CellControl si evolve, così inibisce l'uso dello smartphone

Là dove non arriva il buonsenso, ci pensa la tecnologia. Troppi automobilisti si ostinano ancora a utilizzare lo smartphone mentre sono al volante e non solo per la tradizionale telefonata, ma anche per lanciarsi in "virtuosismi" tanto azzardati quando pericolosi: scrivere sms, postare sui social network, e potremmo proseguire con altre azioni da incoscienti, compiute con il telefono mentre si guida. Per impedire che si possa "cadere in tentazione" e distrarsi, arriva un'evoluzione del sistema CellControl, che verrà lanciata al CES di Las Vegas 2016. Si tratta di un dispositivo in grado di disattivare specifiche funzioni su uno smartphone (con sistema operativo Apple o Android) e consentirne altre. Operazione che potrà compiersi da remoto, attraverso un pannello di controllo disponibile al momento della registrazione sul sito, oppure via app, DriveUP, che permette anche di analizzare la propria guida. Ha le forme di una sobria scatoletta da fissare al parabrezza e si chiama DriveID il cuore del sistema, che è in grado non solo di proibire l'utilizzo di funzioni specifiche (dalla semplice chiamata vocale all'invio di una mail o di un sms o, ancora, l'utilizzo di determinate applicazioni) ma anche di riconoscere selettivamente il telefono adoperato da chi è seduto al volante, senza influenzare la funzionalità degli altri smartphone utilizzati dai passeggeri. Un collegamento senza fili tra dispositivo e telefono rende CellControl una soluzione di semplice utilizzo, al pari dell'accoppiamento con un tradizionale vivavoce (operazione peraltro non necessaria con smartphone Android). Tra le altre funzioni messe a disposizione, il monitoraggio costante della condotta di guida, particolarmente utile se si vuole tenere sotto controllo il comportamento di soggetti neopatentati, oppure, di flotte di veicoli. Attualmente, CellControl viene proposto con tre diverse formule d'acquisto, diversificate per il numero di smartphone che è possibile monitorare, da uno a tre. Fabiano Polimeni