Wi-fi in auto, pregi e difetti

Wi-fi in auto, pregi e difetti
Oggi è possibile navigare direttamente dalla vettura: ecco le principali possibilità, costi e problematiche

di Redazione

07.10.2015 ( Aggiornata il 07.10.2015 06:57 )

La parola d’ordine per l’auto 2.0 è: essere connessa. I nuovi sistemi di infotainment che troviamo sulle ammiraglie delle principali case automobilistiche integrano un ingresso per una Sim telefonica per offrire la possibilità di accedere al Web tramite browser o mediante app specifiche. È inoltre possibile sfruttare questa connessione per creare una vera e propria rete Wi-Fi con cui utilizzare i propri dispositivi, come smartphone, tablet e notebook. In alcuni casi, ad esempio BMW, Mercedes o Tesla, è possibile navigare liberamente sul Web con un browser integrato, in altri, come nel caso di Audi, Ford e Volvo, si ha l’accesso solo ad applicazioni specifiche. COME per gli smartphone, la velocità della connessione dipende principalmente dalla qualità del segnale e dalla congestione della rete dati. Può essere pratico avere l’accesso al Web direttamente sul display centrale, ma nella maggior parte dei casi, l’esperienza d’uso risulta inferiore a quella che si avrebbe con un buon tablet. Rispetto a questi dispositivi è infatti più complesso inserire un indirizzo, non sempre sono supportate le tecnologie che permettono di vedere i video e le complesse strutture delle pagine web moderne e, a parità di dimensioni, di solito la risoluzione dello schermo è inferiore. Gli schermi delle auto infatti, pur avendo dimensioni sempre più generose (fino al record di 17 pollici della Tesla) non hanno risoluzioni molto elevate e sono pensati più per la navigazione stradale che quella sul Web. Ecco perché diverse case preferiscono utilizzare applicazioni in grado di fornire news, previsioni meteo, contenuti multimediali o informazioni aggiuntive per la navigazione Gps come il traffico o sintetiche guide turistiche. Ma entriamo nel dettaglio: BMW ad esempio integra lo spazio per una Sim telefonica nel bracciolo con la quale è possibile accedere a tutti i servizi BMW ConnectedDrive, tra cui la funzione Hotspot. Tramite questa i passeggeri possono navigare in Internet e utilizzare le app dei propri smartphone, tablet e PC. L’auto crea infatti una rete Wi-Fi, del tutto simile a quella di casa: è sufficiente collegarsi (è necessaria una password) e sfruttare la veloce connessione fornita dalla Sim. I vantaggi consistono in una buona velocità, viene infatti utilizzata un’antenna esterna e la veloce rete LTE (Long-Term Evolution, quella che negli smartphone è conosciuta come 4G e che permette velocità fino a 150 Mbps, ben superiori di quelle dell’ADSL di casa) e un risparmio sui costi: è possibile utilizzare SIM con particolari abbonamenti validi in tutta Europa, oppure utilizzare una Sim del paese che si sta visitando. In particolare, il dispositivo BMW può essere rimosso e utilizzato anche lontano dall’auto con un’autonomia di circa 30 minuti. La Sim integrata nell’auto e la funzione di hotspot sono servizi riservati al momento alle vetture dei marchi premium, spesso come costoso optional perché è una funzione quasi sempre vincolata all’acquisto dell’impianto multimediale top di gamma. Man mano che si scende verso la fascia media è ancora possibile connettere la propria auto al Web e sfruttare i vantaggi delle app specifiche tramite il proprio smartphone. In questo caso il telefono funziona come modem e il collegamento all’auto avviene tramite Bluetooth o un cavo USB. Le funzioni a cui si ha accesso sono sostanzialmente le stesse ma bisogna stare attenti ai costi e all’autonomia del telefono. Esattamente come avviene con gli smartphone e i tablet, uno degli aspetti più interessanti dei nuovi sistemi di infotainment connessi è rappresentato dalle app. Ogni casa ha una propria applicazione che offre informazioni sullo stato del veicolo e in alcuni casi permette di comandare il sistema di condizionamento o l’apertura delle porte. Purtroppo non c’è uno standard e ognuno ha sviluppato un proprio sistema. Ogni casa automobilistica (o quasi) ha messo a disposizione kit di sviluppo e negozi di applicazioni ma gli sviluppatori hanno poco interesse nel realizzare applicazioni per un ridotto numero di utenti. Ciò nonostante stanno arrivando le prime soluzioni avveniristiche come EnLighten App di BMW o l’equivalente di Audi, che, inizialmente negli Stati Uniti, consentiranno di mappare i semafori per informare sulla durata del rosso o quanto manca al verde, per evitare distrazioni e migliorare guida e consumi. MERCEDES ha anticipato una delle interessanti app legate alla nuova Classe E, che verrà presentata la prossima primavera. Tra le altre, la vettura del marchio stellato ha la funzione di guida con lo smartphone, utile ad esempio per parcheggiare in box particolarmente stretti. L’autista, sceso dalla macchina, può accendere il motore con lo smartphone (solo se ha le chiavi) e comandare lenti movimenti di entrata e uscita dal parcheggio. Per motivi di sicurezza, è richiesto che l’utente continui a disegnare cerchi con il dito sullo schermo dello smartphone: nel momento in cui si ferma o stacca il dito dal display la macchina si blocca, per evitare impatti. LA CONNESSIONE in auto, comunque, costa cara e segue una logica spesso contorta di servizi opzionali che è necessario scegliere in fase di personalizzazione della macchina. Ad esempio con un’Audi A3, se si sceglie l’impianto top di gamma MMI Plus con MMI Touch, il costo è di 2.350 euro. Ma per ottenere le funzionalità online è necessario acquistare il pacchetto Audi Connect (altri 590 euro), che fisicamente aggiunge un ingresso per la SIM dati per poter navigare e accedere ai servizi basati sul Web, dalla ricerca libera Google e mappe Google Earth, alle info sul traffico, al meteo, alle news, e ai social network. Il costo del sistema Connected Pro di una BMW Serie 1 è invece di 1.990 euro ai quali vanno aggiunti altri 400 euro per i servizi di navigazione Internet, la connessione al telefono e le informazioni meteo, news e le ricerche con Google. Eventualmente si può inoltre aggiungere anche il servizio di concierge (260 euro), quello di accesso alla musica online (400 euro), alle informazioni in tempo reale sul traffico (160 euro) fino a funzioni più evolute come l’head up display (1.400 euro) Mercedes raccoglie le proprie opzioni di connessione sotto i nomi di Connect me e Comand online. La maggior parte dei servizi sono di serie nella Classe S, lasciando al cliente la possibilità di aggiungere la radio DAB (550 euro), il sintonizzatore TV (1.300 euro) o il display Splitview che permette al guidatore e al passeggero di visualizzare contenuti diversi sullo spesso schermo (980 euro). Più semplice la configurazione Volvo che racchiude i servizi online sotto la denominazione Pacchetto Business a un costo di 1.500 euro circa (ai quali si devono aggiungere 300 euro per la predisposizione Car Play nel caso si abbia un iPhone). Comunque sia, la multimedialità più estesa rappresenta per le Case un filone d’oro per vedere servizi e accessori. E la sicurezza di guida, talvolta, potrebbe venire meno...   Federico Cociancih

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