Jaguar XFR

Jaguar XFR

di Redazione

20.04.2009 ( Aggiornata il 20.04.2009 14:40 )

Non si notapiù di tanto, la presenza della R nei tratti della berlina XF, peraltro già ampiamente sportiveggianti per conto loro. In omaggio a una filosofia che non punta all’estremo neanche per le Jaguar “cattive”, la caratterizzazione estetica è stata infatti dosata col bilancino: le prese d’aria frontali, i quattro scarichi lucidi, le bandelle sotto le porte, il disegno specifico dei cerchi da 20” e il piccolo profilo aggiuntivo sul cofano di coda. Niente che le cambi radicalmente i connotati, in sostanza. Casomai, sono più evidenti i cambiamenti apportati all’interno, anche in questo caso senza snaturare i tratti di fondo della berlina inglese e soprattutto senza ricorrere a soluzioni inutilmente vistose. Spiccano i sedili dal taglio sportivo, fin esagerati nel numero delle regolazioni possibili (quattordici) che comprendono la rigidità dei fianchi degli schienali. Elegante il rivestimento scamosciato del padiglione, mentre in plancia si nota la finitura in alluminio scuro della fascia centrale: così, fra l’altro, ci sono meno rischi di riflessi fastidiosi. Tonalità più scura che sulle altre versioni anche per i rivestimenti in legno, che conservano l’abituale abbondanza.
Al centro dell’attenzione c’è naturalmente il nuovo motore, l’8 cilindri di 5.0 a iniezione diretta litri sovralimentato, capace di offrire 510 cv e una coppia vicina ai 65 kgm nell’arco che va da 2500 a 5500 giri. La rivisitazione del compressore meccanico Roots ne ha arrotondato parecchio la risposta, piacevolmente lineare e progressiva. Ne ha anche fatto sparire il tipico sibilo, aggiungendo al tempo stesso un po’ di corpo al suono del V8 che peraltro, dicono in Jaguar, esce decisamente meglio nella versione aspirata. Naturalmente quella “compressa” conserva le sue caratteristiche primarie, a partire dalla reattività quasi immediata a qualsiasi regime, compresi quelli più bassi. Le si accompagna un allungo non proprio straordinario: si chiude a 6500, quando il cambio automatico a 6 rapporti (impeccabile per fluidità e apprezzabile anche per prontezza) provvede al passaggio alla marcia superiore. La catena cinematica è chiusa da un inedito differenziale attivo, che offre un’apprezzabile motricità (e con pochi strappi) anche in condizioni di aderenza precaria. Il corredo tecnico della XFR si arricchisce poi con la regolazione continua della risposta degli ammortizzatori, sviluppata in cooperazione con Bilstein, che va a prendere il posto del sistema CATS utilizzato in precedenza dalla marca inglese.
Ne esce un confort di tutto rispetto anche quando si utilizza la vettura in configurazione Dynamic, accanto a un comportamento su strada quanto mai apprezzabile per la precisione con cui la XFR pennella le curve lunghe e per il bilanciamento che conserva anche con il fondo irregolare. Va da sé che, considerati pesi e dimensioni, non ci si può attendere una maneggevolezza straordinaria e, soprattutto, non si ottiene il meglio con una guida particolarmente aggressiva. Ma piacevole la XFR lo è di certo, anche perché non richiede contropartite eccessive, in cambio delle sue doti dinamiche. Anzi, l’efficacia dell’isolamento acustico entra di diritto fra i suoi punti di forza. Quanto alle prestazioni, accanto all’abituale limitazione a 250 km/h della velocità, la marca britannica dichiara 4”9 sullo 0-100, poco più di 13” sul quarto di miglio (i 400 metri, in pratica) e un consumo combinato (8 km/litro) sostanzialmente identico a quello della precedente 4.2 sovralimentata, che di cavalli ne aveva 94 di meno. Migliora leggermente il bilancio della CO2, che scende da 299 a 292 grammi/km.
La XFR, in vendita da metà aprile, a 91.100 euro, si piazza in cima alla gamma XF, che peraltro sta offrendo buona prova di sé: è fondamentalmente merito suo se le vendite della Jaguar hanno sin qui retto meglio di altre le tempeste abbattutesi sui mercati di tutto il mondo. In attesa della nuova versione (3.0 litri in luogo del precedente 2.7) del V6 turbodiesel, che dal punto di vista commerciale conta molto di più del pur intrigante V8 5.0 litri.

Alle due sportivissime XKR fa bene il trapianto di cuore

Il nuovo V8Jaguar da 510 cv finisce dritto anche sotto il cofano della Coupé XK, che nella circostanza beneficia pure di un consistente aggiornamento tecnico e di una lieve rivisitazione estetica. L’elemento più evidente sta nell’adozione del comando del cambio, a selettore rotante (a sinistra) portato al debutto della XF, che ha richiesto la ristrutturazione dell’intera zona tunnel. Ma la XKR si distingue anche per il nuovo disegno dei sedili. Consistente il miglioramento delle prestazioni, con l’accelerazione 0- 100 che scende a 4”8 (contro i 5”2) e progressi ancor più significativi in ripresa a fronte di un consumo medio invariato, 8,1 km/ litro. Prestazioni a parte, la coupé Jaguar conserva il carattere della GT d’alto bordo, capace di viaggiare su ritmi elevati senza chiedere particolare impegno di guida e senza penalizzare più di tanto il confort, inficiato solo in parte dalla rumorosità aerodinamica. Quanto al comportamento, si apprezzano soprattutto la particolare precisione in curva e la capacità di sopportare bene lo sconnesso: il bilanciamento della vettura viene meno soltanto nelle frenate più violente, quand’è necessaria qualche correzione per tenere la linea voluta. La XKR Coupè sarà in vendita a maggio: prezzo 106 mila euro. Per la Convertibile (foto sotto) è stato indicato un sovrapprezzo di 8.300 euro.


Vuoi una Jaguar usata o a Km/0?


  • Link copiato

Commenti

Leggi auto.it su tutti i tuoi dispositivi

Auto, copertina del meseAuto, copertina del meseAuto, copertina del mese