nel passaruota sinistro, volutamente il più vicino possibile al sedile del guidatore. IL CONSUMO medio annunciato a Detroit è di 80 miglia per gallone nella guida in città, che equivalgono a una percorrenza di 34 km/litro.   Chrysler Pacifica, l'auto ibrida secondo Fiat

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