Taxi elettrici, Milano propone un bando da 500 licenze

Taxi elettrici, Milano propone un bando da 500 licenze

La proposta rientra nel piano di possibili interventi per migliorare i servizi all'utenza nel capoluogo lombardo. Oltre all'introduzione su larga scala di veicoli elettrici, possibile l'attuazione anche del taxi sharing. E il sindaco Beppe Sala apre al progetto di Granelli

di Redazione

05.06.2019 ( Aggiornata il 05.06.2019 12:22 )

Si preannunciano novità importanti nel servizio taxi a Milano. L’assessore ai Trasporti, Marco Granelli, ha presentato, alle associazioni di categoria, un programma di interventi finalizzato al miglioramento dei servizi offerti all’utenza. 

La misura principale è la proposta di 500 nuove licenze taxi, tutte destinate a veicoli elettrici. Alle quali seguono anche la possibilità di seconde guide e il taxi sharing. Per l’acquisto della licenze è necessario partecipare a un bando con il Comune che stabilirà l’importo delle stesse. Il ricavato sarà destinato, in base a quanto prevede la normativa vigente, in parte a tutti i tassisti, in parte ad interventi nel settore come la creazione di parcheggi e aree sosta per i veicoli attrezzate con colonnine di ricarica.

Difficili da trovare

Duplice l’obiettivo del possibile bando destinato ai taxi elettrici, in primis lo svecchiamento del parco macchine poi un ulteriore contenimento delle emissioni inquinanti con Milano già impegnata in tal senso come dimostra l’introduzione, a inizio 2019, dell’Area B vietata alle Auto diesel Euro 3 o inferiori.     

Senza dimentciare che non sempre i cittadini riescono con facilità a trovare un taxi. Il Comune infatti ha analizzato le chiamate inevase e ha scoperto che nei giorni feriali fra le 8 e le 10 del mattino (con un 15% di chiamate non accolte) e fra le 19 e le 21 della sera (con un 27%), è più complicato trovare un tassista in servizio.

Dati che sono aumentano addirittura nel fine settimana: fra le 19 e le 21 di sera e da mezzanotte alle 5 del mattino, la percentuale di richieste non eseguite passa dal 31 % al 42%.

"Obiettivo del Comune è potenziare il servizio anche attraverso il confronto con i tassisti che ogni giorno in città fanno funzionare il servizio. Insieme possiamo far partire un progetto complessivo che aiuta la città e chi ci lavora a crescere", ha detto l'assessore ai Trasporti Marco Granelli.

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Le parole di Sala

Per questo Palazzo Marino ha messo a punto un nuovo piano. Le proposte dell’assessore Granelli per i taxi milanesi vertono anche su ulteriori interventi come il monitoraggio costante del servizio volto a contenere la problematica delle chiamate inevase particolarmente elevato nei fine settimane e nelle ore notturne, l’attivazione di una doppia guida associata alla propria licenza senza oneri con possibile impegno orario complessivo di 16 ore e il taxi sharing. Se attivato, quest’ultimo servizio consentirà al singolo di taxi di trasportare passeggeri su percorsi tra loro diversi ma integrabili in modo da massimizzare l’utilizzo di uno stesso veicolo.

Sulal vicenda e sulle proteste dei tassisti per l'aumento delle licenze è intervenuto anche il sindaco meneghino Giuseppe Sala:

"Capisco la categoria che lo vede come un rischio di avere meno lavoro. Rimane il fatto che a fronte di licenze lasciate invariate da molti, molti anni il flusso, in particolare di turisti, su Milano è visibilmente aumentato. Quindi nessuna intenzione di fare niente che non sia in qualche forma concordata. Son d'accordo con Granelli però che l'operazione ha senso. La nostra è una piattaforma fatta di alcune cose, e abbiamo tante questioni da risolverecome le tante segnalazioni sulle carte di credito".

I precedenti di Bologna e Firenze

Qualora dovesse essere approvato (e attuato) il bando con le 500 nuove licenze, Milano diventerebbe la città leader in Italia sulla sostenibilità delle flotte cittadine. Non mancano comunque, esempi di città apripista. A Bologna, lo scorso ottobre, si è aperto il bando per la concessione di 30 licenze di trasporto su veicoli a batteria. A Firenze, invece, 71 taxi circolanti, pari al 10% del totale, sono elettrici, in virtù di una precedente assegnazione delle licenze. Peraltro, nel capoluogo toscano, si pensa anche di vietare le consegne in centro a furgoni e camioncini diesel o benzina.   

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