Infotainment: si fa presto a dire click

Infotainment: si fa presto a dire click

Intervista all'ing. Davide La Croce, "cervello in fuga" in Finlandia, dove lavora per una start-up specializzata in pannelli di ultima generazione. Un settore assolutamente non banale

di Francesco Colla

02.02.2018 14:40

Ci sono europeisti e anti-europeisti. Global e no-global. Si può vedere la questione come si preferisce, tuttavia è indubbio che il mondo connesso ha i suoi vantaggi. Consentendo a chi ne ha le capacità di farsi strada in un paese (non troppo) lontano, in una start-up olandese con sede in Finlandia che collabora con le maggiori realtà automobilistiche mondiali. A partire dalla francese Renault con il progetto Symbioz (vedi foto).

E’ il caso di Davide La Croce. Torinese, figlio di un operaio Fiat, laureatosi al Politecnico in ingegneria meccatronica, emigrato a Otaniemi per vivere il suo “sogno americano” a pochi chilometri da Helsinki. Lavorando nella sede finlandese di Aito, società nata nei Paesi Bassi specializzata (tra l’altro) in sistemi touch per automobili.

Insomma, quelli che fanno i pannelli per i sistemi di infotainment. Che detta così sembra piuttosto banale, ma non lo è. Perché chiacchierando con Davide si scopre un intero mondo nascosto sotto un tocco delle dita.

“Quello di cui mi occupo io è del firmware del chip che controlla il sensing e il feedback che viene dato”. Traduzione: Davide progetta programmi, sequenze di comandi, affinché a una determinata pressione sul pannello corrisponda un’azione tattile. E una reazione. Perché i click non sono certo tutti uguali. Si guida con i guanti, ad esempio. D’estate sudano le mani. Aito e Davide devono garantire che i pannelli delle auto rispettino i severi requisiti chiesti dai clienti.

Anche sotto al profilo del suono. “Facendo sì che quando premi il pulsante l’audio sia piacevole e minimizzato. Perché su un’auto con motore termico il rumore passa in secondo piano. Ma nel silenzio dell’abitacolo di un’auto elettrica dove l’insonorizzazione deve essere perfetta, ogni fonte di rumore risulta amplificata”.

Ammettiamo l’ignoranza. Non avevamo mai pensato che ci fosse un ingegnere dietro il suono prodotto da un tasto. Poi c’è tutta la parte riguardante il feedback tattile: ossia, che reazione produce nel pannello e nel sistema una pressione lunga, piuttosto che un leggero sfioramento: “Pensa a quando alzi o abbassi il volume dell'autoradio. La rapidità cambia a seconda della pressione esercitata”.

Senza contare il consumo di energia. Sembra un aspetto trascurabile, tuttavia sulle auto elettriche del futuro (e del presente), anche il singolo pannello deve essere ottimizzato per non incidere sull’autonomia.

Tra tanta innovazione stupisce che lo strumento fondamentale sia la cella piezoelettrica”, simile a quella delle vecchie cartoline musicali. “Il costo è basso e l’integrazione è semplicissima”. Se lo dice lui ci fidiamo.

Alla chiacchierata si unisce anche Peter Kurstjens, il Ceo della società, che ci fornisce un’ulteriore panoramica sulle applicazione dei pannelli Aito in futuro. Tutto nelle auto sta diventando touch, anche i comandi sui pannelli delle portiere: “Per noi questo è solo l’inizio”.

Su Otaniemi il sol dell’avvenire splende, così come sulla carriera di Davide. A cui manca l’Italia ma “le condizioni qui sono veramente buone. La Finlandia è un paese molto semplice in cui vivere. Vorrei continuare qui ma forse, tra qualche anno, tornerò. Quando le condizioni lo permetteranno e avrò fatto abbastanza esperienza”.

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