Volkswagen, i "cimiteri" americani dell'auto del dopo Dieselgate

Volkswagen, i "cimiteri" americani dell'auto del dopo Dieselgate

Il gruppo tedesco ha riacquistato dai clienti americani oltre 300 mila automobili, parcheggiate in 37 lotti negli Stati Uniti. Ma tenute in efficienza per essere reimmesse sul mercato

di Francesco Colla

04.04.2018 11:37

Nell'aprile 2016 Volkswagen aveva raggiunto un accordo con le autorità statunitensi, accettando di riacquistare, per i clienti che l'avrebbero richiesto, le auto con motore Diesel 2.0 TDI coinvolte nell'affaire delle emissioni manipolate. Beetle, Golf, Jetta e Audi A3, per un totale stimato di circa 475 mila vetture.

L'operazione di riacquisto delle vetture è costata oltre 7 miliardi di dollari al costruttore tedesco, oltre a causare non banali problemi logistici per quanto riguarda lo stoccaggio delle auto restituite. Volkswagen ha approntato 37 enormi depositi in tutti gli Stati Uniti, tra cui qello di Victorville in California, ripreso da un drone nel video qui sotto. Un colpo d'occhio impressionante, con migliaia di auto parcheggiate “a interim – come ha dichiarato una portavoce VW – e mantenute in efficienza per assicurarne l'operatività a lungo termine, in modo da poter essere rimesse in commercio o esportate, una volta che le autorità di regolamentazione statunitensi abbiano approvato le modifiche”.

Al 31 dicembre 2017 Volkswagen ha riacquistato un totale di 335 mila auto, in gran parte parcheggiate in lotti che comprendono un ex stadio di football nei pressi di Detroit e una cartiera abbandonata in Minnesota.

 

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