Marchionne: l'auto elettrica non va imposta per legge

Marchionne: l'auto elettrica non va imposta per legge
Nel mirino del manager finisce il processo produttivo dell'energia necessaria per alimentare le elettriche. E sponsorizza le bifuel a metano: "Più utile diffondere i carburanti alternativi"

02.10.2017 17:25

Auto elettriche e guida autonoma, sono due dei punti toccati da Sergio Marchionne a Rovereto, in occasione del conferimento della laurea honoris causa in Ingegneria industriale, conferita dall'Università di Trento Una transizione da gestire, quella verso le elettriche a batteria, non priva di nodi. Richiama quelli della produzione di energia elettrica, ma si potrebbero estendere le criticità anche ai materiali rari necessari per i magneti adottati nei motori elettrici. 

«Le auto elettriche possono sembrare una meraviglia tecnologica, soprattutto per abbattere i livelli di emissione nei centri urbani, ma si tratta di un'arma a doppio taglio. Noi, in FCA stiamo lavorando su tutte le diverse forme di auto elettrica: dagli ibridi leggeri a 48 volt, agli ibridi tradizionali, ai plug-in, ai sistemi totalmente elettrici. Ma forzare l’introduzione dell’elettrico su scala globale, senza prima risolvere il problema di come produrre l’energia da fonti pulite e rinnovabili, rappresenta una minaccia all’esistenza stessa del nostro pianeta», ha dichiarato nella lectio magistralis tenuta.

La migrazione verso soluzioni elettrificate, che non significa necessariamente l'elettrico puro, fa parte delle strategie di diversi marchi nel medio periodo, con Volvo la prima destinata a compiere il passo, con una gamma composta unicamente da modelli ibridi e alcune proposte elettriche. Secondo Marchionne, «quella dell’elettrico è un’operazione che va fatta senza imposizioni di legge e continuando nel frattempo a sfruttare i benefici delle altre tecnologie disponibili, in modo combinato. È certamente più utile concentrarsi sui miglioramenti dei motori tradizionali e lavorare alla diffusione di carburanti alternativi, soprattutto il metano, che per la sua origine e le sue qualità è oggi il più virtuoso e più pulito in termini di emissioni». Metano non a caso, tipologia di alimentazione sulla quale la posizione Fiat è radicata e l'offerta di modelli ampia.

Il futuro prossimo, oltre all'elettrificazione ruoterà intorno al business dell'automazione. Dai sistemi di assistenza alla guida di livello 3 e 4, i più evoluti oggi portati in strada da alcuni marchi, in determinati frangenti di marcia, si guarda allle soluzioni di totale automazione e, in merito, il Marchionne pensiero è chiaro: «I benefici che possono derivare sono moltissimi: in termini di sicurezza, riduzione del traffico e potenziale azzeramento degli incidenti causati da errore umano, oltre ad un nuovo livello di indipendenza e di qualità della vita per le persone anziane e disabili. Ci sono due approcci alla guida autonoma. Il primo, che potremo chiamare "evoluzionista", prevede uno sviluppo progressivo della tecnologia, attraverso cinque livelli successivi. L'altro, di tipo "rivoluzionario", consiste invece nel saltare la progressione e lavorare da subito allo sviluppo di un sistema totalmente autonomo.

Noi in Fca pensiamo che il giusto approccio sia a metà strada. Per questo, da una parte stiamo lavorando sull'evoluzione delle tecnologie, per tappe successive; dall'altra siamo impegnati in un progetto rivoluzionario sulla guida autonoma insieme a Google. Noi crediamo che la guida autonoma sarà una realtà nel giro di un decennio e che i sistemi avanzati di ausilio alla guida svolgeranno un ruolo cruciale nel preparare legislatori, consumatori e aziende per un mondo in cui il controllo dell’auto sarà passato nelle mani dell’auto stessa. L’insieme di queste due forze di innovazione – propulsione elettrica e guida autonoma – provocherà un cambio di paradigma totale, che è destinato a cambiare il volto dei trasporti come lo abbiamo sempre inteso»

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