Volvo S90, la berlina del Dio Thor

Volvo S90, la berlina del Dio Thor

Ammiraglia basata sulla nuova piattaforma della Casa, punta su qualità e sistemi di sicurezza

di Roberto Gurian

08.02.2016 00:00

Nella sede della Volvo, a Goteborg, tira un’aria frizzantina. Che non deve essere confusa con il vento invernale che bussa spesso alle finestre e alle pareti dei tanti edifici dello stabilimento svedese. Il cambio di proprietà del 2010, con l’acquisizione del marchio scandinavo da parte dei cinesi della Geely, sembra infatti aver dato le ali ai responsabili e ai progettisti che lavorano all’interno di un’ampia area alla periferia della città. Senza costrizioni particolari, sono stati lasciati liberi di rinnovare la gamma dei loro veicoli nel solco di una tradizione che vuole le Volvo come auto sicure e per certi versi anche innovative. La Geely ha investito 11 miliardi di dollari dal 2010 in un processo di rinnovamento che ha cominciato a dare i suoi frutti con il Suv XC90 che, peraltro, tra 4 anni sarà il modello più vecchio della gamma secondo i piani prestabiliti. All’orizzonte ci sono concetti tecnici come elettrificazione e guida autonoma, con l’obiettivo di rendere pulite e sempre più sicure le vetture. Uno degli obiettivi dichiarati è quello di arrivare al 2020 con le Volvo in grado di non far registrare nessun ferito grave, e meno che mai dei decessi, in caso di incidente. Dopo la XC90, la prima auto del futuro è questa berlina S90, che segna il ritorno del marchio svedese nel segmento delle berline di lusso. Il progetto sfrutta lo stesso pianale SPA della citata XC90 e che sarà utilizzato per altri veicoli di stazza media e superiore. Meccanicamente, lo schema delle sospensioni prevede un’architettura a doppi triangoli all’anteriore e un asse posteriore con ammortizzazione a foglia. La linea moderna e allo stesso tempo essenziale è stata studiata sotto la direzione di Thomas Ingelhat, un determinato tedesco in Volvo da metà del 2012 dopo un passato in Skoda e Volkswagen. Interior Tunnel Console Volvo S90 La Volvo S90 ricalca i concetti stilistici introdotti con la Concept Coupé presentata a Francoforte nel 2013. Il passo allungato (di 150 mm rispetto alla S80) e il padiglione dell’abitacolo prolungato all’indietro danno slancio all’immagine laterale. Davanti, la presa d’aria ricorda quella della P1800, una delle più belle Volvo di sempre, con le 23 barre della griglia che sono di forma concava. I fari a Led mostrano quella che è una specie di firma del marchio, cioé il cosiddetto martello di Thor. Gli interni sono impreziositi da eventuali inserti in legno, con le bocchette dell’aria che hanno un comando semplificato chiamato “air blade”. Nella consolle centrale spicca uno schermo touchscreen che si abbina alla strumentazione digitale e che è tre volte più luminoso di quello dei migliori tablet in circolazione. Tra i vantaggi ha quello di poter essere utilizzato anche indossando i guanti. Tra i punti di forza della nuova berlina ci sono i sistemi di sicurezza attivi. Tra questi ultimi non manca il Pilot Assist che, pur non essendo una novità assoluta, è comunque da sottolineare perché introduce un dispositivo di guida semiassistita che può entrare in azione sino a 130 km/h in combinazione con il controllo di velocità attivo seguendo autonomamente la corsia di percorrenza. Per motivi legali, il guidatore deve tenere almeno una mano sul volante, ma il sistema funziona con efficacia quando i limiti della corsia sono chiaramente disegnati e visibili sull’asfalto. Non manca l’ormai collaudato City Safety con frenata automatica sino a 50 km/h con la novità dell’individuazione di animali di grande stazza, come per esempio le alci. La novità assoluta viene dall’introduzione di un dispositivo di riconoscimento dell’abbandono della sede stradale, il Runoff Road, che provvede con colpi di sterzo e di freno a correggere la traiettoria avvisando il guidatore. Il dispositivo riconosce l’uscita dalla sede stradale e predispone le cinture di sicurezza a un possibile urto imminente. In arrivo dopo la fine dell’estate del 2016, la S90 sarà disponibile con due motori turbodiesel con la stessa base a 4 cilindri di 2 litri ma potenze diverse: 190 cavalli per la D4 e 235 cavalli per la D5, entrambe a trazione anteriore. Le versioni a benzina sono invece a trazione integrale e puntano su un 4 cilindri di 1969 cm3 da 320 cavalli. La T8 è un’ibrida plug-in con motore elettrico posteriore e batterie agli ioni di litio in grado di immagazzinare l’energia sufficiente a garantire anche più di 45 km di autonomia senza usare il motore termico. La T6 è invece più tradizionale e può utilizzare un cambio manuale a sei marce in alternativa a quello automatico a otto marce.

  • Link copiato

Commenti

Leggi auto.it su tutti i tuoi dispositivi

Auto, copertina del meseAuto, copertina del meseAuto, copertina del mese