Le Great Wall fanno il giro del mondo

Le Great Wall fanno il giro del mondo
In undici mesi percorsi più di 74.000 km dai sette equipaggi, rappresentati da una onlus benefica: ANT per la tappa Italia-Kazakistan, Emergency per Kazakistan-Cina, Casa delle Donne per Canada-Panama, COOPI per Bolivia-Argentina, CESVI per Sudafrica-Kenya e Centro Aiuti per l’Etiopia per Kenya Italia.

di Redazione

29.06.2015 ( Aggiornata il 29.06.2015 12:12 )

Poco meno di un anno fa due Great Wall partivano da Brescia per un viaggio che avrebbe portato sette equipaggi attraverso quattro continenti e come tutte le avventure degne di questo nome, l’esito poteva sembrare alquanto incerto visti i luoghi esotici, ma altrettanto impervi, che le due vetture avrebbero dovuto attraversare. Un viaggio attraverso luoghi e culture pensato dal team 7milamiglialontano, che già due anni fa aveva compiuto un’impresa nobile portando una Great Wall (Steed 5) in dono all’ospedale di Malecku in Nepal; impresa che assume ancor più significato umano se vista nella triste prospettiva del terremoto che ha devastato le terre nepalesi nei mesi scorsi. È da diversi anni che il team 7milamiglialontano, guidato dal fotografo Giuliano Radici, unisce la passione per i viaggi e la fotografia all’aspetto umanitario in un’ottica di rispetto e promozione di culture che può aiutarci a sentire quanto siamo tutti figli dello stesso pianeta. Questa volta però il progetto era veramente ambizioso e non privo di pericoli, ma nonostante questo l’organizzazione 7milamiglialontano ha coperto in undici mesi più di 74.000 km alternando alla guida dei due Great Wall 42 persone suddivise in sette equipaggi, ognuno dei quali è stato rappresentato da una onlus benefica: ANT per la tappa Italia-Kazakistan, Emergency per Kazakistan-Cina, Casa delle Donne per Canada-Panama, COOPI per Bolivia-Argentina, CESVI per Sudafrica-Kenya e Centro Aiuti per l’Etiopia per Kenya Italia. I 42 membri dell’impresa hanno dovuto affrontare innumerevoli peripezie attraversando lande desolate, deserti di roccia e sabbia, laghi salati, piste di fango e strade di ogni tipo; ciò nonostante la nuova Great Wall H6 e lo Steed 5 hanno riportato unicamente la sostituzione di un alternatore (sostituito nell’officina Great Wall di Windhoek in Namibia) e di un cuscinetto sulle piste dell’Etiopia. Una prova di forza, resistenza e affidabilità da fare invidia ai marchi più blasonati, a testimonianza dell’impegno produttivo degli ultimi anni, mirato alla qualità, di Great Wall. Anche la parte più difficile del viaggio, quella africana, nonché l’ultima, è stata affrontata con una determinazione e una passione che trasudano dai reportage di viaggio dei partecipanti che raccontano del passaggio da luoghi simbolici e mitici; fra questi, per citarne solo una piccolissima parte, relativa all’attraversata del continente africano, vi sono il capo di buona speranza, la terribile Shark Island (dimenticata dai libri di storia, ma simbolo in negativo delle atrocità perpetrate dall’uomo), la foresta pietrificata nel Damaraland in Namibia, le imponenti cascate Vittoria di Livingstone e il lago Malawi. Sud Africa, Namibia, Zambia, Tanzania, Kenya, Etiopia e Egitto sono solo gli ultimi paesi attraversati dal nuovo Great Wall H6, dallo Steed 5 e i suoi due equipaggi. Due tappe il cui percorso è stato rivoluzionato strada facendo per evitare, senza sempre riuscirvi, le zone di guerra che stanno imperversando sul continente africano e che hanno messo a dura prova non solo le abilità di guida, ma anche quelle diplomatiche dei membri degli equipaggi; come i giorni di snervante attesa passati alla dogana tra Sudan ed Egitto dove i mezzi sono stati bloccati per un problema tra l’ACI italiana e lo stato egiziano. Infine le due Great Wall sono state imbarcate ad Alessandria d’Egitto e sono sbarcate a Salerno da dove il team 7milamiglia ha percorso gli ultimi chilometri che lo separavano da piazza Paolo VI a Brescia, punto di partenza e arrivo del giro del pianeta. All’inizio di ottobre sarà poi allestita una settimana di mostra in video e fotografie nell’ambito di Expoincittà a Milano, dove sarà presentato un accurato e prezioso reportage, racchiuso in un cofanetto libro-DVD, delle abitudini alimentari del nostro pianeta raccolto ed elaborato lungo le strade dei quattro continenti attraversati. Una degna conclusione e una grande soddisfazione per l’importatore italiano di Great Wall Eurasia Motor Company, che da anni sostiene queste temerarie iniziative benefiche a dimostrazione della forte fiducia riposta in queste vetture, sempre più appetibili e ormai pronte a soddisfare le esigenze del mercato italiano. Il 20 settembre presentazione in EXPO del libro 7MML “around the world”

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