Dieselgate Volkswagen, negli USA i manager rischiano la galera

Dieselgate Volkswagen, negli USA i manager rischiano la galera

Dopo l'arresto di Schmidt negli USA, i legali del gruppo avrebbero suggerito ai personaggi legati alla vicenda dieselgate di evitare spostamenti al di fuori della Germania

16.01.2017 15:06

Il recente annuncio del raggiungimento di un accordo con il Dipartimento di giustizia degli Stati Uniti per evitare ulteriori azioni sul piano penale e civile, legate alla vicenda dieselgate, in capo al gruppo Volkswagen sul territorio americano vale 4,3 miliardi di dollari in sanzioni pecuniarie, oltre le misure di risarcimento e gli accordi definiti sul finire del 2016. Resta, tuttavia, il profilo della responsabilità penale dei manager della casa di Wolfsburg. Sul punto, sei figure apicali sono state incriminate per il dieselgate negli USA e una di loro, Oliver Schmidt, è stato arrestato all'aeroporto di Miami, dove si trovava in transito di rientro da Cuba in Europa.

In Volkswagen dal 1997, Schmidt ha ricoperto un ruolo importante per il gruppo negli Stati Uniti, quello di general manager dell'area Ingegneria e Ambiente a Auburn Hills dal 2013, posizione dalla quale era responsabile della gestione dei contatti con l'EPA e il CARB, i principali attori nelle accuse mosse per il dieselgate.

Secondo quanto riportato dall'agenzia Reuters, ai manager Volkswagen è stato suggerito di non recarsi negli Stati Uniti, dove non godrebbero dell'"ombrello" normativo tedesco, che impedisce l'estradizione se non in altri paesi europei o per essere giudicati da un tribunale internazionale. In soldoni, il rischio di finire in galera per chi, coinvolto nel dieselgate e indagato dal Dipartimento di giustizia USA, dovesse trovarsi sul suolo americano è concreto. C'è di più: il rischio di una richiesta di estradizione da paesi terzi, tale da circoscrivere in teoria l'azione dei manager del gruppo Volkwagen all'interno dei confini nazionali, per essere certi di non poter essere estradati.

Le differenze tra dieselgate Volkswagen e le accuse a FCA

E se dal gruppo Volkswagen non è giunta una nota ufficiale a commento di quanto dichiarato alla Reuters da legali rimasti nell'anonimato, a margine dell'annuncio della composizione delle cause penali e civili con il Dipartimento di giustizia, si legge come «Volkswagen continua a collaborare nelle indagini del Dipartimento di Giustizia in merito alla condotta di singoli individui, e con le inchieste del Pubblico Ministero di Braunschweige di Monaco». Indagini e posizioni personali dei manager che restano assolutamente aperte e attuali, con le naturali conseguenze del caso, di perseguibilità sul territorio USA.

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