FCA premia chi trova bug sullo UConnect

Un tempo era lo sceriffo a mettere una taglia sui criminali, oggi, al tempo delle auto connesse, capita che siano i costruttori a metterla sui potenziali bug che possono minare i sistemi di bordo. Il gruppo FCA è il primo marchio automotive tra quelli dagli ampi volumi di vendita ad aver creato un programma condiviso di ricerca su Bugcrowd. Segue l'esperienza Tesla - che secondo Budcrowd ha già pagato 132 premi (la "taglia" è fissata tra i 100 e 10 mila dollari, nel caso del marchio di Musk) - e promette una ricompensa tra i 150 e 1.500 dollari per ciascuna vulnerabilità riscontrata dagli hackers che aderiranno alla "caccia". 

E' uno dei casi in cui, provare a violare un sistema, anziché creare problemi legali porta benefici economici. Sotto la lente d'ingrandimento del gruppo finisce il sistema UConnect, l'accesso attraverso la app per iOS e Android, nonché il sito internet driveuconnect.com. Le linee guida per la partecipazione sono molto chiare: i report sottoposti a FCA verranno approfonditi e si interverrà per risolvere le lacune riscontrate.

Agli sviluppatori che andranno a caccia di bug, FCA chiede di condividere tutti i dettagli, incluse le informazioni per la riproducibilità e la validazione di quanto è stato accertato. Serviranno delle prove, ovviamente, che potranno essere, ad esempio, porzioni di codice, demo, una sequenza di passaggi. Tutto vale per dimostrare la propria tesi e portare a individuare il "baco". Viene chiesta anche la necessaria buona fede, quindi il divieto di modificare ,accedere o detenere dati che non sono proprietà dello sviluppatore, così come evitare violazioni della privacy, distruzione dati o interruzione/peggioramento dei servizi.

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