Il Tutor fa bene, dal 2005 fatte 3.108.548 multe, ma soprattutto meno incidenti

Tutor Attivo

di Redazione

20.05.2013 ( Aggiornata il 20.05.2013 15:01 )

Il tutor fa bene. Giordano Biserni, Presidente ASAPS (Associazione Sostenitori ed Amici della Polizia Stradale) ha pubblicato un interessante documento, che riportiamo. Il SICVE (Sistema informativo per il controllo della velocità), detto anche Safety Tutor, come gli addetti ai lavori sanno benissimo è un sistema per la misurazione media della velocità dei veicoli ideato, progettato e sviluppato nel 2005 da Autostrade per l’Italia che lo ha progressivamente installato su quelle   tratte della propria rete caratterizzate da un più alto tasso di mortalità. Unico soggetto titolato alla gestione del Tutor è la Polizia Stradale, alla quale il sistema è stato affidato da Autostrade per l’Italia a titolo gratuito. A differenza del normale autovelox, che misura la velocità istantanea dei veicoli in un punto fisso di un tratto stradale, il Tutor ne misura invece la velocità media tra due sezioni lontane anche diversi chilometri, in modo da fornire una misura attendibile e incontestabile in un tratto prolungato per rilevare le infrazioni, senza penalizzare chi supera il limite di velocità per brevi tratti come, ad esempio, durante un sorpasso. Già a un anno dalla sua introduzione (avvenuta il 23 dicembre 2005), furono riscontrati importanti riduzioni dell'incidentalità (-22%), a dimostrazione del fatto che la velocità è il principale fattore di rischio di incidente.  Il tasso di mortalità è diminuito del 50% già nel primo anno di utilizzo e quello relativo ai feriti del 34% nei tratti in cui era installato il dispositivo. I dati espressi da Autostrade per l’Italia evidenziano che al 31 dicembre 2012 la copertura del territorio prevedeva 318 portali, su 235 tratte, per oltre 2.900 km di asfalto controllati. I risultati operativi, forniti dalla Polizia Stradale, di questo forte impegno a favore della sicurezza stradale e della conseguente diminuzione degli incidenti stradali hanno visto i dispositivi in azione, dal 2005 alla fine del 2012,  per 1.704.301 ore con 3.108.548 violazioni accertate. Ci sarà sempre qualcuno che dirà che il controllo è fine a se stesso, che il Tutor serve a far cassa. Invece leggendo i dati del cambiamento dei comportamenti di guida, in relazione all’entrata in vigore del dispositivo e del suo funzionamento per tempi sempre maggiori, si denota che l’effetto deterrente è importante. Ai sensi dell’articolo 208 del D.Lgs. n 285/92, le sanzioni sono emesse ed incassate direttamente dalla Stato e non vanno quindi, in nessuna misura, a beneficio di Autostrade per l’Italia. Tra gennaio e dicembre del 2012 il sistema SICVE-Tutor è stato acceso per 545.674 ore (+38,8% rispetto al 2011) e, a riprova di quanto affermato, nel 2012 gli eccessi di velocità registrati sono stati 489.448 (-29% rispetto al 2011). Sempre riguardo ai cambiamenti dei comportamenti di guida in relazione all’entrata in funzione del SICVE-Tutor i dati della Stradale evidenziano la differenza delle violazioni distinte per tipologie di veicoli in relazione anche alle fasce orarie. L’entrata in azione del controllo della velocità sulle tratte autostradali ha prodotto interessanti riflessi anche sull’infortunistica. I dati riportati per il 2012 dallo studio della Polizia Stradale sulle tratte A4, A1, A8 Area Lombardia, evidenziano che in rapporto all’attività del Tutor  negli anni 2010-2011-2012, gli incidenti stradali, evidentemente causati nella maggior parte dei casi dall’alta velocità, hanno subito un’importante flessione. Infatti, l’attività di controllo è passata da un numero di ore di servizio di 39.999 nel 2010, 56.026 nel 2011 e 64.212 nel 2012. Il numero di verbali negli anni di riferimento è partito dai 93.407 del 2010, per diminuire (effetto deterrente e consapevolezza del controllo) a 75.927 nel 2011 e 74.767 del 2012. La lettura dei dati forniti dalla Polizia Stradale evidenzia, quindi, che i controlli hanno in questo caso dato l’esito sperato, contribuendo ad una riduzione sia del numero di verbali, a dimostrazione della non volontà di far cassa ma di sortire un grande effetto deterrente sia, più importante, una riduzione dell’incidentalità del 23%. I punti di forza del SICVE-Tutor sono, ovviamente, quello di sanzionare chi mantiene un comportamento scorretto di guida per molto tempo e non, come nel caso dell’Autovelox, chi “appesantisce” il piede solo episodicamente. Il sistema funziona con qualsiasi condizione atmosferica e di illuminazione, acquisisce in automatico tipo e targa del veicolo, accerta la proprietà del mezzo tramite la banca dati della MCTC, l’operatore di polizia interviene per il riscontro dei dati, la stampa del verbale e la notifica. Il sistema SICVE – TUTOR è la dimostrazione che l’idea di Autostrade per l’Italia, fortemente appoggiata e difesa anche dalla Polizia Stradale non è stata quella di “curare” attraverso le sanzioni, ma “prevenire” attraverso il posizionamento di queste apparecchiature che, debitamente segnalate, sembrano avere lo stesso effetto di un poliziotto o un vigile ai bordi della strada con la paletta che batte sulla gamba in attesa di fermare qualcuno. Preferiremmo in ogni modo vedere un numero maggiore di uomini in divisa su strade ed autostrade ma, in favore della sicurezza stradale e della diminuzione degli incidenti, non possiamo che apprezzare il lavoro svolto e i risultati ottenuti. FONTE ASAPS Francesco Forni  

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