BMW annaffia il turbo: più potenza, meno consumi

BMW annaffia il turbo: più potenza, meno consumi
La Casa Bavarese adotterà in serie la turbina raffreddata ad acqua: il nostro test.

di Roberto Gurian

21.09.2015 ( Aggiornata il 21.09.2015 04:56 )

L’idea risale ai tempi della seconda guerra mondiale, quando nelle camere di scoppio dei motori Rolls-Royce Merlin degli Spitfire veniva iniettata dell’acqua per abbassare le temperature d’esercizio. La tecnologia venne ripresa sui motori turbo della F.1 nei primi anni ’80 prima da Ferrari poi da Renault per incrementare le prestazioni dei loro sei cilindri. PASSATI TANTI ANNI, è la BMW a rispolverare la tecnica. La Casa di Monaco di Baviera l’ha applicata sulla M4 che viene utilizzata come safety car in occasione delle gare della MotoGP. Dal sei cilindri della coupé alla produzione di serie il passo dovrebbe essere abbastanza breve. ABBIAMO INFATTI provato in anteprima assoluta una Serie 1 equipaggiata con un tre cilindri di 1.5 litri con la potenza aumentata da 150 a 160 kW (da 204 a 218 cavalli) proprio grazie all’iniezione ad acqua. Iniettare l’acqua nel collettore di aspirazione permette di abbassare la temperatura di combustione di circa 25° C. I VANTAGGI SONO MOLTEPLICI, cominciando da una minore quantità di carburante (benzina, ma anche gasolio) spesa per raffreddare la camera di scoppio o di combustione. Si riduce il battito in testa e può essere aumentato il rapporto di compressione, nel nostro caso da 9,5:1 a 11:1. NEL CORSO DEL TEST, i risultati sono stati perlomeno incoraggianti: abbiamo registrato, secondo i computer di bordo, un risparmio di circa 3,08 l/100 km, che equivalgono a quasi il 20% rispetto al consumo normale. Il recupero dell’acqua di condensa dell’impianto dell’aria condizionata permette inoltre di evitare, al contrario di quel che succedeva per Ferrari e Renault da Gran Premio, la presenza di un tipo di serbatoio specifico. LA CASA DI MONACO si è comunque preparata a tecnologie ancora più avanzate come i veicoli “fuel cell”. In dipendenza anche dalla futura rete di distribuzione dell’idrogeno, che si trasforma in energia elettrica, potrebbero diventare realtà dopo il 2020. BMW annaffia il turbo

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