Renault, la magistratura indaga sulle emissioni di NOx

Renault, la magistratura indaga sulle emissioni di NOx

I risultati ottenuti da un'inchiesta del ministero dell'Economia sono stati trasmessi alla magistratura che ha aperto un fascicolo

13.01.2017 ( Aggiornata il 13.01.2017 18:02 )

Prima la Commissione Royal, poi l'accertamento della Direzione generale sulla concorrenza, il consumo e il contrasto delle frodi, ente del ministero dell'Economia. Della presunta discordanza rilevata tra dati al banco prova e in condizioni reali delle emissioni di NOx su alcuni veicoli Renault con motore turbodiesel si ha notizia oramai da un anno. Lo scorso novembre proprio la direzione che fa parte del ministero dell'Economia ha concluso le indagini e ha comunicato le risultanze alla magistratura, adesso incaricata di accertare eventuali responsabilità e violazioni. 

I riscontri ottenuti sono stati comunicati al pubblico ministero di Nanterre che, a sua volta, ha trasmesso il fascicolo al PM di Parigi, competente territorialmente. Renault ha commentato la notizia, non ricevuta in forma ufficiale, sottolineano, secondo la quale verrà aperta un'inchiesta giudiaria con una nota nella quale ribadisce la piena conformità dei propri veicoli alla normativa vigente.

«Il Gruppo Renault intende tutelare i propri diritti e ricorda la propria posizione. Renault rispetta la normativa francese ed europea. I veicoli Renault sono e sono sempre stati omologati in conformità con le leggi e le normative. I veicoli sono conformi agli standard vigenti. I veicoli Renault non sono dotati di software fraudolenti che incidono sui sistemi anti-inquinamento.

Gli stati, la Commissione europea, le Autorità di regolamenntazione e i costruttori automobilistici condividono tutti l'idea che i requisiti della normativa applicabile necessiti di un rafforzamento. Questo è l'obiettivo della futura normativa Euro 6d.

Il gruppo Renault ricorda che nel mese di marzo 2016 ha sottoposto un completo piano di riduzione delle emissioni degli ossidi di azoto per i i propri veicoli diesel Euro 6b in possesso dei clienti, al gruppo della commissione tecnica indipendente, piano che è stato giudicato trasparente, soddisfacente e credibile».

La notizia dell'avvio di un'inchiesta ha condizionato il titolo in Borsa che ha perso terreno in mattinata per poi recuperare ma restando sempre in territorio negativo, a -2,89%.

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