Venturi Antarctica, ricerca a impatto zero

Venturi Antarctica, ricerca a impatto zero

La Casa monegasca ha presetnato il veicolo a trazione elettrica studiato per le ricerche scientifiche ai poli terrestri

di Michele Salvatore

04.12.2018 16:21

Venturi Automobiles ha presentato a Monaco il primo veicolo elettrico per l'esplorazione polare, il Venutri Antarctica. Il progetto, nato con il prototipo sviluppato tra il 2013 e il 2015, vede la luce dopo la lunga fase di test nelle regioni più fredde d'Europa.

Venturi Antarctica: foto

Venturi Antarctica: foto

Al cospetto del Principe Alberto II di Monaco, è stata presentata la Venturi Antartica, primo veicolo per l'esplorazione a trazione completamente elettrica.

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Il mezzo è preparato per muoversi nei climi più ostili potendo resistere fino ai -50° C di temperatura e di muoversi su qualsiasi tipo di terreno grazie ai cingoli. I test del prototipo hanno permesso di affinare la meccanica e dinamica del Venturi Antarctica. A spingere le sue circa due tonnellate ci sono due motori elettrici da 60kW e le batterie assicurano un'autonomia di 45 km alla velocità di 20 km/h, considerando condizioni realistiche di operatività, come dichiarato dallo stesso costruttore. Il veicolo può ospitare 3 persone.

Così preparata, la macchina si propone per dare una bella mano d'aiuto ai ricercatori impegnati nello studio dei cambiamenti climatici nelle regioni polari. Queste regioni sono considerate come la cartina di tornasole per leggere le mutazioni attraverso le quali passa il nostro ambiente, a causa del riscaldamento globale che ha sciolto i ghiacci a una velocità mai vista prima.

Ma anche per la quantità di informazioni che è possibile leggere analizzando i vari strati di ghiaccio. Studiando livello di contaminazione e a quale velocità si è arrivati a quella contaminazione in un dato lasso di tempo, gli scienziati sono in grado di capire i come avvengono questi cambiamenti. Grazie alla possibilità di potersi muove nelle aree di ricerca, con un mezzo non inquinate, gli scienziati potranno svolgere il loro lavoro, che riguarda il futuro di tutti noi, in maniera più efficiente.

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