Mobilità: l'auto è sempre il mezzo più utilizzato

Mobilità: l'auto è sempre il mezzo più utilizzato

Sono 15,6 milioni che abitualmente si spostano per andare al lavoro su quattro ruote. Con altri mezzi di trasporto 4,5 milioni

di Redazione

22.09.2016 18:50

In Italia circa 15,6 milioni di persone usano abitualmente l’automobile (sia come conducente che come passeggero) per effettuare gli spostamenti necessari per andare al lavoro.

Sono invece 4,5 milioni gli italiani che utilizzano abitualmente mezzi di trasporto alternativi all’auto (treno, metropolitana, tram, autobus, corriere, navette aziendali, motocicletta, bicicletta) per andare al lavoro.

Questi dati, che emergono da un’elaborazione di Federpneus (Associazione Nazionale Rivenditori Specialisti di Pneumatici) su base Istat, mettono in evidenza che su circa 20 milioni di italiani che si spostano abitualmente per andare al lavoro, più di tre quarti utilizzano l’auto e meno di un quarto utilizzano tutti gli altri mezzi di trasporto disponibili.

Nonostante i problemi di traffico e i rincari del carburante, si può quindi dire che l’auto continua ad essere il mezzo di trasporto largamente più diffuso in Italia per le esigenze di mobilità pendolare per motivi di lavoro. Questo perché oggi, viste le carenze dei sistemi di trasporto pubblici, nella maggioranza dei casi non ci sono alternative realmente praticabili all’uso dell’automobile.

L’uso sempre più intensivo dell’auto, però, ha provocato anche un aumento delle preoccupazioni per l’impatto ambientale della mobilità su strada. Sebbene vi siano mezzi di trasporto più ecologici, è importante sapere che, tramite piccoli semplici accorgimenti, è comunque possibile spostarsi in maniera più ecosostenibile anche utilizzando l’auto. A questo proposito, ricorda Federpneus, non tutti sanno che un ruolo di grande importanza è giocato daipneumatici, che sono fondamentali anche per garantire la sicurezza della circolazione. Di particolare importanza è il controllo della pressione di gonfiaggio dei pneumatici. Le gomme con una bassa pressione, infatti, causano una maggiore resistenza al rotolamento e un aumento del consumo di carburante, con un conseguente aumento delle emissioni di CO2 nell’atmosfera.

Bisogna prestare grande attenzione poi anche allo stato di usura dei pneumatici, controllando che non ci siano tagli, abrasioni o rigonfiamenti sospetti, che possono compromettere la tenuta e la stabilità del veicolo. Per effettuare il controllo della pressione di gonfiaggio e dello stato di usura dei pneumatici, Federpneus consiglia di rivolgersi ai rivenditori specialisti di pneumatici, che hanno a disposizione la tecnologia più evoluta e l’esperienza necessarie per effettuare questi controlli in tutta sicurezza per gli automobilisti.

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