Dieselgate Volkswagen, 10 mld di dollari per il riacquisto delle auto

Dieselgate Volkswagen, 10 mld di dollari per il riacquisto delle auto

Raggiunta l'intesa negli USA con organi federali, Stati e parti private. Il fondo garantirà potenzialmente il riacquisto di tutti i 475 mila veicoli coinvolti

28.06.2016 17:11

Manca solo l'approvazione del giudice Charles Breyer, del distretto nord della California, perché l'accordo raggiunto tra il gruppo Volkswagen, il dipartimento di Giustizia, lo Stato della California, la commissione federale USA per il commercio e le parti private inizi a spiegare i propri effetti. Le indicazioni emerse negli ultimi mesi trovano conferma ufficiale: relativamente alla platea di veicoli ancora in uso, con motore turbodiesel 2.0 TDi al centro della vicenda dieselgate, saranno offerte ai possessori tre alternative.

Si potrà optare per la restituzione del veicolo, che verrà riacquistato dal gruppo Volkswagen, l'adeguamento tecnico dell'auto - qualora le misure proposte verranno accettate dagli enti regolatori - oppure la cessazione del contratto di leasing per coloro che hanno sottoscritto un vincolo. Un'operazione per la quale Volkswagen ha stanziato 10 miliardi e 33 milioni di dollari, sufficienti a coprire l'intero parco di auto, 475 mila esemplari - di cui 460 mila Volkswagen e 15 mila Audi -, al centro del dieselgate sul territorio americano. Anche qualora tutti i proprietari dovessero scegliere l'opzione della restituzione o la cessazione del leasing.

Quale che sia la strada percorsa, tutti i possessori riceveranno una compensazione in denaro. In occasione della presentazione dei risultati finanziari 2015, il gruppo Volkswagen aveva destinato una posta speciale per far fronte alla vicenda dieselgate pari a 16,2 miliardi di euro, con la riserva di rivalutare il rischio se fosse stato necessario. 

L'accordo raggiunto negli USA - e che svilupperà i propri effetti esclusivamente sul territorio americano - prevede anche la creazione di un trust nel quale Volkswagen conferirà 2,7 miliardi di dollari, a titolo di compensazione per danni ambientali, cifra alla quale sommare i 2 miliardi di dollari, investimento a promozione delle auto a zero emissioni negli Stati Uniti. 

Ulteriori 603 milioni di dollari saranno destinati alla risoluzione delle controversie per le azioni a tutela dei consumatori in essere e future, accordo raggiunto con i procuratori generali di 44 Stati, il Distretto di Columbia e Porto Rico. 

Per quella che sembra essere la parola fine sul fronte dieselgate 2.0 Tdi, resta ancora da raggiungere una soluzione per la platea di motori V6 3.0 Tdi. «Abbiamo preso seriamente l'impegno di fare le cose nel modo corretto e crediamo che questi accordi siano un significativo passo in avanti. Apprezziamo il coinvolgimento costruttivo di tutte le parti, e siamo grati ai nostri clienti per la continua pazienza avuta durante lo svolgimento del processo di approvazione degli accordi. Sappiamo che abbiamo ancora tanto lavoro da fare per riguadagnare la fiducia degli americani, siamo concentrati nella risoluzione dei problemi straordinari e nel costruire un'azienda migliore che possa dar forma al futuro di una mobilità sostenibile e integrata per i nostri clienti», il commento dell'Ad Matthias Mueller.

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