Dieselgate Volkswagen, il CARB boccia il piano di richiamo

Dieselgate Volkswagen, il CARB boccia il piano di richiamo
Dalla California, rigettate le proposte di modifica sui 2.0 TDI. Mueller incontra i vertici EPA

di Redazione

13.01.2016 ( Aggiornata il 13.01.2016 16:31 )

Come era legittimo attendersi, il percorso per la soluzione tecnica del dieselgate negli USA si dimostra più tortuoso e accidentato che non in Europa, per il gruppo Volkswagen, con una normativa sulle emissioni di NOx molto più stringente Oltreoceano. Dopo aver ricevuto l'ok per gli interventi sui motori 2.0 Tdi, 1.6 Tdi e 1.2 Tdi nel Vecchio Continente, il gruppo incassa la bocciatura del CARB (California Air Resources Board), che spiega punto per punto perché ha detto no alle misure proposte da Volkswagen sui motori 2.0 Tdi, mentre per la soluzione relativa ai V6 3.0 Tdi c'è ancora un mese di tempo per avanzare un piano risolutivo. Nella nota del CARB si legge che l'ente ha informato già dal 25 novembre scorso che il piano di richiamo non era rispondente ai requisiti base delineati dal California Code of Regulations. Resa pubblica la nota del CARB nella giornata di martedì, il gruppo ha commentato l'informativa spiegando che «l'annuncio si rivolge al piano iniziale di richiamo sottoposto al CARB a dicembre. Siamo impegnati a lavorare in cooperazione con il CARB e gli altri enti regolatori e abbiamo in programma di proseguire le discussioni quando ci incontreremo con l'EPA». L'incontro tra Mueller e McCarthy si terrà nella giornata di mercoledì 13 gennaio. A tal proposito, il direttore dell'ufficio del Trasporto e qualità dell'aria dell'EPA, Grundler, ha specificato che: «Viste le circostanze e la storia recente, non approveremo nulla finché non sarà provato a fondo e saremo convinti che risponda alle difformità, oltre ad andare bene per i proprietari dei veicoli coinvolti». Una linea intransigente. Il CEO del gruppo, commentando la vicenda dieselgate dal Salone di Detroit, ha tuttavia confermato che i 6,7 miliardi di euro accantonati nei mesi scorsi per intervenire e mettere in regola gli 11 milioni di veicoli coinvolti globalmente, saranno sufficienti e non servirà stanziare altre risorse. Tornando alla bocciatura del CARB, si specifica quali siano le fragilità riscontrate nel piano proposto: «Tre lacune principali rilevate dal CARB nel piano di richiamo: Volkswagen non ha descritto le difformità con sufficienti dettagli da poter essere adeguatamente comprendesi nel contesto del piano di richiamo e determinare se le riparazioni proposte siano fattibili o risolvano ciascuna delle difformità. Secondo, Volkswagen non ha descritto specificamente gli interventi di riparazione nel piano di richiamo in maniera che il CARB possa adeguatamente valutare se siano interventi risolutivi o anche solo tecnicamente fattibili. Terzo, i piani proposti non spiegano sufficientemente l'impatto sul motore, il funzionamento complessivo del veicolo e le tecnologie di controllo delle emissioni relative, incluso il sistema OBD. CARB rigetta il piano proposto per i motori 2 litri di Generazione 1, 2 e 3 nonché la proposta di estensione del periodo di tempo». Fabiano Polimeni

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