Addio a Carroll Shelby, Mr Cobra

shelby carroll

di Redazione

15.05.2012 ( Aggiornata il 15.05.2012 16:50 )

Il 10 maggio, a 89 anni, è scomparso a Dallas, Texas-USA, Carroll Shelby, il cui nome rimane indissolubilmente legato alla leggendaria gran turismo Cobra, l’antesignana delle vetture sportive americane.

Carroll Shelby, che agli esordi era famoso perché come divisa da pilota usava una tuta da lavoro, divenne uno dei migliori piloti americani degli Anni Cinquanta. Cominciò a prendere parte a competizioni internazionali nel 1955, e in quello stesso anno con Phil Hill arrivò secondo, su una Ferrari, alla 12 Ore di Sebring. Gli impegni di affari negli Stati Uniti gli impedirono fino al 1959 di dedicarsi con continuità alle corse internazionali e dal 1956 fino al 1958 si limitò a gareggiare con successo in America. Nel 1958 entrò nella squadra dell’Aston Martin e nel 1959, insieme a Roy Salvadori, ottenne la vittoria alla 24 Ore di Le Mans.

Nel 1960 conquistò anche il campionato USAC Road Racing, ma poi fu costretto a ritirarsi dalle competizioni a causa di problemi cardiaci per i quali, anni dopo, sarebbe stato sottoposto a un trapianto. Si dedicò quindi alla realizzazione di vetture da corsa, in particolare di una originale gran turismo spider con telaio della inglese AC Cars e motore Ford V8 4.7 litri di serie. La società fu chiamata Shelby American Cobra, e la spider Cobra divenne subito un’icona dell’automobilismo americano.
 
Shelby fu anche coinvolto al massimo livello nell’attività sportiva: la Ford gli affidò infatti la direzione della squadra che schierava le GT40, la berlinetta Sport destinata alle competizione di lunga durata, che all’epoca erano più popolari e seguite della Formula 1. Nel 1968 vendette la sua quota della Shelby American e si occupò di altri affari.

Così nacque il mito Cobra

L’idea di Carroll Shelby era tutto sommato semplice: collocare un motore V8 di fabbricazione americana in uno chassis e realizzare quindi una vettura Sport da produrre in serie e non per una nicchia di mercato. Il texano - era nato a Leesburg nel 1923 - si rivolse alla Chevrolet che, temendo di fare concorrenza alla sua Corvette che stava avendo risultati eccellenti, rinunciò a fornire il propulsore a Shelby. Il quale contattò allota la Ford, che stava per lanciare una nuova serie di motori e inoltre credeva a un ritorno dei modelli a elevate prestazioni.

Dopo alcuni incontri, la Ford accettò di concedere i V8 a Shelby, che nel settembre del 1961 concluse un accordo con l’inglese AC Cars per la fornitura dei telai del loro modello Ace: sarebbero stati spediti alla fabbrica di Shelby a Venice, in California, dopo essere stati opportunamente modificati per accogliere propoulsori di ingombri diversi, un differenziale rinforzato, freni più grossi e ruote più larghe.

In California sarebbe dunque avvenuto l’assemblaggio dei motori, dei telai e delle carrozzerie - era prevista la configurazione spider - e si sarebbero eseguiti altri lavori di rifinitura. Nell’autunno del 1962 la nuova vettura - inizialmente denominata Shelby AC Cobra, poi Shelby American Cobra e infine Ford Cobra - era pronta per una produzione limitata. Il successo fu immediato: equipaggiata con il nuovo Ford V8 4.7 litri e più leggera della Chevrolet Corvette, la Cobra fu presto protagonista delle competizioni per vetture Sport.

Partecipò anche al campionato internazionale costruttori Gran Turismo, vincendo la 500 Km di Bridgehampton del 1963. Nel 1964 Shelby produsse la versione coupé Cobra Daytona, e la schierò nel campionato internazionale Gran Turismo: vinse tre gare lottando fino all’ultimo con la Ferrari per aggiudicarsi il titolo, che riuscirà poi a conquistare l’anno successivo.

  • Link copiato

Commenti

Leggi auto.it su tutti i tuoi dispositivi

Auto, copertina del meseAuto, copertina del meseAuto, copertina del mese