Stop alle auto benzina nel 2035, Acea: "Decisione senza precedenti"

Stop alle auto benzina nel 2035, Acea: "Decisione senza precedenti"

I costruttori commentano l'iter in sede europea che ha visto l'accordo tra Consiglio, Parlamento e Commissione sul Regolamento del Fit for 55. Restano punti cruciali da superare

28.10.2022 ( Aggiornata il 28.10.2022 12:36 )

Altro passaggio formale nel percorso verso il Fit for 55. Dopo il voto favorevole del Parlamento alla mozione Huitema, quindi la messa al bando delle auto nuove con motore termico a partire dal 2035, arriva l'accordo raggiunto con il Consiglio e la Commissione europea.

Confermate le soglie di riduzione delle emissioni di Co2 al 2030 è stata ribadita la "verifica intermedia" del 2026, data alla quale fare il punto sui progressi della mobilità elettrica verso i successivi passaggi. Al 2030  è previsto il taglio delle emissioni di Co2 del 55% se confrontato con i valori del 2021 per le auto, poi il drastico abbattimento e l'approdo di auto vendute sul mercato del nuovo a zero emissioni dal 2035.

Infrastruttura, energia, materie prime i nodi da superare

Dopo l'accordo - al quale serviranno altri passaggi nell'iter legislativo che porti il Fit for 55 a essere Regolamento e adottato dai singoli Stati membri - ha fatto sentire la propria voce l'associazione dei costruttori europei, l'Acea.

È un ribadire le criticità già segnalate, dal potenziamento dell'infrastruttura di ricarica alla garanzia che l'Europa dovrà dare di una produzione di energia che sia pulita. Non poteva rimanere estraneo il tema delle materie prime, le terre rare per la produzione delle celle delle batterie sono saldamente in mano ai player cinesi. In aggiunta, il tema dell'accessibilità all'acquisto, in una fase di inflazione e rincari sulle materie prime.

Industria pronta ma serve uno scenario idoneo

"Questa decisione di portata estremamente vasta è senza precedenti. Farà sì che l'Unione Europea diverrà la prima e unica regione al mondo a diventare full electric", il commento del presidente Acea, Oliver Zipse. Lo stesso Zipse, a.d. BMW, recentemente dagli Stati Uniti aveva sollevato un problema di accessibilità finanziaria dell'auto elettrica per le fasce della popolazione oggi catalizzate dalle auto termiche dei segmenti d'ingresso al mercato.

"A scanso di equivoci, l'industria automobilistica europea è pronta alla sfida di fornire queste auto e furgoni a zero emissioni. Comunque siamo ansiosi di vedere le condizioni d'insieme, che sono essenziali per realizzare questo obiettivo, riflesse nelle politiche comunitarie. Comprendono una abbondanza di energia rinnovabile, una rete di ricarica privata e pubblica senza interruzioni, l'accesso alle materie prime", sottolinea l'Acea.

In particolare sulle infrastrutture di ricarica, l'associazione dei costruttori ha chiesto negli ultimi anni un impegno vincolante per gli Stati membri alla loro realizzazione. Il quadro di mercato nel quale si procede con il Fit for 55 registra il 20% di immatricolazioni nel 2021 di auto ricaricabili, con previsioni di un 60% che sarà raggiunto nel 2030.

Al legislatore rimanda la palla, il direttore generale Acea, Sigrid De Vries, per dare risposta sul tema delle materie prime: "Dobbiamo lavorare adesso insieme a politiche che garantiscano l'accesso a materie prime necessarie alla mobilità elettrica, a rendere le auto elettriche dei prodotti di massa e accessibili, a ridure le conseguenze negative sui posti di lavoro".

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