Volkswagen, Mueller tra dieselgate e futuro dell'auto

Volkswagen, Mueller tra dieselgate e futuro dell'auto

Presentati i risultati finanziari del gruppo e tracciato il quadro futuro: digitalizzazione e servizi in mobilità i settori dall'elevato potenziale

28.04.2016 15:16

«Il 2016 sarà un anno di transizione per Volkswagen». E' Matthias Mueller ad anticiparlo nel corso della conferenza di presentazione dei risultati finanziari del gruppo. Il 2015 è stato l'anno del dieselgate, che ha impattato in maniera decisa sulle casse, tanto da prevedere poste eccezionali a bilancio per 16,2 miliardi, nei quali sono inclusi gli interventi tecnici per le modifiche alle auto coinvolte nello scandalo e il riacquisto dei modelli, uno dei punti alla base dell'accordo negli USA da perfezionare nelle prossime settimane: solo da questi ultimi fattori deriva un aggravio per il bilancio di 7,8 miliardi di euro, ai quali sommare altri 7 miliardi accantonati per gestire le pendenze legali aperte sui vari mercati.

Su un aspetto, relativamente al dieselgate, Mueller è stato chiaro, rispondendo a una domanda legata alla compensazione per i clienti britannici, sulla scia di quanto accadrà negli USA: non ci sarà alcuna trasposizione di misure concordate Oltreoceano in Europa, dove la campagna di richiamo potrebbe estendersi al 2017, dopo le iniziali indicazioni su una risoluzione complessiva della vicenda e il ripristino dei veicoli coinvolti nel 2016. Dopo Amarok, sarà il turno della Golf nelle prossime settimane, mentre slitta in avanti il richiamo per Volkswagen Passat. 

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Se il 2016 sarà anno di transizione, è anche vero che, al momento, le vendite nel primo trimestre dell'anno risultano in crescita dello 0,8% nel confronto con lo stesso periodo 2015, per un complessivo di 2,5 milioni di auto immatricolate. Crescono tutti i marchi, eccezion fatta per Volkswagen, divisione auto. Negli USA, il calo del marchio di Wolfsburg risulta bilanciato dalle performance garantite da Porsche e Audi; poi vanno lette in un quadro più ampio le difficoltà su mercati come la Russia e il Brasile, comuni a tutti i costruttori e con le quali anche il gruppo tedesco deve fare i conti. 

Nello snocciolare i dati su entrate (213 miliardi di euro per il gruppo, in aumento del 5,4% sul 2014), risultati operativi e costi eccezionali, spiccano anche i 63,2 milioni di euro destinati al management attuale e passato, tra cui i 7,31 milioni maturati da Martin Winterkorn, CEO dimissionario a seguito del dieselgate, sempre meno della metà rispetto ai 15,8 milioni di euro percepiti per i risultati 2014. 

 

[quote]L'era in cui il nostro settore si teneva lontano da tutto è finita una volta per tutte[/quote]

Tracciato il quadro sul passato recente, Mueller ha proiettato il gruppo verso il futuro, che sarà dell'auto elettrica ed elettrificata. Da qui al 2020 arriveranno 20 nuovi modelli sul mercato, una piattaforma dedicata MEB e la prima auto elettrica Volkswagen nel 2019, peraltro notizia già anticipata nei mesi scorsi. Oltre al business puro della produzione di auto, sono due le aree sulle quali l'amministratore delegato ha posto l'accento: digitalizzazione e servizi di mobilità. «Il 2016 sarà l'anno in cui accelereremo la trasformazione e getteremo le basi per una nuova Volkswagen, migliore. Ci troviamo in una buona posizione di partenza per le trasformazioni epocali che arriveranno nel settore, con tanti punti di forza da mettere in campo. Puntiamo a giocare un ruolo chiave nel progettare la mobilità del domani».

Il tema è quello già anticipato da Sergio Marchionne recentemente, esistono attori estranei all'ambito automotive che ricopriranno un ruolo sempre più importante nel tracciare i contorni della nuova industria automobilistica: Apple e Google sono solo due dei giganti hi-tech che faranno parte della partita. Non ne parla mai esplicitamente Mueller nel corso della conferenza, ma ammonisce: «L'era in cui il nostro settore si teneva lontano da tutto è finita una volta per tutte. Sforzi individuali, riserve, o anche l'illusione di conoscere e saper fare tutto meglio di chiunque altro non ci aiuterà a raggiungere i nostri obiettivi. Digitalizzazione e servizi di mobilità fanno parte di un campo con alti margini di guadagno potenziali per l'industria nei prossimi anni. 

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Vogliamo farne parte più che potremo. Stiamo lavorando duramente su idee molto valide e promettenti nel campo dei nuovi servizi alla mobilità, i colloqui a tal proposito sono già in una fase avanzata e, in più, creeremo presto una compagnia legalmente indipendente per promuovere questo business con la necessaria rapidità, la concentrazione imprenditoriale e l'agilità richiesta».

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