Skoda Yeti

Skoda Yeti

di Redazione

19.08.2009 ( Aggiornata il 19.08.2009 15:37 )

Presentata come prototipo al Salone di Ginevra del 2005, la Yeti è finalmente realtà. In Italia sarà disponibile da ottobre cominciando con la più economica versione con motore 1.2 TSI a trazione anteriore, cui si affiancheranno la 1.8 TSI 4x4 e la 2.0 TDI 4x4 da 140 cavalli.
Poco dopo la gamma dei turbodiesel si allargherà con l’arrivo dei 2.0 TDI da 110 e 170 cavalli. Il primo SUV compatto della Skoda si presenta con un aspetto caratteristico anche se non privo di richiami allo stile tipico delle auto della Casa, in particolare per quel che riguarda la calandra. I fendinebbia sono stati rialzati e inseriti a ridosso dei fari, in una posizione protetta come per suggerire l’uso della vettura anche al di fuori dell’asfalto. Abbiamo avuto modo di prendere contatto con la 2.0 TDI da 140 cavalli, presumibilmente la più gettonata tra le versioni importate in Italia.
A bordo ci si trova davanti a una plancia ben disegnata e funzionale, oltretutto realizzata utilizzando materiali di buona qualità. La posizione di guida è tendenzialmente rialzata (un po’ meno quando è prevista la regolazione elettrica dei sedili) ma comunque funzionale. Ottima la versatilità degli interni, con i sedili posteriori scorrevoli che possono essere ribaltati e anche rimossi, e un volume del piano di carico variabile tra 405 e 1760 litri.
Il motore riserva poche sorprese, visto che è ampiamente utilizzato su molti modelli del Gruppo che fa capo a Volkswagen. Sul nuovo SUV appare equilibrato nel compromesso tra buone prestazioni e consumi contenuti, facendosi solo un po’ sentire in fase di accelerazione.
La vettura sorprende piacevolmente per il comportamento su strada, con un rollio ridotto ai minimi termini nonostante l’altezza e le esigenze di assorbimento anche nella marcia su terreni accidentati.
La tendenza è progressivamente sottosterzante ma in rilascio di acceleratore viene contrastata facilmente. Su fondi a scarsa aderenza e sullo sterrato si può addirittura arrivare a dei principi di sovrasterzo che aiutano a chiudere la traiettoria in caso di necessità, con il controllo di stabilità che lascia giustamente un certo margine di manovra al conducente prima di intervenire.
Siamo stati aiutati anche dai pneumatici ribassati su ruote da 17 pollici, previsti come optional, a loro agio anche nella guida in fuoristrada. A proposito di quest’ultima, è disponibile in opzione (o di serie con il più ricco allestimento Experience) la funzione di assistenza alla marcia fuori dalle strade asfaltate, richiamabile tramite un apposito pulsante.
La funzione riduce la sensibilità del pedale dell’acceleratore, limita il regime a 2500 giri e inserisce il controllo automatico della velocità in discesa per pendenze superiori all’8%. Con fango e neve, si evitano così molti problemi.

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