Plug- in o plug-out? I vantaggi e non

Plug in oppure plug out? Vantaggi e svantaggi con la Prius

di Redazione

21.07.2010 ( Aggiornata il 21.07.2010 12:33 )

Il futuro elettrico delle automobili è ben lontano dall’essere definito. È infatti impossibile prevedere quel che può accadere nello specifico settore anche solo nel giro di 5- 6 anni. Il prezzo delle batterie, la loro efficienza, i costi e i modi per ricavare energia sono ben lontani dall’essere definiti persino a breve- medio termine. Per ora le auto elettriche costano, e parecchio più di quelle tradizionali.
Tanto che le Case preferiscono alla vendita al pubblico le soluzioni di noleggio con esperimenti mirati. È la strada seguita anche dalla Toyota che, in vista della commercializzazione a partire dal 2011 della Prius Plug- in, ha iniziato una produzione sperimentale di 600 esemplari. All’Europa ne sono state destinate 200 unità, e 100 di queste sono al centro di una lunga prova di durata a Strasburgo. Il test durerà ben tre anni, dal 2010 al 2012. L’operazione è stata condotta in collaborazione con l’EDF, l’azienda elettrica francese che ha allestito 150 punti di ricarica in città e nei dintorni, studiando anche i sistemi di fatturazione dell’energia impiegata, al costo di circa 40 centesimi a ricarica (che teoricamente garantisce un’autonomia di circa 20 chilometri).
La Plug- in si differenzia dalla solita Prius per la presenza di batterie agli ioni di litio ( Li- Ion) anziché a nichel/ idruri metallici ( Ni- Mh). Mentre la normale Prius è, come noto, un veicolo ibrido, la variante Plug- in utilizza l’ 80% delle capacità delle batterie per la marcia in modalità completamente elettrica. Esaurita quest’ultima, la vettura funziona come una normale auto ibrida. A patto di non superare i 100 orari o comunque di non accelerare troppo a fondo, è facile utilizzare solo l’energia elettrica. Un indicatore al centro della plancia permette infatti di dosare con accuratezza la pressione sul pedale dell’acceleratore per evitare di far entrare in funzione il motore a combustione interna. Che è peraltro il solito 1.8 a benzina da 98 cavalli abbinato a un propulsore elettrico da 60 kW. La potenza complessiva della versione Plug- in è — in questo modo — di 136 cavalli, con prestazioni che possono essere perlomeno interessanti, data la velocità massima di 180 km/ h e 11” 4 per toccare i 100 orari con partenza da fermi. La media dei consumi nel ciclo combinato è uno degli assi nella manica, con una percorrenza dichiarata di 38,5 km/ litro.


 

Perchè SÌ

Uno dei più evidenti vantaggi della Plug-in viene dalla possibilità di essere ricaricata attaccandola a una comune presa elettrica, oltre che negli eventuali punti che saranno predisposti con la collaborazione delle aziende elettriche nazionali. Il prezzo della ricarica è e dovrebbe essere contenuto anche in futuro, con un costo al chilometro nettamente inferiore a quelli di veicoli che viaggiano a benzina oppure anche a gasolio. Chi abita nel raggio di una decina di chilometri dal posto di lavoro può tranquillamente pensare di usare l’auto solo in modalità elettrica, avendo tutto il tempo per ricaricarla prima di tornare a casa. Basta solo un’ora e mezza per effettuare l’operazione, contro le 6- 8 ore necessarie per “ rifornire” di energia le batterie di un’auto completamente elettrica. Come abbiamo avuto modo di verificare di persona, si può viaggiare a velocità che non sono di intralcio alla circolazione stradale percorrendo, nel nostro caso, quasi 13 km in modalità elettrica. La Toyota indica in 20 km il massimo raggio d’azione in condizioni ottimali. Un ulteriore vantaggio rispetto ai veicoli elettrici viene dal fatto che, una volta esaurita l’energia delle batterie, la Prius può continuare a viaggiare in modalità ibrida. Con una media complessiva delle emissioni particolarmente favorevole, viste emissioni di CO2 limitate a 59 g/km nel ciclo combinato secondo le omologazioni effettuate.

Perchè NO

Il costo delle batterie agli ioni di litio è per ora superiore di circa due volte e mezzo di quelle a nichel/ idruri metallici. Al momento attuale, considerata anche la capacità delle batterie, è da preventivare un costo della vettura superiore di circa 1500- 1600 euro. Anche se la Toyota non ha per ora fornito alcuna indicazione specifica riguardo ai prezzi della Plug- in, non soltanto per l’attesa di un prevedibile calo dei prezzi delle batterie. Per ora l’autonomia elettrica è obiettivamente abbastanza ridotta, anche se risulta che in città le percorrenze medie di chi usa l’auto per recarsi sul posto di lavoro sono inferiori ai 20 km. Sotto questo profilo, l’alternativa di un veicolo elettrico in grado di viaggiare per 60- 80 km senza fermarsi può dunque essere allettante. E, viceversa, chi usa l’automobile lungo un più ampio raggio d’azione può invece essere indotto a preferire un’ibrida tradizionale, ad esempio la stessa Prius. Resta da vedere, anche in base all’esperimento di Strasburgo, se la Toyota deciderà di aumentare la capacità delle batterie per incrementare il raggio d’azione in elettrico. Tutto questo potrebbe avvenire lungo il filo di un difficile compromesso tra costi da contenere e percorrenze da aumentare. Per le sue caratteristiche, l’auto è comunque interessante soprattutto per l’impiego in città, dove oltretutto necessita di infrastrutture per la ricarica, sulla falsariga di quanto succede a Strasburgo. 

Patto elettrico fra Toyota e Tesla

Accordo fra Toyota e Tesla per un’azione comune nello sviluppo dei veicoli elettrici, delle componenti, del sistema di produzione e del supporto ingegneristico. Il colosso giapponese e l’azienda californiana hanno formato un team di specialisti per agevolare gli sforzi comuni.
L’obiettivo di Tesla è quello di produrre veicoli elettrici non solo d’èlite (come la Roadster in commercio anche in Europa) ma anche più accessibili agli acquirenti del circuito commerciale, tagliando i costi. Quale miglior partner di Toyota che da anni lavora nel campo dell’ibrido?

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