Renault Twingo, rivoluzione a posteriori ....

Renault Twingo, rivoluzione a posteriori ....
Un progetto inedito per la city-car a motore e trazione posteriori

di Redazione

24.02.2015 ( Aggiornata il 24.02.2015 06:38 )

Tutta un’altra cosa. La Twingo volta letteralmente pagina al punto da gettarsi… in un volume completamente differente ed inedito, abbracciando in un sol colpo cinque aperture in luogo delle consuete (ed ormai desuete) tre insieme ad un’altrettanto inedita trazione posteriore “vecchia maniera”; il tutto in una veste estetica anche qui rivoluzionaria, che passa dagli spigoli accentuati del passato alle notevoli rotondità attuali stile 500. Come mai tutto questo? I motivi sono differenti, ma in ultima analisi non va dimenticato che Renault storicamente si è sempre distinta per la forte carica innovativa: e questa “rivoluzione” dunque non guasta. Più strategicamente, tuttavia, l’evoluzione così di rottura si spiega soprattutto attraverso la partnership intrapresa con Daimler che su questa stessa base costruisce le nuove Smart ForTwo e ForFour, dunque necessariamente a trazione posteriore; ma al di là dell’architettura e di alcuni dettagli della scocca (parabrezza, cornici parabrezza, vetri laterali), ciascun costruttore ha avuto mano piuttosto libera nella definizione dei lamierati. E così, la Twingo 3 è in pratica una Renault vera. Capace, esteticamente, di distinguersi da tutte le altre. Può piacere o meno e certe somiglianze con la piccola Fiat si notano, ma in realtà la nuova citycar sfoggia “quote” del tutto insolite: la lunghezza torna a dimagrire per scendere ad un livello da cittadina pura, con ingombro di 3,59 metri, mentre al contrario il passo è nettamente cresciuto (2,49 m) permettendo alle ruote di trovar posto praticamente alle estremità della carrozzeria. Quest’ultima è sostanzialmente a tutto tondo, con corto cofano anteriore (la linea monospazio della prima Twingo, oggi, è impossibile da replicare stanti le normative di sicurezza specie in materia di impatto con i pedoni) e coda dritta ma inclinata, e fiancate “mosse” da archi passaruota piuttosto pronunciati. Restiamo in tema di meccanica per sottolineare altre particolarità dell’auto, conseguenti alla particolare architettura tecnica condivisa con Smart ForFour: lo stesso motore Renault, 0.9 litri Turbo benzina, risulta inclinato di ben 49 gradi rispetto alla disposizione classica su Clio in modo da poter “scomparire” nel piccolo vano motore ricavato sotto il pianale di carico posteriore, mentre a livello sospensioni dietro viene impiegato un insolito ponte rigido De Dion come già sulla Smart ForTwo. La trazione posteriore libera poi l’avantreno dalle incombenze dei semiassi, permettendo una sterzata molto più accentuata (45 gradi, contro i 30 circa mediamente impiegati sulle “tutto avanti”) che è alla base della maneggevolezza “estrema” vantata dalla Twingo. I motori per il momento sono due, entrambi tre cilindri: il Turbo Renault per l’alto di gamma (90 cv) ed il 1.0 Daimler da 71 cv per l’ingresso in gamma. Con prestazioni brillanti nel primo caso (10”9 nello scatto da 0 a 100 km orari, 165 km/h di punta massima) e vivaci a sufficienza nel secondo (“zero-cento” in 14”5 e velocità max di 151 km/h), ma con consumi dichiarati in ogni caso ridotti: la più potente è omologata per 23,3 km/litro, l’aspirata arriva a 23,8 km/l se dotata di Start&Stop. Fresco, divertente e coloratissimo l’abitacolo. In termini di centimetri puri, mancano circa 10 cm in lunghezza rispetto alla Twingo precedente, ma lo spazio interno è sostanzialmente equivalente ed offre un’accoglienza valida per tutti e quattro i passeggeri: anche posteriormente, due adulti godono di sufficiente libertà di movimento, mentre davanti le poltrone sono sufficientemente ampie con postura di guida anche qui adeguata anche a percorrenze extraurbane più impegnative.  
Renault Twingo
  L’attenta ergonomia della Renault Twingo sfrutta al massimo i volumi, e così ci si ritrova un ambiente “giusto” se l’equipaggio è al completo ma ben equipaggiato di intelligenti vani portaoggetti un po’ dappertutto, persino sotto il divanetto posteriore: il loro volume complessivo raggiunge la ragguardevole quota di 52 litri. Il che compensa almeno in parte la presenza di un bagagliaio adeguato alla “mission” cittadina del veicolo ma chiaramente un po’ piccolo, specie nel volume sopra la cappelliera; i litri di base sono 188. Dovendo caricare oggetti lunghi, tuttavia, viene incontro la possibilità di ribaltare in avanti anche lo schienale anteriore del passeggero, ottenendo una profondità utile di ben 2,3 metri. Materiali e finiture sono piuttosto semplici, ma appaiono robusti e assemblati con buona attenzione, mentre l’architettura della strumentazione torna più convenzionale con compatto cruscotto di fronte al guidatore e classica consolle centrale per climatizzazione, comandi secondari e impianto multimediale. Sotto questo profilo, la Twingo è configurabile con due sistemi: R&GO è standard dal secondo livello di equipaggiamento include le funzionalità di base e si affida all’interfaccia con il proprio smartphone per telefonia, navigazione e infotainment, mentre il più ricco R-Link Evolution con schermo tattile da 7 pollici include numerose “app”, navigazione integrata e retrocamera di manovra.

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