Jaguar D-Type, il mito che fece la tripletta a Le Mans

Jaguar D-Type, il mito che fece la tripletta a Le Mans

E che ha ispirato la splendida Project 7: si distingueva per l’originale “pinna” asimmetrica sulla coda

di Redazione

08.12.2016 20:42

la Jaguar D-Type cui è ispirata la “Project 7” è una delle auto da corsa più simboliche degli anni Cinquanta.

Vinse tre volte consecutivamente la 24 Ore di Le Mans: nel 1955 (l’anno della tragedia di Levegh in cui morirono 80 spettatori) poi ancora nel 1956 e nel ‘57.

Si distingueva per l’originale “pinna” asimmetrica sulla coda, dietro il poggiatesta del pilota, introdotta proprio nel 1955 per stabilizzare aerodinamicamente la vettura nei lunghi rettifili di Le Mans.

L’affusolata aerodinamica le permetteva di battere in velocità le più potenti Ferrari 5 litri che a Le Mans risultavano oltre 20 km/h più lente sul rettifilo delle Hunaudiéres.

Oltre alla pinna, la Jaguar D-Type aveva altre due grandi innovazioni tecniche che la resero vincente: un telaio monoscocca in alluminio, uno dei primissimi introdotti nelle corse; e i freni a disco anteriori che, nella massacrante 24 Ore, si rivelarono determinanti sulla distanza.

La D-Type montava un motore 6 cilindri in linea da 3.4 litri bialbero in testa con tre carburatori doppio corpo Weber ed erogava una potenza di 285 cavalli.

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